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Autore: Liberty_    01/04/2013    5 recensioni
C’erano così tante cose che avrebbe voluto dirle, ma quella non era una parte della loro relazione. Così le scrisse delle lettere, senza l’intenzione di fargliele leggere. Fino a che, un giorno, Kate non le trovò per sbaglio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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1. Flowers For Your Grave


 
“Hey, Castle?”

“Si?”

Sbucò fuori dalla porta, vestito solo di un paio di boxer e una maglietta e con lo spazzolino in bocca. Trovò Kate in piedi nel suo ufficio, i suoi piedi nudi contro il freddo legno del pavimento, le sue mani saldamente strette intorno ad un oggetto piccolo e rettangolare. Aveva i capelli sciolti e il modo in cui le circondavano il viso con morbidi ricci era in netto contrasto con le linee tese della sua mascella.

Di qualunque cosa si trattasse, a Castle non piaceva affatto l’effetto che stava avendo su di lei.

Gli ci volle un momento per capire, ma quando lo fece, il suo primo istinto fu quello di andare nel panico. E di soffocarsi con il dentifricio. Di per sé, non aveva esattamente nascosto il libretto, ma non aveva nemmeno immaginato che lei lo avrebbe trovato. Dato che lui aveva ficcato il naso tra le sue cose al distretto per anni, sembrava semplicemente giusto che lei facesse lo stesso con le sue cose al loft.

“Kate” tese la sua mano per fermarla e si affrettò a tornare in bagno per finire di lavarsi i denti.

Quando riemerse, Kate era ancora in piedi vicino alla sedia della sua scrivania apparentemente congelata sul posto. Nella sua mano c’era il diario di Castle, un libretto con una copertina nera e marrone. Lo aveva aperto di nuovo alla prima pagina e i suoi occhi non si staccavano dalle parole scarabocchiate in fretta sulle prime due righe. La data nella parte alta del foglio indicava che era stato scritto sei anni prima. Quando si incontrarono per la prima volta. E sulla seconda riga c’era semplicemente scritto “Kate”.

“Che cos’è questo?” chiese lei dolcemente, spostando lo sguardo su Castle mentre lui si avvicinava. Camminava lentamente, nel vano tentativo di rimanere calmo, ma Kate poteva vedere nei suoi occhi che era insicuro, forse anche un po’ nervoso.

Si fermò vicino a lei e mise una mano sul suo fianco. “ È… Io… Io scrivo?” disse timidamente. “È una cosa che faccio di solito.”

“Castle, questa è la data del nostro primo caso. Mi conoscevi appena.”

Sollevò leggermente le spalle. “Lo so.”

Girò la testa e lo guardò. “E allora perché?”

“L’hai letto?” La sua espressione era un misto di curiosità e timore, il suo corpo leggermente più rilassato ora che poteva vedere che lei non aveva completamente perso la testa. Non ancora, per lo meno.

“No” ammise dolcemente. “Mi sono fermata quando ho visto il mio nome.”

Prese il libro dalle sue mani, lo chiuse ma non lo mise via.

“Castle?”

Silenziosamente la prese per il braccio con la mano libera, la guidò dentro la loro stanza, sul loro letto. Solo quando si furono posizionati, Kate tra le sue gambe, la sua schiena contro il petto di Castle, le diede di nuovo  il libretto.

“Ti ho sempre scritto dal nostro primo caso” disse dolcemente, il respiro caldo sul suo collo, sul suo orecchio, facendola rabbrividire. “Puoi leggerlo. Tutto… se vuoi.”

Vacillò. “Sei sicuro?”

“Le ho scritte per te, Kate. Voglio dire, non ho mai pensato che le avresti lette, ma… sincerità e onestà, giusto?”

Era diventato il loro motto da quando avevano iniziato questa relazione, dopo aver affrontato le iniziali difficoltà. L’esplosione emotiva che si era verificata due anni prima quando finalmente entrambi avevano confessato i propri segreti, le bugie che avevano detto… tutto ciò li aveva portati a un punto morto. Evitare di parlare dei loro sentimenti si era ritorto contro loro stessi. E il giorno in cui si sedettero e si dissero tutto dopo una dura giornata (e passarono il resto della serata abbracciati e senza vestiti addosso), si erano promessi che non avrebbero permesso a niente del genere di accadere di nuovo.

Annuì. “Giusto.”

Avvolse le mani attorno a quelle di lei, stringendo il libretto al petto. “Adesso questo è anche tuo. Nostro. Solo… devi capire che alcune cose che ho scritto sono molto emotive.”

“Io…” Kate sospirò pesantemente. Poteva farcela. Poteva farcela davvero. “Okay. Ce la posso fare.”

Le sue mani lasciarono quelle di lei e si posarono sui suoi fianchi, stringendoli gentilmente. “Sei sicura?”

Annuì, esitando solo leggermente. “Solo… non andare da nessuna parte, okay?”

Castle premette le sue labbra sui capelli di Kate, la avvolse con le sue braccia e mise le mani sul suo ventre.

Kate prese un respiro profondo e aprì nuovamente il libro alla prima pagina.

Kate,

Non so nemmeno perché io stia scrivendo. Immagino sia perché se ti dicessi queste parole, molto probabilmente mi mutileresti in qualche modo orribile e doloroso.

