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Autore: Porrima Noctuam Tacet433    06/04/2013    2 recensioni
[I segreti di Nicholas Flamel, l\'immortale.]1994, Reims.
Un curioso e sfortunato giornalista si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Quanto sarà disposto a rischiare per ottenere le risposte che cerca?
Riuscirà ad avere la sua intervista?
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Dee, Niccolò Machiavelli, Nicholas Flamel, Nuovo personaggio, Perenelle Flamel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Percentuale

 

Nicholas Flamel, col passare degli anni, si era abituato ad imparare in fretta diversi mestieri. Aveva svolto quasi ogni tipo di professione, e non poteva far a meno di esserne orgoglioso.

Di solito era facile. Affittava un fondo e lo riempiva di libri, per esempio. Oppure faceva l’erborista, sfruttando le sue enormi conoscenze sulla botanica e sulla medicina. Apriva un bazar, si faceva assumere da qualcuno o si inventava qualcos’altro una volta cambiata città.

Nicholas Flamel non si era mai trovato senza lavoro. O almeno, da quel che ricordava.

Ma c’è una prima volta per tutto.

Lui e sua moglie si erano trasferiti a Montpellier da più di un mese, dopo essere sfuggiti al dottor John Dee. Perenelle aveva circondato la casa che avevano affittato di una moltitudine di incantesimi di protezione.

Per un po’ sarebbero stati tranquilli, ma Nicholas dubitava che quella quiete sarebbe durata a lungo.

Dee avrebbe trovato altri modi per rintracciarli. La perseveranza di quell’uomo era incredibile, ma, d’altra parte, aveva barattato la sua vita immortale con la sua devozione eterna agli Oscuri Signori.

Era uno schiavo. Potente, ma pur sempre soggiogato al loro volere.

Nicholas si era chiesto spesso se la colpa di ciò fosse in parte sua.

Magari non era stato un buon maestro, o magari gli aveva insegnato fin troppo bene.

Il suo orgoglio gli impediva di pensarci, ma fidandosi del dottor John Dee aveva commesso l’errore più grande della sua lunghissima vita.

Aveva protetto il Codice per secoli, ma il suo compito diventava sempre più difficile ogni giorno che passava. L’ultima volta che lui e sua moglie si erano scontrati con l’inglese erano stati vicini a perdere il Libro di Abramo il Mago e la loro stessa vita. Dee portava sempre con se alleati potenti e terribilmente pericolosi. Ancora una volta, l’Alchimista doveva la vita a Perenelle.

<< A cosa pensi? >>

La voce delicata eppure chiaramente incuriosita di Perenelle lo riscosse dai suoi pensieri. Nicholas si girò, sorridendo.

<< Pensavo a te. A come ogni volta riesci a salvarmi la vita. >>

La donna si avvicinò di qualche passo e posò i gomiti sul tavolo del laboratorio, facendosi spazio tra la carta e le essenze curative.

<< Come tu la salvi a me. >> cominciò a rigirarsi una piccola boccetta di vetro tra le dita. << Mi ero immaginata una vita coniugale meno movimentata, all’iniziò. >>

Nicholas alzò gli occhi chiari sul sorriso storto della moglie. Le prese una mano e la strinse.

<< Ce l’abbiamo fatta anche questa volta. Grazie a te. >>

Perenelle alzò il mento con orgoglio e ammiccò al marito, ma fu distratta dalla voce squillante della padrona di casa a cui pagavano l’affitto dell’appartamento.

<< No, non conosco nessun Nicholas Flamel, mi dispiace. >>

Nicholas strinse i pugni e si avvicinò con cautela alla porta, per sentire meglio. Perenelle si morse le labbra, come faceva sempre quando era agitata.

L’Alchimista sentì il rumore di passi veloci sul vialetto e l’anziana signora che chiudeva la porta, invitando l’ospite ad accomodarsi su una poltrona.

Era troppo vecchio per perdere la lucidità, perciò si soffermò a pensare rapidamente ad ogni possibile via di fuga.

Che sia un emissario di Dee? Si chiese, ma scosse appena la testa pochi secondi dopo.

No, impossibile. Dee non usa questi mezzi, non ha bisogno di chiedere in giro. E non è tanto stupido da farlo.

Nicholas puntò lo sguardo chiarissimo davanti a sé, tendendo le orecchie.

<< Davvero non lo conosce? Questa è una zona frequentata. Ho girato tutta la città! >>

<< Se sapesse descriverlo, forse…. Ma perché è così importante? >> chiese l’anziana signora, con la curiosità che la sua indole pettegola non poteva farsi mancare.

