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Autore: smarties89    29/03/2013    4 recensioni
Christine e Slash sono amici da quando hanno 15 anni. La vita li porterà a perdersi di vista e ritrovarsi più volte negli anni, facendogli comprendere che la loro amicizia non si è mai sopita. Che poi, è sempre stata davvero solo amicizia?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Saaaaaaaaaaalve a tutti :D Eccomi qui, a tormentarvi di nuovo!!! Allora, prima di tutto ringrazio la mitica CHARA per la meravigliosa copertina *.* Grazie grazie grazie!!!
Dunque, alcuni avvertimenti...gli aggiornarmenti non saranno frequentissimi all'inizio, 1-2 capitoli alla settimana...sorry D: La storia sarà fatta di diversi salti temporali, per riportare più episodi della vita dei protagonisti durante gli anni...
Ok, credo di aver detto tutto...fatemi sapere che ne pensate...e grazie a tutti!
Buona lettura :D





Los Angeles 1981
 
 
“Tanti auguri Chris!”
 
“Grazie Steven!” una ragazza magrolina con lunghi capelli coloro cioccolato abbracciò un ragazzo biondo sorridente. “Saul dov'è?”
 
“Sarà in ritardo come sempre...oh, eccolo là!” Steven, il biondino, salutò con la mano un ragazzo mulatto con una testata di riccioli neri che, con aria svogliata, camminava per la strada per raggiungere i suoi amici. “Muoviti, cazzone, o faremo tardi a scuola!”
 
“Arrivo Adler, non urlare a quest'ora del mattino...buon compleanno, honey!”
 
“Grazie Saul! Come mai quelle occhiaie?”
 
“Ieri sera Melissa è venuta a dormire da me...dormire, in realtà non abbiamo dormito molto! A un certo punto Ola ha cominciato a dare pugni nel muro per farci smettere!”
 
Steven e Saul scoppiarono a ridere, mentre Christine, avviandosi verso la scuola, scosse la testa esasperata.
 
Christine aveva 15 anni, uno in meno dei due ragazzi, e abitava in un tranquillo quartiere di Los Angeles con i suoi genitori. Era una ragazza timida, che aveva pochi amici e amava trascorrere le sue giornate a fare passeggiate nel parco e a fare fotografie, la sua più grande passione.
Poi aveva conosciuto i suoi vicini di casa, Steven e Saul, due ragazzi che andavano nella sua stessa scuola e con cui frequentava gran parte dei corsi, dato che erano ripetenti; inizialmente per lei fu difficile stringere amicizia con due persone così diverse da lei, ma poi imparò a vedere oltre la superficie da folli due ragazzi dal cuore d'oro, che non perdevano occasione per difenderla dai ragazzi più strafottenti e a farle compagnia quando era più sola.
Quel giorno era il suo quindicesimo compleanno e i due ragazzi le avevano fatto gli auguri con degli abbracci da orso.
 
“Chris, stasera dobbiamo festeggiare!” urlò Saul, correndo per raggiungerla, dato che ormai era parecchi passi più avanti di loro.
 
“Stasera? Ma domani c'è scuola!”
 
“Torniamo a casa presto! Andiamo a bere qualcosa, dai!” aggiunse Steven.
 
Quei due matti fecero i loro migliori occhi da cuccioli smarriti a cui Christine proprio non sapeva resistere. Rise, per poi accettare la loro proposta. Si salutarono prima di entrare in due classi diverse: la lezione successiva, però, l’avrebbero avuta insieme.
La lezione di storia che stavano seguendo Steven e Saul era noiosissima e il riccio iniziò a scarabocchiare una chitarra su un foglio: quella era la sua grande passione, da un anno a questa parte. Lui e Steven suonavano in un gruppo, i Tidus Sloan: Saul era chitarrista e Steven batterista. Facevano qualche serata ogni tanto, ma avevano sempre problemi con i cantanti, che andavano e venivano in continuazione…non trovavano nessuno davvero all’altezza.
 
“Saul…” lo chiamò a bassa voce Steven.
 
