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Autore: Eider    16/02/2013    4 recensioni
Come nella maggior parte dei film, dopo che il protagonista, partito per chissà quanto tempo, ritorna a casa si ritrova solitamente in una realtà completamente diversa da quella che ricorda ed è giusto che sia così no? Questo era quello che Emma continuava a ripetersi da quando era salita su quel maledetto aereo che dopo cinque anni, precisamente cinque anni in cui aveva studiato e si era laureata, la stava riportando nella sua "amata" Londra.
Emma si ritroverà a combattere con il suo passato, che non le renderà la vita facile, per riuscire finalmente ad andare avanti con la sua vita oppure ricominciare da dove era stata interrotta.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Epilogo.

Il campanello suonò per la quarta volta, portandola ad una crisi isterica.
Stava preparando il pranzo per nove persone senza aiuto, e l'unica cosa che gli aveva chiesto era quella di aprire quella stramaledetta porta, ma ovviamente lui non l'aveva ascoltata, o forse non la voleva sentire perché si era rifugiato da qualche parte sapendo del nervosismo di lei mischiato al'inizio di quel dolce periodo del mese, un'accoppiata perfetta.
Gli urlò per l'ennesima volta, sentendo il campanello suonare ancora, non potendo lasciare la cucina, non in quel momento.
Sentì il rumore delle sue scarpe, correre verso la porta, e poi il silenzio venne spazzato via da una moltitudine di voci concitate, e auguri che si perdevano tra le più banali conversazioni.
Passi pesanti si diressero verso di lei, due mani forti le strinsero i fianchi accompagnate da una risata divertita.
"Scommetto che stai meditando l'omicidio di ogni essere vivente." le sussurrò all'orecchio sempre più divertito.
"Tu sei un essere vivente, quindi sto meditando di uccidere anche te, dici questo?"
Lui fece per pensarci poi le diede un pizzicotto nel fianco, rischiando di farla tagliare con il coltello che aveva in mano.
"Sorellina, sempre la solita." dichiarò infine togliendole di mano il coltello e girandola, così da averla davanti gli occhi, le sorrise teneramente attirandola in un abbraccio.
Emma poggiò il mento sulla sua spalla, sorridendo a Caroline, che dallo stipite della porta aveva osservato tutta la scena.
Si staccò dal fratello, andando a salutare e farle gli auguri di Natale, e chiedendosi il motivo per cui avesse deciso di svolgere il pranzo proprio a casa sua, alle spalle della donna intravide Nora e Jack chiacchierare con Martin, mentre la piccola Emily seguiva quel povero cucciolo che Emma e Martin avevano adottato poche settimane prima, Lilo si chiamava il piccolo Yorkshire, una palla di pelo nera e marronicina.
Il campanello suonò nuovamente e bastò uno sguardo ad un Martin impegnato a conversare per capire che sarebbe stata lei quella che avrebbe dovuto aprire la porta.
"Ci penso io, adesso rilassati o ucciderai qualcuno." le disse sorridendo Caroline, riferendosi alla cucina, rimproverando poco dopo il marito per aver iniziato a mangiucchiare.
"Perché tutti pensano che voglia uccidere qualcuno?" borbottò camminando lungo il corridoio e fermandosi davanti allo specchio, dandosi un'ultima controllata e togliendosi la farina dalla maglia.
Aprì la porta e subito Elisa le fu addosso, indietreggiarono dondolando e abbracciandosi, mentre il povero Liam coperto da una fila di pacchi, li reggeva a malapena e questi gli coprivano la vista, infatti fu costretto a sporgere la testa spesso per vedere dove andare, sotto la guida di Elisa.
"Buon Natale anche a voi." sussurrò la rossa ridendo
 
