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Autore: _sowhat    01/03/2013    4 recensioni
Le persone si
chiedono spesso cosa sia l'inferno, l'inferno è l'impotenza
di governare la propria vita e i propri sentimenti, annegando
nell'illusione di provarli.
*Rosso dal capitolo 14.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Through the dark.'
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-Capitolo 2


Avevo un'assoluto bisogno che qualcuno mi spiegasse che cavolo stavo facendo. Mi ritrovai seduta a gambe incrociate sul letto guardando il vestito blu che mia madre mi aveva comprato per il ballo, non era la prima volta che mi proponeva un abito per le feste scolastiche, ma non lo avevo mai accettato, in quel momento invece, per la prima volta ero indecisa su cosa fare, solitamente, non avrei nemmeno pensato alla possibilità di recarmi a quel ballo, ma in quel momento sembrava che la mia testa avesse perso la ragione..
In quel momento stavo realmente pensando di recarmi ad una monotona festa con ragazzi ubriachi e sudigiri, forse perchè Zayn mi aveva chiesto tutto il pomeriggio di andarci, o forse perchè non mi andava di passare il venerdì sera da sola..
Mi trovai di nuovo con lo sguardo in quel bellissimo vestito. Aveva un corpetto senza spalline con la scollatura a cuore, all'altezza della vita lasciava spazio poi ad una gonna corta fino a poco più su del ginocchio in raso. Era davvero un bellissimo vestito, ma il mio fisico non era adatto a quell'abito, non me lo meritavo, il mio corpo non lo avrebbe valorizzato al meglio, ne ero certa. Afferrai il cellulare posto sul comodino, intenzionata a guardare l'ora, ma la mia attenzione fu attirata da un messaggio:
Da: Zayn:
Ti aspetto stasera eh! Non voglio che salti un'altro ballo scolastico! Ti ho lasciato le chiavi della mia macchina in salotto. A dopo! Xx
Ero veramente contrariata da ciò che avrei potuto fare, una parte di me era entusiasta che il mio fratellone tenesse a me, ma l'altra parte, mi convinceva che sarei stata ridicola con quell'abito, che mi sarei solamente ridicolarizzata davanti alla mia scuola, ero davvero indecisa, non sapevo cosa fare, la testa aveva perfino iniziato a girarmi.

ZAYN'S POV.

