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Autore: Capricornina    17/10/2007    2 recensioni
Hanaru natalizia, come si intuisce dal titolo. (Scritta alla vigilia di Natale scorso ma postata solo ora ^_^'). Sconsigliata a chiunque nutra sentimenti positivi nei confronti di Sendoh, che come sempre nelle mie fic, viene tassativamente massacrato.
Genere: Romantico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Last Christmas_HanaRu_part2 by *IreIreIre << Ragazzi, dov'eravate? >>
Chiede Yohei seguito da tutta l'armata, ma un'occhiataccia ben assestata riesce a stroncare il discorso sul nascere.
Il volpino va a sedersi sul sofà, e io mi sistemo dall'altro lato della stanza.
Per un po' non voglio vederlo.
<< E' l'ora di scambiarci i regali! >>
Proclama Ayako, e tutti sfoderano pacchetti e pacchettini.
Dando la festa, io non ho fatto nessun regalo, fatta eccezione per Yohei al quale ho regalato il videogioco di Naruto...mi ha fatto una testa così con quel gioco, che per non sentirlo più ho voluto comprarglielo. (NdYohei: chi, io? Giocare a Naruto? NdAutrice: certo, lo adori! NdYohei: ..... se lo dici tu.... NdAutrice: heheehe ).
Mi siedo scompostamente sul divano, e subito quelli dell'armata si sistemano accanto a me.
<< Hanamichi, questo è per te! >>
Dice Yohei tutto felice, porgendomi un pacco regalo.
Oh, ragazzi....
Mi vengono le lacrime agli occhi.
<< Non dovevate... grazie... >>
Straccio la carta con una mossa sola, e rimango di sasso nel vedere cosa mi hanno regalato: un paio di scarpe da basket nuove, il mio modello preferito!
Le prendo in mano e mi metto a esaminarle per un po', poi li abbraccio tutti urlando di gioia.
<< Hei tu, non credere di passarla liscia! Ci siamo anche noi! >>
Mi informano Ryota e Mitsui, e una gocciolina di sudore mi cala sulla fronte.
Chissà che mi hanno fatto questi due dementi....
Prendo il pacchetto, li ringrazio e lo scarto: un paio di boxer neri.
<< Con questi avrai sicuramente più successo con Ruk...ehm, volevo dire con le ragazze. >>
Gli scaglio contro un'occhiata d'ammonimento. Menomale che si è corretto.
Non faccio in tempo a ringraziarli che mi ritrovo in mano il pacchetto di Ayako e Haruko.
<< Scartalo, Hanamichi! >>
Mi ordina Haruko, e faccio come dice lei.
Dentro c'è un profumo.
<< E' quello preferito di Rukawa! >>
Dice, con gli occhi a cuore e voce da diabete istantaneo.
<< Eeeeeeh??? E tu come lo sai?? >>
Chiedo sconvolto con l'oggetto nefasto tra le mani.
Aya risponde al posto suo:
<< Ovvio, glielo abbiamo domandato. >>
Già... domanda banale e risposta banale. Ma se è il suo preferito perchè l'hanno regalato A ME, non capisco!!! Non lo metterò mai e poi mai!!
Ecco sopraggiungere il gorilla.
Scarto velocemente il pacchetto: mi ha regalato un paio di scaldamuscoli neri.
Spero vivamente che non siano i preferiti di Rukawa anche questi.
Maki e Nobu-scimmia mi hanno fatto una collana e un braccialetto.
Uozumi mi ha regalato un modellino di Michael Jordan.
Kogure mi ha fatto un orologio molto carino.
L'ultimo della fila è Sendoh, che mi porge un pacchettino sospetto. Perchè sospetto? Perchè è piccolissimo.
<< Hm? Cos'è, dentro c'è un cioccolatino? >>
Lo prendo in giro, ma lui sorride in modo inquietante e mi dice: << Verifica tu stesso. >>
Non me lo faccio dire due volte.
Lo apro e dentro...
<< OOOOOOOMMMMMIODDIOOOO!!!!!!!! >>
Non sono l'unico a urlare. Anche parecchi dei presenti lo fanno.
Sbianco come se fossi stato passato in lavatrice dalla nonnetta di Ace Gentile.
Nel pacchetto c'è un anello, un modello spesso, da uomo, molto elegante e soprattutto d'argento.
Ok, calma Hanamichi.... non c'è motivo di fare questa faccia da ebete... infondo è un regalo come un altro, non è mica una fede nuziale!
Alzo uno sguardo per nulla convinto di ciò in direzione di Sendoh, che mi fissa con indicibile lussuria, e nella paralisi del momento non so che diavolo fare.
Dovrei dirgli che non posso accettarlo, ma se lo facessi mi comprometterei, e tutti capirebbero male!!
Non sarebbe meglio accettarlo e far finta di niente? Dopotutto è un semplice anello... un accessorio... una cosa come un'altra!
A mettere fine alla mia indecisione è Rukawa, che si fa spazio trai presenti, spingendo via Sendoh con una spallata.
<< Che cafonata. >>
Proclama, strappandomi l'anello dalle mani e restituendolo a Sendoh.
Poi si volta verso di me, freddo più che mai.
<< Do'aho. Non dovresti accettare CERTI regali da CERTA gente. >>
Ci risiamo. Il silenzio che si è creato attorno a noi è un chiaro segnale dello sgomento dei presenti, e io sto collezionando l'ennesima figuraccia made in casa Sakuragi.
A giudicare dallo sguardo vendicatore di Rukawa temo seriamente che tra quei due possa finire molto male, ma quasi dimenticavo com'è fatto Sendoh.
Scoppia in una risata come se niente fosse e dice:
<< Ok, perdonami Rukawa... Vorrà dire che lo andrò a cambiare. >>
Milioni di punti interrogativi danzano attorno alle facce perplesse degli invitati. E della mia.
In effetti, non ho capito da quando in quai Rukawa debba amministrare i miei regali. Chi gli da il diritto di rifiutare al posto mio? E come mai Sendoh si scusa con lui?!