Nel frattempo Nora e Jack andarono a soccorrere Liam, che secondo Jack si sarebbe inginocchiato da un momento all'altro solo per ringraziarli, in soggiorno rimasero solo Martin e la piccola Emily che seduta sul divano, dondolava le gambe ancora troppo corte per toccare il pavimento, la piccola continuava a sbuffare giocando con il suo vestitino rosso a pallini, mentre il suo sguardo vagava alla ricerca di Lilo.
"Zio?" la vocina sottile della piccola lo portò ad avvicinarsi a lei e ad inginocchiarsi al suo cospetto.
"Dimmi tesoro." le rispose scostandole una ciocca di capelli dal viso, Emily sorrise mostrando il buco tra i dentini davanti, intenerendolo ancora di più.
"Voglio un fratellino, ma mamma dice che è presto, così papà ha detto che tu e la zia dovete farmi un cuginetto."
Martin spalancò gli occhi incredulo, Dave e la sua fissazione per diventare zio.
"Tesoro, la zia ed io siamo giovani."
"Ma papà dice che siete vecchi."
Martin fece per ribattere, ma si limitò a scuotere la testa rassegnato.
Diede un bacio sui capelli alla piccola e la appoggiò a terra, dove pochi secondi dopo la vide finire tra le braccia di Nora.
"La prossima volta vedi di non nasconderti, altrimenti rimani in bianco per un mese."
Martin voltò il capo trovandosi Emma davanti agli occhi, teneva le braccia incrociate ed aveva un sopracciglio inarcato, lui abbozzò un sorriso, provando poi ad avvicinarsi ma venendo subito respinto dalla mano della ragazza, fece qualche passo indietro sbuffando.
"Non mi stavo nascondendo." borbottò mettendo il broncio, intenerendo di conseguenza Emma, che si costrinse a non avvicinarsi e abbracciarlo.
"Martin.."
"Emma.."
"Finiscila."
"Finiscila."
"Non fare il bambino."
"Non fare il bambino."
"Non ripetere quello che dico!"
"Non ripetere quello che dico."
Emma assottigliò lo sguardo e con passo svelto gli arrivò a qualche centimetro di distanza e gli puntò l'indice contro il petto.
"Hai finito?"
"Sì." Martin abbassò lo sguardo intimidito dalla rossa.
"Bravo bambino." mormorò sorridendo divertita e lasciandogli una carezza sui capelli.
Era proprio un bambino.
Nora nel frattempo aveva osservato tutta la scena, accompagnata dalla piccolina aggrappata al suo collo, li avevano visti litigare, ridere ed infine darsi un bacio. Ancora non credeva che avevano resistito tutti questi anni, avevano passato un periodo orribile, periodo in cui Emma era stata tentata di chiudere tutto con lui, e buttare al vento tutta la fatica che avevano sprecato per ritrovarsi e ricominciare da capo, e tutto ciò era stato causato dal padre di Martin, che aveva ostacolato fin dal primo momento la loro relazione, sostenendo che Emma fosse la causa della sua rovina, non capendo che fosse proprio il contrario. Fortunatamente Martin era riuscito a farla ragionare e per il bene del loro rapporto aveva chiuso i legami con il padre, riducendosi alla madre che al contrario dell'ex marito aveva da sempre amato Emma, quando ancora aveva i capelli castani e lunghi ed era solo una ragazzina insicura.
"La zia e lo zio sono trani."
"Strani tesoro." la corresse teneramente Nora.
"E' quello che ho detto, trani."
Nora sorrise scuotendo la testa.
Emily iniziò a muoversi, allungando le braccia verso le sue spalle, quando Nora si voltò si trovò davanti Dave, che con un sorriso allungava le braccia e prendeva la sua bambina.
Dave le diede un bacio sui capelli scuri, ricambiato da una stretta intorno al collo.
"Tesoro fai vedere a Nora quanti anni hai."
Emily nascose per un attimo il viso nella camicia del papà per poi girarsi verso la bionda e sorridere eccitata, mostrano con le ditina il numero quattro.
"Sono grande vito?"
"Sì, sei grandissima." le rispose Nora sorridendo e giocando con il pollice della piccola.
Mentre Nora continuava a giocare con la piccola, Dave diede un'occhiata in giro, vedendo la sorella fare facce strane a Martin, che rideva della rossa.
"Quando si deciderà a darsi una mossa quell'idiota?"
Nora alzò lo sguardo confuso, non capendo di chi stesse parlando, quando poi seguì la direzione del suo sguardo capì, scrollò le spalle e tornò a giocare con Emily, che richiedeva la sua attenzione.
"Spero per lui che si dia una mossa, o gli farò un discorsetto." borbottò la bionda con un ghigno sul viso, pregustandosi quel momento.
"Staremo a vedere."
 
