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Autore: AngelinaSpring    03/04/2013    16 recensioni
- ZIAM . Dal primo capitolo -
“Ragazzi avete perso, poche storie, lo dovete fare” dice il riccio incrociando le braccia sul petto.
“Ma Harry, cerca di ragionare!” lo supplico.
“No way Liam!” mi risponde, non vuole sentire ragioni.
“Harry ha ragione, non avreste dovuto scommettere, adesso vi tocca” si intromette Niall.
“Ma..” fa per parlare Zayn.
“Niente ma, a partire da oggi, per i prossimi trenta giorni, voi due siete una coppia” afferma Lou sorridendoci. Io e Zayn ci guardiamo senza aprir bocca, consci del fatto che ogni nostro tentativo di lamentela sarebbe inutile.
“Ah, e non dimenticate le condizioni che abbiamo posto..” ricorda Niall allegro e in quel momento penso di odiarlo, speravo nessuno se ne ricordasse.
“Dovete tenervi per mano, non potete negare la vostra relazione, e.. ”
Ecco sta per dirlo, penso.
“Vi dovete baciare in pubblico. Ma baci veri, con la lingua, tanta lingua.”
Tutti e tre ci fanno un sorriso a trentadue denti. Ci godono gli stronzi.
“Possiamo evitare quest’ultima parte?” chiedo esitante all’idea di baciare Zayn.
“No!” risponde Harry oltraggiato dalla mia proposta.
“Che sei scemo? È la parte più divertente della scommessa!”
“Posso immaginare lo sia per voi..”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il capitolo è dedicato alle ragazze che hanno dimostrato interesse per il racconto e per la mia assenza. Un ringraziamento è d’obbligo, così come le scuse per la lunga attesa. Per ora posto solo questa parte, perché desidero che il vi sia un unico capitolo riguardo a quello che accade al Core.
 
A te che sei ancora qui, dopo la mia lunga scomparsa, grazie di cuore per la fedeltà.
 
Vi abbraccio forte e vi auguro buona lettura. Nella speranza che ciò che ho scritto non risulti fin troppo deludente vi libero della mia ingombrante presenza e vi lascio al racconto.
 
 
 
 
 
 
Nei capitoli precedenti
 
“Niente ma, a partire da oggi, per i prossimi trenta giorni, voi due siete una coppia.”
 
 “È il momento di farlo sapere al mondo dolci piccioncini!”
 
“Andrà tutto bene, ci vogliamo bene, no? Ecco, fidati di me, e fingi di volermene solo un po’ di più.”
 
“Te lo giuro, quando sarà il momento prenderemo tutte le precauzioni necessarie..”
 
“Zayn e Liam, arrivano, si tengono per mano!”
 
“Zayn, è stato un piacere rivederti, magari una di queste sere.. ci beviamo qualcosa?”
 
“Cosa c’è stato tra te e mister muscolo?”
 
“Ci siamo frequentati per quasi un anno.. ma sapevamo entrambi che non era nulla di serio, solo buon sesso e attrazione fisica, ci volevamo bene, sì, ma non è mai stato amore..”
 
“Ma fai quel che cazzo vuoi Malik, non m’importa.”
 
“Potremmo limitare al minimo possibile le nostre apparizioni insieme, così da evitare i baci, e il tenersi per mano e le altre stronzate.”
 
“Come preferisci tu Liam.”
 
“Ah.. non dirmelo, Zayn?”
 
“Tu ami Zayn, giusto?”
 
“Se c’era qualcosa l’ho rovinato in ogni caso, quindi.. lascia perdere ti prego.”
 
“Non hai combinato niente che non sia rimediabile grazie al favoloso piano che ho escogitato per te amico mio!”
 
“Sentiamo la genialata.”
 
“Devi farlo ingelosire!”
 
“Piacere mio, sono Channing.”
 
 
 
 
 
 
La porta dell’ascensore si apre, aspetto che il riccio esca e lo seguo.
 
“Per cena direi di trovarci alle 19.30 all’entrata posteriore dell’Hotel, andiamo tutti assieme da Nando? Chiediamo in reception di avvertire Channing, gli diciamo di venire direttamente al Core, vero le 21.”
 