L'idea fa scattare la scintilla dell'orgoglio in me. Sto per alzarmi e far esplodere la temuta rissa che invece non c'è stata, ma Rukawa mi rimette a sedere con una spinta.
<< Idiota, dove vai? Il tuo regalo. >>
Mugugna lanciandomi addosso un pacco bello grosso.
In breve, si scatena un concerto di sussurri e mormorii che non promettono nulla di buono.
Immagino cosa stiano dicendo.
Rukawa mi ha fatto un regalo: è un argomento da gossip. E francamente il primo ad esserne stravolto sono io.
<< Posso aprirlo o è un pacco bomba? >>
Chiedo inarcando un sopracciglio.
<< Do'aho. >>
La secca, solita risposta.
Va bene, ho capito, lo apro! Apro la busta e giuro che non ci credo.
Non può avermi fatto un regalo del genere.
Mi trovo davanti un pallone da basket tutto colorato, di quelli professionali. Bellissimo, fantastico!! Chissà quanto l'avrà pagato...
<< Vedi di imparare a giocare a basket prima di rovinarlo. >>
Mi ammonisce, voltandomi le spalle e tornandosene nel suo angolino in disparte.
Ancora non riesco a capacitarmene, e me ne sto impalato con il pallone in mano come un giocatore che ha appena vinto il campionato.
<< Bè, che aspetti? >>
Mi dice Yohei dandomi una sonora pacca sulla spalla.
<< Vai da lui e ringrazialo. >>
<< Cosa?? Io, andare dal volpino e ringraziarlo??! Non esiste!! >>
Ribatto velenoso.
Ma lo sguardo mi scivola sulla palla che ho in mano. Un regalo stupendo, il migliore direi.
Non so quale sia la disponibilità economica del volpino, ma so di sicuro che ci ha speso. E soprattutto, che ha azzeccato in pieno i miei gusti.
<< Quello che hai in mano è un regalo fatto col cuore, Hanamichi. Poi fa' un po' come ti pare. >>
Mi avverte Yohei, lasciandomi solo e dirigendosi dagli altri, che ora si stanno scambiando dei regali tra loro.
Resto inebetito ancora un po'.
<< Hanamichi, dai! Non c'è niente di male nel ringraziarlo. Quel pallone è il mio sogno proibito, magari lo regalassero a me! >>
Ryota, 50 ° a destra alle mie spalle.
<< Che vuoi dire con questo? Non ti è piaciuto il pijamino con gli orsetti che ti ho regalato?? E l'orecchino di lapislazzuli? Neanche quello ti è piaciuto?? >>
Mitsui, 51° a destra alle mie spalle.
<< Ma nooooo tesoro!!! Cosa stai dicendo, certo che mi sono piaciuti!! >>
<< Menomale amore, li ho scelti con tanta cura... >>
<< Micchy... >>
<< Ryo-chan... >>
La vena sulla mia fronte inizia a pulsare a ritmi mai visti prima.
Mi volto fiammeggiante verso di loro.
<< Volete smetterlaaaaa???!!! Andate a scambiarvi le vostre effusioni da un'altra parteeee!!! >>
Scacciati i due teppisti rimango di nuovo solo con il mio dilemma.
Dunque: cosa devo fare?
Non mi va molto giù l'idea di ringraziare il volpino, però...
Però misà che mi tocca farlo.
<< E' un regalo fatto col cuore. E visto che io sono un puro, devo riconoscerlo! Và, Hanamichi, e mostragli la tua inestimabile classe! >>
Dico, autoconvincendomi e incamminandomi verso di lui.
Lo localizzo: è seduto sul sofà accanto all'albero di natale.
Mi siedo accanto a lui e faccio un gran respiro, accumulando le energie necessarie per compiere lo sforzo sovraumano.
<< Hm? >>
Chiede, come se non si aspettasse che mi riavvicinassi.
<< Ecco... volevo dirti.... G-g.... G.... G... G....ehm....uff....g-g...gr....>>
Rukawa mi rivolge uno sguardo interrogativo.
<< Ti è andato qualcosa per traverso? >>
Mi faccio forza. Devo dirglielo!
<< GRAZIE!! >>
Sparo tutto d'un colpo, guardando il pavimento.
Risollevo timorosamente lo sguardo nella sua direzione: è rimasto impassibile, ma c'è un dettaglio che non mi sfugge: il suo sguardo. Tradisce un seppur piccolo segno di espressività.
Dietro l'iceberg allora c'è un cuore? Ne avevo sempre dubitato fino ad oggi...
Non so neanche io che sto facendo, sull'onda di questi pensieri mi metto a parlare con lui a briglia sciolta.
<< E' il regalo più bello, davvero! Non me lo sarei mai aspettato... Tante volte sono passato davanti al negozio di sport e sono rimasto ore ad ammirare quel pallone. Grazie, volpaccia. >>
Abbassa lo sguardo, forse per nascondersi, ed ho modo di constatare che ha davvero delle ciglia lunghe. Quasi quanto una ragazza.
<< A dire il vero non pensavo nemmeno che mi avresti fatto un regalo. >>
Aggiungo, grattandomi la nuca.
Rukawa non risponde, continua a guardare a terra e mi domando se stiano proiettando un film sul pavimento.
<< Hei volpaccia, ma mi senti? >>
Ancora reazione nulla.
Lo afferro per un braccio e lo scuoto leggermente.
<< Ohi, terra chiama volpe delle nevi!! Pronto?? >>
Si volta a guardarmi come se avesse davanti una bestia rara. Ok, forse non si aspettava un ringraziamento simile da me.... e non ha tutti i torti.
<< Ti ho appena ringraziato, baka! Potresti almeno sforzarti di... >>
Mi interrompe parlandomi addosso e pronunciando la seguente frase:
<< Io ti amo, Hanamichi.>>
E' come se fossi stato folgorato dalla saetta di Giove o dallo sguardo di Medusa, perchè sento che il mio corpo è ora una perfetta statua di marmo.