"Su gente, tutti a tavola!" Emma mosse le braccia in modo da indirizzare tutti verso il salotto, poi aiutata da Caroline portò i piatti in tavola.
Quando Emma consegnò il piatto ad Emily, la piccola osservò la mano della zia, notando solo in quel momento qualcosa che nessuno aveva visto, le prese la mano sentendola sussultare e iniziò ad osservare quella cosa brillante al suo anulare.
"E' nuovo zia? Assomiglia a quello della mamma.." mormorò la piccola pensierosa, zittendo di colpo Elisa che seduta vicino alla bambina l'aveva ascoltata distrattamente, ma abbastanza per capire.
Posò lo sguardo sulla mano della rossa, notando quello che Emily prima di tutti aveva trovato, un anello con diamante, semplice e non vistoso, alzò poi lo sguardo vedendola mordersi le labbra nervosamente e abbozzare un sorriso di scuse per non aver rivelato niente.
"Non dirmi che.." iniziò non riuscendo a credere a ciò che vedeva.
"Oh mio dio, il barbone si è deciso!" sussurrò a voce troppo alta, proprio in quel momento qualcun altro si era voltato alla ricerca di Emma, domandandosi il motivo per cui ci stesse mettendo così tanto a distribuire i piatti, quando incontrarono l'espressione sorpresa di Elisa e il sorriso timido di Emma, capirono tutti.
"Non ci credo."
"Non è uno scherzo, vero?"
"Finalmente!"
"Come è successo?"
"Quando?"
Martin scambiò un occhiata con Emma, mimandole un "Tranquilla.", che la rilassò immediatamente. Si alzò in piedi e raggiunse la fidanzata mettendole un braccio intorno la vita, attirandola a se.
"Da come avrete capito ci sposeremo, è successo circa una settimana fa e aspettavamo oggi a dirvelo, sapendo che saremmo stati tutti insieme. E no non abbiamo deciso nessuna data." finito il suo breve discorso, Martin respirò, non se n'era accorto, aveva trattenuto il respiro per tutto il tempo, tanto era nervoso.
Emma gli sorrise teneramente, accarezzandogli il palmo della mano, che aveva appoggiato sul suo fianco.
Subito dopo sentirono il rumore delle sedie spostarsi e i loro amici e parenti avvicinarsi e congratularsi, il primo ad arrivare fu Dave che aveva abbracciato Martin, stringendolo in una morsa più che in un abbraccio, sussurrandogli quanto fosse contento e che in quel modo poteva risparmiarsi una bella ramanzina, facendo ovviamente sospirare per la soddisfazione, Martin; Dave poi aveva abbracciato la sorella e le aveva dato un bacio sui capelli, dicendole quanto i loro genitori sarebbero stati fieri di lei, facendole cadere qualche lacrima di felicità.
Liam, si limitò ad abbracciare Emma e dare una pacca amichevole sulla schiena di Martin, congratulandosi, Jack fece lo stesso, aggiungendo però qualche commento idiota, Nora ed Elisa si fiondarono contemporaneamente sulla rossa, che per poco non finì a terra, portandosi dietro anche il fidanzato, quando poi toccò a Martin, Elisa gli scompigliò i capelli, finalmente più corti, quasi fosse un cucciolo, Nora poi gli diede un pugno sul petto, abbracciandolo e sussurrandogli di non fare cazzate, o lo avrebbe castrato. Infine toccò a Caroline che accarezzò le guance di Emma, togliendole quelle lacrime che erano scese prima e stringendola tra le sue braccia, felice per lei, abbracciò anche Martin, che le sorrise riconoscente.
Emily si girò sulla sedia a guardare tutti quegli adulti che si abbracciavano e ridevano e piangevano, cosa era successo lei ancora non l'aveva capito, aveva solo visto che la zia aveva un nuovo anello, niente di così sconvolgente, ma loro non sembravano pensarla così, saltò giù e si diresse verso il gruppo, essendo piccola riuscì a farsi spazio, arrivando proprio davanti gli zii.
Guardò ancora una volta tutti quanti, con il sopracciglio alzato, poi posò lo sguardo sugli zii, che si tenevano per mano.
"Devo abbracciarvi anch'io?" domandò facendo ridere tutti quanti, non capendone il motivo.
Emma e Martin si abbassarono contemporaneamente per poi abbracciarla.
"Lo zio e la zia si sposano, amore." si staccò e guardò con circospezione il padre, poi sorrise felice, battendo le mani.
"Oh che bello! Avrò un cuginetto!"
I due impallidirono, scambiandosi uno sguardo spaventato, mentre gli altri scoppiarono nuovamente a ridere, per l'ingenuità della bambina.
 
