Fanfic su artisti musicali > HIM
Ricorda la storia  |       
Autore: Sweetie616    28/11/2007    6 recensioni
"Ero immersa nei miei pensieri quando si aprirono le porte dell’ascensore ed entrai, proprio nel momento in cui usciva un ragazzo vestito di nero, con cui, inevitabilmente, mi scontrai. “Vuoi guardare dove vai?” gli urlai contro, alzando lo sguardo quel poco che bastò ad incrociare due incredibili occhi verdi. Lui mormorò qualcosa in inglese, continuando a correre per il corridoio."
Cosa succede quando due persone deluse dall'amore si incontrano e scoprono di amarsi? Può succedere di tutto...soprattutto se uno dei due è Ville Valo...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

The Sacrament of Love……..

Questa ff non è scritta a scopo di lucro, e non ha la finalità di offendere i personaggi citati.

 

1. Leave all behind

Entrai in redazione tipo zombie, come accadeva ormai da qualche tempo. Per la precisione da quando Luca, il mio fidanzato da una vita, aveva deciso di andarsene con Ilaria, mia ex migliore amica nonché collega di lavoro.

Buttai la giacca sulla sedia di fianco alla scrivania, e prima di dare anche solo un’occhiata alle carte che vi giacevano sopra, decisi di fare una puntata veloce alla macchinetta del caffè. Chissà, forse avrei assunto un’aria più sana, almeno in apparenza.

“Buongiorno, Camilla!” mi salutò Giada, con aria allegra. Risposi con una specie di grugnito. Con lei potevo permettermelo, eravamo amiche da sempre e sapeva benissimo in che schifo di situazione mi trovassi. Era sempre allegra...come diavolo faceva, mi chiedevo...io non riuscivo ad esserlo nemmeno quando nella mia vita andava tutto bene, ed ora meno che mai.

“Come va stamattina?”disse guardandomi con aria clinica. “Spero meglio, perché il grande capo ti cercava”.

Spalancai gli occhi... e decisi di prendere un caffè doppio, ne avevo bisogno. Il capo si era accorto della mia esistenza, dopo tre mesi passati chiusa in una stanzetta a correggere bozze di articoli scritti da altri. Forse si era accorto di me solo per l’aria stralunata che mostravo... però mi cercava, e volevo sapere il motivo, subito.

“Vado!” risposi, con un lampo di vitalità sorprendente, che in me non ricordavo più.

 

Bussai alla porta, intimidita, e alla sua risposta sporsi la testa all’interno.

“Camilla... entra, cercavo proprio te” disse.

Massimiliano Bianchi era un uomo sulla cinquantina, terribilmente gay,  direttore della rivista per cui scrivevo...ehm, per cui correggevo bozze, in attesa di poter, chissà quando, scrivere un articolo tutto mio.

“Ti vedo...spenta, in quest’ultimo periodo” disse, cercando di intavolare una conversazione personale che io non volevo assolutamente iniziare.

Feci un sorrisino di circostanza. La mia vita privata non era di certo affar suo, e comunque non interferiva con i miei ritmi di lavoro...anzi. Mi ero buttata nel lavoro proprio per non pensare.

“Sono solo un po’ stanca, tutto qui” risposi con un’alzata di spalle.

“Trova il modo di farti passare la stanchezza, allora. Ho un incarico per te”

Spalancai gli occhi.

“Cioè devo scrivere un articolo?”

Massimiliano sorrise. “Certo.... dovrai fare la recensione di un concerto. Normalmente se ne occupa Ilaria, lo sai. Ma è incinta, e non è proprio l’ideale per lei partecipare ad un concerto rock.”

Già.. sospirai. Ilaria era incinta, del figlio del mio ex fidanzato.

“Poi credo che tu sia più adatta a questo genere di musica.” Aggiunse Bianchi.

Pronunciò l’ultima frase squadrandomi da capo a piedi. Come ero vestita? Pensai tra me e me...ah sì, ricordai: jeans neri, maglia nera e anfibi...da quando Luca se ne era andato ero tornata al mio abbigliamento consueto, quello che lui definiva “da darkettona”... L’esatto contrario di Ilaria, insomma: sempre impeccabile e firmata dalla testa ai piedi.

“Dov’è il concerto?” chiesi.