Mi ama. Mi ama. Mi ama.... ha detto che mi ama!!!!
Ha detto Hanamichi ti amo, non ho sentito male... Non ha detto Hanamichi ti spezzerei il collo molto volentieri!
Resta a fissarmi ancora un po', poi tutt' a un tratto prende e si alza, afferra il cappotto e si precipita di fuori infilandoselo nel tragitto.
Dove vada, non lo so. Probabilmente se ne torna a casa.
E mi lascia qui colpito dalla folgore della rivelazione, a fare i conti con la verità che mi è piombata addosso.
La prima reazione è questa:
<< AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!!!!! >>
Grido, portandomi le mani alla testa scenograficamente, mentre il mare si infrange dietro una scogliera immaginaria alle mie spalle.
Yohei e quelli dell'armata si precipitano da me.
<< Che succede, Hanamichi?? >>
Chiedono.
Restano a guardarmi mentre inizio a ridere istericamente, un'ombra minacciosa sulla faccia.
<< Oh no, sta superando ogni limite!! >>
Urla Okusu.
<< Tra poco esploderà! Bisogna far evacuare la casa!! >>
Fa da controcanto Noma in preda al panico.
E non a torto.
L'istinto è infatti quello di saltare sul tavolo e sfasciare tutto, sbattere ripetutamente la testa contro il muro e fare a pezzettini piccoli piccoli l'albero di natale.
Tuttavia, prima che possa esprimere al meglio il mio stato d'animo, vengo letteralmente rapito da Micchy e Ryo-chan, che afferrandomi uno per le spalle, l'altro per le gambe, mi portano di corsa al piano superiore.
Vengo trasportato e scaraventato sul letto di mia madre come se fossi un sacco di patate.
Micchy chiude a chiave la porta e si piazza lì a braccia incrociate a mo' di buttafuori. Ryota mi tiene inchiodato al letto trattenendomi per le braccia.
<< Hey idioti, non sono mica pazzo!!! Lasciatemi stare!! >>
Urlo con una tonalità di voce che invece lo dimostrerebbe in pieno.
<< Hanamichi, calmati! Sei sconvolto! >>
Prova Ryota.
<< Lo so!!! E come potrei non esserlo!!!! >>
<< Se lo sai, allora evitiamo di dare spettacolo di sotto! Sfogati con noi! >>
Conclude Mitsui raggiungendomi sul letto.
Ecco, adesso non so per quale motivo ma sono scoppiato in un pianto nervoso.
Spingo via Ryota e mi volto su un fianco nel mio angolino personale di tristezza.
<< Lasciatemi solo. E' stato il Natale più assurdo della mia vita, non vedo l'ora che finisca. >>
Decreto singhiozzando, sentendomi come una barchetta sbattuta a destra e a sinistra da un mare in tempesta.
Vorrei riprendere il timone della mia vita, grazie.
<< Come fai a chiederci una cosa simile? Imbecille! >>
Risponde con molto 'tatto' Ryota, assestandomi un piccolo cazzotto sulla nuca.
<< Che diavolo volete saperne voi di come mi sento! >>
Sbotto.
<< E invece lo sappiamo. Dimentichi che la nostra situazione è molto simile alla tua. >>
Queste parole di Mitsui mi colpiscono, forse perchè mettono a nudo il punto focale, quello che non voglio accettare.
<< No... scordatelo, io non sono come voi!!! >>
Ribatto, incurante di essere scortese e forse anche cafone.
Mitsui si avvicina e mi strattona per il maglione, costringendomi a girarmi.
<< Si che lo sei. Siamo quattro stupidi, Hanamichi. >> dice, abbracciandomi amichevolmente.
Micchy....
<< Anche per noi è stato difficile accettarlo, all'inizio. >>
Prosegue Ryota, che si unisce all'abbraccio.
Inizio a sentirmi confortato, e li stringo entrambi forte a me. I miei compagni di squadra, i miei amici.... si stanno preoccupando per me.
<< Ascolta zuccone, non c'è assolutamente niente di male. E nel vostro caso non c'è da essere sconvolti: quasi tutti sono convinti che ci sia qualcosa di più di una semplice amicizia tra te e Rukawa. Non ti chiedi il perchè? >>
Stacco il nano da me e lo guardo in faccia.
<< No che non mi chiedo il perchè!!! Mi sembrate tutti matti! >> Dichiaro, scuotendo la testa. << Quella volpaccia mi ha detto che mi ama! E' inaudito!! E per giunta ci siamo baciati per ben due volte nell'arco della serata! Non ce la faccio più a sopportare la situazione!! >>
Mitsui si lascia sfuggire un gran sospiro di desolazione.
<< Hai solo bisogno di tempo, Hana. Hai tutte le vacanze di natale per pensarci su. Riflettici e inizia a considerare l'idea di smetterla di mentire a te stesso, perchè credo che sia questo che stai facendo. >>
Aggrotto la fronte.
<< E perchè mai starei mentendo a me stesso? >>
<< Perchè Rukawa ti piace. >>
Risponde Ryota, che sembra dargli il cambio nel momento in cui la patata bollente diventa ustionante.
E lo dice con una sicurezza che mi fa pensare che abbia la verità in tasca.
Rukawa mi piace? Il volpino delle nevi? A me? Ma scherziamo!!!
<< Ma che vai dicendo, gnomo delle montagne? Sei sicuro di star bene? >>
Mitsui e Ryota si scambiano uno sguardo eloquente, poi annuiscono.
<< Sì, sei ancora nella fase di accettazione della cosa. Ma noi ti aiuteremo! >>
Mitsui sfodera il cellulare e per un attimo ho paura che stia chiamando la Neuro.
Mi sento come si sentirebbe l'unica persona normale in un gruppo di matti. Fuoriluogo e diverso. O forse il matto sono davvero io...
