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Autore: Sokew86    01/02/2013    1 recensioni
Si comportava come un bambino, ogni volta che perdeva a carte si alzava e se andava con visibile disappunto sul volto.
Esattamente come un bambino.
Perché?
Era un adulto, lo sapeva anche lui … allora perché non aveva mai imparato a perdere?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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01

05/01/2013

La pallina e il suo gioco

 

Ho nascosto la pallina,

non si vede

eppure c’è

dov’è?

 

Cavolo, aveva sentito quella cantilena un paio di giorni prima e gli era rimasta in testa, anche perché gli aveva invocato ricordi lontani: ricordi di quando anche lui cantava  amabilmente filastrocche con quella vocina, che appartiene solo ai bambini.

Era sempre stato bravo in quel gioco, cioè a nascondere una pallina, una noce o qualunque cosa con tre contenitori uguali.

Quel gioco era diventato il suo lavoro!

Qualcuno poteva obbiettare, quello che faceva non era lavorare ma truffare.

Stronzate.

La verità era che i turisti che visitavano la sua città sapevano benissimo come funzionava il gioco della pallina.

Si nascondeva velocemente la pallina sotto i campanellini (dopo aver pagato una piccolo somma per giocare) ma abbastanza chiaramente da permettere di vincere gli scommettitori il primo giro.

Poi i successivi giri si aumentava l’abilità di nascondere la pallina e magari con qualche trucco, gli scommettitori non riuscivano più a scegliere il campanellino giusto, quello che nascondeva la pallina.

E quelli come lui si portavano a casa un bel gruzzoletto.

Ma i turisti sapevano tutto ciò, esattamente come i cittadini: lo scrivevano sulle quelle dannate riviste turistiche di stare attenti a quelle come lui, no?

Dunque non era un imbroglio ma un intrattenimento e come tale meritava di essere pagato.

A volte se lo domandava perché i turisti venissero comunque a giocare, se lo sapevano, ma le sue probabili risposte avevano solo aumentato la sua rabbia.

Forse lo facevano per compiangersi della perdita o forse lo facevano perché credevano di essere più furbi di uno che sta in strada.

Con quel parlare strano, con quelle grandi macchine fotografiche e con i loro soldi da spendere, pensavano d’essere migliori di lui.

Vide una turista avvicinarsi, era anche piuttosto carina:

<< Ehi, ciao bella. >>

La turista si voltò e sorrise.

<< Do you wanna play? >> il ragazzo indicò la bancarella.

<< Sì,per favore. Spiegare in italien. Io parlo italiano. >>

Egli le fece un sorriso affabile anche se aveva voglia di schernirla mentre pensava << Nei tuoi sogni,bella. >>

I turisti parlavano due parole di italiano e si sentivano tutti Dante Alighieri, una cosa che detestava.

Il cliente però ha sempre ragione, no?

<< Va bene. >> spiegò lentamente e soprattutto mimando come funzionasse il gioco.

La ragazza sorrideva e sembrava entusiasta d’iniziare e allora lui iniziò  e le cantò:

 

Ho nascosto la pallina,

non si vede

eppure c’è,

dov’è?

 

   
 
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