Non avrei mai pensato di dirlo, ma sono contento che tu abbia rifiutato ieri. Perché se avessi detto di si, ci saremmo divertiti e sarebbe finita lì. Non ho dubbi sul fatto che sarebbe stato fantastico, ma poi probabilmente uno di noi si sarebbe svegliato da solo nel letto questa mattina e non avrebbe più rivisto l’altro.

Non voglio che questa sia la fine, Kate. Non lo dico a proposito di tante persone, ma c’è qualcosa in te che mi intriga e che mi fa venire voglia di sapere di più. So che hai una storia molto più complicata e profonda di quella che ho cercato di indovinare ieri. Forse questo fa di me un ficcanaso, ma non posso farci niente. Sono uno scrittore. Vivo per la storia. E voglio imparare la tua.

Sono abbastanza sicuro che mi odierai per ciò che farò più tardi questo pomeriggio. So che probabilmente non vuoi vedermi mai più da nessuna parte vicino al Dodicesimo Distretto. Ma ieri quando sono tornato a casa, ho fatto una cosa che non avevo più fatto da mesi: scrivere. Sono stato bloccato per mesi, ma all’improvviso c’era un nuovo personaggio nella mia testa.

Tu me l’hai inspirato, Kate. Sei forte e dura (e molto sexy) in un modo in cui solo tu puoi esserlo. E ne ho bisogno. Ho bisogno di vederti in azione, di conoscerti meglio. Voglio sapere che cosa ti spinge, cosa ti fa essere così brava nel tuo lavoro.

Quindi per favore non odiarmi perché mi presenterò al distretto fra qualche minuto. Semplicemente, come ti ho detto durante il caso, sono qui per la storia. Per la tua storia. E ora sono qui anche per la mia storia. Per fare delle ricerche per il mio prossimo libro con protagonista un’intelligente ed esperta detective.

So che non leggerai mai questa lettera, ma è così bello aver scritto tutto. Immagino che si possa dire che mi aiuta a organizzare i pensieri e analizzare i sentimenti.

E se alla fine dovessi davvero farmi del male per essermi intromesso nella tua vita in questo modo, beh, magari qualcuno troverà questa e saprà la ragione per cui sono morto.

Ci vediamo al Dodicesimo tra qualche minuto.

Per favore non spararmi.

-RC

Il silenzio riempì la stanza quando Kate finì di leggere la lettera, cercando di decidere che cosa dire. Non lasciò andare il diario, ma allentò la presa permettendogli di appoggiarsi contro le sue gambe.

“Eri felice che avessi rifiutato?” chiese alla fine.

“Si. Lo ero.” La strinse a sé, baciandola nell’incavo del collo. “Anche se non lo ero così tanto come lo sono adesso.”

“Perché?”

“Perchè se non lo avessi fatto, probabilmente non saremmo seduti qui.”

 Kate si fece scappare un piccolo sorriso, breve, prima di ritornare alla lista di domande che le riempivano la mente.

“Volevi comunque andare a letto come me, vero?”

Castle ridacchiò, lasciando le vibrazioni provocate dalla risata scorrere attraverso il suo corpo ancora premuto saldamente contro quello di lei.

“Certo che volevo. You’re hot as hell, Kate*. Quale uomo non vorrebbe?” fece scivolare le dita fino alla sua vita, le grandi mani la accarezzavano, come a sottolineare quello che aveva appena detto. “Non mentirò e non dirò che volevo qualcosa di più all’inizio, perché sappiamo entrambi che non è così. Ma il momento in cui ti sei allontanata da me, divenne una sfida. Ti volevo ancora, ma per la primissima volta avrei dovuto impegnarmi per ottenere ciò che volevo. Non mi era mai capitato prima e questo, sinceramente, è ciò che mi ha attratto.”

“Io… davvero?”

“Non.. non ho idea di che cosa fosse, onestamente. Perché solitamente quando le cose non andavano come volevo io lasciavo perdere e provavo qualcosa di diverso. Ma con te, semplicemente… non potevo lasciare perdere.”

Kate girò la testa e gli diede un bacio sulla guancia. Una, due volte.

Lo sentì sorridere quando lei parlò di nuovo.

“Sono felice che tu sia rimasto, Castle.”







Salve gente! :D
Che cos’è questa? Allora, long story short: mi sono imbattuta in questa ff sul sito fanfiction.net e l’ho semplicemente amata *-* così ho deciso di coinvolgere Ari (aka ice_cream) nella traduzione :3 Quindi la storia NON è nostra, bensì dell’autrice Dmarx ;) se volete potete trovarla qui http://www.fanfiction.net/s/7928392/1/Spiral-Bound in lingua originale :)

La frase in inglese (contrassegnata con un *) è stata volutamente lasciata in lingua originale perchè in italiano proprio non rende xD 

Un ringraziamento particolare a Ivi che con molta MOLTA pazienza ci fa da beta :) Sei un cuore :3

Noi vi diamo appuntamento giovedì con il prossimo capitolo :) Stay tuned ;)

E... HAPPY 100TH EPISODE EVERYONE :D *saltella e urla* I nostri shipper hearts esploderanno stanotte ah *-* dssufhsuafhasudhasu :3




Fede

  
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