Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Shellyng    05/02/2013    6 recensioni
"Un giorno mi ringrazierai, ragazzina"
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Mike Chang, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Quinn/Santana
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

13. Lovers Eyes.


Gli occhi di Quinn si chiudono , l'ultimo gemito che muore soffocato nel cuscino, mentre il suo corpo ancora scosso, viene accarezzato dalle labbra di Santana, che risale il suo stomaco girando attorno all'ombelico con la lingua e poi i denti che mordono piano la pelle del ventre.
Quando i loro visi si sfiorano, il naso che leggermente preme su quello di Quinn e due sorrisi complementari spuntano sulle loro facce.
Santana la bacia, leggera, con una totale devozione che qualche secondo prima ha dedicato al resto del suo corpo e Quinn trema.
Perché è innamorata.
Perché si sente amata, per la prima volta e davvero.
Perché solo di lì a qualche ora, sarebbe salita su un aereo che l'avrebbe portata dall'altra parte del mondo, lontano da tutto.
Lontano da Santana.
La latina sembra leggerle nel pensiero, mentre le passa una mano tra i capelli, graffiandole dolcemente la nuca. Le lascia un bacio sulla guancia, sulla fronte, su entrambe le palpebre. La sente singhiozzare e le stringe le braccia attorno alla vita.
Le unghie conficcate nei palmi delle mani per impedirsi di piangere.
Qualcosa si incrina, in Santana, quando sente l'ennesimo singhiozzo e una sensazione umida sulla spalla. Manda giù a vuoto.
Una, due, mille volte.
Chiude gli occhi e si schiarisce la voce prima di sussurrare parole di conforto a Quinn.
Ha sempre avuto un'ottima predisposizione alla recitazione. Ha finto interesse per gli uomini fino a qualche anno prima e ci era riuscita alla grande.
Ma davanti a quella ragazza rotta tra le sue braccia, diventa quasi impossibile:
Quinn un po' sorride, tra le lacrime.
Si issa sui gomiti e si porta su Santana.
Non parla. Lascia che siano i suoi baci a farlo per lei.
E quando Santana inizia ad ansimare, alterna i baci alle parole.
Ti amo.
Bacio.
Ti amo.
Bacio.
E Santana perde la testa.
Lo sente nella pancia, quel dolore. Quel distacco imminente. Se lo sente nelle ossa, le stesse che Quinn le stringe tra le mani. Lo sente sulla pelle, che le sue labbra stanno assaggiando.
E se lo sente nel cuore.
Quello che Quinn si è preso e sta per portarsi dall'altro lato dell'Oceano.

Gli occhi di Mike si soffermano sulla distesa di pelle lattea al suo fianco.
Brittany dorme rannicchiata come una bambina, un braccio sotto al cuscino e le gambe raggomitolate. Un broncio adorabile sul viso e la sua voce che riecheggia nella stanza vuota.
Mike l'ha scoperto dopo la loro prima volta che la bionda ha l'abitudine di parlare nel sonno.
Ogni tanto sente il suo nome. Ogni tanto quello del suo gatto.
Più di una volta quello di Santana.
Ma lo dice con un tono tipico di una bambina che cerca la sua migliore amica per farle vedere l'ultima bambola sul mercato.
Con la stessa intensità con cui si cerca una sorella che non si vede da molto.
E Mike non è geloso.
Si limita a godersi quella voce, ad abbeverarsi di quella vista.
Con il cuore un po' più leggero e spensierato nel petto.
Poi Brittany si muove, lo cerca. La mano che si stringe attorno al lenzuolo e il viso che si avvicina al petto di Mike, che sente il suo respiro impattare sulla pelle calda del suo torso.
Brittany poggia la testa lì, sorridendo.
Nessuno dei due parla. Mike con troppi pensieri nella testa.
Con la voce di Quinn che gli rimbomba nelle orecchie.
“Prenditi cura di lei Mike. Fallo per me”
Vederla piangere non è mai stato facile.
Ma vederla combattuta e indecisa, era stato ancor peggio. Perché Quinn era sempre stata risoluta, sin dalla tenera età. Sin da quando la loro maestra delle scuole medie l'aveva accusata di aver copiato il compito e lei si era alzata in piedi, aveva attraversato la classe a testa alta e puntando un dito sulla cattedra aveva ripetuto per filo e per segno ogni esercizio svolto in classe.
La maestra non l'aveva mai più importunata, da allora.
«Starà bene, Mike.»
La voce di Brittany sembra la sua unica ancora di salvezza.

