Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: crazygurl91    09/04/2013    1 recensioni
Vivere, riprodursi e morire...è questo che fanno gli esseri umani...ma non io!
(...)
Non so il motivo che mi spinge a scrivere le mie memorie, come se stessi per esalare l’ultimo respiro…divertente!
(...)
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Ora capivo cos’erano quelle forti luci, i fari di un camion. E quella sensazione magnifica di pace, l’avevo provata perché ero morta, o almeno perché stavo morendo.


<< Ho cercato in tutti i modi di tenerti in vita, con i metodi umani, ma ogni mio tentativo sembrava inutile. Cosi, preso dalla disperazione, ho preso una decisione drastica; io…io ti ho donato il mio bacio mortale. Ora sei un mostro come me >>


Non riuscii a crederci. I primi cinque minuti rimasi sotto shock, passati quelli comincia ad urlare come una pazza.


<< NON TI BASTAVA AVERMI ROVINATO LA VITA, PORTANDOMI VIA CON TE. ORA HAI VOLUTO COMPLETARE LA TUA OPERA, TRAMUTANDOMI IN UN MOSTRO NOTTURNO, CHE SI NUTRE DELLA VITA ALTRUI! >>


Ero talmente fuori di me, che non sapevo neanche io cosa stavo dicendo. Se potessi tornare indietro, cancellerei dalla faccia della terre quelle frasi blasfeme, che l’hanno tanto ferito.


<< AVRESTI DOVUTO LASCIARMI CREPARE, COSI SAREI STATA FINLMENTE LIBERA DA TE E DALLA TUA PRESENZA. SAREI POTUTA RITORNARE DALLA MIA FAMIGLIA, INNAMORAMI DI UNA PERSONA NORMALE E AVERE UNA FAMIGLIA; MA ORA TUMI HAI CONDANATTA A UNA VITA ETERNA E OSCURA. TI ODIO! TI ODIO DAL PROFONDO DEL CUORE, SE MAI ME NE è RIMASTO UNO! >>


E mentre io blateravo quelle parole piene di veleno, Daniel se ne rimase in silenzio con il capo chino e quando, consumato tutto il mio veleno, mi buttai dall’altro capo del letto, disgustata dalla sua vista, che un tempo mi aveva portato ad una folle passione. Se ne andò senza dirmi una parola. Ma forse era stato meglio così, in quel momento non ragionavo, e se lui avesse provato a consolarmi non avrei fatto altro che ferirlo di più.

Passarono quattro ore da quando Daniel mi aveva comunicato che ero diventata una vampira, e avevo riflettuto al lungo sulle sue parole. Prima ero troppo disperata e scioccata per comprenderle,ma adesso avevo riacquistato un po’ del mio sangue freddo, e stavo cominciando a capire molte cose.
Come avevo potuto essere tanto sciocca?
Scattai giù dal letto, pregando che non fosse troppo tardi per rimediare, mi infila una lunga vestaglia, e scesi a piedi nudi la lunga scalinata. Dalla notevole numerosità delle stanze,capii che mi trovavo in una specie di reggia, e trovarlo no sarebbe stato tanto semplice, anche se adesso ero rapida e agile come una gazzella. Entrai in qualsiasi stanza mi capitava a tiro. Finche non vidi un tenue luce, la luce di un fuoco.
Daniel si trovava in quello che aveva tutta l’aria di sembrare un piccolo salotto. Stava sorseggiando ancora il suo vino, con un braccio appoggiato al camino. Mi avvicinai a lui con cautela, temevo che fosse furente e si stava sbollendo. Ma a un certo punto vidi una cosa che mi sconvolse di nuovo, ma che contemporaneamente mi intenerì: Daniel stava piangendo! Le sue lacrime sembravano piccoli pezzi di ghiaccio e aveva un’aria tanto triste, tanto sola che non potei guardarmi a non fare quello che stavo per fare.
Gli circondai la vita con le braccia e appoggiai il viso sulla sua ampia schiena, mormorando più volte il suo nome.
Quello era il Daniel che amavo e che avrei continuata ad amare per l’eternità. Lui, posando il bicchiere, mi prese le mani e le bacio dolcemente.


<< La mia piccola, dolce, Gemma. Tanto indifesa quanto fragile. Non ho il diritto di ricevere il tuo perdono >>


Mi misi in punta di piedi e strofinai la mia guancia conto la sua spalla.
 

<< Ma cosa dici, sono io quella che non merita nulla. Tu mi hai salvato ed io…AHI! >>


Daniel mi aveva scaraventato contro il muro, con tutta la sua forza. In quel momento ringrazia di essermi notevolmente irrobustita, perché sarei sicuramente morta, ma il dolore lo percepii ugualmente.
 

<< Salvata? Da cosa? L’hai detto persino tu: io ti ho condannata a una vita fata di tenebre, ti ho fatto diventare come me: un mostro privo di scrupoli >>


Mi rimisi in piedi, non volevo arrendermi, anche se lui era notevolmente più forte di me, non intendevo dargliela vinta.


<>


Mi meravigliai di quanta fermezza e sicurezza avevo parlato, io che sono sempre stata paragonata a u timido topolino, stavo trovando la forza di contrastare un vampiro. Mi sentii più viva adesso che, in un certo senso, ero morta che prima che ero viva.
Ma neanche Daniel aveva intenzione di lasciarmela vinta:

 

<< Tu non capisci. Io ho fatto sempre soffrire la gente, anche quando ero un uomo, non merito la pietà di nessuno. Soprattutto la tua >>


Pietà? Non riuscii a trattenermi, caricai con tutta la forza il braccio indietro e lo schiaffeggia, la prima volta lui mi lasci fare, ma quando lo stavo per colpirlo nuovamente, lui mi bloccò il braccio.
 

