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Autore: Fiamma Erin Gaunt    05/04/2013    0 recensioni
Sequel di: "La seduzione del serpente"
I figli di Kyra e Tom sono cresciuti e si preparano ad affrontare il loro ultimo anno ad Hogwarts.Cosa accadrebbe se uno dei Riddle si innamorasse di una Sanguesporco? E se la Camera dei Segreti venisse nuovamente aperta?
Genere: Generale, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Mangiamorte, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Cap 2












 
 
Il treno si fermò con un sonoro sferragliare proprio una manciata di minuti dopo che la riunione tra Prefetti e Caposcuola si era conclusa. Ty si rassettò il mantello della divisa, sgualcito dopo essere stato seduto per tanto tempo, e attese finchè Lily non fu pronta per uscire.
- Ehi, Evans, ci vieni con me ad Hogsmeade il primo fine settimana libero? –
La voce di Potter, che per lo sconcerto della ragazza era stato insignito del titolo di Caposcuola, la raggiunse, facendola sbuffare e alzare gli occhi al cielo. Gli voltò le spalle, imponendosi di non degnarlo della minima considerazione.
- Evans, sto parlando con te! –
Evidentemente James Potter era incapace di comprendere quando una persona lo stava deliberatamente ignorando.
- Evans! –
Esasperata, si voltò a lanciargli un’occhiata minacciosa.
- Ti ho sentito, Potter, ti stavo semplicemente ignorando –
L’espressione del ragazzo perse un po’ della sua vitalità, - Ah –
Ty, a pochi passi da loro, osservava la scena con un’espressione divertita sul volto. Quel Grifondoro non riusciva proprio a capire quale fosse il modo adatto per approcciarsi ad una ragazza come Lily, che non era certo una delle tante ragazzine che si lasciavano incantare da un sorriso malandrino e una faccia da schiaffi.
- Tipo insistente, è? – interloquì, affiancando la ragazza e aiutandola a salire su una delle carrozze ancora libere.
- Già, sono anni che va avanti così. Possibile che non capisca? –
- Non è abituato a sentirsi dire di no, è comprensibile – considerò, prendendo a sua volta posto.
- Bè, sono anni che lo rifiuto, dovrebbe essersene fatto una ragione – insistè, incrociando le braccia sul petto con aria risoluta.
- Con una qualsiasi altra ragazza magari sì, ma con te è impossibile arrendersi –
Il tono vellutato, fattosi volutamente più basso e complice, la fece arrossire lievemente. Scosse la testa, come a dire che quella fosse un’esagerazione.
- Non sono poi chissà che –
Ty si accigliò, incredulo. O quella ragazza era una grande attrice oppure non si rendeva davvero conto di quanto fosse difficile trovare una come lei.
- Stai scherzando, vero? Sei intelligente, la miglior strega del nostro anno, non esiti ad aiutare chi ne ha bisogno e sei decisamente bella. Bisognerebbe essere ciechi, o molto stupidi, per non accorgersene –
- Sono anche testarda, orgogliosa e perfettina – aggiunse, mettendo in risalto i suoi difetti.
- Bè, nessuno è perfetto, no? –
Lily sorrise, annuendo, e si trattenne dal replicare che, almeno da quel poco che lo conosceva, lui sembrava essere pericolosamente vicino alla perfezione.
- Siamo arrivati, e quelle ragazze non aspettano me – le fece notare, indicando con un cenno del capo due ragazze con indosso la divisa dei Grifondoro: Alice Prewett e Mary McDonald. Le due si stavano sbracciando per attirare la sua attenzione e, quando le ebbe raggiunte, la strinsero in un abbraccio stritolatore.
- Mi sei mancata così tanto – esclamò Mary, proprio mentre Alice la scrutava con occhio critico e, con il tono che avrebbe usato una mamma in apprensione, le diceva – Hai mangiato o ti sei nutrita di sola cultura in questi mesi? Sei dimagrita tantissimo, ancora un po’ e rimarranno solo le ossa –
- Io trovo che stia benissimo – intervenne Ty, ricevendo in cambio un’occhiata grata da parte di Lily, che aveva appena salvato dall’ennesima ramanzina made in Prewett.
- Riddle. Pronto per la prima partita dell’anno? –
- Assolutamente sì, McDonald; quest’anno sarà Corvonero a vincere la Coppa –
La ragazza si ravviò i ricci ramati, gli occhi castani illuminati da una luce battagliera.
- Vedremo –
L’espressione decisa fece scoppiare a ridere le amiche, imitate da Ty, mentre Mary metteva su un’espressione fintamente offesa.
- È stato un piacere, ragazze, ma mi reclamano –
Maximillian Avery, infatti, stava appoggiato al muro lì vicino e lo fissava con l’aria di chi stava cominciando a stancarsi di aspettare.
Le Grifondoro gli rivolsero un cenno di saluto e lo lasciarono libero di raggiungere l’amico.
- Finalmente, stavo per darti per disperso – esordì Max, con un tono acido che faceva chiaramente capire quanto non gli fosse andato giù il fatto che l’avesse abbandonato per correre dietro alla Evans.
- Geloso? –
- Falla finita, idiota. È solo che mi annoiavo a stare da solo – borbottò.
I due entrarono nella Sala Grande, che era già quasi piena, e si sistemarono ai loro soliti posti, in attesa che gli ultimi studenti facessero il loro ingresso e si passasse allo Smistamento.
 