Poco importa, perchè Micchy afferra carta e penna che rimedia dal comodino di mamma e scribacchia qualcosa in tutta fretta.
<< Ecco a te. >>
Dice, porgendomi un post-it con scritto un numero di cellulare.
Inarco un sopracciglio.
<< Cos'è, il numero di un bravo psicologo? >>
Grugnisco contrariato.
Micchy ride e mi strizza l'occhio.
<< No, è il numero di Rukawa. Sono certo che ti tornerà utile... >>
Lo afferro poco convinto. Nel momento in cui lo osservo mi rimbombano in mente le parole "ti amo", quindi d'istinto lo accartoccio e lo getto alle mie spalle.
<< Non so che farmene! >>
Mitsui e Ryota si guardano sospirando. Poi si congedano con un'ammonizione:
<< Almeno vieni a salutare giù di sotto, la gente se ne sta andando. >>
Mi muovo spinto dalla forza di inerzia e scendo a distribuire baci e strette di mano a tutti, mentre elargisco un semplice cenno della testa a Sendoh.
E mi pare pure troppo. Per oggi non ne voglio più sapere di uomini che ci provano con me, francamente.
Ma cosa dico, per oggi? Per sempre!!
Finalmente se ne stanno andando tutti, ma Yohei resta immobile sul divano e già so che dovrà farmi la paternale anche lui.
Quando tutta l'accozzaglia di gente è finalmente fuori dalla porta di casa mia, lo raggiungo e mi siedo accanto a lui.
<< Se devi dirmi che anche tu sei convinto che mi piaccia Rukawa, sappi che poi ti picchierò. >>
Lo avverto guardando dritto davanti a me.
Ma Yohei si alza e mi si china davanti, con un sorriso tenero sul viso.
<< No, volevo solo dirti che se avrai bisogno di qualsiasi cosa, puoi contare su di me. Sempre. Anche se si trattasse solo di un consiglio, non farti scrupoli a chiamarmi. >>
Quasi mi commuovo. Possibile che oggi siano tutti così gentili con me? Sarà lo spirito natalizio...
Sorrido annuendo.
<< Grazie, Yohei. Se ne avrò bisogno, ti chiamerò. >>
Gli prometto, e ci slautiamo scambiandoci una pacca sulla spalla.
Eccomi qua: sono rimasto solo.
Mi volto a osservare casa mia: è devastata... e mi ci vorrà un bel po' per rimetterla a posto.
Ma soprattutto, è diventata di botto così silenziosa....
Accendo la radio e inizio a rimettere tutto a posto più per tenere la mente impegnata che per altro. Se mi fermassi a pensare, sarebbe peggio.
I'm hiding from you and your soul of ice
Porto i piatti in cucina e li deposito nel lavandino.
I'll give it to someone, I'll give it to someone special

Apro il getto d'acqua calda e stappo il detersivo. Sono tantissimi...ce ne sarà per un bel po'.
I've got you here to stay
I can love you for a day ....
Mentre strofino distrattamente la pezzetta sulla superficie di un piatto, mi torna in mente l'attimo in cui ho baciato Rukawa.
C'era su questa canzone.
Tutto è partito da lì, credo...
Continuo a strofinare, questa volta con più forza.
<< Se il nano si faceva gli affari suoi, adesso non avrei di questi problemi!! >>
Urlo, iniziando a lavare i piatti con una rapidità da guinnes dei primati. Il tensai eccelle anche in questo!
Last christmas I gave you my heart...

Finisco di sciacquarli e mi rendo conto che sarà circa un'ora che lo stereo di là continua a mandare questa maledettissima canzone.
<< Cos'è, non vedi l'ora di essere sfasciato?! Bastardo!! >>
Sbraito ai danni dello stereo, che raggiungo a grandi falcate.
<< Me lo fai apposta?! >>
Gli domando trattenendo appena in tempo il mio pugno distruttore.
Se adesso entrasse qualcuno, verrei ricoverato immediatamente.
Mi chino ad osservare l'apparecchio diabolico che ha deciso di farmi questo simpatico dispetto, e scopro che qualcuno ha impostato questa canzone su "repeat".
<< E' stato il nano maledetto, ci giurerei!! >>
Bofonchio spegnendolo immediatamente.
Ryota stasera stai rischiando grosso....!
Decido che non voglio più pensarci, che adesso rimetterò la casa in ordine e tutto tornerà come sempre. Come se stasera non fosse mai esistita. Mi alzo deciso a farlo ma inciampo in qualcosa e cado inevitabilmente a terra.
<< Per concludere in bellezza!!! >>
Ringhio, consapevole del fatto che la sfiga quest'anno ha lavorato alla grande anche in vacanza.
Mi rialzo in ginocchio e cerco con lo sguardo l'oggetto che ha osato ostruire il passaggio al genio sublime, e quando lo vedo ho la conferma che la sfortuna dev'esser venuta ad abitare in casa mia senza che me ne accorgessi.
E' il pallone che mi ha regalato Rukawa!!
Quella stupidissima Kitsune...la causa di tutti i miei mali, che si contende il titolo di persona più odiata con Sendoh.
Mi metto in ginocchio, la mia attenzione catturata dal pallone che ho davanti.
Bè forse ho esagerato... non c'è paragone tra Sendoh e Rukawa. E poi non è che lo odio, è solo che...
<< Basta!! E invece sì che lo odio!! >>
Concludo allontanando il pallone con un calcio.
Corro per le scale come un forsennato e mi precipito in camera mia fiondandomi sul letto come farebbe chi non dorme da cent' anni.
Al diavolo la casa, ci penserò domani.
Ora voglio solo dormire e dimenticare tutto per un po'.

Mi sveglio di soprassalto che la mia stanza è ancora buia.
Controllo la radiosveglia sul comodino: le 6:00.
Cavolo che sonno....
Mi tiro su a sedere stropicciandomi gli occhi, ancora agitato per quello che ho appena sognato.
C'eravamo io e la kitsune.
