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Autore: SabryKagamine    25/01/2013    4 recensioni
Lei è una geisha perennemente triste al servizio di un padrone gentile e crudele allo stesso tempo;
Lui è il servo di una principessina viziata la quale è innamorata pazzamente di lui;
Come si intreccieranno le storie di questi due ragazzi??
Oddio...E' la mia prima fanfiction e sono felicissima che sia proprio una RINXLEN (come poteva non esserlo??!?!) anche se non a base di incesto D: Però una delle prossima sarà un bel Twincest sui Kagamine,lo posso assicurare!(Kagamincest for ever!)
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kaito Shion, Miku Hatsune, Un po' tutti | Coppie: Len/Rin
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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                                     “Your Voice..”  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Ora tu diventerai mia.” disse semplicemente Kaito.
“ N-n-no perché dovrei farlo, Master??! Non voglio! Perché, perché deve farlo?!?” Rin era nel panico piu totale.
“Perché cosi tu sarai mia per sempre e nessuno ti porterà via.”
Il ragazzo si posizionò sopra la ragazza e cominciò a svestirla, aprendole il kimono e lasciandola mezza nuda.
“No, Master, la prego, io non voglio farlo, non posso fare questo con lei! LA PREGO!” Ora la geisha era in lacrime e il trucco le stava colando mentre pregava il padrone che invece aveva gia iniziato a svestirsi, mostrando il suo corpo scolpito.
“E’ arrivata l’ora del tuo mizuage, Rin-chan. Se lei non vuole essere mia per sempre, lo sarai tu!” disse infine Kaito tra i singhiozzi della ragazza.
“NOOOOOOOOOO!” urlò solamente mentre la gola le si restringeva sempre piu.
In quel momento, mentre il ragazzo dai capelli blu continuava a svestirla, Rin pensò a Len, pensò a ciò che era successo il giorno prima, il bacio, le dolci parole del biondo, i loro sguardi..ma anche a tutto ciò che era accaduto nei mesi prima, al loro primo incontro, alle loro giornate passate insieme parlando davanti al tranquillo lago..
Altre lacrime scesero dagli occhi della geisha che erano chiusi per non dover vedere anche il viso di chi l’avrebbe usata come una qualche prostituta per sfogarsi e per lasciare per qualche momento la realtà troppo difficile da affrontare per lui.
Kaito iniziò a baciare il collo dalla ragazza fino a scendere sulla pancia dove lasciò segni di ogni tipo e, mentre aspettava una qualche reazione della ragazza la schiaffeggiò.
Quest’ultima lo guardava stupefatta come se alla fine quei due schiaffi furono solo l’ultimo dei suoi problemi in quel momento. Non si muoveva. Il minimo movimento avrebbe fatto scattare una qualche strana reazione in Kaito probabilmente e li sarebbe stata la fine.
Rin prese a urlare piu forte che poteva di essere lasciata andare mentre spingeva via il ragazzo dai capelli blu battendo sui suoi pettorali ben definiti senza risultati.
La bionda stava cercando di farsi sentire da Luka, al piano di sopra indaffarata a sistemarle e pulirle la stanza quasi sicuramente visto che Gumi era andata a comprare le scorte di gelato stavolta e  quando Rin sentì i passi sempre piu veloci di Luka scendere le scale sperò di essersi salvata ma ormai tutto era gia finito: Kaito l’aveva violata con una spinta forte che racchiudeva probabilmente tutta la sua tristezza dovuta a Miku. Quando Luka aprì la porta col fiatone e urlò un potente “NO!” l’unica cosa che riusciva a vedere ormai era una Rin sconvolta, piena di dolore, sia fisico che psicologico,  tra lacrime e sangue. In meno di un secondo la cameriera prese Rin, la avvolse con una coperta posta là vicino e la prese in braccio mentre guardava con disgusto quello che doveva essere Kaito; gli si parò davanti e lo colpì con uno schiaffo che quasi sicuramente aveva la potenza di cinque o piu solo per il tonfo che ne conseguì e la manata stampata sulla guancia del ragazzo.
“Questo..questo non dovevi farlo..Non mi importa se mi hai salvato dalla strada, tu non devi piu toccare questa ragazza in quel modo o giuro sulla mia stessa vita che ti stacco una delle tue orecchie a morsi cosi magari ti concentrerai meglio sui gemiti di dolore che lei ha urlato.”
Luka gli ringhiò queste precise parole all’orecchio mentre non si scomponeva di un millimetro, con un tono autoritario, serio e spaventoso, soprattutto spaventoso.
Lui non si mosse, tenendo lo sguardo basso quasi umiliato dal trattamento ricevuto dalla cameriera, trattato come un bambino quale si era comportato..eppure aveva vent’anni, non tanto pochi..
La rosa portò Rin al piano di sopra, nel bagno, e la lavò, sfregandola con molta cura sembrando quasi una mamma premurosa, anche se la bionda rimaneva in silezio, occhi spenti.
“Non è stata una bella esperienza…mi dispiace non essere intervenuta prima, Rin-Chan..io volevo che quel momento fosse solo tuo e di Len-san mentre invece non ho fatto nulla per impedirlo..perdonami..” Luka non riuscì a contenersi e sfociò in un pianto tanto doloroso che Rin non potè non accarezzare la diciottenne mentre piangeva in silenzio.
 