<< Non importa… comunque, non so darle una descrizione. >>

Non era un uomo di Dee? No, sicuramente no, ma allora perché lo cercava con tanto accanimento?

<< Vuole fermarsi per una notte? Ho ancora una stanza libera! Può cercarlo domani, questo Niles Flagel o come si chiama… >>

Nicholas sgranò gli occhi, e sul momento non seppe neppure lui per che cosa sentirsi più irritato, se per la proposta della donna o per aver sentito il suo nome storpiato in quel modo.

Perenelle ghignò appena. Non sembrava essere particolarmente preoccupata.

<< Nicholas Flamel. >> rispose la voce giovane di quello che doveva essere un ragazzo, chiaramente francese, a giudicare dall’accento.

<< La ringrazio ma non mi fermo. Se però lei sente qualcosa su questo Flamel, mi chiami a questo numero, per favore. >>

<< Come vuole >> rispose squillante la donna, e dopo poco Nicholas sentì il suono della porta di legno chiudersi facendo trillare le campanelle appese all’architrave.

*

<< Questo ragazzo riesce a sorprendere perfino me. >>

Dagon si sfilò gli occhiali da sole e alzò un sopracciglio, facendo sembrare i suoi occhi ancora più grandi del solito. Chiuse la finestra e si voltò verso Machiavelli.

<< Perché, ha trovato Flamel, finalmente? >>

Niccolò sorrise con sufficienza.

<< No. Sai, Dagon, non mi capita spesso di sbagliare… eppure costui è più stupido di quanto pensassi. >>

*

Nicholas e Perenelle rimasero in silenzio ancora per molti minuti, ognuno immerso nei suoi pensieri.

La Fattucchiera si sedette su una poltrona, e il marito prese posto su una sedia di fronte a lei, per poterla guardare in viso. Sembrava molto riflessiva, adesso, a differenza di prima.

Evidentemente stava cominciando a prendere sul serio l’avvenimento, come faceva in ogni caso, del resto.

La donna alzò gli occhi e aprì la bocca, ma venne subito zittita da una gesto pacato del marito.

Nicholas si allungò verso il tavolo e accese la radio. Non si fidava della gente pettegola e fin troppo curiosa che si ritrovava per coinquilini. Era meglio non rischiare di farsi sentire.

<< Posso? >> chiese sarcastica Perenelle, osservando il sorriso tirato del marito.

<< Permesso accordato. >> rispose magnanimo l’Alchimista.

<< Da quando Dee usa certi mezzi? >>

La Fattucchiera ci aveva messo meno di un secondo per tornare seria.

<< Non credo proprio che c’entri Dee in questa storia. >>

<< Sono d’accordo. Non andrebbe mai a dire in giro che ci sta cercando, se non ai suoi fidati informatori. In più quel ragazzo sembrava piuttosto smarrito… >>

Nicholas non rispose subito, lasciando che le trasmissioni radio gli scivolassero via dalla mente.

<< E allora cosa vuole da noi? >>

<< Non ne ho idea… >>

Di nuovo calò il silenzio. Nicholas voleva solo aspettare il momento giusto per esprimere a sua moglie i suoi pensieri, ma nemmeno lui era sicuro di aver avuto una buona idea.

Decise di tentare comunque. Più ci pensava, più era convinto che ciò che voleva fare fosse giusto quanto rischioso.

<< Credo che dovrei parlare con quel ragazzo… >>

Perenelle non rimase sorpresa. Si aspettava una constatazione del genere dal marito. Ma non era d’accordo, per niente, e Nicholas lo sapeva.

<< Io invece credo di no. forse non sarà Dee il suo mandante, ma francamente dubito che sia qualcuno a cui stiamo simpatici. Non per offenderti, Nicholas, ma non mi pare che tu abbia tanti amici che ti cercano… >>

Nicholas Flamel pensò per un momento alle varie sfumature dell’avvertimento di Perenelle.

<< Apprezzo molto la tua cautela, Perry… e sai che non sarei qui a dirtelo senza di te. Però, credi davvero che quel ragazzo sia mandato da qualcuno? >>

<< Credi davvero che non lo sia? >>

<< Ha tanto l’aria da disperato e povero in canna… >>

<< O magari è quello che vuole far credere. >>

Flamel appoggiò il gomito sul bracciolo della sedia, sospirando, sempre meno disposto a cedere.