Stavamo ballando con quella stupida canzone di sottofondo, quando io gli dicevo che lo amavo anch'io. Poi lo abbracciavo stretto e tutti intorno a noi applaudivano contenti.
<< Mio dio!! >>
Mi porto le mani sulle guance esibendomi in un'espressione di terrore.
Adesso me lo sogno anche di notte... la pische del tensai dev'essere rimasta particolarmente traumatizzata dagli ultimi eventi.
Però... però questo sogno mi ha lasciato addosso una sensazione strana... di calore, nel petto....
Mi alzo e riconsidero l'idea dello psicologo.
<< Qui ci vuole una bella doccia fredda. >>
Sentenzio.
Mi chiudo in bagno e sotto il getto dell'acqua fredda finalmente riprendo il controllo di me stesso.
Esco ancora in accappatoio e mi affaccio in camera di mamma per vedere se è tornata: è vuota e silenziosa.
Le coperte sono un po' arricciate per via del battibecco con Mitsui e Ryota, perciò mi avvicino e inizio a stenderle, quando lo vedo: il foglietto accartocciato, lì per terra.
Dentro c'è il numero della kitsune.
" Prendilo. " dice una voce dentro di me, e così faccio.
Telecomandato da chissà quale entità ( perchè dev'essere senz'altro così... questa è opera del diavolo ) lo apro e leggo le cifre mese in fila.
Poi torno in camera mia, afferro il mio cellulare e gli faccio uno squillo. Stranamente il telefono squilla, e riattacco subito, in preda al panico.
Dio mio, l'ho fatto!!!
E poi è prestissimo, non l'avrò mica svegliato?
<< Ma chissene frega!!! Potrebbe spegnerlo se vuole dormire in pace quello stupido! >>
Protesto, senza considerare che dopotutto sono stato io a chiamarlo.
<< Tanto non sa che sono io. >>
Mi autogiustifico, riconquistando la solita baldanza.
Sto per depositare il telefonino sulla scrivania, quando lo vedo illuminarsi.
Non è possibile....
Non può essere lui... a quest'ora sarà immerso nel suo solito sonno prondo...
C'è l'icona di un messaggio sul display.
Deglutisco.
Forse è Yohei.
Ma sì, aveva detto che se avevo bisogno potevo chiamarlo, sarà senz'altro lui.
Incoraggiato da questo pensiero, clicco su "apri".
- Urusai! Sono le sei e mezza. Cosa vuoi a quest'ora? -
Quasi mi faccio scappare il cellulare dalle mani quando leggo il mittente. E' Rukawa!
Sono agitatissimo. E adesso che gli dico?? Che cosa voglio a quest'ora? E che ne so!!!
E poi come fa a sapere che sono io? Forse aveva già il mio numero... Be' poco importa adesso!
Rispondo in tutta fretta:
- Baka-kitsune, scusa, non volevo svegliarti. -
E invio.
Resto in attesa, sperando che quella stupida volpe risponda qualche cosa.
Di distrarmi non se ne parla nemmeno, sono troppo agitato e continuo quindi a scrutare il display in attesa di un segno.
Finalmente si illumina: un altro messaggio.
- Non mi hai svegliato, visto che non ho chiuso occhio stanotte. -
Lapidario come al solito!
Però... forse non ha dormito per via di quel che è successo.
Resto a guardare il display inebetito e mi sento veramente un do'aho in questo momento.
Pensare al volpino che non dorme è come immaginare il sole che non brilla...
<< La verità è che... mi sento in colpa, ecco. >>
L'ho ammesso.
Non dovrei, ma mi sento in colpa per quel demente.
Quando si dice la mano è più veloce della mente...
Scrivo rapidamente un messaggio senza riflettere.
- Ti va di vederci? Anzi, vediamoci, è un ordine del tensai e tu, stupida volpe, devi ubbidire. -
Invio.
La risposta non tarda ad arrivare.
- E' una sfida? Non pensavo fossi così idiota già di primo mattino.-
Eh? Ma come osa?!
- Certo che è una sfida, Kitsune no baka! Aspettami! -
Lancio il cellulare sul letto e mi guardo: oh mio Dio, ma sono ancora in accappatoio!!!
Mi preparo in tutta fretta per poi lanciarmi per le scale come un forsennato.
Schivo appena in tempo il pallone della kitsune evitando una possibile morte istantanea.
Poi mi precipito fuori nel freddo del mattino.
I miei passi affondano nel manto di neve producendo un rumore ovattato.
Lascio spaziare lo sguardo sulla città imbiancata e ancora assorta in un silenzio quasi irreale.
Saranno appena le sette, e il sole sta rischiarando ora l'orizzonte di un arancio pallido.
<< Ore wa tensai! >>
Canticchio, mani nelle tasche e aria baldanzosa da duro.
In realtà dentro ho la confusione più totale, ma non lo darò mai a vedere!
Rukawa non abita molto lontano da me. Mi basta percorrere qualche isolato a piedi e sono quasi a casa sua, quando...
" Regali di Natale " dice la scritta sulla vetrina che ho davanti.
Uno dei pochi negozianti che lavorano anche il 25, mi dico stupefatto, e vista l'ora avrà aperto anche da poco.
Decido di entrare a dare un'occhiata.
Il negoziante mi guarda incuriosito, sicuramente non si aspettava un cliente a quest'ora del mattino.
Della mia stazza neppure, a giudicare dalla sua faccia.
In effetti non so neanche io che cosa ci faccio qua.
<< Sapevo che avrei fatto affari con gli ultimi ritardatari! >>
Dice l'ometto riprendendosi dallo shock e alzandosi dalla sedia.
Gli lancio un'occhiata che non promette nulla di buono.
<< Che genere di regalo stai cercando? >>
Ci penso su: già, che regalo sto cercando?
<< Non sto cercando un regalo! >>
Rispondo secco.
