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Autore: Flaine    03/03/2013    8 recensioni
Hello ~
Uhm so. Questa è una piccola raccolta su alcuni pg di Inazuma come atleti di un circo. Ormai questa idea mi aveva ossessionata ;v;
Ogni circense ha un soprannome diverso!

I - Rosso, il mangiafuoco.
II - Lucille, il contorsionista.
III - Theodore & Jourdaine, i trapezisti.
________________________________ __ _ _
Spero tanto che vi piaccia c: ♡
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Kariya Masaki, Xavier/Hiroto
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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** Funhouse **

[
This used to be our funhouse...

But now it’s full of evil clowns. ]

 


I ~ Rosso, il mangiafuoco.
I’m gonna burn it down, down, down!


Quella sera sembrava particolarmente in forma, si era allenato, pensò il contorsionista dalla sua panchetta.
I kiwido infuocati tracciavano delle scie perfette attorno alle sue braccia abbronzate; sembravano sfiorare pericolosamente ogni volta la sua pelle, mettendo i brividi agli spettatori.
Un fuoco che faceva venire i brividi.
Le fiamme facevano risaltare ancora di più i suoi occhi rossi, come se fossero anche loro parte di quella danza in mezzo al fuoco.
E lui sorrideva soddisfatto in mezzo ai bagliori, col petto sudato, per poi bloccare tutto di colpo e con un sorso di benzina in bocca, una goccia ignorata da tutti gli scivolava sul mento, finendo per infrangersi a terra.
Un nano secondo, e poi indirizzandola verso il fuoco creava fiammate incredibili, contro cui li pubblico indietreggiava.
E Rosso sorrideva, ancora; allargava e stringeva gli occhi cremisi agli scoppiettii della brace e faceva rotare il corpo e il fuoco.
Le fiamme si muovevano completamente in sintonia con lui.
Lui stesso era il fuoco, aveva detto un ragazzo speciale scendendo dagli spalti una sera, dopo averlo visto danzare agitando le fauci delle fiamme attorno a sé senza farsi divorare.
Anche quando dormiva sembrava impercettibilmente in movimento, come una candela.
Lui stesso diceva che le candele erano ferme, ma la loro fiamma no.
“Chi è quello?” chiese il piccolo orfano, indietreggiando di un passo ad una fiammata, stringendo gli occhi ambra.
Morty si scostò un ciuffo di capelli cremisi dal viso vitreo, scaldando quella pelle bianca con un sorriso e stringendo la mano a Masaki. “Lui è il nostro mangiafuoco, Rosso.”
Mosse le sue finestre verdognole al viso di Masaki. Sembrava che stesse per chiedere qualcosa, ma senza successo, con le parole intoppate in gola.
“Sì. È stato abbandonato dalla famiglia anche lui, Kariya.”
Il piccolo non riuscì a guardare il capo del circo, ammaliato dai movimenti sinuosi delle fiamme e delle braccia del loro padrone.
Rosso era un leone, un re, che non temeva nemmeno il fuoco nella savana, lo ammaestrava.
Ma sussultò nella manona di Morty, che rise un po’.
Sapeva che Kariya voleva sapere di più. Lo vedeva da come i suoi occhietti vispi non seguissero solo le onde create dalle fiamme, ma anche lo sguardo, il ghigno compiaciuto e sfacciato di Rosso.
E i suoi passi tracciati nella sabbia di quel cerchio, i giri che faceva su una gamba, quando riempiva le guance di aria e le svuotava, per riprendere a sorridere, con le fiamme che gli bruciavano nel riflesso degli occhi.
“Suo padre si è rifiutato di crescerlo e l’ha abbandonato, tenendo la sorella.”
Lo fece sedere su una panchina di fianco al contorsionista, che osservava il mangiafuoco apparentemente imparziale, ma il fuoco bruciava anche nei suoi occhi grigiazzurri.
Morty si avvicinò all’orecchio di Masaki, sussurrandogli qualcosa come fosse un segreto.
Quello sguardo si chiama amore, Kariya.
“E... come si chiama veramente?”
Morty sorrise stringendo gli occhi e sistemandosi il cilindro, senza rispondere. Sapeva che sarebbe stato l’albino di fianco a loro a farlo.
“Goenji Shuuya.”
Shuuya si bloccò improvvisamente, chiudendo gli occhi con la fiamma davanti a sé. Scintillava, portava le sue braccia calde e terribili verso l’alto, finendo in fumo.
Spalancò le fauci, il leone, spegnendo l’incendio in un attimo.
Poi si voltò verso Masaki, inchinandosi col fiatone, tendendo i muscoli sudati, color cannella delle scapole.
Lo guardò fisso negli occhi, con un angolo delle labbra incurvato maliziosamente.
Era vero. Sembrava immobile, ma era proprio come una candela, la cui punta tremolava sempre un po’.
Lui era il fuoco, caldo e pericoloso.









*
Oddio, era da un casino che volevo postare sta roba. perché mi sono ossessionata con il circo, col cambiare le storie ai poveri personaggi, col cambiare pure i nomi ai poveri personaggi, col rompere le balle a voi.
Penso che quasi tutti quelli che mi conoscono abbiano capito chi è il contorsionista :''D
Che poi alla fine faccio tanto i personaggi misteriosi ma si scopre subito chi sono, è un fail. :')

in ogni caso sono felicissima di pubblicare -machitivuolevaivia- ... T_T ok. e sono di fretta.
Avete presente uno gnu infuriato? Mia madre che vuole che mi stacchi dal pc.
Comunque spero davvero tanto che vi sia piaciuta e anche se vorrei scrivere qui mille altre cose fuggo su Marte.
Perché il fandom mi manca tanto, tanto.

Grazie mille a chi legge e recensisce ♥
- cha.

  
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