Gli occhi di Puck osservano quella scena con minuta attenzione. Quinn che si abbassa sulle ginocchia e con la mano sfiora la guancia rosea di una bambina dai capelli biondi. Sua figlia.
Beth annuisce, gli occhietti lucidi e la manina stretta in quella di sua madre, ed entrambe guardano Quinn con le labbra tremolanti e un accenno di pianto.
Quinn la solleva tra le braccia e le schiocca un bacio su entrambe le gote della piccola prima di stringersela al petto e inalare l'odore dei suoi capelli.
Brittany e Mike sono poco più dietro, a guardare quella stessa scena.
Ad entrare in un quadro che non è il loro, ma che è troppo affascinante per essere ignorato. Santana è accanto a lui. Gli occhi bassi.
Puck non le parla.
Ma la sua mano trova quella della latina e la stringe forte, intrecciando le dita tra loro. Se la porta alle labbra, e un mezzo sorriso sfocia sul viso di Santana, per il leggero fastidio che la barba del ragazzo le provoca sulla pelle.
Puck sospira.
E' liberatorio, vederla sorridere.
Non lo fa da tempo.
Troppo tempo.
Da qualche mese prima, quando tornata da Londra si era fiondata a Lima.
Aveva dormito a casa sua e si era stretta a lui, di notte.
Ma non aveva mai pianto.
Quella era la sua ragazza di Lima Heights.
E a Lima Heights non erano concesse le lacrime.
Ma Puck poteva vedere oltre quelle barriere.
E non c'era nulla di buono.
Sente Quinn ridere in lontananza e rialza lo sguardo.
Vede i genitori adottivi di Beth stringerla in un abbraccio, raccomandandosi con lei e facendosi promettere dalla bionda di ricevere sue notizie.
Quinn lascia un bacio sulla guancia di ciascuno e poi soffia qualcosa all'orecchio di Beth che sorride e annuisce.
Tende la mano a Quinn che la stringe e poi entrambe si avvicinano a loro. Santana si irrigidisce.
Poi si abbassa sulle ginocchia e saluta Beth arruffandole i capelli.
E Puck non può fare a meno di sorridere verso Quinn quando la piccola esclama.
«Almeno tu verrai a trovarmi, Sannie?»