Faccio per andarmene, ma il negoziante non demorde:
<< Non sai che porta sfortuna rifiutare di acquistare per primo in un negozio? >>
Rimango impietrito sullo zerbino con su scritto " welcome ". SFORTUNA. Una parola che per un po' non vorrei più sentire.
Ma questa del primo cliente non la sapevo proprio...
Lo osservo: ha un'espressione furbetta che mi lascia pensare che se la sia inventata lui in questo momento...
Tuttavia, non posso permettermi di attirare ancora più scalogna su di me!!
<< E va bene! >> dico, facendo retro-front e tornando ad osservare gli scaffali pieni di pupazzi e gadget vari.
Li osservo per un po', il negoziante alle calcagna col fiato sul collo.
Poi mi salta in mente che il volpino mi sta aspettando, e che devo darmi una mossa.
<< Senta... >> dico scocciato girandomi verso di lui. Gli brillano gli occhi... -__-''' << non avete qualcosa con.... una volpe? >>
Chiedo, e lo vedo assumere un'espressione estasiata.
<< Ma certo!!! Guarda qua, che meraviglia! >>
Dice, sfoderando da un cesto un volpacchiotto con guanti e cappellino di lana, un cuoricino in mano con su scritto " buon anno ".
La mascella mi cade fino a terra.
Passi per il buon anno, ma il cuore proprio no!!!
<< Bello, vero? Sapevo che ti sarebbe piaciuto, è andato a ruba! Questo è l'ultimo rimasto... >>
Dice, partendo in quinta.
<< Hey, no, aspetti! Insomma non è questo che intendevo... poi con quel cuore...! >>
Dire che ho distrutto tutti i suoi sogni di gloria in un colpo solo è dire poco.
<< Ma di volpe abbiamo solo questa, e... >>
Il rumore dei campanelli alla porta ci avverte che è entrato qualcuno.
Mi volto a guardare: è una ragazza su per giù della mia età.
Si avvicina e inizia a guardare i pupazzi anche lei.
<< Senta, non avrebbe qualcosa di più modesto? Cavolo, è per un ragazzo! >>
Protesto, ma il negoziante scuote la testa rassegnato.
Eppure quella volpetta è così carina. Sarebbe stato un bel regalo... se non fosse per quel PICCOLO particolare!
Mentre penso sul da farsi, la ragazza si avvicina e si intromette.
<< Oooooooh ma che carinaaaa!!! Che bella questa kitsune! Se a lui non interessa, la prendo io! >>
Sta per prenderla dalle mani del negoziante.
Non so che mi prende, in una frazione di secondo sento una gran rabbia esplodere dentro di me. Con uno scatto da atleta gliela soffio prima io, stringendomela al petto.
<< Non se ne parla! La kitsune è mia, hai capito? >>
Le urlo contro come un forsennato.
Ovviamente il risultato è che la ragazza mi guarda come se fossi matto e si allontana rapidamente, mentre il negoziante sorride soddisfatto.
Faccio il mio acquisto ed esco dal negozio.
Appena fuori mi rendo conto che ho fatto un regalo a Rukawa.
<< Merdaccia... >>
Mugugno, rinunciando a capirci qualcosa. Continuo ad agire come un matto, vittima di forze opposte che si muovono dentro di me.
I raggi più forti del sole mi lasciano intendere che sarà passato su per giù un quarto d'ora. Sono un po' in ritardo....
Mi affretto a raggiungere casa della kitsune mentre rimugino sulla reazione di poco fa.
Ho un brutto presentimento...
Il sentimento che ho provato prima era qualcosa di molto simile alla possessività.... forse era gelosia?
<< Ma scherzi, Hanamichi? Per un pupazzo, poi...! >>
Ma ciò che sto dicendo va a cozzare con la mia andatura sostenuta, che tradisce una certa impazienza di rivedere una determinata persona.
<< Non è vero! Io non ho affatto fretta di rivederlo! >>
Decreto, mentre mi metto a correre.
Arrivo di fronte casa sua col fiatone.
Era risaputo che la casa di Rukawa fosse qualcosa di maestoso, ma non mi ero mai soffermato a guardarla bene.
E' una villetta bianca molto rustica, con un grande giardino intorno e un canestro dalla parte del garage.
Noto con stupore che dal comignolo esce del fumo bianco.
<< La kitsune avrà deciso di darsi fuoco. Saggia decisione. >>
Commento con un risolino idiota mentre suono al citofono.
Dopo qualche minuto lo vedo affacciarsi alla finestra al piano terra, e poco dopo il cancelletto si apre.
Mi faccio strada in casa sua con aria da spaccone.
Il portone si apre e tutta la mia aria baldanzosa va a farsi friggere nel vedermelo apparire in pijama e pantofole, i capelli spettinati e una faccia distrutta.
<< Entra, do'aho, mi sto congelando! >>
Mi intima, e faccio come mi dice.
Appena sono dentro mi volto a chiedergli spiegazioni.
<< Hey Kitsune... come mai sei ancora così?>>
Mi guarda con odio.
<< Perchè non hai specificato QUANDO saresti venuto. >>
Risponde contrariato. Poi mi volta le spalle e aggiunge:
<< Pensavo intendessi di pomeriggio, e non a quest'ora....ma dimenticavo con chi ho a che fare.>>
Occavolo.
Ma allora mi sono scordato di specificare che sarei arrivato nell'arco di dieci minuti?
Merda, ero sicuro di averglielo scritto!!! Ma a quanto pare, anche i geni a volte sbagliano...
<< Ehm... scusa.... ero convinto di avertelo scritto nel messaggio. >>
Dico, sentendomi un po' in imbarazzo.
Vedere Rukawa in pijama non è uno spettacolo da tutti i giorni.
Se si considera poi che il pijama in questione è un modello molto trendy con maglia blu e pantalone grigio a quadri...
Il kitsune si va a sedere sul divano al centro del salotto senza dirmi nulla, perciò mi avvicino con passo un po' incerto.
