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Autore: Writer97    24/02/2013    0 recensioni
Evleen, una ragazza che crede di avere qualcosa di sbagliato, ma che in realtà è solo speciale.
Lei e Bella sono molto simili, ma allo stesso tempo molto diverse, inevitabilmente destinate a riunirsi proprio dove tutto è cominciato.
Nessuno ci ha mai raccontato la storia completa. I Vampiri e i Licantropi non saranno soli.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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EVLEEN: “Luna sorgi, scura e vera. Stelle assistetemi nel viaggio sempiterno. Nuvole nere, vegliate sul mio cammino. E tu, notte, fa che io possa morire, per poco e nulla. Fa che Saminda Whilson possa tornare da me, per poco e nulla. Fa che possiamo ricongiungerci nel nulla." Una latitania che ripetevo ormai da ore. Dovevo impararla a memoria, perché durante l'incantesimo non avrei potuto usare il libro, avrei avuto le mani impegnate, e gli occhi chiusi. "Ok. Credo di esserci." Dico, chiudendo il libro e disponendomi all'interno del grosso cerchio di sale. Afferro la rosa bianca, con una mano, il coltello, con l'altra. Esme me lo ha spiegato: molti incantesimi richiedono in sacrificio una piccola parte di sangue. Inizio a mormorare la latitania, tagliandomi un palmo, col coltello. Le prime gocce fuoriescono furiose. Verso il mio sangue nel calice, a terra, mentre ancora ripeto le strofe. Poi intingo il fiore nel mio sangue. La rosa bianca diventa rossa. Esme mi ha detto che se il fiore prenderà fuoco, inizierò a viaggiare attraverso i mondi. Tolgo il fiore dal calice e.. parte una fiammata. Il mio corpo non mi appartiene più. Svengo, ed inizia il viaggio. Quando riapro gli occhi sono in una specie di villaggio medievale, o cosi sembra... le case sono tutte in pietra e legno, per strada ci sono carrozze e cavalli. Tutti sono vestiti con i tipici costumi dell'età medievale. "Finalmente ce l'hai fatta!" Dice una voce femminile, sopra la mia testa. Alzo la testa e la vedo. La riconosco subito, come potrebbe non essere lei? "Mamma..." mormoro. "Sono lieta che nonostante tutto tu mi riconosca ancora come tale." Dice lei, porgendomi una mano per alzarmi. "Come potrei? Dopo tutto quel che hai passato per mettermi al mondo e salvarmi. Dopo tutto l'amore che mi hai concesso. Dopo tutti i sacrifici che hai fatto... come potrei non capire che sei mia madre?" Ci abbracciamo. Mi sento così bene, al caldo, nel suo abbraccio. "Vieni, ti porto a casa."

"A casa?"

"Si. Dove vivo io ora. Ti spiegherò." Mi prende la mano e mi porta fino a una modesta casetta. Mi ricorda qualcosa... ma non ricordo cosa... "La casa di me e Micheal, tuo padre. Quando ancora stavamo in Inghilterra... non puoi ricordarla bene... eri piccola..."

"Ma io la ricordo..."

"Memoria di strega!" Dice sorridendo. È incredibile quanto sia a mio agio, con lei. Una donna che quasi non conosco... no. Io la conosco. Lei è mia madre... Entriamo, e ci accoglie una giovane donna, i capelli biondi, quasi bianchi, lunghi fino ai fianchi. "Mamma... questa è Evleen... mia figlia!" La donna sgrana gli occhi, verdi come i miei. "Oh! Finalmente sei giunta! Non vedevamo l'ora di conoscerti!"

"Eve, questa è Gianoa, la madre di Micheal." Mi spiega Saminda. "Ma... l'hai chiamata mamma!"

"Ormai lo è. Mia madre è morta che ero giovane... aveva rinunciato ai suoi poteri... perciò ora non è in questo posto. Gianoa, ha preso i suoi poteri, quindi ora è una strega... capirai più avanti!"

"Gli occhi... sono come i miei..." Gianoa sorride,bonaria. "Si. Tuo padre aveva quegli occhi. I poteri potrà anche averli presi da tuo nonno... ma gli occhi sono indubbiamente i miei!" Passo lì un'intera giornata. Tra racconti di quando erano giovani e racconti della mia vita. Mi raccontano tutta la storia degli anziani, un gruppo formato dalle streghe fondatrici di ogni famiglia, dell'amore proibito fra streghe e maghi. Dei prodotti di queste unioni illegali. Io sono uno di questi. Io sono ILLEGALE!

"Per questo mi cercavano? Mi stanno ancora cercando?"

"Si. Ti cercavano per eliminarti. Piu eri piccola piu facile sarebbe stato. Ma ora conosci i tuoi poteri. Non credo che avranno il coraggio di opporsi alla tua esistenza." Spiega Gianoa, tranquilla. Mia madre annuisce. "Non sai quanto mi sei mancata... avrei voluto starti più vicino..."

"Mamma... hai fatto la cosa giusta."