 
 
 
********
 







- Ho fame –
- Lo hai già detto tre volte, Rab – gli fece notare seccamente Katherine, mentre si sporgeva per riuscire a localizzare suo fratello. Lo aveva perso di vista quando erano saliti sul treno e non le piaceva stare troppo lontana da lui. Dopotutto erano gemelli e, loro due in particolare, erano legati da un rapporto incredibilmente solido. Si rilassò visibilmente quando lo trovò seduto al suo solito posto, accanto a Maximillian.
- Dovresti smetterla di preoccuparti come se fossi sua madre, Ty sa badare a se stesso –
- Non dirmi quello che devo fare, e torna a concentrarti sulla tua fame – lo rimbeccò, mentre lungo il corridoio che divideva i vari tavoli cominciava la lenta processione degli studenti del primo anno.
Rabastan scrollò le spalle, completamente indifferente al tono seccato della ragazza. Erano amici praticamente da sempre e sapeva che Katherine Riddle era una tipetta decisamente particolare, ma malgrado tutto le era molto affezionato, la considerava un po’ come la sorellina che non aveva mai avuto.
- Ma quanti sono?! –
Il tono esasperato la spinse ad osservare i nuovi arrivati: erano all’incirca una quarantina.
- Non finiremo mai – insistè Rabastan, con un tono affranto che sarebbe stato più adatto al capezzale di un caro morente.
- Falla finita o giuro che ti pugnalo con il coltello, poi si che non penserai più a mangiare – soffiò minacciosamente Charis.
Il giovane Lestrange alzò una mano in segno di resa.
La mezz’ora successiva venne dedicata allo Smistamento poi, per la gioia degli studenti e di un Rabastan che sembrava non mangiare da anni, venne dato inizio al banchetto. Intorno alle nove, Silente richiamò all’ordine gli alunni.
- Gli orari delle lezioni verranno consegnati domani a colazione, nel frattempo, i Prefetti accompagneranno gli studenti del primo anno nei rispettivi dormitori. Per tutti gli altri, vi ricordo che il coprifuoco scatta alle undici. Buonanotte –
Le parole del Preside vennero accolte da un rumore di panche che venivano trascinate, passi che si affrettavano ad uscire e voci  spaesate di quelli del primo anno che cercavano di capire a chi rivolgersi.
- È in momenti come questi che amo non essere un Prefetto – sospirò Katherine, rivolgendo un ghigno divertito a Charis, che quell’estate aveva ricevuto la Spilla.
La bionda le lanciò un’occhiata decisamente poco amichevole e si rivolse ai neo Serpeverde.
- Primo anno, da questa parte, prego! –
- Come sono piccoli – commentò Rabastan, mentre un paio di primini gli passavano accanto e lo guardavano con aria intimorita.
- Sei tu che sei grande, loro sono della misura giusta – lo rimbeccò ironicamente Regulus, salutando l’amico e compagno di dormitorio con una virile pacca sulla spalla.
- Finalmente un Black che sopporto – esclamò Katherine, rivolgendo un cenno di saluto al ragazzo.
- Kat –
Il sorriso di risposta era ben diverso da quello portentosamente artificioso che era solito rivolgere ai professori e alle ragazzine che gli morivano dietro, era sincero.
- Chi è l’altro Prefetto? – domandò, notando l’assenza della spilla sul suo petto.
Aveva sempre creduto che, una volta che Piton fosse diventato Caposcuola, il posto sarebbe automaticamente spettato a lui. Lumacorno lo adorava, era decisamente la scelta più probabile.
- Barty – replicò, senza la minima traccia d’invidia. Si capiva che quella carica non lo interessava affatto.
Katherine storse leggermente il naso. Non odiava il giovane Crouch, anche perché in effetti parlava con lui solo quel tanto che serviva per coordinare la squadra, ma non lo aveva mai trovato particolarmente interessante. Un ragazzo intelligente e di buona famiglia, certo, ma sembrava vivere perennemente nell’ombra del padre.
- Crouch senior ne sarà contento – commentò Rabastan con tono derisorio.
Se Katherine non lo odiava, lui non poteva vederlo. Fin da quando aveva messo piede nella scuola si era adoperato nel cercare di mettere in risalto quanto Rabastan non fosse il Purosangue perfetto, non ai livelli di Rodolphus per lo meno. Si divertiva a stuzzicarlo facendo leva sulla sua capacità di concentrazione non proprio elevatissima e sul suo odio per lo studio. Rabastan era tutto istinto, non pensava, lui agiva e basta; Barty era un calcolatore, non faceva mai nulla per niente e si muoveva solo quando era certo delle conseguenze. Due tipi troppo diversi per anche solo pensare di andare d’accordo.
- Sì, ne era contento – confermò la voce lievemente roca del diretto interessato.
I due si scrutarono in cagnesco per un paio di minuti, finchè Katherine, visibilmente stufa di quell’atteggiamento, annunciò che se ne sarebbe andata a dormire, visto che non aveva nessuna intenzione di assistere ad uno sfoggio di testosterone.
 