Non mi stupii assolutamente che Allyson non fosse venuta al ballo, e che non avesse nemmeno risposto al mio messaggio, ma davvero non la capivo, volendo avrebbe potuto far cadere i ragazzi ai suoi piedi semplicemente sbattendo le sue lunghe ciglia. Ma lei preferiva di gran lunga stare nell'ombra, dove nessuno la vedeva, dove nessuno la notava, e ci era sempre riuscita piuttosto bene.
Non era assolutamente consapevole del suo aspetto. In quel momento mi imposi che ero stanco di vederla sola, che doveva uscire con me, e siccome avevo già tentato di farla uscire, quella volta l'avrei costretta, non le avrei permesso di stare ancora sola.
Probabilmente non le avrebbe fatto piacere, ma non mi importava, non poteva rimanere chiusa in se stessa, chiusa nel suo passato, io non volevo che lei rimanesse nel suo mondo, non volevo che soffrisse, ero a conoscenza di quello che aveva passato, io e lei avevamo un legame speciale, sentivo sempre il bisogno di proteggerla, il problema era che non sarei riuscito a proteggerla dai suoi demoni se lei non si fosse aperta totalmente, ed era una cosa che non aveva mai fatto.
Volevo che si facesse degli amici, che uscisse con un ragazzo... No ok che uscisse con un ragazzo no, era ancora presto per quello, però volevo che uscisse dal suo guscio.
-Hey ragazzi! Domani usciamo?- domandai ai miei amici, eravamo seduti allo stesso tavolo mentre scambiavamo battute.
-Zayn, usciamo tutti i giorni.. - sottolineò Harry, okay aveva ragione ma quella sarebbe stata un'uscita diversa.
-Sì ma vi voglio presentare mia sorella, voglio farla evadere un po' dalla sua ombra.
-Ma noi conosciamo già le tue sorelle Zayn. - puntualizzò Liam.
-Lei non la conoscete.
Ed era  vero, non avevano probabilmente mai visto Allyson nonostante vivesse con me da tempo e frequentasse la nostra stessa scuola, lei era perennemente chiusa in se stessa, e non volevo che questa cosa andasse avanti ancora, cavolo aveva 18 anni, e io essendo suo fratello maggiore dovevo farla aprire, magari farla divertire, in tre anni non ero mai veramente riuscito a vederla spensierata, era indubbiamente una ragazza speciale, glielo potevo leggere negli occhi, la sua espressione era sempre la stessa, e mi sentivo impotente davanti all'immenso dolore che doveva provare dentro, dovevo smetterla di pensare a lei, avrei avuto tempo per parlare, in quel momento volevo solamente godermi la festa, iniziai a guardarmi intorno, la sala da ballo era colma di ragazzi e ragazze, molti dei quali erano già ubriachi. La mia attenzione si spostò però verso l'entrata della palestra quando una ragazza ne entrò.
-Wow!
Commentammo in coro io e i ragazzi, come se avessimo pensato la stessa cosa, e forse era così dato che era l'unica cosa pensabile guardando quella ragazza. Indossava un paio di scarpe con il tacco che slanciavano ancora di più la sua figura magra, le sue gambe erano scoperte fino a poco più su del ginocchio, erano snelle e con un accenno leggero di muscolatura. Sopra il ginocchio iniziava il raso blu del vestito, in vita lasciava spazio ad un corpetto blu con la scollatura a cuore e senza spalline, wow, non riuscivo a pensare ad altro.
Sulle sue spalle cadevano lunghi ricci scuri che incorniciavano il suo viso coperto da una maschera bianca, non riuscii a riconoscerla, la cosa mi infastidiva perchè io conoscevo tutti a scuola, ma la sua insicurezza e la sua innocente bellezza non miriportavano a nessuna delle ragazze della scuola, solo una poteva avvicinarsi, ma non si sarebbe mai presentata al ballo, era troppo timida per farlo.
La ragazza si guardò timidamente intorno come se avesse paura di farsi male, sembrava incredibilmente fragile e sentii il desiderio di proteggerla, ma non come si protegge un oggetto, sentii il bisogno di proteggerla come si fa con qualcosa di vitale, di sicuro si sentiva osservata, e la cosa sembrava metterla terribilmente a disagio, era quasi palpabile la sua paura e la sua insicurezza in quel posto apparentemente sconosciuto per lei. Timidamente si avvicinò a me e ai ragazzi, mi stupii molto della sua iniziativa, dimostrò che nonostante la timidezza aveva coraggio, coraggio da vendere, tuttavia, mi parve di vederla tremare mentre camminava nella nostra direzione, teneva qualcosa stretto nel palmo della mano destra, era rigida, come una macchina già programmata.
Appena fu davanti a noi sembrò paralizzarsi, distese rigidamente il braccio destro verso di me lasciando cadere l'oggetto sul tavolo, il suo sembrò un gesto inumano, quasi meccanico. Erano le chiavi della mia atomobile.
-Ma.. C..Come?- diedi voce ai miei pensieri mentre la vedevo indietreggiare tremante.-Allyson!- affermai con sua sorpresa, avevo collegato tutto, i movimenti timidi e insicuri e le chiavi della macchina che le avevo lasciato in salotto. Lei iniziò a correre verso l'uscita della palestra prima che io potessi aggiungere altro, aveva vinto di nuovo la sua stupida insicurezza.
-Amico ma chi era?- mi chiese Harry vedendo il mio sguardo leggermente stupito, e forse anche dispiaciuto.
-Era mia sorella, o meglio.. Sorellastra..
-Wow

ALLYSON'S POV.

Mi sentii tremendamente a disagio dopo quella mia azione, avevo sorpreso anche me stessa. Ero entrata in quella palestra credendo di poter reggere, ma non fu così, loro, i loro sguardi sembravano essere disgustati. Non potevo togliermi quell'immagine dalla testa, le persone presenti che criticavano il mio corpo, le mie gambe. Non potevo resistere, così corsi fuori tanto velocemente che non sapevo nemmeno dove recarmi, non ci avevo pensato, volevo solo andarmene. Camminai velocemente per i corridoi silenziosi, l'unico rumore che sentivo era quello dei miei tacchi alti, non sapevo dove andare, le aule e i bagni avrebbero di certo ospitato adolescenti ubriachi con gli ormoni a mille intenti a consumare la loro passione con persone più ubriache di loro, ma tanto al mattino successivo non avrebbero ricordato nulla, grazie all'effeto dell'alcol. A quei pensieri mi scappò un verso di disapprovazione e disgusto. Come si poteva donare così velocemente il proprio corpo ad una persona che non sapeva nemmeno di desiderarlo? Bah, non avrei mai capito quella logica. Decisi di andare sul retro della scuola dove di solito mi sedevo per ripassare durante l'ora di pranzo.  Mi sdraiai con la schiena sull'erba fredda e guardai le stelle, era una bella nottata tutto sommato, e c'era davvero molto da sommare nel mio caso.
Restai con lo sguardo perso per una decina di minuti, mi tolsi le scarpe per stare più comoda e fare aderire i miei piedi nudi all'erba. Mi ero stancata della mia attuale posizione, così mi sedetti e raccolsi le mie ginocchia al petto, noncurante del fatto che qualcuno potesse vedere il mio intimo, tanto ero sola, riuscivo a sentire in lontananza la musica della palestra posta dal lato opposto dell'edificio; iniziai a sentire dei brividi percorrere la mia schiena nuda, l'aria si stava facendo fredda, e io indossavo solo un vestitino in raso.

