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Autore: Ma_AiLing    16/03/2013    4 recensioni
Questa non è “La storia dei Malandrini„ ma la storia di una loro avventura. Perché un giorno, al loro quinto anno, una parola spunta nelle vite dei quattro amici, di Severus Piton e di Lily Evans. Una parola che provocherà malintesi, scherzi e risate. Una parola che riecheggerà ancora per i corridoi di Hogwarts: Waddiwasi!
***
Dal capitolo 1:
«Oh Mocciosus, vaa...» ma James si interruppe, vedendo che alle spalle di Piton si stava avvicinando il professor Vitious.
«Va... Cosa?» gli chiese il ragazzo dai capelli unticci, uno strano brillio negli occhi. «Cosa c'è? Il coraggioso Grifondoro ha paura di dire una parolaccia?» lo prese in giro Piton, recuperando la sua arroganza. «Credevo che tu fossi sprezzante verso le regole».
«Va... Va... Vaddivasi!» sbottò allora James, punto sul vivo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Remus Lupin, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Giuro solennemente di non avere buone intenzioni'
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~Le cotte segrete dei Malandrini~

Era ora di cena, e quando Remus arrivò, la Sala Grande era già gremita, ma come al solito gli altri Malandrini gli avevano tenuto il posto.
«Dove sei stato tutto il giorno, Rem?» gli chiese Peter, addentando una coscia di pollo. 
«In giro» rispose vago. Mica poteva dire che era stato in biblioteca a cercare e cercare, ma che della parola “Vaddivasi” nei libri che aveva sfogliato non c'era neanche l'ombra! 
«Cosa ci nascondi Remmie? Una ragazza?» chiese malizioso Sirius. 
«Ovviamente. Media statura, capelli castani perennemente legati in una crocchia, occhiali da lettura, nome che inizia con Madama e finisce con Pince!» sbottò il licantropo; ma a quanto pareva gli amici non avevano capito la battuta, perché si fermarono con le forchette per aria, gli occhi sgranati. 
«Ragazzi, sul serio pensate possa piacermi la Pince?» chiese scandalizzato. «Sono semplicemente stato in biblioteca!» ammise, perché forse, dopotutto, faceva prima a chiede a Sirius che non a cercare in tutti i libri della scuola. 
«Beh, Lunastorta, il fatto che tu sia stato in biblioteca giustificherebbe il tuo amore segreto per la Pince, no? Sei stato tutto il tempo a contemplarla?» disse James con un gran sorriso, conscio della presa in giro.
«James Charlus Potter, era una battuta!» esclamò Remus. «Una battuta, perdiana! Pure tu non hai la ragazza, ma mica vengo a insinuare che ti piaccia la McGranitt solo perché finisci continuamente in punizione con lei!» 
«A-ah!» esclamò Sirius, facendo trasalire i suoi vicini. «E così il nostro Ramoso ha una cotta per Minervuccia, eh?». A queste parole Peter, che stava bevendo, quasi non gli sputò in faccia l'acqua per le risate. 
Inutile, il discorso era degenerato. Ma tanto meglio, pensò Remus, almeno era uscito dal mirino degli amici. 
«A proposito di Minervuccia, Felpatuccio caro, guarda con chi sta dialogando la mia pseudo-amata» disse James indicando il tavolo dei professori. «Con Pomonuccia Sprituccia!» declamò a gran voce. Qualche testa si girò verso di loro incuriosita, per tornare presto a farsi gli affari propri quando fu chiaro che stavano semplicemente parlando, a gran voce, ma non era una novità. 
«Ah no!» esclamò Black. «Andiamo James, a Remus piace stare in biblioteca, e Trasfigurazione è la tua materia preferita, ma io odio Erbologia!». Dire che Sirius aveva un’espressione schifata era dir poco. 
«Appunto Sirius, appunto» fece James con aria da intellettuale, o come si sarebbe definito in seguito, Esperto in Psicologia Amorosa. «Tu odi la sua materia, e allora perché seguirla e non fare mai un assenza? Ma c'è di più, mio caro ragazzo, c'è di più: ahimè, cioè ahitè, è oramai palese la tua infatuazione per quella donna, da quando la prima volta che ella ti mise in punizione tu non ti ribellasti, ma anzi, sorridesti malandrinascamente all'idea di passare la serata in sua dolce compagnia, e da allora ad ogni sua lezione cerchi di attirare la sua attenzione facendo lo stupido, per poter così guadagnare la tanto sospirata punizione. Come vedi, hai tutte le carte in regola per avere una cotta mostruosa per la gentil pulzella!» concluse, sistemandosi gli occhiali. Un ragionamento ovvio. 