“Eh…”
 
“Dobbiamo comprare un regalo di compleanno a Chris…”
 
“Sì, ma che cosa? Io sono al verde…”
 
“Io avevo pensato a una macchina fotografica nuova…quella che ha è scassatissima…”
 
“Steve, ti ho appena detto che sono senza soldi e tu mi dici di comprarle una macchina fotografica???”
 
“Potremmo farci prestare i soldi dalle nostre nonne…tanto fra un mese finisce la scuola e poi ci troviamo qualche lavoretto estivo per restituirli…”
 
“Non lo so se Ola me li presta…”
 
“Ola adora Chris, vedrai che te li darà…”
 
La mattinata proseguì tranquilla per i due ragazzi e per Christine; i tre tornarono poi a casa insieme e vennero braccati da nonna Ola, che li aspettava sulla porta di casa.
 
“Christine, ragazza mia, tanti auguri di buon compleanno!”
 
La ragazza abbracciò quel donnone, che era diventata praticamente anche sua nonna e le trasmetteva tanto tanto amore. “Grazie Ola. Come stai?”
 
“Sto bene, cara, sto bene! Ma vieni in casa, ti ho preparato la torta ai mirtilli!”
 
“La mia preferita! Grazie Ola!”
 
“Uffa, nonna, perché a me non prepari mai le torte?”
 
“Saul, è il tuo compleanno oggi? No! Quando lo sarà ci penseremo…”
 
“Che palle…” borbottò il riccio dando un calcio a una pietra.
 
“Come hai detto?” Ola lo guardò minacciosa: odiava le parolacce e cercava in tutti i modi di rendere suo nipote un ragazzo civile…certo, non era compito facile. Assomigliava così tanto ai suoi genitori, degli artisti, dei ribelli…in quel momento erano in Inghilterra per lavoro e il ragazzo era rimasto lì con lei. Sapeva quanto ne soffriva e cercava in tutti i modi di farlo stare bene: lo amava con tutta se stessa.
 
“Posso venire anche il, Ola?”
 
“Sì, Steven, vieni…su entrate!”
 
I ragazzi si accomodarono sullo sgangherato divano del salotto di nonna Ola, che servì la torta accompagnata da del the.
 
“Come festeggerai il compleanno, Christine?” chiese Ola.
 
“Questa sera andiamo in qualche locale, nonna…”
 
“Saul, non mi sembra di averlo chiesto a te…Christine ha la lingua per parlare. E comunque…cercate di non fare ubriacare questa ragazza!”
 
“Non preoccuparti, Ola…loro sono tanto gentile con me!” Chris sorrise ai suoi due amici, che ricambiarono felici.
 
Christine rimase lì ancora mezz’oretta per poi dire a tutti che doveva andare a casa. “Scusatemi, ma i miei mi avevano detto che sarebbero tornati prima dal lavoro oggi per festeggiare il mio compleanno.”
 
“Va bene, cara, ciao. E stai attenta questa sera.” Si raccomando Ola abbracciandola.
 
“Chris, ti passiamo a prendere a casa alle 9!”
 
“Va bene, Steve! Ciao ragazzi, a stasera!” Chris chiuse la porta di casa.
 
Ola tornò in salotto dai due e li guardò con le braccia incrociate sul petto e l’aria minacciosa. “Cercate di non portarmela sulla cattiva strada! Christine è una brava ragazza e merita di essere trattata con i guanti!”
 
“Nonna, non ti agitare che ti sale la pressione!”
 
“SAUL!!!”
 
“Ola, ti dovremmo chiedere un favore…”
 
“Dimmi, Steve…”
 
“Vorremmo fare un regalo a Chris ma non abbiamo i soldi…”
 
“Cosa volevate prenderle?”
 
“Una nuova macchina fotografica…”
 
“Mhm…” Ola borbottò qualcosa per poi aprire l’anta di un mobile pieno di piatti, bicchieri, vasi e vasetti. Da uno di questi prese un po’ di banconote e li diede al nipote.
“Usateli con criterio…e se scopro che li utilizzate per qualcos’altro vi sculaccio fino a quando avete i capelli bianchi!”
 
“Nonna, con il lavoretto che farò quest’estate te li restituirò tutti!”
 
“Sì sì…e ora andate, nipoti degeneri! Forza, smammare!!!”
  
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