*****
 







La mattina seguente, dopo una colazione rapidissima, il gruppo del settimo anno si diresse verso i sotterranei, alla volta della doppia ora di Pozioni.
Lumacorno li accolse con il suo solito sorriso gioviale, soffermandosi particolarmente sui membri del suo Lumaclub.
- Miei cari ragazzi, bentornati! Spero abbiate passato delle buone vacanze e che le vostre famiglie stiano bene –
Il commento sulle famiglie gelò gli studenti presenti. Era ovvio che, in un periodo di guerra come quello, il commento sui familiari era decisamente poco opportuno. Resosi conto della gaffè, il professore recuperò in fretta il controllo e deviò la conversazione su un terreno più congeniale.
- Ho deciso, e il professor Silente è d’accordo con me, che, per aumentare lo spirito di cooperazione tra le Case, sia opportuno creare dei gruppi di studio –
A quelle parole un lieve chiacchiericcio si levò tra i banchi.
- Questo si che è interessante – commentarono all’unisono James e Sirius, che già pensavano a quanto avrebbero potuto rilassarsi in gruppo con Peter e Remus, a cui ovviamente sarebbe toccato tutto il lavoro.
- Lavorerete in coppie –
L’entusiasmo scemò un po’.
- Chi deciderà gli accoppiamenti, signore? – domandò Mulciber, con il suo solito tono servile.
- La sorte – trillò allegramente, facendo Materializzare un’urna trasparente, al cui interno c’erano una ventina di foglietti di pergamena.
- Bene, ho appena cominciato ad odiare Pozioni – annunciò Katherine, consapevole che, con la fortuna che si ritrovava, sarebbe finita in coppia con qualche imbranato o, peggio, uno di quegli insopportabili Malandrini.
- Hai sentito, Piton, magari ti capita la Evans – ghignò d’un tratto, colta da un’ispirazione improvvisa.
- Fossi in te mi preoccuperei di non capitare con Black – la rimbeccò il ragazzo, soddisfatto dallo sguardo allarmato della compagna di Casa.
Lumacorno si schiarì la gola, attirando nuovamente l’attenzione su di sé.
- La prima coppia è: la signorina McDonald e il signor Avery –
I due ragazzi si guardarono di sottecchi finchè Maximillian, decidendo di comportarsi da gentiluomo, prese le sue cose e le si affiancò.
- Signor Black… il signor Lestrange –
Katherine si lasciò andare in un gesto d’esultanza, incurante dell’occhiataccia dell’amico.
- Avrei quasi preferito Crouch – sibilò, mentre Sirius si alzava e si dirigeva verso di lui controvoglia.
- Signorina Riddle con il signor Lupin –
Sospirò lievemente. Se non altro era capitata con uno dei pochi Grifondoro che non le stesse sullo stomaco. E poi, Remus Lupin era un tipo in gamba, con una grande conoscenza magica, e di sicuro non era uno scansafatiche. Sì, Salazar Serpeverde aveva ascoltato le sue preghiere.
- Signorina Evans… lei è in coppia con il signor Riddle  -
James e Severus, che avevano trattenuto il respiro quando avevano sentito pronunciare il suo nome, sbuffarono sconsolati. Ty si voltò verso di lei, incrociando il suo sguardo e regalandole la versione più smagliante del suo sorriso. Lily, inconsapevolmente, si ritrovò a sua volta a sorridere radiosamente.
- Oh, oh, oh – commentò sottovoce Alice, beccandosi in risposta una gomitata nelle costole.
- Infine abbiamo il signor Potter e… il signor Piton – concluse, mentre tutta la classe faceva andare lo sguardo dall’uno all’altro.
- Finiranno per uccidersi – profetizzò Rabastan, con l’aria di chi la sapeva lunga, e Sirius annuì.
La sorte doveva avere un bizzarro senso dell’umorismo.
 
 








Spazio autrice:

Eccoci con il secondo capitolo. Spero che vi piaccia. Fatemi sapere che ne pensate, ci tengo al vostro parere. Nel frattempo colgo l’occasione per ringraziare, nell’ordine:
- le 7 persone che la seguono;
- l’ 1 che la ricorda;
- i lettori silenziosi che nell’arco di un paio di giornate hanno portato le visualizzazioni ad un numero ragguardevole.
Al prossimo capitolo.
Baci baci,
               Fiamma Erin Gaunt
  
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