Dopo l'annuncio aveva finalmente preso il via il pranzo di Natale, dove l'argomento principale era stato ovviamente il matrimonio, c'erano stati Dave e Caroline che avevano dato consigli su qualunque cosa, essendo loro sposati da quasi cinque anni, Nora ed Elisa che avevano continuato a proporre date a caso e Jack e Liam che avevano sofferto in silenzio per Martin.
Alla fine del pranzo Emily era corsa sotto l'albero, pronta a scartare dopo il permesso dei genitori, i suoi regali, con molto calma invece gli altri si erano andati a sedere sui divani liberi. Mentre Emily batteva le mani aprendo i regali, Lilo riapparì abbaiando e scodinzolando verso la piccolina.
Martin sprofondò nel divano, mise il braccio sullo schienale dove era appoggiata Emma ed aspettò che lei appoggiasse la testa sulla sua spalla, cosa che fece pochi secondi dopo, infatti questa era diventata ormai un'abitudine.
"Va tutto bene amore?" Martin iniziò ad accarezzarle gli ormai lunghi capelli rossi, la donna mormorò qualcosa annuendo e sporgendosi con le labbra, in attesa di un bacio che non esitò ad arrivare, fortunatamente nessuno sembrò essersene accorto, i due non avevano mai amato molto dimostrare il loro amore in pubblico, nonostante qualche volta fosse capitato.
"Vorresti avere dei figli?" gli chiese giocando con il bottone del maglione di lui, Martin si irrigidì pensando ovviamente al peggio, smise di carezzarle i capelli e la fissò finché lei non alzò lo sguardo, incrociando il suo.
"Sei incinta?" sussurrò preoccupato.
Emma sbuffò scuotendo la testa.
"Certo che no Martin. Sai che prendo la pillola."
Lui sospirò rilassato, ricominciando ad accarezzarle i capelli, venendo però interrotto dal suo spostamento, infatti Emma aveva alzato la testa, così da poter parlare guardandolo negli occhi.
"Non vuoi avere figli?" domandò con una nota delusa nella voce.
"Ma cosa dici, certo che voglio dei figli.."
"Ma?"
Martin non rispose, cambiò la direzione dello sguardo, puntandolo su Nora e Jack che chiacchieravano con Liam, mentre Elisa giocava con Lilo, ed Emily seduta sulle ginocchia del padre giocava con la sua nuova barbie, osservata dalla madre.
"Non li vuoi con me?" sussurrò l'ultima parola, facendolo voltare velocemente, le posò le mani sul viso, guardandola dritto negli occhi.
"Non dire cazzate amore. Non pensarci neanche per scherzo."
"E allora cos'è?"
"Ho paura." disse togliendole le mani dal viso e lasciandole ricadere sulle ginocchia, questa volta fu Emma a prendergli il volto tra le mani, ordinandolo di guardarla.
"Pensi che non abbia paura? Pensi di essere l'unico? Amore, ci sono passati tutti, guarda Caroline e mio fratello, non ti ricordi quanto erano spaventati? E adesso sono così felici. Io voglio crearmi una famiglia con te, voglio dei figli e lo voglio solo con te." finì il discorso sorridendogli e lasciandogli una carezza sulla guancia liscia.
"Se stiamo insieme andrà tutto bene, lo sai vero?" continuò Emma più sicura, dopo aver visto l'espressione rilassata di Martin.
"Lo so, lo so."
"Bene." mormorò Emma dandogli un bacio sulla guancia.
 
