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Autore: evenstar    10/08/2007    12 recensioni
Come promesso... non tengo conto del 7 libro quindi tranquilli, nessuno spoiler. Questa è la mia personale interpretazione del (quasi) matrimonio di Bill e Fleur. Nella storia sono stata abbastanza cattiva con Fleur e, sebbene non mi piaccia molto come personaggio, mi sento quasi in colpa con lei. Per cercare di riprodurre il suo accento ho messo anche qualche frase in francese... non so il francese le ho ricavate da un traduttore su internet, se sono sbagliate, perdonate l'ignoranza.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Fleur Delacour, Il trio protagonista | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un (quasi) matrimonio perfetto

Un (quasi) matrimonio perfetto

 

1.Il risveglio

 

Era una splendida mattina di inizio luglio: il cielo era terso, di un azzurro pallido nelle prime ore del mattino ma senza traccia delle nuvole che, da qualche giorno a quella parte, avevano causato violenti temporali su tutta la regione; la temperatura dell’aria era fresca, sebbene l’estate fosse alle porte, ma il sole stava già cominciando a scaldare il terreno bagnato, creando spirali di vapore che si alzavano pigramente verso il cielo.

La Tana era immersa nel silenzio placido del primo mattino; al suo interno la famiglia Weasley sonnecchiava tranquilla in attesa che il grande evento avesse inizio, ignara dei funesti eventi che avrebbero reso quella giornata memorabile, per tutti loro.

Improvvisamente un urlo ruppe la quiete domestica.

- Tutti in piedi! Abbiamo un matrimonio da organizzare! – la voce squillante di Molly Weasley risuonò nei svariati piani della casa, buttando giù dal letto tutti i suoi, altrettanto numerosi, ragazzi.

- Mamma, è presto, - bofonchiò Charlie, mettendo la testa rossa scarmigliata fuori dalla porta della sua stanza e sbadigliando vistosamente.

- No, tesoro. Sono le 5 e mezza, il che vuol dire che abbiamo solo 6 ore e mezza per preparare tutto prima che gli invitati comincino ad arrivare. E’ ora di alzarsi, - trillò sua madre, sorridendogli.

- Ma’, si sposano Bill e Flebo, che cosa c’entriamo noi? – domandò quindi Fred, sbucando dalla porta della stanza che condivideva con il gemello, ancora nelle braccia di Morfeo.

- C’entrate che Bill è vostro fratello, e quindi dovete aiutare anche voi, come tutti.

- Tutti chi? Ci siamo solo noi…

- Arriveranno anche Tonks, Kingsley e forse anche Remus, se riesce a finire il lavoro che stava facendo, quindi giù dal letto. Vi voglio in cucina tra 10 minuti. RON, - urlò poi Molly. – Mi hai sentito?

- Umpf – un grugnito provenne dalla camera del più piccolo maschio Weasley, e fu tutto quello che testimoniò il fatto che Ron era sveglio.

Nove minuti e mezzo dopo erano tutti riuniti attorno al tavolo della cucina ed insieme a loro c’era la famiglia Delacour al gran completo: Fleur, fresca e riposata nel suo vestito estivo azzurro, Gabrielle, la sua sorellina, che appariva decisamente più assonnata di lei; sua mamma, molto simile alla figlia maggiore, sia nell’atteggiamento che nell’aspetto; e il papà, le cui occhiaie blu scuro mostravano chiaramente come la notte precedente avesse fatto tardi al pub del paese, non aspettandosi una levataccia il mattino successivo.

- Non capisco perchè dobbiamo alzarsci così presto, in fondo non sci vorrà così tonto puor prèparer tutto, oui? – chiese Fleur con il suo accento francese, scuotendo la chioma di capelli argentei.

Ginny fece una smorfia, nascondendo il volto dentro la sua tazza, Molly le lanciò uno sguardo maligno, trattenendosi però poi dal ricordarle come quello fosse il suo matrimonio e come tutti si fossero alzati presto per lei. Per il suo Bill, avrebbe sopportato anche questo.

Non altrettanto fece il suo Bill, però. - Tesoro, sono giorni che ne discutiamo. Dobbiamo preparare tutto: il patio fuori, le sedie, il banchetto, - le rispose paziente, osservando la smorfia sul volto della sua quasi moglie ma sorridendole, nonostante tutto.