Gli occhi di Brittany si soffermano sulle grandi vetrate dell'aeroporto.
Il cielo è limpido, oltre il vetro freddo e la giornata è la tipica giornata estiva, che le fa venire voglia di andare in giro in bici, o addirittura in spiaggia.
La mano di Mike nella sua è nervosa e agitata. Si volta a guardarlo.
Gli occhi del ragazzo sono fissi sullo sportello dove Quinn sta chiedendo informazioni per il volo.
«Dovresti andare a parlarle. »
Suggerisce e Mike la guarda, spaventato.
«Avanti, vai.»
Il suo ragazzo si avvicina alla sua migliore amica, che immediatamente trova spazio tra le sue braccia.
Non c'è traccia di gelosia, nel cuore di Brittany. E' talmente puro e felice che non saprebbe neanche di cosa essere gelosa.
E poi la conosce, quella sensazione.
Quel bisogno fisico di avere accanto la tua anima gemella. Quella persona che ti capisce al volo, senza bisogno di parole. Quella che con un solo sguardo capisce come stai.
E istintivamente si volta verso Santana.
E' raggomitolata tra le braccia di Puck.
Brittany si siede accanto a loro.
Puck le schiocca un bacio sulla guancia, e Santana nasconde il viso nel suo collo.
Si tiene alla maglia di Puck e Brittany sorride, vedendo le sue nocche bianche.
«Puoi piangere, Santana. Non l'hai ancora fatto.»
Puck sospira e le accarezza i capelli, trovandosi tristemente d'accordo con la bionda. Sa esattamente quanto serva a Santana esternare quei sentimenti.
O esploderà, prima o poi e non sarà un bel momento per nessuno.
«Non voglio Brit.»
Quella alza le sopracciglia, confusa.
«Non posso.»
Un sospiro.
«Per lei.»
Il suo indice si alza e punta verso i due ragazzi un po' più distanti da loro. Mike ha gli occhi lucidi, Quinn sta di nuovo piangendo.
Ed è forse quello.
O la mano di Brittany nella sua.
O le carezze di Puck sui suoi capelli.
Ma il singhiozzo le esplode nel petto e prorompe dalle sue labbra. Forte, animalesco, straziante.
Puck la stringe. La testa di Santana che cade sulla spalla di Brittany.
E poi il rumore di un aereo che sovrasta la sua sofferenza.

Gli occhi di Santana fissano il tabellone delle partenze.
La voce nell'altoparlante ha chiamato il volo di Quinn.
La bionda è davanti a lei. Si sta torturando le mani.
Santana le si avvicina e le prende tra le sue. Se le porta alle labbra e le bacia, sospirando appena quando una lacrima le scivola sulla guancia.
«Non piangere.»
Le bisbiglia Quinn.
E a Santana fa lo stesso effetto di un pugno nello stomaco.
Le bacia le labbra.
Uno, due, tre volte.
Le sfiora il naso e poggia la fronte sulla sua.
Quinn non piange.
Non più.
Stringe i denti e poi se la tira addosso.
«Mi mancherà il tuo profumo.»
E Santana si stringe a lei, quasi a volerglielo imprimere più forte, sotto la pelle.
E si fa più piccola. E vorrebbe chiederle di nasconderla nella valigia, e portarla con lei, e non lasciarla più. Ma quella dannatissima voce chiama per la seconda volta il volo e Santana sente Quinn che scivola via.
«Ti chiamo appena arrivo, va bene?»
Annuisce.
Le labbra a subire la tortura dei suoi denti.
«Santana non voglio lasciarti.»
«Lo so.»
Quinn le tira il colletto e schianta le loro labbra di nuovo insieme.
Forse per l'ultima volta.
E quella rivelazione spinge Santana a prenderle il viso tra le mani e schiacciarsi addosso a lei, ancora più forte.
Si staccano con il respiro affannoso.
«Non ti libererai di me, ragazzina.»
Santana sorride, mentre altre lacrime le scorrono sulle guance.
Le da un ultimo bacio.
Quel “ti amo” che le rimane sulla bocca.
Quinn saluta tutti con un cenno del capo.
E poi sparisce dietro quella porta.
Santana stringe le palpebre e si concentra.
E nella sua mente si disegna perfettamente quello sguardo.
Quegli occhi.
Quinn.

Angolo degli alcolisti anonimi. (SOB)
Gente. Siamo arrivati alla fine.
Io non ce la posso fare fondamentalmente perché.
BOH. In principio, mi sa.
Non so cosa dire. Aver finito una long per me ha più o meno la stessa valenza di una medaglia d'oro alle olimpiadi.
Sono commossa da me stessa.
Io devo ringraziare tutti tutti tutti tutti.
Chi ha letto, recensito, seguito, preferito, ricordato. Tutti.
Spero che il finale sia sufficientemente decente. Ho voluto rimetterli dentro tutti. O quantomeno tutti quelli che a questa storia hanno lasciato qualcosa. E spero che per voi vada bene.
E spero che nessuno voglia odiarmi.
Insomma ho tante speranze.
Graffie.

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Shellyng