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Autore: Zayns quiff    05/05/2013    22 recensioni
When you speak to me I don’t resemble, who I was..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hey how you doing?
 



«Dai bevi, tranquilla» uno dopo l'altro i bicchieri erano andati giù velocemente mentre l'alcool scal­dava la mia gola lasciandomi un retrogusto amaro, ma poco importava questo è tutto quello che ri­cordo, eppure deve essere successo qualcos'altro che mi ha fatto arrivare direttamente in camera mia.
<La stanza è buia e silenziosa, riesco appena a sentire l'infrangere del mare sulla sabbia e sugli scogli fuori dalla finestra che qualcuno deve aver lasciato un po' socchiusa, il vento soffia leggero e i gab­biani stridono desiderosi di cibo.
Ma la mia quiete viene presto interrotta dallo spalancarsi della porta mentre qualcuno entra aprendo le tende che lasciano posto ad una luce a dir poco accecante.
«Sei pazza?» domando rifugiandomi sotto le coperte, solo lei può piombare in camera a quest'ora svegliandomi così di malo modo.
«No, sono Katherine ed è ora di alzarsi in piedi!» esclama la mia migliore amica togliendomi il len­zuolo e buttandomi letteralmente giù dal letto.
«Kath ti prego! E' presto e sto malissimo» sussurro massaggiandomi il sedere sul quale sono atterra­ta mentre la stanza non fa che girare intorno a me, ho un mal di testa terribile che mi arriva fino allo stomaco provocandomi un senso di nausea tremendo.
«Presto? E' l'una! Ci credo che stai male come un cane, con tutto quello che hai bevuto ieri» ride lei sedendosi sopra al letto guardandomi con i suoi occhi azzurri.
Quando eravamo piccole giocavamo sempre insieme e spesso le persone ci scambiavano per gemel­le perché entrambe avevamo gli occhi azzurri e questi capelli biondi lunghissimi, ma con il passare del tempo i nostri lineamenti sono cambiati e io sono cresciuta spaventosamente in altezza superan­dola di netto.
«Dai su vestiti che andiamo a fare un po' di shopping, siamo o no in Spagna?» salta giù dal letto dandomi un bacio e uscendo di corsa dalla stanza senza neanche aiutarmi ad alzarmi. Quindi con fa­tica cerco di rimettermi in piedi chiudendo gli occhi e ritrovando il mio equilibrio, giuro che mai più nella mia vita toccherò un filo di alcool! Mi faccio velocemente una doccia poi indosso un paio di pantaloncini corti e una camicia, scendo nella hall dell'albergo trovando Kath e il suo fidanzato Sam ad aspettarmi mano nella mano scambiandosi occhiate innamorate.
Odio tutto questo amore gratuito.. e il mio turno quand'è?
«Sono pronta piccioncini! Devo reggere la candela oggi?» chiedo facendo una smorfia.
«No, ci sono io» risponde Simon spuntando alla spalle facendomi sobbalzare.
Usciamo tutti e quattro sotto il sole cocente di Agosto per fare una consueta passeggiata tra le strade affollate di Madrid, oggi c'è il mercato perciò tantissime persone sono scese in piazza per darsi allo shopping. Facciamo un giro tra le mille bancarelle piene di qualsiasi cosa comprando ogni tanto qualche gingillo e qualche stupidaggine, facendoci tante foto nei posti più impensabili oppure con persone sconosciute che hanno solamente un aspetto davvero buffo.
E' ormai una settimana che alloggiamo in Spagna trascorrendo la vacanza che tutti noi abbiamo sempre desiderato, grazie a Simon che praticamente vive qui per l'università abbiamo potuto stare in un albergo davvero lussuoso e a basso costo visitando ogni giorno un posto diverso e magico.
L'unica notte di vera follia è stata ieri quando siamo andati in una discoteca in centro dove evidente­mente dei ragazzi mi hanno obbligato ad assumere troppo alcool e io, non essendoci abituata, sono crollata subito ed è solo colpa mia se mi ritrovo in questo stato. Non dovevo bere niente né parlare con nessuno!
«Perrie sei con noi?» mi chiede Sam dandomi un pizzicotto.
«Aia!» esclamo toccandomi il braccio.
«Sembravi essere su un altro pianeta» ride Kath massaggiandomi il punto in cui il suo ragazzo mi aveva fatto male.
«Ci sono non vi preoccupate»
Continuiamo a camminare per un'altra mezz'ora mangiando un panino veloce, arriviamo ad una via secondaria dove di colpo ognuno di noi prende vie diverse: Sam si ferma in una bancarella di fran­cobolli, la sua passione; Kath da una signora che vende orecchini di tutti i tipi e Simon invece spari­sce verso uno stand di sciarpe di seta. Mentre io rimango sola in piedi in mezzo al passaggio con la folla che circola accanto a me intimandomi di spostarmi in Spagnolo, lingua che non capisco e non conosco.
Mi siedo sopra un muretto, sotto di me scorre il fiume e lungo tutto il ponte degli artisti stanno fa­cendo ritratti su richiesta o dipingono semplicemente ciò che vedono intorno a loro. Osservo la stra­da di fronte a me: gli spagnoli sono tutte abbronzati e tremendamente belli, soprattutto i ragazzi ep­pure ne noto uno in particolare che non ha le caratteristiche di Madrid.. deve essere un turista anche lui perché indossa una macchina fotografica mentre il volto è coperto da un capello della “Obey” e degli occhiali neri.
Nel momento in cui socchiudo gli occhi per studiarlo meglio lui si gira accorgendosi di me, cerco di assumere una posa naturale guardando da un'altra parte, ma ormai il danno è fatto: si è accorto di me e lo vedo sorridere con la coda dell'occhio, evidentemente devo essere diventata di colpo rossa.
Fa un passo in avanti come per volermi raggiungere, ma un uomo più grande gli si piazza davanti seguito da un altro ragazzo abbastanza chiaro dai capelli biondi, anche lui non è di qui lo si ricono­sce dal colore dalla pelle e dallo strano accento che riesco a sentire mentre parla.
I due ragazzi si allontano così posso tornare a guardarli senza essere notata, ma il moro si gira anco­ra una volta ad osservarmi togliendosi gli occhiali e scoprendo i suoi grandi occhi marrone.. degli occhi così profondi capaci di ipnotizzarmi con un solo sguardo.
Rimango a guardarlo con il cuore che batte veloce finché non svolta l'angolo venendo sommerso dalla calca.. cosa mi sta succedendo? Com'è possibile che un semplice sguardo di un ragazzo qual­siasi mi abbia colpito così nel profondo?
Cerco di calmarmi mentre Kath e il resto della truppa mi raggiunge pieni di buste.
«Abbiamo trovato un locale davvero carinissimo per sta sera!» afferma Sam sedendosi accanto a me, lo guardo alzando il sopracciglio destro.
«No, ho chiuso con l'alcool!»
«Mica devi bere per forza Perrie» scoppia a ridere Kath.
«E poi sta sera ci sono anche i miei amici, così fate un po' di conoscenza visto che tra due giorni si ritorna a casa» dice Simon mentre mangia un gelato, non sapevo che anche in Spagna facessero i gelati. Come vivi fuori dal mondo Perrie!
«Allora va bene, però non ho niente da mettere» sussurro triste.
«Non ti preoccupare ci penso io» sorride Kath prendendomi per mano per farmi scendere dal muret­to, ci incamminiamo da sole tra le strade tranquille fermandoci ad ogni negozio possibile e spiando ogni bancarella, ma i miei gusti in fatto di vestiti sono alquanto duri da accontentare.
Dopo un'ora di camminata finalmente vedo un abito in vetrina davvero stupendo, entro provandolo e mi sta davvero bene così, mentre Kath si prova un vestito nero, mi avvio alla cassa per pagare ac­corgendomi che in fila c'è il ragazzo biondo che avevo incontrato con il misterioso ragazzo. Lo guardo avvicinandomi per capire qualcosa in più.
«Paul possiamo andare a mangiare dopo?»
«Niall hai mangiato appena un minuto fa!» il biondino sbuffa pagando il suo acquisto poi si volta incrociando i miei occhi, anche i suoi sono blu, mi guarda per un attimo come se mi dovesse dire qualcosa poi il suo amico grande lo strattona per un braccio intimandogli di camminare e spariscono fuori dal negozio.

