Buio.
Poi una grande luce.
Vide l’immagine molto offuscata dei quattro codini di Temari, e tanti, tanti ninja…
<< L’abbiamo trovata >>
<< La quantità di chakra è molto bassa! Portiamola
in ospedale presto! >>.
Quando ritrovò appieno le forze, realizzò che si trovava
in una stanza di ospedale, di nuovo.
Dalla porta vide entrare i due fratelli maggiori Sabaku.
<< Matsuri! >>
La voce squillante di Kankuro
la fece lievemente sobbalzare.
<< C… ciao >>
Temari le accarezzò il viso.
<< Sei ancora molto debole, vado ad avvertire Aky che ti sei svegliata >>
Kankuro, che considerava la ragazza come una sorellina, si sedette accanto a lei,
preoccupato.
<< Cosa ti è successo? >>
No, non poteva dire la verità.
<< M... mi dispiace... non me lo ricordo >>
<< Prova a fare uno sforzo… >>
<< Mi dispiace Kankuro…
davvero io… >>
Abbassò il capo, sapeva di non essere brava a guardare
negli occhi quando mentiva, il suo viso la tradiva.
<< Ho capito >> il ragazzo le accarezzò
affettuosamente la testa << Riposa, sei ancora molto debole >>
Qualche oretta dopo Aky entrò a
visitare la ragazza, con un team di medici. Matsuri a
tutte le domande rispose che non
ricordava nulla.
Nel pomeriggio vennero Ittetsu
e Sari.
<< Però è davvero un sollievo che sei qui, sana e
salva >>
Sorrise << Grazie Itty…
>>
<< Yukata ti porta questo
cesto di dorayaki, promette che appena potrà uscire
di casa ti verrà a trovare >> disse allegramente il ragazzo poggiando il
cesto vicini al letto.
<< Miii quante coccole
manco fosse moribonda! Piuttosto riprenditi in fretta, non vorrai fare la
pappamolle >>
<< Sari, un po’ di cuore >> disse il ragazzo
a mo’ di rimprovero.
<< Non c’è bisogno che mi difendi Ittetsu… no Sari non farò la “pappamolla” >> disse
apostrofando l’ultima frase.
La ragazza con la bandana si girò irritata, per non far
vedere il suo volto rosso.
<< Bene, ci siamo assicurati che sei viva, possiamo
andare Itty.. >>
<< Sempre gentile… e Mikoshi?
>>
Prima di andare Ittetsu
sussurrò all’orecchio di Matsuri: << era
veramente in pensiero per te, appena Aky-sama ha
autorizzato le visite mi ha catapultato qui… >>
<< Lo so Itty… ma è
troppo orgogliosa per ammetterlo… >>
<< Ti voglio bene… a presto >>
Sari era vicino la porta.
<< Allora ci muoviamo? >>.
Porta che si spalancò subito dopo.
<< Ammm Salve Kazekage-sama… Ittetsu muoviti!
>>
I due ragazzi uscirono dalla stanza lasciando soli Gaara e Matsuri. Era calato uno
strano silenzio che mise un po’ a disagio la ragazza.
Il kazekage si avvicinò
lentamente a lei, sedendosi poi sul letto.
<< Dove sei stata Matsu?
>>
Diretto, come sempre.
Lei lo guardò sorpresa, poi abbassò lo sguardo.
<< Le ho già detto che... >>
<< Si i medici e Kankuro
se la sono bevuta... io no >>
<< Maestro io... >>
Lui si alzò avvicinandosi alla finestra.
<< Potevi morire >>
Lei spalancò gli occhi, mentre lui guardava fuori dalla
finestra.
<< Hai messo a rischio la tua vita... nel tentativo
di guarirmi... >>
Le sue guance diventarono incandescenti.
<< C... come...? >>
Gaara si girò per guardarla negli occhi, fece un leggero sorriso.
<< Beh… almeno adesso so quanto mi vuoi bene. No? >>
Il cuore della ragazza cessò di battere.
Lui ricordava,
o meglio aveva sentito il collegamento del jutsu col
suo chakra infantile.
Istintivamente afferrò il lenzuolo del letto e si coprì
la faccia, rossa dalla vergogna.
<< Maestro io... mi dispiace >>
<< Ma Matsuri... >>
<< Mi perdoni, le assicuro che non è... >>
La frase venne interrotta da un singhiozzo.
Timida, timida Matsuri.
Con delicatezza Gaara si
avvicinò e abbassò la coperta per vederla in viso: era tutto rosso e coperto di
lacrime.
<< Piccola >> gli sfuggì teneramente.
Lei non riusciva ad emettere suono, si limitava a
boccheggiare.
Gaara le sfiorò il viso, per poi poggiare delicatamente la mano sulla guancia
arrossata.
<< Adesso tocca a me consolarti, ma perché piangi?
Non ne hai motivo… >>
Lei rimase spiazzata dal gesto così affettuoso, anche se
avevano molta confidenza il suo sensei era un tipo
che preferiva mantenere un certo distacco.
<< Io … io >>
<< Si?... >>
Le scappò un altro singhiozzo.
<< Kazekage quello che ha
sentito, quello che ricorda… >>
<< Matsuri >> disse
pacato ma con tono fermo.
Lei si zittì.
<< Matsuri. >>
Cercò di ponderare ogni singola parola, era complicato per lui affrontare certe
situazioni << Io non so cosa sia l'amore... sto imparando da poco a
riconoscere sentimenti diversi dall’odio… >>
Matsuri non illuderti…
<< … ma di certo non ti vedo come una semplice
ninja >>
Spalancò gli occhioni neri sorpresa facendo cadere giù le
ultime grosse lacrime. Gaara col pollice gliele
asciugò.
<< Maest... >>
<< Gaara, solo Gaara >>
<< Gaara... >>
Quant'era bello il suono di quella parola…
Attese qualche istante per prendere coraggio.
<< Adesso cosa...? >>
Lui l'abbracciò bisbigliando.
<< Stai
tranquilla, andrà tutto bene, ci sono io a proteggerti non soffrirai
più... mai più >>
Martsuri sorrise.
Meglio di qualsiasi dichiarazione.