 
 
                                            ********************************
 
 
Rin, ora, era rinchiusa nella sua stanza. Luka invece, dopo essersi ripresa, aveva aiutato la geisha a vestirsi e asciugarsi poi non si era piu vista, come scomparsa.
La bionda si era seduta appoggiata alla porta, le gambe raccolte al petto, mentre ripensava nuovamente a ciò che era successo con Kaito e poi alla reazione di Luka. Non l’aveva mai vista tanto arrabbiata ma probabilmente Kaito aveva toccato una delle sue ferite e ciò aveva scatenato in lei quella reazione. Anche quando le stava facendo il bagno, quella ragazza tanto matura e forte era sembrata fragile e dolce...Naturalmente Rin sapeva che quella della ragazza responsabile e severa era una maschera di Luka fatta per non essere piu ferita esteriormente ma in ogni caso, nel nostro cuore, le ferite si sentono, eccome se si sentono.
L’ora di pranzo era passata da molto tempo ma lei non aveva mangiato nulla e non l’avrebbe fatto nemmeno a cena, non voleva vedere il viso di quel..di quel..pazzo? Forse è questa la parola che lo rispecchia maggiormente, si.
“Rin…?”
< Oh no…ti prego..tutti ma lui no!>
Quella voce era impossibile da confondere, l’avrebbe riconosciuta tra altre mille sicuramente…Len..
“C-cosa vuoi?” La ragazza cercava di non piangere per non farsi sentire dal ragazzo.
“Solo sentire la tua voce”
Un singhiozzo scappò alla ragazza che inevitabilmente iniziò a piangere silenziosamente, mordendosi le labbra per non far scappare altri versi.
“Perché stai piangendo..?” Sembrava calmo, appoggiato dall’altro lato della porta.
“N-non sto piangendo! Chi ti dice che lo stia facendo?”
“ Tu. La tua voce non rispecchia le tue parole.”
Il labbro inferiore della geisha era ormai divenuto viola e tutto il trucco era andato.
“Quando mi aprirai la porta, Rin-Chan?” La voce di Len cominciava a farsi piu sensuale e desiderosa.
“Non credo che lo farò oggi..”
“Perciò mi farai rimanere qui fuori tutto il giorno..?”
“Probabilmente..ma visto che non sei stupido te ne andrai dagli altri a sentire tutti i loro contorti discorsi..”
“Probabilmente invece sarò stupido e rimarrò qui accanto a te finchè non mi aprirai. Se non lo sai il tuo caro Master ci ha offerto di rimanere qui per la notte, deve parlare con Miku chiaramente, dice.”
pensò Rin. Come poteva resistere a quel ragazzo tanto affascinante e premuroso?
“Cosa ti ha fatto?”
“C-chi, chi mi ha fatto cosa? Nessuno mi ha fatto nulla! Non è successo nulla!” disse mentre singhiozzava la ragazza, non le importava piu se lui la sentiva.
“ E ovviamente non stai piangendo..Una porta non può impedirmi di vederti o sentirti sai?
  Forza aprimi, so che lo farai tanto..”
 La ragazza si alzò lentamente e si asciugò qualche lacrima. Non fece in tempo ad aprire la porta che Len le era gia addosso e la stava abbracciando forte. Tanto forte.
“Farai ancora per molto la ragazza forte davanti a me?” le disse lui mentre le accarezzava i capelli e le strofinava il naso contro il collo liscio.
 “Aspetta..richiudo la porta, non dovrebbero disturbarci in ogni caso..” Rin si staccò controvoglia e richiuse la porta evitando di fare rumore.