“A Firenze, domani sera. Sulla tua scrivania troverai il biglietto del treno e la prenotazione dell’albergo. Ah... se non conosci il gruppo ti converrà ascoltare qualcosa, durante il viaggio.Mi aspetto la recensione del concerto e un’intervista in esclusiva con il cantante.”

Nient’altro? Pensai. Almeno speravo che fosse un gruppo di mio gradimento.

“Chi devo intervistare?” chiesi.

“Conosci gli HIM, no? Vai, guardi il concerto, intervisti Ville Valo e torni. Niente di più facile! E poi achi dispiacerebbe intervistare Ville? Tu sei anche mezza finlandese, quindi sarà più facile. ”

Conoscevo gli HIM? No, assolutamente no. E non sapevo nemmeno chi fosse questo Ville Valo. Diciamo che rifuggivo da tutto ciò che potesse ricordarmi la Finlandia, per non stare ancora più male.

“Sono finlandesi?” chiesi.

“Di Helsinki”.

Sorrisi. Helsinki era la città in cui avevo trascorso la mia infanzia, il periodo più bello della mia vita.

 

Mi congedai dal capo e tornai alla mia scrivania. Sbirciai l’orario del treno: 10.30. Questo significava che avrei avuto poco più di 14 ore per sapere tutto degli HIM.

Potevo farcela. Decisi di chiedere prima di tutto qualche dritta a Giada, che sicuramente ne sapeva più di me.

“Giada..?” chiamai, appoggiandomi alla sua scrivania. Dovevo avere un’espressione piuttosto sconvolta, a giudicare dallo sguardo preoccupato che mi giunse in risposta.

“Problemi con Bianchi?” chiese.

“No, no...anzi!” risposi. “Mi manda in missione, sostituisco la stronza.”

“Fantastico!!” esclamò Giada, come al suo solito con troppo entusiasmo “Dove?”

“Al concerto degli HIM...che non so nemmeno chi siano...”

Giada sgranò gli occhi. “Gli HIM? Caspita, se lo dici a mia sorella le prenderà un colpo!! Voleva andare al concerto ma non ha trovato i biglietti!”

Sospirai. “Sono l’unica a non conoscerli, a quanto pare...devo intervistare il cantante, sai che tipo è?”

Giada sgranò gli occhi ancora di più. “Devi intervistare Ville Valo??” chiese.

Annuii. “Perché quella faccia?”

“Camy, dove vivi? Beh...Ville Valo è egocentrico, bellissimo, carismatico, sexy da morire...e sa benissimo di esserlo!!” rispose, senza mezzi termini.

“Figuriamoci, non li guardo nemmeno, gli uomini, in questo periodo, sono ancora in lutto. Quanto all’egocentrismo... se lo farà passare per il tempo dell’intervista!”.

Decisi comunque di appurare con i miei occhi. Tornai alla mia scrivania e digitai “Ville Valo” sul mio motore di ricerca preferito.

Sì, in fondo aveva un che di affascinante, ma decisamente non era il mio tipo: troppo tatuato, troppo truccato, troppo...troppo tutto. Però i suoi occhi verdi mi colpirono molto.

Prima di tornare a casa, mi fermai a comprare l’ultimo cd degli HIM, e lo ascoltai mentre preparavo la valigia. Le canzoni non mi dispiacevano affatto, a dir la verità. Erano talmente coinvolgenti da impedirmi di pensare (cosa che desideravo di più, da quando Luca se ne era andato), e la voce di Ville era vellutata e piacevole.

Aprii l’armadio, indecisa sull’abbigliamento da mettere in valigia. Decisamente gli anni di quasi matrimonio con Luca non avevano giovato al mio guardaroba. Decisi di buttar via tutti quegli inutili twin set e tailleur che non mi erano mai piaciuti,  ripescai dal fondo di un cassetto dei vestiti che non mettevo da anni, chiusi la valigia e andai a letto. Il mio primo articolo...ancora non riuscivo a crederci! Quella notte riuscii perfino a dormire, come non accadeva da tanto.

 

I've been there before knocking on the same door
It's when hate turns to love and love to hate
Faith to doubt and doubts to faith

HIM- Beyond redemption

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > HIM / Vai alla pagina dell'autore: Sweetie616