Mi chiede facendo un paio di passi nella direzione della sua stanza, a poche porte dalla mia. Mi sembra assurda l’idea di andare in discoteca con l’armadio e gli altri, ma scuoto la testa e scaccio la spiacevole sensazione.
 
“Certo, ricorda di dirlo agli altri due.”
 
Gli sorrido.
 
“Certo, Niall mi avrà già sentito quando ho detto Nando, e Lou mi aspetta in cam..”
 
S’interrompe con un colpo di tosse e riprende con le guance leggermente arrossate.
 
“Tu dillo a Zayn, io lo dico agli altri.”
 
Liquida in fretta la questione, e non posso fare a meno di sghignazzare di fronte al suo lieve imbarazzo, la mia rivincita per tutte le volte che ha riso di me.
 
“Sì, bravo, dillo a Lou, e digli anche che la prossima volta deve ricordare di mettere il tappetino antiscivolo nella doccia..”
 
Inizio divertito, lui mi guarda con un sopracciglio alzato, è tenerissimo.
 
“Eh?”
 
“Non vorrei tu rischiassi di cadere, di nuovo..”
 
Gli faccio l’occhiolino, lui spalanca la bocca. Ha capito, si gira offeso e fa ondeggiare i ricci come una vera prima donna.
 
“Ricorda di farti carino e sexy, abbiamo un piano, noi!”
 
Urla prima di sbattere la porta. Mi volto anche io, sorrido e tiro fuori dalla tasca della tuta la chiave magnetica, raggiungo la porta, faccio scorrere la carta nella serratura e apro.
 
“Hey, ciao.”
 
Mi saluta il moro seduto a gambe incrociate nel mezzo del letto. Ha i capelli scompigliati e si strofina gli occhi con la mano, deve essersi svegliato poco fa. È sexy. Distolgo in fretta lo sguardo e richiudo la porta.
 
“Hey, ti sei riposato bene?”
 
Gli chiedo sfilando le scarpe e il giacchetto e andandomi a sedere sul divano, il più lontano possibile da lui. Come se servisse ad allontanare lui e la sua sensualità dalla mia mente e dal cavallo della tuta.
 
“Sì.”
 
Lo guardo con la coda dell’occhio, sorride in modo dolcissimo.
 
“Com’è andato il tuo giro invece?”
 
“Bene, bene grazie.”
 
Resta in silenzio e gioca con il cordoncino del giacchetto che tiene tra le gambe.
 
“Perfetto.”
 
“Siamo andati da Starbucks.”
 
Resto in silenzio per un attimo, mi mordo le labbra nervosamente.
 
 “Io e Harry.”
 
Sento il bisogno di aggiungere, anche se non me l’ha chiesto, anche se magari non gliene importa nulla.
 
“Oh.. non dirmelo, mi fai venire voglia di muffin ai..”
 
“Frutti di bosco, lo so, quando li ho visti ti ho pensato, sai..”
 
Lo interrompo e sento le guance farsi porpora. Che stupido Liam, tenere la bocca chiusa mai, eh?! Mi rimprovero mentalmente.
 
“Potevi prenderne uno per il tuo ragazzo.”
 
Dice con tono fintamente offeso. Lo guardo, mette su un broncio che lo fa sembrare un bambino, è bellissimo.
 
“Ma ti saresti rovinato l’appetito.”
 
Sorvolo sul fatto che si è appena definito il mio ragazzo.
 
“Ah ecco, per quanto riguarda la cena..”
 
Sento il cellulare vibrare nella tasca, mi interrompo e lo tiro fuori, vedo l’icona di un nuovo messaggio -Metti quei pantaloni neri stretti che ti fanno un culo che è una favola, con la camicia e le scarpe bianche, per i capelli lasciali un po’ scompigliati.. a dopo sexy bomba- non posso fare a meno di sorridere. Harry è veramente uno su un milione.
 
“Che scemo.”
 
Dico tra me e me ridacchiando.
 
“Ehm Liam, ci sei ancora?”
 
Distolgo l’attenzione dallo schermo e lo guardo, ha le sopracciglia aggrottate. Penso che capisca dal mio sguardo che ho perso il filo.
 