 “Anche cosi sei bellissima sai? Anche con gli occhi gonfi, con le labbra di uno strano colore, le guance rosse e dei comuni vestiti della tua età” Len le sorrise ammiccando.
Rin infatti non era vestita con i soliti abiti da geisha, lunghi kimono, obi ingombranti e pettinature complesse bensì aveva addosso una semplice canottiera arancione senza maniche che mostrava le esili braccia e  dei pantaloncini corti di un azzurro profondo che le facevano risaltare le gambe perfette mentre i capelli erano sciolti, un po’ arruffati.
“ E’ un disonore per una geisha mostrare tutte queste parti del corpo perciò ritieniti fortunato a vedermi cosi, non ci saranno altre occasioni probabilmente!”
 “Tu dici ? Io dico di sì, e mostrerai anche molta piu merce di questa” rispose lui leccandosi le labbra in un modo tanto..sensuale..era irresistibile!
Len attirò a sé la ragazza e, sollevandole un pezzo della canottiera, iniziò a baciarle la pancia.
No, per oggi ne aveva abbastanza di quelle cose.
“L-len, smettila! Se ci vedono cosi saranno guai e poi io soffro il solletico, sisi, soffro il solletico sulla pancia perciò non baciarmi là!”  Era arrossita nuovamente ma si notava un po’ di ansia.
“Non mentirmi, mia principessa”

“Non ti sto mentendo! Ti prego smettila!”
“E se io non volessi?”
“Allora ti punirei! E io sono una s-s-sadica affermata eh!” Disse con “convinzione” Rin.
“Pff questa era bella principessa, qui il sadico sono io. Vuoi una prova?”
“NO! Ora falla finita!” La bionda cercò di staccarlo con forza ma non ci riuscì facilmente.
“Okok però esaudirai un mio desiderio, qualunque esso sia e quando io lo vorrò, va bene?”
“Si, come vuoi, mio principe!”
Ora era Len quello che arrossì leggermente mentre sul suo volto aleggiava un sorriso angelico.
Le ore di quel pomeriggio passarono velocemente accanto a Len anche se era difficile per la geisha resistere alla tentazione di saltargli addosso e baciarlo con passione.
Arrivati all’ora di cena lei non si presentò al tavolo come gli altri ma Len le portò ugualmente del cibo, che fece finta di mangiare, mentre lui era obbligato da Miku a rimanere là.
Rin non ne era triste in fin dei conti lui l’aveva fatta stare un po’ meglio..esteriormente.
Nel profondo della ragazza invece una bambina piangeva, seduta ad un angolo, buio, sola, fredda.
La bionda pensava al comportamento di Kaito dopo l’accaduto visto che ora che Len non c’era poteva anche sfogarsi per un po’: non si era fatto né vedere né sentire, nessun messaggio da parte di Luka o Gumi, non si era preoccupato di lei nemmeno per la cena e il pranzo, né l’aveva avvertita dell’arrivo dei due ospiti…lo avrebbe volentieri ucciso ma non l’avrebbe fatto. Per ora.
Quando Len tornò nella stanza della ragazza, la trovò addormentata seduta per terra e appoggiata al letto.
Fu affascinato da quella visione tanto dolce; sembrava quasi una bambina in quella posizione e con quell’espressione..
Decise di non svegliarla e cosi la prese gentilmente, cercando di non fare rumore, e la mise a letto, sotto le coperte.
“Oyasumi, boku no hime” e se ne andò nell’altra stanza, dove invece non si intendeva andare a dormire.
 