 

 

 

«Allora come stiamo?»
< «Siete perfette entrambe!» sorride Sam vestito elegantemente.
«Facci una foto!» urla Kath tirandogli la macchinetta fotografica.
Simon ci aspetta fuori dall'hotel con la sua macchina così saliamo tutti a bordo, guardo fuori dal fi­nestrino per tutto il tragitto pensando ancora a quel ragazzo.. chissà se lo avrei rivisto di nuovo, e perché mi ha fatto un effetto così strano se neppure lo conosco?
I pensieri frullano nella mia testa terribilmente e in un attimo la sento esplodere, brava Perrie così si fa! Farti venire il mal di testa ancor prima di entrare in discoteca, ora voglio proprio vederti a resi­stere là dentro senza toccare nulla e con la testa in fiamme.
Raggiungiamo la discoteca mentre Simon parcheggia cerco di guardare il posto da fuori ed è davve­ro grande, scendiamo dirigendoci verso l'entrata dove c'è una fila enorme, ma il nostro amico cono­sce i proprietari così entriamo da una porta secondaria e di colpo siamo già in pista. Il locale è enor­me, ha due piani: sotto una pista gigantesca ospita tanti ballerini mentre al piano di sopra ci sono ovunque divanetti dove le coppiette siedono scambiandosi baci o chiacchierando, mentre nell'ango­lo c'è un bar davvero grande.
Subito rimango da sola perché Kath e Sam sono andati a ballare mentre Simon si è fiondato al bar ordinando un bicchiere dopo l'altro, così non mi resta che fare un giro ma il mal di testa si accentua ad ogni nota che esce dalle casse e decido di uscire mentre il buttafuori mi fa il timbro per rientrare, ma non credo proprio che rimetterò piede in quell'inferno.
Cammino lungo il parco che si trova sul retro tenendo d'occhi la discoteca per non perdermi visto che in fatto di orientamento sono pessima, Madrid è una città meravigliosa perché anche di notte ci sono tantissime persone che passeggiano, i locali sono aperti e addirittura ci sono alcuni bambini che giocano a nascondino nel parco.
Senza neanche accorgermene mi ritrovo in una strada secondaria, mi guardo intorno ma nulla mi sembra familiare.. continuo a camminare entrando nel panico, sento le mani iniziare a sudarmi e le gambe tremare terribilmente.
Ecco mi sono persa, e ora che faccio?
Comincio a correre finché non vado a sbattere contro qualcuno che come me sta girovagando su questa strada con un amico, il cuore mi salta in petto e la mente mi dice di non avere paura, non mi farà niente anche se di storie di ragazze assalite da sconosciuti ne conosco a bizzeffe però poi mi accorgo che anche lui deve essersi perso perché non fa che guardare le strade e met­tersi le mani nei capelli imprecando sottovoce.
Lo guardo in viso e lo riconosco.. è il ragazzo che ho visto oggi al mercato.


  
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