“A proposito della cena, dicevi?”
 
Riprende il discorso con calma, fissando il cellulare che tengo in mano con uno sguardo che incenerisce, per precauzione lo rinfilo nella tasca senza rispondere al riccio.
 
“Sì, scusa. Alle 19:30 ci troviamo di sotto con gli altri, si va da Nando. Che dici?”
 
“Dico che va bene.”
 
Annuisce e si alza dal letto, si stiracchia e si avvicina all’armadio.
 
“Dopo pensavamo di andare al Core..”
 
Aggiungo rinfilando la mano in tasca alla ricerca del cellulare, ora che non lo fissa più non temo lo possa incenerire.
 
“Vi è venuta voglia di ballare per smaltire la merenda che vi siete spazzolati prima, vero?!”
 
Mi prende in giro aprendo le ante e dando un’occhiata a tutti i suoi vestiti riposti in modo ordinato.
 
“Piantala scemo, abbiamo pensato sarebbe stato divertente. Un modo per festeggiare il successo avuto in Francia.”
 
Mento, considerato che il vero motivo per il quale si va al Core è far ingelosire lui.
 
“Ottima idea, davvero, ma..”
 
Si interrompe, si gira e mi fissa negli occhi con sguardo tristissimo.
 
“Cosa?”
 
Chiedo quasi spaventato dal suo improvviso cambio di umore.
 
“Liam io non posso venire..”
 
Ammette serio guardando per terra.
 
“Perché? Cosa c’è? Hanno chiamato i tuoi? È successo qualcosa? Stai male?”
 
Chiedo agitato, mi alzo e mi avvicino a lui. Gli poggio una mano sulla spalla preoccupato, solleva appena la testa nella mia direzione senza dire nulla. Lui è il motivo per cui usciamo, lui ci deve essere.
 
“Io..”
 
Inizia.
 
“Tu cosa?”
 
Lo incito cercando di usare un tono dolce e tranquillo.
 
“Io.. non ho nulla da mettermi.”
 
Risponde lapidario piantando i suoi begli occhi nei miei. Resto immobile per un attimo, mi riprendo scuotendo la testa a destra e sinistra, sposto la mano dalla sua spalla e faccio un passo indietro per non picchiarlo.
 
“Che cretino che sei, a momenti mi fai prendere un colpo per una stronzata del genere!”
 
Lo riprendo, mi volto e faccio per tornare a sedermi sul divanetto. Mi prende per mano e mi tira verso di se. La mia schiena combacia con il suo petto. Appoggia il volto nell’incavo del mio collo, con le labbra mi sfiora la pelle, mi solletica con il respiro e mi vengono istantaneamente i brividi.
 
“Esco nudo allora, va bene no?!”
 
Sghignazza a contatto con la mia pelle. Sento il mio membro indurirsi leggermente alla sola idea di lui, nu..
 
“Smettila scemo.”
 
Mi riprendo dai miei pensieri poco casti e cerco di svincolarmi dalla sua presa. Sembra che non mi ascolti, non si muove di una virgola, se non forse per aumentare la stretta.
 
“Zayn.. che..”
 
Le parole mi si bloccano in gola quando mi mordicchia dietro l’orecchio, con una mano mi accarezza il fianco, con l’altra tiene stretta la mia e mi disegna ghirigori sul dorso. Ho il membro sempre più duro.
 
“Lì, lo sai che non mi piace quando litighiamo, come prima.. per la storia della scommessa..”
 
Prendo due respiri profondi e cerco di mantenere fermo il tono della voce, sento la quasi erezione svanire completamente. La tensione ora la sento ovunque, ma non è eccitazione, mi sento a disagio.
 
“Non abbiamo litigato, solo.. parlato..”
 
Sussurro, con la mano sinistra raggiungo i suoi capelli castani, sopra la mia spalla, senza nemmeno rendermene conto.
 
“Si invece, altrimenti perché te ne saresti andato arrabbiato..”
 
“Non è vero io non sono arrab..”
 
Faccio per ribattere, lui mi afferra per i fianchi, mi volta verso di se e mi bacia a labbra serrate. Considerata la vicinanza dei nostri inguini ringrazio il cielo per avermi risparmiato l’imbarazzo di schiacciargli addosso il mio cazzo duro.
 