 
 
 
  
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Len si svegliò con i raggi del sole che gli colpivano gli occhi. Aveva dormito abbastanza bene dopotutto, un bel cuscino morbido sotto la testa, un materasso alto e duro e una stanza singola, tutta per lui.
Infatti il posto in cui Miku aveva dormito non lo sapeva ma non voleva neanche saperlo probabilmente.
Non era tardi per cui nessuno si era ancora alzato da quanto aveva notato.
Velocemente si lavò, si vestì e andò in soggiorno dove avrebbe preso qualcosa da mangiare per fare colazione e non disturbare le cameriere ma vide che la stanza era gia occupata: una geisha dai capelli biondi come il sole che lo aveva svegliato quella stessa mattina stava versando in due tazzine del the mentre la tavola era gia apparecchiata con dolci di ogni tipo.
“Buongiorno, mia principessa”
“Buongiorno, Len-san. Ha dormito bene stanotte? O forse avrei dovuto farle un massaggio per distendere i muscoli e farlo dormire meglio?”
< Ecco, è tornata di nuovo la geisha di tutti i giorni!> pensò lui mentre l’ascoltava, con quel tono cosi formale.
“Quanto zucchero?” chiese Rin.
“ Nulla, grazie. Mi piace cosi. E poi ne ho gia abbastanza di cose dolci.”
“Ad esempio?”
“Ad esempio te.” Len vide che la ragazza sorrise a quel complimento.
“Ora, vorrei raccontarle di un fatto strano sa” disse la geisha dopo aver bevuto parte del suo the “ ieri sera, mentre aspettavo una determinata persona, mi sono addormentata vicino al mio letto ma per qualche strana causa mi sono ritrovata nel mio caldo letto stamattina! Mi chiedo chi sia stato..” finì lasciando in sospeso la frase con un sorriso furbo  sul volto.
“ Se ti dico chi è, come mi ricompenserai?” lui si avvicinò al viso di lei.
“ Non lo so Len-san,  esprima un desiderio semplicemente..”  la geisha si alzò dopo aver visto che ormai il the del ragazzo era finito e che aveva mangiato a sufficienza e si diresse verso il giardino.
Quando arrivò sotto un grande albero, le cui foglie erano mosse dal vento insieme al lungo kimono e all’obi, si fermò e assunse un’espressione triste.
“Len” prese fiato e si girò verso il biondo, “ lui mi ha violata.”
Gli occhi blu di Len si spalancarono in un’espressione di tristezza, terrore, dolore mentre le sue guance venivano bagnate dalle lacrime.
 
 
 
 
 
 
 
 
N.d.A.
Emh..Hello!
Ancora tanto tanto tempo è passato dall’ultimo capitolo e mi dispiace veramente tanto!
Sono impegnatissima con la scuola tanto che sto trascurando anche i sub e il disegno ç^ç
Però devo dire che l’anno è iniziato bene sotto molti punti di vista J
Va bene, concludiamo qui! Ringrazio di cuore tutti coloro che mi seguono ancora, che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ ricordate e chi recensisce sempre <3
Un ringraziamento speciale va assolutamente a Taiga Takasu che mi sta sostenendo da vicino nel continuare la storia!

Al prossimo capitolo ^^

   
 
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