"Ti ho lasciato ad Esme. La tua aura magica era debole. E i licantropi e i vampiri annullano in parte quell'aura. Ti avrebbero nascosto. Ma crescere con dei vampiri comporta... certi rischi. Rischi che Esme non poteva assumersi. Per questo ti lasciò con Sue. I licantropi ti avrebbero comunque protetta, ma saresti stata più al sicuro, con loro. Non sai quanto mi dispiace.." una lacrima solca la guancia di Saminda. La abbraccio, forte, stretta a me. "Non devi dispiacerti. Hai fatto cio che era giusto, per me. Mi hai salvato." Lei sorride. "Mi sei mancata tanto. Sei cresciuta davvero in fretta... e bene. Sono contenta della persona, della donna, che sei diventata." "Mamma... non esiste un modo... per... farti tornare?"

"Oh. Non dire sciocchezze, tesoro. È contro la legge naturale, interferire con la morte!"

"Quando la morte è naturale! Ma tu sei stata uccisa. La tua ora non era ancora giunta..."

"È vero... forse un modo c'è... ma non voglio sottoporti a tutto questo..."

"Io invece lo voglio!" In quell'istante sento una forte fitta al petto, e un liquido caldo cola dal naso. Sangue. "Devi andare! In fretta! Il tuo tempo qui è scaduto!"

"Cosa succede?"

"Stai morendo! Questo è il mondo dei morti! Se resti troppo... la vita ti lascia..." mia madre è spaventata. La abbraccio ancora, forte. "Tornerò. Presto. E ti porterò via da qui! Lo giuro!" Lei sorride, baciandomi la fronte. "Lo so... spero solo che andrà tutto bene... aspetta di essere abbastanza forte, però! Ora va! A presto, amore mio!"

"Ciao mamma. Ciao nonna!" Dico, ricolta a Saminda e Gianoa. Chiudo gli occhi, e tutto si spegne. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~} Quando rialzo le palpebre, tutto è chiaro e luminoso. "Allora? Com'è andata?" Chiede Esme, aiutandomi ad alzarmi dal pavimento. Non avevano potuto spostarmi, perché dovevo restare all'interno del cerchio. "È stata un'esperienza unica!" Non aggiungo altro. Sono scossa. Ho bisogno di stare sola. "Vado... vorrei andare a casa... a riposare..."

"Eve, non mi sembri molto in forma. Forse dovresti fermarti qui, questa notte. Puoi dormire ovunque tu voglia!" Dice Esme, con fare materno. "Grazie Esme... ma preferirei tornare a La Push..." dico, forzando un sorriso. "Vieni. Ti porto a casa!" Dice Zac, cingendomi le spalle. Deve sentire, come mi sento io. Le emozioni che sto provando. "Cos'è successo? Perché sei cosi turbata?"

"Io... non lo so... non mi sono mai sentita tanto legata a qualcuno... e ora tu e mia madre... è come se vi conoscessi da sempre...e ho paura... paura di perderti... perché mia madre l'ho già persa..." Lui si avvicina e mi bacia, dolce, leggero. "Troveremo il modo di riportarla da te!" Mi sussurra all'orecchio. Sento il solito venticello scompigliarmi i capelli. E mi trovo davanti alla porta di casa Clearwater. Sola. "Ehi! Sei tornata!" Dice Leah, spuntando dal bosco. "Si. A quanto pare!" Rispondo sarcastica. Penso che Leah sia un po arrabbiata con me, perché sto con un vampiro. E perché quel vampiro sta occupando gran parte del mio tempo. Tempo che Leah vorrebbe passare con me. Apriamo la porta ed entriamo in casa. Dentro non c'è nessuno. "Dove sono tutti?" Chiedo. "Sue e Charlie sono a cena fuori, stanno festeggiando il loro anniversario. Seth è di ronda qui intorno." Spiega Leah. Ma capisco che c'è qualcosa che non va. "Che succede, Leah?"

"Niente, è normale, facciamo la ronda ogni sera... non pre..."

"Non mi riferisco a questo." La interrompo io:"voglio sapere che succede a te!" "Niente,ok? Non succede assolutamente nulla!" Fa per andarsene, ma l'afferro per un braccio, ben sapendo che potrebbe liberarsi facilmente, ma non lo farà. "Ora ci sediamo li, sul divano, e parliamo un po, ok?" Le dico, e vado a sedermi sul divano, sentendo che mi segue. "Allora, mi vuoi dire che hai?"

"Ma niente, ti dico..."

"E io non ci credo! Avanti parla!"

"Ecco io... sono preoccupata... per te..."

"Ahhh ecco chiarito il mistero! Hai paura che mi accada qualcosa!"

"E come potrei non averne? Ti stai condannato a morte da sola! Lui... lui ti ucciderà!" "No! Lui non mi farà del male! Lui... noi ci amiamo!"

"Anche se non ti uccidesse... prima o poi ti perderei comunque..."

"La trasformazione?" Chiedo, più che altro a me stessa. Ma lei annuisce, triste. "Leah... tu mi avrai per sempre con te! Sempre! Non dovrai mai dubitarne!" L'abbraccio, pur sapendo che lei ci starà sempre e comunque male.. la questa è la MIA vita... E poi il dolore mi invade. La nausea mi attanaglia lo stomaco. Mi alzo di corsa, correndo verso il bagno, Leah mi segue, preoccupata. E vomito anche l'anima.

  
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