Catturò gli occhi della moglie con i suoi, ma non fece in tempo a muovere le labbra che sua moglie affermò sarcastica:

<< Magari è solo un ragazzo normale che ha scoperto che per qualche misteriosa ragione hai deciso di non morire secoli fa. Che c’è di strano? Capita tutti i giorni di chiedere un autografo a un Alchimista di seicento anni… >>

Nicholas arricciò le labbra in una risata muta, senza potersi trattenere.

<< Perry, per favore… >>

Perenelle capì in un istante dal suo sguardo che non era riuscito a distoglierlo dalle sue idee e a farlo ragionare. Incrociò le braccia contro al petto, stizzita. E preoccupata.

<< Perenelle… >>

La donna non incrociò i suoi occhi.

<< Non ho mai detto che Nicholas Flamel incontrerà quel ragazzo. >>

La Fattucchiera lo guardò con stupore, un sorriso riconoscente dipinto sulle labbra.

Nicholas abbassò il volume della radio e si sporse in avanti, poggiando i gomiti sulle ginocchia.

<< Ecco cosa faremo…. >>

*

<< è sicuro? Non lo conosce proprio? >>

<< No, mi dispiace. >>

Richard uscì dal negozio irritato. Non sapeva quanto aveva camminato, ma gli facevano male i piedi, e finora non aveva trovato ancora nessuno che conoscesse Nicholas Flamel.

Non era solito perdere la speranza o la determinazione, ma quella situazione lo stava mettendo a dura prova. Non poteva neanche pensare di aver ricevuto un' informazione sbagliata riguardo la città in cui doveva trovarsi questo Nicholas Flamel. Non poteva pensare di essere in una situazione così disperata.

Ma perché non era tornato a casa sua, perché doveva sempre mettersi in mezzo?

Richard sospirò. Doveva ammettere che non era affatto pentito di essere arrivato fino a Montpellier pur di sapere la verità e trovare forse l’unica persona che potesse aiutarlo.

Avrebbe fatto qualunque cosa. Era lo stesso sentimento che spinge un’animale a masticare le sbarre della sua gabbia.

E forse era proprio questo il problema.

Si era gettato nell’ignoto, senza pensare alle conseguenze, seguendo le indicazioni di un bigliettino che si ritrovato in tasca. Non sapeva con certezza nemmeno chi glielo aveva infilato nella felpa.

N. F.

Naturalmente aveva un’idea di chi fosse il proprietario di quella calligrafia. Poteva essere sembrato debole e ingenuo, in quella casa, ma avrebbe dimostrato, almeno a sé stesso, che esisteva un Richard più audace e determinato.

Forse, lo sapeva, chi aveva scritto il biglietto, che lui avrebbe voluto trovare Flamel a tutti i costi.

Rabbrividì terribilmente, sedendosi su una panchina di un parco, mentre pensava con orrore che non era poi così sicuro di aver salva la vita.

 

*

<< è sicuro che non sia lei a sbagliare? Quanto è certo che Flamel si trovi a Montpellier? >>

Niccolò Machiavelli ascoltò la voce divertita della sua guardia del corpo con apparente indifferenza.

<< Stai dicendo che potrei essere io nel torto, invece che il ragazzo? >>

<< Sa benissimo cosa intendo. >>

Dagon si tolse gli occhiali, e Machiavelli si voltò con un sorrisetto strafottente.

<< Sono sicuro al settantaquattro per cento che Flamel risieda momentaneamente in quella città, il giornalista non è sicuro di niente e non sa dove sbattere la testa. Fino a che le percentuali non cambiano, ho più ragione di lui. >>

Dagon trattenne un sospiro. Machiavelli era una mente eccezionale, ma delle volte era insopportabile parlare con lui.

Soprattutto perché aveva il vizio di mettere a tacere le persone, doveva sempre avere l’ultima parola.

Eppure questo lo fece sorridere.

Machiavelli lo guardò e improvvisò una faccia sconsolata, ritornando poi a rivolgersi davanti a sé con occhi inespressivi.

<< Ufff… pensavo che sarebbe stato meno noioso… >>

<< La smetta, lo sappiamo entrambi che si sta divertendo. >>

*

Richard era immerso nei suoi pensieri, e aveva deciso che per un po’ non sarebbe tornato alla realtà. Immaginò di tornare al lavoro, a scrivere brevi articoli sul cambiamento climatico, o sull’inquinamento….

Si sorprese a pensare che forse avrebbe voluto davvero scrivere qualcosa su una questione molto meno innocente e scontata.

Come, per esempio, un mostro dalla testa di coccodrillo in un viottolo di Reims, uno strano tizio patito degli scacchi e un uomo che lancia fiamme gialle e che lo vuole morto.

Una bella storia.