<< Tu osi chiamare pietà ciò che provo per te? È possibile che non hai capito nulla, dopo tutto questo tempo passato assieme? Sarai pure un vampiro millenario, ma per quanto riguarda il tuo intelletto sei un idiota! >>


Chi mai avrebbe creduto che io la tenera, timida, indifesa Gemma potevo parlare in quel modo. Se mia madre mi avrebbe ascoltato gli sarebbe sicuramente venuto un infarto: ha passato gran parte della sua vita a insegnarmi le buone maniere, facendomi diventare una pappa molle.
Anche Daniel sembrava sorpreso dalla mia reazione, ma ciò che aveva detto era troppo grave per me. Sono pure diventata una vampira, ma i miei sentimenti sono ancora quelli di una volta.
Lui se ne stava lì, in piedi, impalato non sapendo cosa dire. Mi sentivo una perfetta illusa, come poteva uno come lui innamorarsi, o almeno provare il minimo affetto, per una come me. 
Mi voltai dall’altra parte per andarmene, pentendomi di essermi innamorata fino alla pazzia di un vampiro lento di comprendonio come lui. La fuga fu impossibile, Daniel mi afferrò il braccio, facendomi anche abbastanza male, ma all’epoca ero troppo furente per rendermene conto.


<< È questo quello che pensi? Credi davvero che io non ho capito niente? >>


Non riuscivo a capire cosa gli prendeva, quella che doveva essere arrabbiata o quanto meno offesa. Era la prima, e ultima, volta che vedevo tutta la sua rabbia esplodere. Mi afferro anche l’altro braccio e mi sbatte, con violenza al muro, ero spaventata, ma allo stesso tempo affascinata da cosi tanta bellezza. Ormai ero talmente succube di lui, che vedevo il bello anche quando lui mi trattava male.
Nonostante questo cercai di ribellarmi e a liberarmi da quelle mani che sembravano fatte d’accaglio, anche se ero diventata come lui, anche se ora eravamo alla pari, la sua forza era ancora superiore alla mia.


<< Ora basta! >>

 

Tiro un pugno alla parete, con l’unico risultato di farci un enorme buco, per un pelo aveva mancato la mia faccia. Ma ciò che mi spaventava di più non era la sua furia, o la sua incredibile forza, ma i suoi occhi glaciali.


<< Sei proprio una ragazza senza cuore! Davvero non comprendi quanto ti desideri? >>


Spalancai gli occhi sorpresa e il cuore cominciò a battermi velocemente…peccato che io non avevo più un cuore, o almeno si era fermato; ma in quel momento risentivo proprio come se, per magia, avesse ripreso a battere e adesso voleva farsi sentire da tutti.


<< Mi desideri? Ma se non mi hai mai sfiorato, o baciato, per tutto l’anno che siamo stati assieme >>


Ero troppo confusa e lui di certo non mi aiutava rimanendo zitto. Il suo silenzio continuo per molto tempo, mentre io, che da fuori sembravo talmente calma, ma che dentro risentivo sinceramente male. A parte il fatto che il cuore non mi batteva più e che sentivo una sete tremenda che mi bruciava la gola, la mia vita non era cambiata più di tanto. Finalmente Daniel si decise a parlare.


<< Credevo che tu avessi capito. Io che solitamente sono sempre stato molto diretto, nell’esprimere i miei desideri, no ho mai trovato il coraggio di fare ciò che più sentivo. Ma ho fatto troppi sbagli e adesso, ne sono certo, ho perso per sempre il tuo amore. Ti sei fatta quasi uccider per scappare da me! >>


Mi accarezzo dolcemente la guancia mentre il suo sguardo, prima freddo e glaciale, diventava tenero e caldo.


<< Bhe fa niente! Tu sei la prima che voglio davvero, da non so da quanto tempo. Volevo conquistarti dolcemente, ma come ho detto prima, ho sbagliato tutto. Ma starne certa, ora abbiamo tutta un eternità d’avanti, un giorno ti arrenderai >>


Non so perché lo feci, forse per la stranezza della situazione o forse perché ero impazzita del tutto, ma scoppiai a ridere e mi lanciai tra le sue braccia.


<< Ma tu possiedi già il mio cuore, nonostante gli sbagli! >>


Quella volta non riuscii a vedere il suo volto, ma quando mi circondo le braccia sulla vita ero certa che stesse sorridendo, chiamatelo pure intuito femminile. Mi sollevo il mento con una nocca, e i suoi occhi azzurri sembravano bruciare nei miei, le sue labbra si abbassarono lentamente sulle mie unendole, infine, in un lungo e appassionato bacio.

Sono passati molti anni da quel giorno tanto bello, quanto strano e folle, ci sono stati alcuni momenti di insicurezza da parte mia, ma lui mi è sempre rimasto acanto senza lasciarmi mai la mano. La nostra storia d'amore durerà per sempre .
Sono contenta di aver scritto questa storia, era molto tempo che non tenevo un diario, lo sempre creduto una cosa da ragazzine, ma adesso capisco che tutti, anche i vampiri, hanno bisogno di sfogare i propri segreti.
Ora non ci resta che salutarci...alla prossima storia.

Gemma

 

 

 

 

Note dell'Autrice: fine...semo arrivati alla fine...spero che vi sia piaciuta.

Un Bacio.

Very

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: crazygurl91