"Aprite i regali!" esclamò eccitata Nora, portando ad ognuno il proprio regalo, o la propria pila di regali.
Elisa ed Emma si scambiarono un occhiata divertita ed aprirono i propri regali.
"Cosa dovrebbe essere.. Dave?" Martin alzò in aria, così che tutti lo potessero vedere, un libro con titolo "I pregi del matrimonio."
Dave sorrise imbarazzato, ricevendo uno schiaffo sul braccio da parte della moglie, che come capirono gli altri, non era a conoscenza del regalo.
"Beh.. non avevo idea che ti fossi deciso.. così pensavo di darti.. come dire.. una spintarella?"
Emma guardò suo fratello sospirando e scuotendo la testa, sembrava lui quello più felice dalla proposta di Martin, quando sarebbe dovuta essere lei, ma con suo fratello era sempre stato così.
"Grazie?" chiese Martin appoggiando il libro accanto a se e lasciandosi andare ad una risata liberatoria.
"Dave, ho paura di aprire il tuo regalo."
"Anch'io."
"Idem."
Altri ancora annuirono alla frase della rossa.
"Caroline!" esclamò Dave vedendo la moglie annuire tranquillamente.
"Che c'è? E' vero tesoro." gli rispose sorridendo e strizzando una guanciotta piena ad Emily, che si scostò brontolando.
Dave sbuffò buttandosi sullo schienale e mettendo su il broncio.
Elisa baciò Liam nell'aprire il suo regalo, Emma non riuscì a vedere cosa fosse, ma dalla reazione sembrò qualcosa di importante, Nora invece si bloccò scartando un regalo, sbarrò gli occhi e fece per portarsi una mano alla bocca, ma poco prima di arrivare alle labbra si fermò lanciando uno sguardo preoccupato ad Jack, che annuì semplicemente.
Nora si alzò e si diresse con calma fuori dalla stanza, Emma la vide correre non appena fu fuori dalla visuale dei presenti, cercò lo sguardo di Jack, che si strinse nelle spalle non volendo parlare, eppure era sicura che lui sapesse.
Quando Nora tornò sembrò pallida e stanca e non appena si sedette, si appoggiò a Jack, che la cullò tra le sue braccia, premuroso.
Passarono il resto della serata a raccontarsi aneddoti divertenti, o a ricordare momenti che una volta erano stati imbarazzanti, ma che in quel momento facevano solo ridere.
Emily si addormentò tra le braccia di Caroline, e poco dopo i genitori decisero che fosse ora di andare a casa, consiglio che seguirono anche le altre coppie, dicendo che fosse il momento per i padroni di casa di festeggiare la proposta.
Li accompagnarono sulla soglia di casa, salutandosi e organizzandosi per incontrarsi al più presto, non a casa loro, cosa che fece ridere Nora, ma non Emma.
Quando Jack e Nora, gli ultimi, raggiunsero l'auto e li salutarono con la mano, Emma e Martin rientrarono in casa sentendo l'abbaiare insistente di Lilo, Martin lo prese tra le braccia iniziando ad accarezzarlo, poi osservò Emma pensieroso.
"Dici che Nora sia incinta?"
Emma rimase sorpresa nel vedere che non fosse stata l'unica a notare qualcosa di sospetto.
"Molto probabile." rispose sorridendo e sporgendosi a dare un bacio sulla testolina del cucciolo.
"Lui si ed io no?" borbottò Martin, fingendosi offeso, Emma rise e si sporse a dargli un bacio a stampo, bacio che le venne negato perché lui si spostò. Lo guardò offesa, aspettando una spiegazione.
"Hai baciato il cane, prima ti lavi e poi possiamo fare quello che vuoi." le rispose ammiccando ed iniziando a scappare con il cane ancora tra le braccia, quando si accorse dello sguardo assassino di lei.
"Scappa, scappa. Tanto ti prendo idiota!".
Emma iniziò a rincorrerlo con il sorriso sulle labbra, non era esattamente quello che aveva sempre sognato fin da bambina, non c'era nessuno principe con il cavallo bianco e nessun castello, eppure lei era così felice, che non riusciva a vedere una vita migliore di quella che stava già vivendo. Lo amava e lui amava lei, e presto sarebbero diventati marito e moglie, non poteva desiderare nient'altro. Finalmente ogni cosa era al suo posto e anche se sentiva la mancanza della sua famiglia, sapeva di averne una tutta sua, su cui contare.


Finalmente sono riuscita a finire l'epilogo! Un applauso per me! (uno solo eh)
Ero bloccata da non so nemmeno quanto, ma penso di aver capito il problema, penso di non aver voluto lasciare andare Martin ed Emma e tutti gli altri e sapevo che finendolo sarebbe finito tutto e devo ancora decidere se sono felice o meno. lol
Ad ogni modo, volevo ringraziare tutti, tutti quelli che hanno seguito la storia fino alla fine, coloro che hanno commentato ecc.
Poi vorrei ringraziare Em, che anche se è una brutta persona ( i love you) e non caga più la storia ed efp, le voglio bene e la ringrazio per avermi aiutato fin dall'inizio con la storia e poi vorrei ringraziare Momo, che mi ha stressata fino a costringermi a scrivere e finire. 
Detto questo, spero che la storia vi sia piaciuta e che come a me, anche a voi mancheranno i personaggi.
Grazie ancora e spero di ritrovarvi nell'altra storia che è in corso We Got Married. e forse prossimamente pubblicherò una nuova storia, ma non è ancora sicuro.

P.S: Ho creato con una mia amica un gruppo per le nostre storie, con spoiler e altro ;)
Keep falling in and out of love.

A presto!
With love Ellie.
 
   
 
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