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Autore: Hunterwolf    05/03/2013    3 recensioni
in un mondo dove sembra tutto normale, tutto immerso nell'oro e nella lussuria, si combattono guerre invisibili e sconosciute, tenute ai margini del mondo intero. una dimensione dove i guerrieri sono spie e la migliore di queste dovrà fare i conti con la malavita e le congiure degli stati rivali. questa spia è fredda come il ghiaccio, e le sue pistole lo sono ancor più di lui....
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Portuguese D. Ace, Smoker, Tashiji, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Esistono due facce del mondo : quella dove la pace regna sovrana, dove tutto è immerso nell’oro e nella lussuria, una dimensione parallela dove il tempo e lo spazio non esistono… ma dietro questa maschera di gioia, ogni giorno si combatte una battaglia invisibile : nazione contro nazione, ogni governo si contende un potere tanto grande quanto sconosciuto. Invisibile. Invincibile. Letale, e cerca di proteggerlo con tutte le sue forze. Ma questa guerra non si combatte più a viso aperto, con la spada e il fucile in mano… i soldati si sono evoluti e sono diventati inafferrabili come le società che li comandano ; in sintesi… spie e società segrete che si battono ai margini della gente e del mondo conosciuto.
Tra tutte le società segrete esistenti al mondo, soltanto una possiede una tecnologia talmente avanzata da vincere sempre contro i loro avversari... è conosciuta come “S.S.M.”, comandata dal cosi detto stato Maggiore e lì, tra le migliori spie, si aggira il migliore dei migliori… 00Smoker.
Da alcuni punti di vista, quella poteva essere una giornata tranquilla : non era successo niente di particolare sia nel mondo che all’agenzia e l’agente 00Smoker si stava godendo un breve periodo di vacanza.
Il sole batteva una certa costa, da qualche parte nel globo e le onde s’ infrangevano violentemente sulla scogliera a picco. Proprio su di essa, c’era una casa che si affacciava sul mare, e, sul terrazzo di legno nero di questa, Smoker stava tranquillamente leggendo il giornale del mattino, appoggiando i gomiti sulla ringhiera di vetro e incurvando la schiena : il suo corpo era stato scolpito da un durissimo addestramento militare, e presentava muscoli d’acciaio, spalle forti con una cicatrice sulla destra e tratti decisi ; il volto non ne presentava, era intatto, con occhi color metallo lucente e capelli lievemente lunghi, perennemente scompigliati e ondulati di argento lavorato scintillante. Era tanto affascinante quanto letale e spietato, diretto, freddo e per certi versi anche bastardo.
Indossava soltanto dei pantaloni neri e degli stivali con fibbie laterali dei cuoi scuro, sul naso portava degli occhiali neri da sole e sulle labbra aveva appoggiato un sigaro acceso da un po’, aveva un sapore deciso e dolciastro, che gli prendeva la gola e gli riscaldava la bocca.
Gli articoli sul giornale sembravano tutti uguali : finanza, economia, rapporti intercontinentali.
“Che palle… forse alla fine… è arrivata la pace… quella vera…” pensò ironico, ma qualcosa attirò la sua attenzione ; si mise dritto con la schiena, si alzò sulla fronte gli occhiali neri e lesse con più attenzione. Un’intera pagina era stata dedicata per una notizia eclatante, quasi impossibile : il presidente del regno di Alabasta, Cobra Nefertari, era stato rapito da alcuni giorni dalla sua residenza nella capitale Alubarna e la polizia di tutto il mondo era nel tentativo di rintracciare i suoi rapitori, che insolitamente non avevano chiesto nella cifra di riscatto.
“Interessante…” nella mente della spia cominciarono a sorgere le prime deduzioni, i primi sospetti, le strategie dei presunti rapitori… ma poi, all’interno della casa, un allarme luminoso e sonoro cominciò a squillare con insistenza e non smise finché Smoker non rientrò, portandosi dietro quel articolo per sicurezza : chiuse immediatamente la porta laterale del balcone e scattò un meccanismo si sbarramento, con lastre di metallo scuro e lucido, di tutti le finestre, impedendo alla luce di sbirciare.
Nel buio più assoluto, l’agente prese un accendino d’acciaio dalla tasca destra dei pantaloni e se lo portò alla bocca.
-Qui 00Smoker. La zona è stata isolata. Parlate pure.- disse con voce normale e subito apparse uno schermo digitale in mezzo alla stanza con il simbolo della sua agenzia di spionaggio, la S.S.M. : uno scudo grigio con all’interno una specie di rosa dei venti di una sfumatura più sul nero, e, sopra lo stemma, due pistole nere incrociate. Sotto il simbolo veniva illustrata tutta la sigla originale : Segret Society More.