Ginny sprofondò ancora di più nella sua tazza per evitare che sua madre vedesse l’espressione di disgusto che le era apparsa sul volto, i gemelli però la notarono: Fred e George sorrisero tra loro. Fleur rimase in silenzio qualche istante, continuando a giocare con le sue uova strapazzate, poi, cambiando completamente discorso, disse - Questa colazione est terribile. In France abbiamo cose molto più lègère…

Il sorriso sulle labbra dei gemelli morì all’istante, nessuno aveva mai osato criticare il modo di cucinare di Molly Weasley prima di allora. Nella cucina scese un silenzio imbarazzante fino a che la signora Delacour non assentì, dicendosi assolutamente d’accordo con quando affermato dalla sua primogenita.

- Devo andare al Ministero, questa mattina, - disse improvvisamente Arthur Weasley, osservando preoccupato la moglie diventare viola per la rabbia, cercando in questo modo di distrarla dai commenti alle sue famose uova alla Wealsey.

In un certo senso questa tattica ebbe successo, lo sguardo di Molly passò da Fleur ad Arthur. – Vai al lavoro? Oggi? – chiese.

- De… devo, cara. Ho lasciato alcune cose in sospeso, ieri, e devo assolutamente andare a concluderle oggi. Sai, - aggiunse poi tentando di darsi un contegno importante. – Sono cose molto importanti.

Sua moglie lo fulminò con lo sguardo, aprì la bocca per replicare che lui NON poteva semplicemente andarsene, non il giorno del matrimonio del suo primogenito e, soprattutto, non il giorno del matrimonio del suo primogenito con quella ragazzina snob, lasciando la sua metà in balia dei parenti francesi, ma lui la precedette. – Ma sarò a casa per le 11. Anche prima, se riesco a liberarmi in tempo! – esclamò Arthur, facendo un timido sorriso in direzione della moglie.

Molly lo fissò per un attimo, indecisa su cosa dire, poi decise di tacere e accettare quella decisione senza discutere, quindi permise alle sue labbra di stirarsi in un sorriso quando, qualche minuto più tardi sulla porta di casa, salutava il consorte.

- Harry e Hermione a che ora arrivano? – chiese Ginny a Ron.

-On bo, - rispose lui con la bocca piena di porridge.

La ragazza fece un’espressione disgustata. – Scusa?

Ron inghiottì. – Non lo so, ho detto. Credo che arrivino più tardi.

- E per allora voglio che fuori sia già tutto a posto, sono stata chiara? – dichiarò Molly, osservando Charlie che faceva levitare le stoviglie della colazione nel lavello, prima di stregare spazzola e panno affinché le lavassero e le asciugassero a dovere.

- Perché? – chiesero in coro i gemelli.

- Perché lo dico io, ecco perché. E poi perché così dopo potremmo occuparci della preparazione del banchetto e poi delle damigelle e della sposa. Senza contare che anche voi dovrete darvi una bella sistemata.

- Moi? – esclamò Fleur, sentendosi chiamata in causa, interrompendo bruscamente il suo fitto dialogo in francese con la madre. – Nono bisogno di preparazione. Je suis parfaite! – rispose, quasi scandalizzata.

- Perfetta? Tanto per cominciare non dovrebbe parlare continuamente in francese, dato che siamo in Inghilterra e che nessuno di noi capisce quello che dice… - bofonchò Fred.

Ginny, dal canto suo, alle parole della giovane si era infilata due dita in bocca, mimando poi il gesto di rimettere; Fred e George sogghignarono alla vista della sorella, pregustandosi la scenata di Molly a quelle parole; Charlie non ci fece caso, troppo preso dalla rivista “Tutto per la cura dei Draghi” per interessarsi di altro al mondo; Bill stava osservando Fleur con lo sguardo velato, incapace di fare altro che osservare la fidanzata ammaliato.

- Ehm, - si schiarì la voce Molly cercando di dominarsi, mandare a stendere la sua futura nuora proprio il giorno delle nozze non sarebbe stato un buon inizio. E il suo Bill sembrava così innamorato di lei, sebbene nessuno ne capisse il motivo. – Certo, cara, - disse quindi con un tono di voce quanto più dolce riuscì a trovare.

Fred cadde dalla sedia.

- Bene, se avete finito direi che possiamo iniziare i preparativi! – riprese Molly.

- Oui, non potrei mangiàre autre, - rispose Fleur, alzandosi con grazia dalla sedia, seguita dalla sorellina.

 

 

  
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