Happy birthday Draco
Capitolo
primo.
Tutto ebbe inizio quasi 17 anni
fa, quando nacque, fra le grinfie d’illustrissimi purosangue, il più terribile
fra gli angeli, il più ricco fra i poveri e il più povero fra i ricchi. Fin
dalla nascita fu educato ad ammirare i ricchi purosangue, come lui, e a
disprezzare i poveri mezzosangue e i Potter! Quest’ancora innocente creatura
prese il nome di una delle più belle costellazioni, Draco, ma nessuna delle
stelle che la componevano brillava quanto lui.
Giorno 9 novembre. Hogwarts.
Dormitorio dei Serpeverde.
DRIIIIN!!!! «Mmmmmh...Tiger...la...sveglia...».
Grugnì
un ragazzo sotto le coperte, da cui si scorgeva solo un ciuffo biondo pallido
illuminato dal primo raggio di sole proveniente dalla finestra di fronte al suo
letto.
Al
terribile suono della sveglia rinvenì tutto il dormitorio maschile, ma nessuno
ebbe il coraggio di alzarsi, tranne il povero Tiger, che percorreva a fatica la
strada che separava il suo letto da quell’irritante arnese il cui rumore
continuava a rimbombare nelle orecchie dei vili
Serpeverde.
Dopo
aver staccato la sveglia, bersaglio prediletto di maledizioni lanciate da tutti
i presenti, Tiger fece per tornare a letto, ma non arrivò neanche a poggiare la
testa sul suo agognato cuscino perché fermato dalla vista del suo orologio che
segnava le 7:55, ciò vuol dire che aveva solo 5 minuti per vestirsi, e a quel
ritmo non ce l’avrebbe mai fatta. Draco, appena pronto aspettò controvoglia i
due tirapiedi fuori del dormitorio, ma stufatosi di aspettare decise di andare a
fare colazione da solo. Voltato l’angolo del corridoio vide quattro facce
familiari, quelle di Potter insieme alla sua miserabile fidanzatina Weasley, di
quel beota morto di fame del suo fratellino e della sapientona Granger che si
tenevano per mano.
Quale
hobby più divertente la mattina prima di colazione, se non quello di insultare
quei poveri babbei!
«Oh!
Ma come siete carini mano nella mano Weasley, potreste sembrare una coppia
normale, se non fosse per il fatto che tu sei un sudicio pezzente e la tua
amichetta una insopportabile so-tutto! » esordì Draco spuntando in mezzo ai due
facendoli separare.
«Sparisci
Malfoy! » rispose irritata Hermione.
«Suvvia
Granger era solo un piccolo apprezzamento per rallegrarvi la giornata!» replicò
Draco fissandola intensamente. Hermione sembrò perdersi in quegli occhi così
intensi per un attimo, ma si allontanò stringendo la mano più forte di prima a
Ron e lanciando un’ultimo sguardo di disprezzo a Draco.
Quest’ultimo
s’ incamminò nella stessa direzione dei quattro ma questa volta insieme a Tiger
e Goyle che l’avevano finalmente raggiunto.
Entrati
nella sala grande presero posto al tavolo dei Serpeverde nell’ultimo spazio
libero, per disgrazia di Draco, vicino Pansy Parkinson.
«Ciao
Draco, è una gioia vederti, oggi sei più bello del solito, non sarà perché
domani compi 17 anni?» disse con voce stridula la ragazza.
«Ciao
Pansy...» rispose il suo neo vicino di posto svogliato.
«Comunque,
senti Draco, ma per venire alla tua strepitosa festa c’è bisogno dell’invito
vero? Perché sai, forse i tuoi amici si sono dimenticati di consegnarmelo. Ma
tranquillo puoi darmelo anche ora se vuoi. Non vorrai mica festeggiare i tuoi 17
anni senza di me, vero pasticcino?!» domandò
«Si...più
tardi magari, ora devo andare a lezione.» spiegò Draco alzandosi e fissando il
tavolo dei Grifondoro con sguardo annoiato e notando che
La
seguì con passo spedito fin davanti alla porta e fece cenno a Tiger e Goyle di
allontanarsi.
Poi
appena usciti dalla sala grande strattonò la ragazza e la spinse dentro un’aula
vuota.
«Ciao
mezzosangue…»abbozzò il ragazzo.
«M-Malfoy,
cosa vuoi?» chiese la ragazza sorpresa e un po’ spaventata.
«
Senti... lo sai che sto organizzando una festicciola per il mio compleanno di
domani, vero?»
«Si
certo, una delle tue solite “modeste” festicciole clandestine. E’ da più di una
settimana che ripeti a me e ai miei amici che per niente al mondo ci avresti
invitati, anche se nessuno di noi importa di andare alla festa di un mezzo
mangiamorte.» Rispose con tono tagliente.
«Ah,
non t’ interessa venire alla mia festa? Che sciocco che sono stato a pensare che
ti avrebbe fatto piacere essere invitata! »
«Già...
proprio uno sciocco Malfoy!» Disse con voce tremante
Hermione.
«Verrai.
Stanne certa!» Esclamò con tono fermo Draco.
«Cosa
ti fa pensare che verrò? Eh Malfoy? Cosa?» Domandò
«Ti
posso solo dire che se non vieni il tuo gattino farà una brutta fine...» disse
con appena un fil di voce il ragazzo che uscì dalla classe deserta lasciandola
popolata solo dalla mezzosangue e dai suoi infiniti pensieri.
«Grattastinchi?
Cosa c’entra ora Grattastinchi? Malfoy non puoi...» gridò la ragazza quando
Draco era ormai troppo lontano per poterla sentire.
Hermione
uscì pensierosa e preoccupata per il suo povero gatto. Cosa le avrebbe fatto
Malfoy se lei non fosse andata alla sua festa? Avrebbe avuto il coraggio di
maltrattarlo o peggio... di ucciderlo? Hermione non lo sapeva e non ci voleva
pensare, voleva capire invece il motivo per cui Malfoy l’aveva invitata alla sua
festa... Era da escludere il fatto che volesse provarci, perché se così fosse
stato, ciò avrebbe voluto dire che Malfoy aveva preso una cotta per lei...
Naaaaaaa! Impossibile! Forse la voleva alla sua festa per avere la possibilità
di umiliarla di fronte a centinaia di persone. Beh, si, questa, in effetti,
poteva essere una di quelle pensate tipiche da “Draco Malfoy”. Certo doveva
essere per forza così. Ma, aspetta, le cose non quadravano ancora, perché
invitare solo l’insignificante Hermione Granger e non Harry Potter? Poteva avere
l’occasione di umiliarlo a vita e... Uff... Ci doveva essere per forza un'altra
spiegazione!
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