 **
 

 

Quando decisi finalmente di alzarmi un soffio d'aria fredda mi fece sobbalzare, ma non fu l'unica cosa a provocare il mio spavento, sentii dei passi alle mie spalle, quando una mano grande e calda si posò sulla mia spalla, istintivamente strinsi la mano destra in un pugno che velocemente e con forza trovò il basso ventre della figura dietro di me, in quel momento non mi importava di avergli fatto male, mi aveva spaventata! Ma poi guardai il ragazzo mascherato contorgersi dal dolore, si era perfino inginocchiato a terra.
-Chi sei? -Chiesi mentre lui ancora si contorceva, oh andiamo! Non potevo avergli fatto tanto male!
-Ha.. Harry.. S.. Styles.. S.. Sono un amico di Zayn. .- Disse lui tenendosi le mani sul punto dolorante, cavolo!
-Merda! Mi dispiace!
-Tranquilla. -Disse lui cercando di alzarsi, senza ottenere però un buon risultato. Tesi la mia mano davanti a lui incredula, lui la accettò e fece leva per alzarsi, mi dispiaque di aver fatto male ad un amico di Zayn, ma il mio dispiacere durò molto poco.
-Però, hai un discretto gancio destro ragazzina.- A quelle parole tolsi la mia mano dalla sua facendolo ricadere a terra, odiavo essere chiamata ragazzina, e non mi importava più di avergli fatto tanto male.
-Oh andiamo aiutami!- protestò lui stendendo nuovamente la mano davanti a se.
-Perchè dovrei?- chiesi io idietreggiando e scuotendo la testa.
-Perchè è colpa tua se sono dolorante.
-Tu mi hai spaventata.
-Non mi sembri una che si spaventa facilmente.
-Oh ok, allora avevo voglia di prendere a pugni uno sconosciuto.- affermai ironicamente.
Rise spavaldamente mentre si rialzava da solo. Una volta in posizione eretta tentò di intimidirmi con la sua altezza, ma ciò non accadde. Con sua sorpresa non mi allontanai dalla sua figura alta, anche perchè non era molto più alto di me. Sembrava stupito dalla mia freddezza, ma conoscendo la fama di Harry Styles capii il perchè. Lui era abituato a veder cadere le ragazze ai suoi piedi con uno sguardo, beh io purtroppo per lui, non ero come tutte le ragazze e poi perchè avrebbe voluto avermi ai suoi piedi? Io non ero nessuno.
Styles si avvicinò a me fino a che non fui costretta ad indietreggiare a causa della troppa vicinanza del suo corpo al mio. Indietreggiai finchè non mi dovetti fermare sul tronco di un'albero, lui continuava ad avanzare, io a mantenere il contatto visivo con le sue iridi verdi. Dopo poco non riuscì più a reggere il mio sguardo freddo e si fermò.
-Un'altra sarebbe saltata tra le mie braccia.- sembrava vantarsi della sua fama da donnaiolo.
-Ti sembro come le stre Styles?- domandai più per curiosità che per spavalderia.
-No. E la cosa mi piace ancora di più.
-Mi stai sfidando?
-Probabilmente.
-Non sono un gioco.
-Ah no? Per me le ragazze lo sono, e io mi ritengo molto bravo a giocare.- ero ufficialmente certa che si vantasse della sua fama.
-Ma davvero? Allora giocheremo in due.- ero di certo una ragazza molto orgogliosa, ma mi aveva sfidato apertamente, e non ero una ragazzina, la sua convinzione mi divertiva, non sarebbe riuscito a farmi cedere tanto facilmente. Io non ero come tutte quelle che si è portato a letto, mi dispiacque deluderlo, ma non lo ero, il solo pensiero mi provocava ribrezzo.
Vidi Zayn raggiungerci e Harry sorrise spavaldamente, Zayn sembrò riconoscere lo sguardo dell'amico e poi si rivolse a me:
-Puoi togliere la maschera adesso.
-Me ne ero scordata.
-Dai torniamo a casa Allyson.
Prima di raggiungere Zayn, mi sfilai la maschera lasciando che l'elastico di essa facesse sollevare e ricadere i miei capelli sulla schiena, sentii lo sguardo di Harry e Zayn studiarmi e mi ricomposi subito, non volevo che mi trovassero talmente brutta da compatirmi, i miei capelli ricaddero anche su una parte del viso, ma li lasciai lì e seguii Zayn verso la sua auto rimanenin silenzio.
Non sapevo cosa sarebbe successo con Harry, probabilmente lui pensava che io fossi solo un'altro nome da aggiungere alla sua collezione di corpi sacrificali, ma non gli avrei dato quella soddisfazione.

Aloha,
spero che il capitolo vi sia piaciuto, questo dialogo tra harry ed allyson è una specie di inganno, capirete più avanti il perchè, per scrivere mi ispiro molto spesso a canzoni o libri che io stessa leggo, perciò spero di poter leggere qualche vostra opinione.
Grazie mille di aver letto a presto!
XX

  
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