La stanza è grande, pulita e ben arredata. Di fronte al divano troneggia un televisore a plasma bello grosso. Più in là intravedo un impianto stereo che in confronto il mio è un giradischi, una libreria contenete diversi libri e riviste, e un caminetto acceso di sfondo, responsabile del fumo che si vedeva da fuori. Infine c'è un piccolo tavolo da thè al centro della stanza, accanto al divano.
Noto con sorpresa che deve aver dormito - o per lo meno trascorso la notte - lì, perchè sul divano c'è una coperta tutta spiegazzata, un giornale di basket abbandonato a terra e il fuoco nel caminetto è acceso.
Quasi me lo immagino, sdraiato lì a leggere nel tepore del camino.
Scuoto la testa scacciando via quell'immagine.
Dannazione, basta con questi pensieri!!!
<< Kitsune...senti...ecco.... tieni! >>
Dico, lanciandogli contro il pacchetto, che lui blocca ablimente come fosse un passaggio.
<< Cos'è? >>
Chiede sorpreso.
<< Aprilo e guarda tu stesso.>>
Ribatto, lo sguardo che fugge altrove e le guance pericolosamente colorate.
Rukawa scarta il pacchetto e rimane ad osservare la volpetta, mentre io lancio invettive mentali al negoziante e a chi ha prodotto la kitsune con quel cuore appiccicato addosso.
Solleva uno sguardo spiazzato verso di me, evidentemente sorpreso dal mio gesto.
Biascica un << G... Grazie.. >>.
Poi, la volpetta ancora in mano, abbassa gli occhi e pare rattristarsi un po.
Forse non gli è piaciuto il regalo?
Ma la sua domanda repentina smentisce quest'idea.
<< Do'aho, perchè sei qui? >>
Mi chiede andandosi a sedere sul divano, la volpetta ancora tra le mani.
Non so perchè, forse vederlo così, rilassato, con la voce impastata di sonno e quei capelli corvini tutti spettinati, mi fa uno stano effetto.
Mi alzo in piedi e mi avvicino. I suoi occhi mi scrutano per tutto il tragitto. Poi mi siedo accanto a lui.
<< Kitsune, io... >>
Vorrei dirgli tante cose e niente nello stesso tempo.
Vorrei saltargli al collo per picchiarlo e baciarlo nello stesso tempo.
Non so più cosa fare né pensare. Nella mia testa c'è solo tanta confusione.
<< Kitsune, io.... credo che...credo che così tu prenderai freddo! >>
Concludo non trovando di meglio da dire. Afferro la coperta alla mia sinistra.
Mi sorprendo nel vedermi prenderla e avvolgerla attorno al volpino, che mi guarda come se stessi male sul serio. E misà che ha ragione.
Lo imbacucco per bene, e nel frattempo Rukawa continua a fissarmi sconcertato. Poi, con gesto secco, si libera delle coperte e mi attira a sé, rivelando una forza inaspettata.
Ricadergli sopra è inevitabile, anche per il tensai.
<< Preferisco che sia tu a riscaldarmi, do'aho. >>
Se mi avesse lanciato nel camino avrebbe ottenuto lo stesso effetto: prendo fuoco immediatamente.
La mia già provata mente, reduce degli ultimi avvenimenti, fa definitivamente tilt.
Sono a contatto con la volpaccia, sento il suo profumo forte che ormai ho imparato a riconoscere, e le sue braccia intorno alla schiena.
In teoria non dovrei provare questa sensazione di desiderio frustrato, al contrario, solo ribrezzo.
Peccato che il mio corpo quando si tratta del volpino sembra scordarsi di questa regola fondamentale.
Mi lascio catturare dal calore di quell'abbraccio e affondo la testa nell'incavo della sua spalla per non incontrare il suo sguardo.
Non ce la farei a guardarlo negli occhi.
Rukawa mi stringe a sé carezzandomi la schiena con delicatezza, e il mio corpo decide di lasciarlo fare.
Le sue mani scivolano sotto il mio cappotto poi sotto la felpa, e al contatto diretto con le sue dita sento un brivido percorrermi la schiena.
<< Quando quel verme ti è saltato addosso non ci ho visto più. >>
Mi accorgo che nel pronunciare queste parole il tono della kitsune è cambiato. Non è più la regina delle nevi in persona.
Questa volta nella sua voce riesco a distinguere una certa emotività.
Se ha avuto l'effetto di modificarne il timbro, l'emozione che cova dentro di sé dev'essere bella potente...
Ma soprattutto, mi concentro su quello che ha detto.
Quindi il volpaccio è geloso di me?
Mi stacco da lui osservandolo perplesso.
Ma che stiamo facendo?
No, così non si può andare avanti. Devo parlarne con lui, subito.
Mi metto a sedere sopra di lui e incrocio le braccia.
<< Senti, stupidissima volpe! Non so cosa diavolo stia succedendo tra di noi, e credo che tu dovresti darmi una spiegazione! >>
Rukawa risponde guardandomi scocciato.
<< Idiota. La spiegazione io te l'ho già data. Non devi chiederla a me, ma a te stesso. >>
Arrossisco potentemente.
Cavolo, ha ragione.
Lui... lui ha detto di amarmi. E io... Io che cosa provo per la stupida volpe?
Forse per via della mia espressione, Rukawa riprende il discorso:
<< C'è sempre stata una strana forza tra noi due. Di attrazione e repulsione. >>
Questo è vero... come dargli torto?
A furia di scazzottate e litigi, ho costruito un rapporto con lui, anche se non era quello il mio scopo iniziale.
A furia di saltarci addosso e scannarci il contatto con la kitsune è diventato quasi una droga, una necessità giornaliera.
E inevitabilmente, così facendo, si è creata una sorta di dipendenza reciproca tra di noi, che mi piaccia o no.
<< Si, ok, ma un conto è la dipendenza reciproca un conto è... >>
Mi blocco improvvisamente.
Spergiurarlo quando sono solo mi viene naturale, ma non ce la faccio a negare la cosa davanti a lui.