-Smoker !! Da quanto tempo non ci sentiamo !!- disse una voce dallo schermo e poi apparse il volto di un uomo sulla cinquantina, con un cappello nero, gli occhiali rotondi, baffi e barba a coda di cavallo neri e un complete giacca e cravatta nero e bianco. Era il capo assoluto della società, quello con solo un grado in più rispetto a Smoker, l’agente 000Sengoku
-Un secolo, capo. Praticamente, solo una settimana fa.- rispose accendendosi tranquillamente un altro sigaro.
-Le precauzioni non sono mai troppe. Sono sicuro che avrai gia saputo la notizia del rapimento del presidente Cobra.-
-Esatto. Arriva al nocciolo.- tagliò corto l’albino forse un po’ irritato.
-Ti aspettiamo in agenzia il più presto possibile, sta arrivando un elicottero a prelevarti. Ci parleremo faccia a faccia più tardi.- concluse Sengoku interrompendo la trasmissione sullo schermo ; Smoker schiacciò un pulsante sul coperchio dell’accendino e tutte le lastre si sbloccarono facendo entrare la luce abbagliante del mattino.
Frugò nell’armadio a muro in quella stanza e prese una camicia bianca pulita, se la mise con cura, abbottonando i bottoni uno per uno e infilandola dentro i pantaloni ; poi si alzò il colletto e tirò fuori anche una cravatta nera e la legò attorno al collo, ma non la strinse fino in fondo e la lasciò un po’ sfatta, abbassandosi il colletto e slacciandosi i primi due bottoni della camicia. Infine prese una giacca nero corvino, dello stesso colore dei pantaloni : infilò prima il braccio sinistro e poi il destro, tirò un po’ il colletto e si allacciò due dei tre bottoni d’oro. Si era vestito con una cura immensa, come un guerriero che si metteva l’armatura per scendere sul campo di battaglia ; intanto l’elicottero era arrivato, lo si capiva dal tipico rumore che produceva, e Smoker si incamminò verso il terrazzo, ma prima di andare, dotò la sua immagine riflessa le vetro a specchio della porta scorrevole.
Rimase fermo per un secondo, osservando la sua opera e alla fine sorrise soddisfatto ; schiacciò un pulsante invisibile sul muro e si aprì una cassaforte con dentro due magnifiche pistole Desert argentate come i suoi capelli. Le prese e le allacciò in un fodero dietro la schiena, sotto la giacca e, infine, uscì fiero e con gli occhiali neri sugli occhi di metallo.
Dal cielo, cadde una scaletta di funi, che l’agente afferrò la volo e che lo sollevò in aria, portandolo verso lo stato Maggiore.
Verso sera l’elicottero arrivò alla base e atterrò su una piattaforma pentagonale, esattamente sul tetto dell’agenzia.
-Grazie per aver scelto la compagnia delle spie, Wild Wings !!!- esclamò il giovane pilota togliendosi il casco nero con le cuffie di volo. Smoker da prima lo guardò neutro da sotto gli occhiali neri, ma poi sospirò rassegnato.
-Basta che mi fai scendere, Ace. Non c’è bisogno che fai questa scena tutte le volte…- commentò acido, ma poi il ragazzo si mise a ridere e si voltò verso di lui, muovendo leggermente il sedile di pelle nera su cui era seduto.
-Agli ordini !!! 00Smoker !!! Sempre al tuo sevizio !!!- quel pilota era tanto irritante quanto simpatico, tipico dei giovani agenti, infatti aveva solo venti anni, il suo viso non era ancora stato segnato delle dure missioni e dalle guerre invisibili : i capelli erano neri e leggermente lunghi, scompigliati da casco, il viso lentigginoso e il corpo cominciava a presentare i tipici muscoli da addestramento ferreo. Ace faceva parte della sezione delle spie-pilota, quindi portava una giacca nera da aviatore con il colletto e le maniche di pelliccia bianca, ma sotto si quella doveva obbligatoriamente portare la camicia bianca, pantaloni neri e la cravatta del colore che preferiva ; ma ovviamente il colletto della camicia era sempre alzato o piegato male, la cravatta allentata e i pantaloni strappati. Era un ribelle a tutti gli effetti, un po’ come Smoker, forse per questo facevano parte della stessa squadra.
L’albino scese dal mezzo e si tolse gli occhiali, ma prima di andare si voltò verso il suo pilota.
-Forse dovresti far preparare il nostro aereo da missione. Ho come l’impressione che ripartiremo presto.-
-Ho capito !!! Allora lo faccio revisionare !!!- disse mente l’agente si era incamminato verso l’interno della base.
Subito all’ingresso, c’era una specie di ascensore con uno scherzetto vicino alle due porte : un programma di password delle impronte digitali e di una parola segreta, diversa per ogni agente.
Appoggiò la mano sullo schermo e uno scanner rosso gli analizzò la mano. POSITIVO. Poi apparse una tastiera, e lì digitò il suo codice segreto. POSITIVO anche quello. Le porte si aprirono e lo portarono al piano terra, dove un agente amico lo stava aspettando. 
  
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