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Autore: Haeresis_    05/03/2013    10 recensioni
Era il mio primo anno al liceo, ma ero molto positivo sulla scuola.
Qualcosa deve pure andare bene in questa schifosa vita, no?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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capitolooooo
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Buonanotte.

Spero che capiate l'intreccio della storia. Però lo spiego lo stesso, tanto per non essere preso per analfabeta. :c
In tutta questa storia Manuele era a questo punto.
Lui è sempre stato qui. Tutto ciò che è prima di questo capitolo è un flashback, in poche parole.
 Per cui il tempo di questo, ahimè, ultimo capitolo, sarà il presente.


Il telefono suona, di nuovo. Mi sporgo per riattaccare senza leggere il nome sul display e mi sdraio. Ho gli occhi secchi. Oh no, non è colpa sua. Non solo, perlomeno. Sono tante piccole cose. È la pioggia che ingrossa il fiume. I sassi che formano una diga. Tante piccole cose, per le quali non voglio più andare avanti. Non sono mai stato coraggioso, o sicuro di me, ma forsa questo è il passo decisivo. È la fine.
Mi alzo dal divano e mi siedo davanti al grande tavolo in cucina, da solo. No, non sarà una morte tragica. Non per me, comunque sia. Qualunque cosa possa esserci dopo non sarà peggio di quello che c'è qui.
Oh no, ma il suicidio è peccato vero?
Bugie. Se Dio non volesse questo probabilmente non lo starei facendo. Anzi, probabilmente non sarei nemmeno nato. Perchè se sono qui, ora, vuol dire che è questo il mio destino.
La mia morte sarà come la vita nei miei sogni. Senza dolore. Solo un sonno profondo, e poi più niente.
Riesco in qualche modo a farmi forza. Mi alzo piano e mi dirigo lentamente verso lo scomparto dei medicinali. Prendo tutte le cose che mi saltano all'occhio, poi riempio un bicchiere d'acqua e vado a risedermi davanti il tavolo. È l'inizio della mia esecuzione.
Forse, prima di ciò, dovrei ringraziare tutto ciò che è il mio corpo. Un'ultima cena anche per il mio cervello. So che gli piacerà. 
Afferro il telefono dimenticato.
Per Elisa. Beethoven.
Strappo l'estremita della prima bustina e verso la polvere nell'acqua. Finisco tutto ciò che c'è in polvere. Verso pasticche, antibiotici e medicinali a caso nel bicchiere, e mescolo la sostanza creatasi. Passo un po' di pasticche sulla lingua, poi afferro il liquame denso e malsano e lo appoggio lentamente alle labbra. Non lascerò nulla ai miei. Chiudo gli occhi quasi come un automa, poi con una volontà che non ho mai avuto addosso butto giù il bicchiere. Il sapore è da subito insopportabile, ma continuo inesorabile.


5 minuti dopo.
Mi gira la testa. Non so se restare seduto o sdraiarmi. Magari sta funzionando.

10 minuti dopo.
Inizio a sentirmi male. Ho dei dolori lancinanti allo stomaco e alla testa, in più ho troppo caldo. Troppo.

20 minuti dopo.
Le palpebre iniziano a farsi pesanti. Non so se mi sveglierò più. Sento i muscoli che si rilassano nonostante il mio corpo continui a protestare la sua tortura. Decido che il mio ultimo pensiero...niente di particolare, nessuno saprà mai cosa ho pensato.

Credo ci siano mia madre e mio padre davanti a me. Forse anche qualcun altro, ma chi? Non avrebbe importanza. Non ci sono stati fino ad ora, che differenza farebbe? Magari c'è anche Fabio lì in mezzo. Non voglio pensarci. Non piango, è inutile. Io non piango mai. Non sento niente.

Fabio.
Buonanotte.


Haeresis_
   
 
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