Lo sguardo di Rukawa è di sopportazione, uno sguardo che conosco bene.
<< Do'aho. E allora perchè ti sei lasciato abbracciare adesso? Perchè mi hai fatto quel regalo? >>
Non so che rispondere, e lascio spaziare lo sguardo su tutto tranne che su di lui. Forse nella speranza che i mobili possano suggerirmi una risposta.
Il volpino sospira sotto di me e mi stringe nuovamente a sé.
<< Sei così idiota che non riesci neanche ad accattare la cosa. >>
Vado su tutte le furie.
<< Non è vero!! Il tensai la accetta e come la cosa!! >>
Dico di getto, subito pentendomi della mia affermazione.
Inaspettatamente sento Rukawa tremare sotto di me.
Poco dopo scopro che il tremolio è dovuto a una risatina sommessa della stupida volpe.
Non ci posso credere, sta ridendo!!!
Lo guardo con occhi sbarrati.
<< Bene, tensai... >> dice, soffocando la risatina di cui rimane soltanto una lieve traccia agli angoli piegati della bocca <<...se accetti la cosa, allora che problema c'è? >>
Cazzo, mi ha colto in castagna!
Faccio subito retromarcia e tento un diversivo.
<< No... non volevo dire quello!! Volevo dire che... insomma... E  va bene, lo ammetto!! >> Quasi urlo << Non riesco ad accettare la cosa!!! Contento, volpino da strapazzo?!! >>
Resto immobile a fissarlo, il respiro affannoso per lo sforzo che mi sono costate queste parole.
La volpaccia inarca le sopracciglia, poi mi guarda in modo accattivante.
<< Lasciati andare, do'aho. Infondo è quello che abbiamo sempre cercato, inconsciamente. >>
Fosse facile...
Il volpino afferra la zip del mio cappotto e inizia ad abbassarla lentamente, fissandomi negli occhi con sguardo magnetico.
I suoi movimenti lenti mi lasciano supporre che stia cercando il mio consenso. Che non voglia fare nulla contro la mia volontà.
Ho tutto il tempo di reagire e di fermarlo, ma ancora una volta non lo faccio.
In breve la mia giacca vola sul tavolinetto.
<< Hanamichi... >>
Mormora la kitsune passandomi le braccia attorno al collo, un'espressione rapita che manda il mio cuore alle stelle.
Sento la pressione delle sue dita sulla nuca.
Mi attira a sé lentamente, senza mai distogliere quegli occhi di ghiaccio dai miei.
Non oppongo resistenza e mi lascio baciare dolcemente.
Le sue labbra premono contro le mie, e la sua lingua non tarda a chiede il permesso di entrare, permesso che ancora una volta non gli nego.
Sento che sto per impazzire.
Il bacio che ci scambiamo si fa via via più intenso, anche se io sono ancora un po' titubante.
Quando improvvisamente mi torna alla mente il ritornello di quella canzone.
"Last christmas I gave you my heart, but the very next day you gave it away. This year, to save me from tears I'll give it to someone special,
who'll give me something in return."

Mi rendo improvvisamente conto che non sono pazzo, è solo che sono pazzo di lui.
E non ho mai voluto prenderne atto.
I 50 rifiuti che ho collezionato hanno aperto una ferita nel mio cuore. Tanto che avevo quasi rinunciato all'idea che qualcuno potesse mai ricambiare i miei sentimenti, specie dopo il rifiuto di Haruko.
Ma quest'anno il Natale mi ha fatto un regalo che non mi sarei mai aspettato. Finalmente ho trovato la persona giusta a cui affidare il mio cuore. E questa persona è Kaede Rukawa.
Il calore che ho nel petto è inconfondibile: il sentimento che brucia dentro di me non può che essere amore.
Sono davvero un do'aho. Ho cercato per mari e per monti l'anima gemella. E pensare che ce l'avevo sotto gli occhi....
Finalmente mi decido a darmi una svegliata.
Sull'onda di questi pensieri il mio bacio si fa sempre più passionale, finchè non sono io a dominare la situazione, costringendo Rukawa a tenermi testa.
Le nostre lingue duellano ancora un po', con voracità, a ritmo sostenuto.
Poi mi stacco da lui, ansimando.
Lo osservo: la sua espressione nasconde un malcelato stupore per il mio improvviso cambiamento.
<< Kitsune... considerati sconfitto! >>
Dichiaro con un sorriso sicuro di me.
<< Hm? E perchè mai? >>
Mi chiede sforzandosi di apparire freddo come sempre.
<< Perchè il genio si è accorto di essere innamorato di te! E adesso ti metterà al tappeto! >>
In una frazione di secondo vedo apparire una vasta gamma di emozioni in quegli occhi di mare.
<< Hahaha baka Kitsune! Vediamo se sei all'altezza del sublime bacio del tensai! >>
<< Do'aho... >>
Riprendiamo a baciarci con foga, prendendola come una sfida, rotolando a terra come quando facciamo a pugni. Ma stavolta a combattere sono le nostre lingue. E i nostri cuori.
Vorrei che questo momento durasse per sempre.
Ci stacchiamo a fatica e mi lascio cullare dal suo dolce abbraccio.
<< Come sospettavo, non sai baciare come il sottoscritto. >>
Mento, sentendo la necessità di battibeccare.
<< Se il termine di paragone sei tu, lo prendo come un complimento. >>
<< Checcooosaaaa??? Baka-kitsune, ritira subito quello che hai detto!!!!! >>
<< No. >>
<< Allora vuoi la guerra!! >>
Mentre litighiamo sento che non posso più fare a meno di lui. Dei nostri litigi, delle nostre scenate, e adesso anche dei nostri baci.
E sono felice.
Felice perchè ho finalmente trovato qualcuno a cui dare il mio cuore: la mia stupida, stupidissima Kitsune!
Questo è senz'altro il natale più bello della mia vita.

Owari.

NdAutrice: è una schifezza totale, perdono e pietà ^^'
  
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