“Io non ce la faccio senza di te.”
 
Sussurra con le labbra ancora a contatto con le mie. Appoggio le mani sul suo petto e lo spingo leggermente lontano da me.
 
“Non devi, io sono qui, ci sono sempre stato.”
 
Lo guardo negli occhi, mi rendo conto di quanto il mio tono sia triste e rassegnato. Io ci sono sempre stato per lui.
 
“Liam, io ci voglio essere per te, devo. Senti prima ci ho pensato davvero e ho capito che..”
 
Lo sento tremare leggermente sotto le mie mani mentre parla veloce. Mi fissa le labbra, immagino per evitare di guardarmi negli occhi.
 
“Hei tranquillo davvero, questa situazione non è facile per nessuno dei due, ma non devi sentirti in obbligo di fare nulla, te l’ho detto, limitiamoci allo stretto necessario che andrà benissimo, del resto dobbiamo fingere solamente per un mese.”
 
Lo interrompo, stupido di quando sia migliorata la qualità delle mie bugie, sposto le mani dal suo petto, lascio cadere le braccia lungo i fianchi e faccio un altro passo indietro. Adesso mi guarda negli occhi.
 
“Devi darmi la possibilità di starti vicino Liam.”
 
“Hei..”
 
Mi avvicino e gli poso un bacio sulla guancia.
 
“È tutto apposto, tu mi sei vicino amico.”
 
Apre la bocca come se stesse per dire qualcosa, ma la richiude semplicemente.
 
“Forza, prepariamoci prima che Harry arrivi a bussare alla porta urlando che siamo in ritardo come al solito.”
 
Dico per mettere fine al silenzio spiacevole di un attimo prima. Lui si volta e afferra un paio di jeans chiari e stretti, una maglia nera semplice e si allontana dall’armadio abbandonando i vestiti sul letto.
 
“Hai ragione.. se consideriamo poi il fatto che tu ci metti degli anni per essere pronto..”
 
Mi prende in giro sghignazzando, senza l’apparente ombra di tensione di un attimo prima. Lo guardo ridere mentre si toglie la maglia e i pantaloni della tuta. Rosso in viso rivolgo l’attenzione alla mia parte di abiti riposti nell’armadio.
 
“Cosa? Sarei io a metterci degli anni?”
 
Ribatto indignato e di nuovo quasi completamente rilassato. Afferro i pantaloni neri e la camicia bianca, seguendo le indicazioni del riccio. Sento Zayn trafficare in bagno.
 
“Hai visto per caso la mia lacca per i capelli?”
 
Mi chiede affacciandosi alla porta e sorridendo.
 
“No..”
 
Rispondo dopo averci pensato un attimo. E lui scompare di nuovo alla mia vista.
 
“Deve essercene una nell’armadietto, controlla.”
 
“Ma io voglio la mia..”
 
Lo sento dire a bassa voce e mi viene in mente il discorso che mi ha fatto Harry allo Starbucks “Zayn non fa quello che gli altri vogliono, Zayn fa solo quello che vuole lui […] è forse una delle persone più […] possessive che io conosca. Quel che è suo non si tocca”.
 
“E se lasciassi i capelli giù?”
 
Esce dal bagno e si ferma davanti alla porta con le braccia aperte e la testa leggermente inclinata, si lascia ammirare con un sorriso poco convinto sulle labbra.
 
“Come sto?”
 
Chiede per riscuotermi dal mio silenzio. Sono fermo ad osservarlo. È meraviglioso. La maglia leggermente stretta mette in evidenza il petto scolpito, dal collo a v si intravedono i tatuaggi, quello che si trova poco sotto alla clavicola mi affascina in modo particolare. I capelli ricadono lateralmente sulla fronte. Sembra un modello di Armani o Gucci.
 
“Sì…”
 
Sussurro.
 
“Stai bene.”
 
“Grazie, ma stare bene non è abbastanza.”
 
Rientra in bagno e lo sento trafficare con la lacca mentre fischietta allegro.
 
“Prima donna..”
 
Dico tra me e me scuotendo la testa con un sorriso sulle labbra.

  
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