A quel punto Peter rinunciò a bere e si mise a ridere sguaiatamente, attirando, ahilui, l'attenzione degli amici. 
«Peter!» esclamò Sirius con aria melodrammatica. 
«Ragazzo nostro!» continuarono in coro lui e James.
Remus iniziò a ridersela sotto i baffi, immaginando dove sarebbero andati a parare gli amici. Si dava il caso che Peter fosse un vero e proprio disastro in Pozioni, ma proprio senza speranza, e che a insegnare Pozioni... Beh, non fosse una professoressa. 
«Perché non ce l'hai mai detto, Peter?» ululò Black. 
«Co-cosa?» chiese ingenuamente l'interpellato. 
«Ah, Peter! Peter!» continuava intanto l'altro ragazzo in finta aria addolorata. 
«Suvvia, dillo ai tuoi compari, no? Sai che tra Malandrini non ci sono segreti!» continuò James. 
«Ma io non vi tengo segreto niente!» disse Peter sconsolato. Non aveva ancora capito di cosa parlassero. 
«In effetti, se anche tenessi per te il numero delle volte in cui vai in bagno a noi non dispiacerebbe. Ma!» riprese a parlare con aria melodrammatica Sirius «avresti dovuto dirci che...» 
«Che...?» chiese il povero Codaliscia. 
«Che... Ma scusa, Peter, davvero non capisci?» gli chiese James. «Per la tesi che ho precedentemente illustrato» riprese usando il tono da intellettuale, «le tue frequenti punizioni in Pozioni non possono fare altro che dimostrare che tu sia...» 
«Ah no! No, no, no, no, no! Andiamo ragazzi, niente contro gli omosessuali ma... Io non... Insomma, ragazzi!» esclamò Peter, rosso dall’imbarazzo. Perché capitavano sempre a lui? 
«Ebbene» declamò Sirius «Jamie, hai un rivale. Dato che Codaliscia non va dietro a Lumacorno, allora va dietro a Minervuccia! Sei d'accordo Minus?» 
«Come a dire che sono un disastro pure in Trasfigurazione?» chiese Peter con un sorriso mesto.
«Meno, molto meno» ghignò di rimando Black. «Ma ora» continuò poi con baldanza «bisogna dare l'annuncio alle dirette interessate». 
Peter questa volta non si trattenne: sputò fuori tutta l'acqua che aveva bevuto. «Ma sei fuori?! Ma tu non ci stai con la testa, cos'è successo, ti è rimasto il cervello di un cane?». 
«Shhh!» lo zittì Sirius, controllando se attorno a loro qualcuno avesse sentito le parole dell’amico. Peter sbiancò all’idea di aver rivelato il loro segreto, ma si tranquillizzò un pochino quando James gli fece un cenno con la testa sorridendo, come a dire “Tranquillo, nessuno stava ascoltando, e nel caso possiamo inventare una scusa”.
«I cani sono intelligenti, sai.» replicò Sirius quando fu certo che nessuno avesse fatto caso a loro. «Scherzavo, ma forse non l'hai capito. Ti è rimasto il cervellino da topo?». Glielo chiese sfoderando un sorriso che sembrava più un ghigno, soddisfatto di aver rigirato la battuta a suo favore. 
«Anche i topi sono intelligenti, Sirius» disse Remus puntiglioso, senza neanche alzare gli occhi dal piatto. 
«E se lo dice lui, puoi starne certo» precisò James. «E comunque, Sir, Peter non ha tutti i torti: delle volte fai tali scemenze che neppure un cane farebbe!». Tale presa in giro, decisamente fondata perché tutto si poteva dire e negare su Sirius Black, ma di cavolate ne faceva parecchie, fece ridere gli altri due.
«Ma piantatela e lasciatemi mangiare!» rispose quindi il povero Felpato, fingendosi offeso. Poco dopo però fu proprio lui a tornare sull’argomento, chiedendo a “Minervuccio” se poteva passargli il succo di zucca. E la serata proseguì così, con Sirius e James che continuavano a scherzare chiamandosi “Minervuccio” e “Pomonuccio”, ma per la loro gioia non chiamarono in causa né Remus né Peter.  






***

Noticine mie:
Et voilà! Il secondo capitolo! E se c'è NON bisogna ringraziare i miei professori! 
Comunque, non mi lamenterò mai, e dico mai, che un capitolo sia corto. Davvero, non credevo ci si mettesse così tanto a scriverne uno. Tant'è che finora ho scritto maggiormente drabble o flashfic. Comunque, por favor, accontentatevi di questa lunghezza media, perché durante la settimana non ho tempo di mettermi a scrivere, e non è che mi vada di passare il week-end al computer! 
Detto questo, ringrazio chi ha letto fin qui e chi ha recensito lo scorso capitolo e messo tra le seguite! Thank you! :) 
Finisco qui con le note, che altrimenti vengono più lunghe del capitolo, che tra l'altro, spero abbiate gradito. 
Ciao! ^.^

   
 
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