Una bella e pericolosissima storia che non avrebbe mai messo su carta.

<< Mi perdoni se la disturbo…. Lei non mi conosce ma… >>

Richard si riscosse bruscamente, girò il volto in direzione di una voce alla sua destra e con gli occhi seguì i tratti di quel volto sconosciuto.

L’uomo aveva i capelli neri e corti, il naso dritto, e le iridi di un colore chiarissimo. Non aveva mai visto degli occhi più chiari.

Portava dei jeans scoloriti stretti da una cintura in cuoio, dei vecchi stivali da cow boy e una maglia dei Genesis, di vecchia fattura. Almeno una decina di bracciali multicolore gli circondavano i polsi.

<< Infatti, non mi conosce… >> rispose sgarbato Richard, irritato dal fatto che la sua pace momentanea fosse stata interrotta.

<< Mi scusi… >> sorrise l’uomo, con naturale gentilezza.

<< Soltanto, che, mi pareva di capire, lei cerca il signor Nicholas Flamel…. Ero proprio nel suo stesso negozio quando ha chiesto informazioni.

Richard scattò in piedi come folgorato, il viso brillante di speranza.

<< Sa dove si trova? Lo conosce? >>

Il giornalista era talmente eccitato che non sapeva quale domanda porre per prima.

L’umo sorrise quasi intenerito.

<< Casa mia è proprio qui davanti. Se vuole, possiamo parlare di Nicholas Flamel. Sa, è un tipo schivo, ma sempre disposto a dare una mano a chi ne ha bisogno… >>

<< Oh, io ne ho bisogno! Eccome! >> esclamò il ragazzo, ritrovando improvvisamente la gioia di proseguire la sua quasi disperata ricerca della verità.

<<  Allora mi segua, prego… >>

*

Nicholas sorrideva cordiale. Ma dentro di sé era allibito.

Non aveva più dubbi, quello non poteva essere un nemico. Non con quello sguardo di gratitudine, quello sguardo di chi ha paura e sa di avere poche possibilità.

Ma paura per cosa?

Era solo un ragazzo, un ragazzo normale. Non avrebbe mai reagito con così tanta gioia e gratitudine, se non fosse stato così.

Sapeva che Perenelle, fino a che non fosse stata completamente certa della sua innocenza, avrebbe pensato che fosse solo un bravo attore da mandare via il più in fretta possibile.

Ma Nicholas sapeva riconoscere i bugiardi. E lui non lo era.

*

<< Perché fa quella faccia? Il ragazzo ha trovato ciò che cercava, no? tutto secondo i piani…. >>

Niccolò girò il suo caffè, toccandosi il mento con una mano.

<< Richard non ha pensato neanche per un momento che potesse essere una trappola. Forse sospettava, anche se ne dubito, che il mio biglietto fosse solo un trucco per spedirlo nelle mani di Dee, e ha deciso di rischiare… >>

<<  Secondo me non ci ha nemmeno pensato… >> borbottò Dagon, con sufficienza. Si predispose all’ascolto, incrociando le braccia al petto.

<< Ma io mi chiedo…. >> continuò Machiavelli, parlando più a se stesso che a Dagon. Era chiaramente stupito.

<< Come si fa a non capire che se Nicholas è ricercato da qualcuno che sa il suo vero nome, probabilmente si sarà inventato un nome falso? Pensava davvero che sarebbe servito chiedere in centoquaranta negozi…. >>

L’espressione di Machiavelli divenne furbesca ed estremamente divertita, mentre congiungeva la punta delle dita. Davanti a lui passò l’immagine di un ragazzo dai capelli e occhi castani, radioso.

<< Richard Anderson… >> cominciò, rivolgendosi al giovane con voce sommessa. Dagon arricciò le labbra e non poté evitare di rivolgere un fugace sguardo ammirato a Machiavelli.

<< Sei talmente ingenuo…. Che quasi mi metti in difficoltà… mi farai impazzire…. >>




Mi dispiace, mi dispiace.... ci ho messo un secolo a finire questo capitolo. Non mi piace fare aspettare e metterci così tanto tempo, ma non era mia intenzione: )

Perdonata? ok, allora comincio col comunicare che se sto trattando troppo male Richard, vi prego, me lo dovete dire!

io lo adoro il mio oc.... ma questo non vuol dire che lo renderò perfetto: D

finisco e.... ringrazio tantissimo Tefymad, che nonostante tutti i ritardi continua ad avere pazienza, e Khoala, che sta entrando nella cerchia dei fan!

Ciao!


 

 

 

 

 

 

  
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