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Autore: moni_cst    11/05/2013    9 recensioni
Cosa succede se Josh Davidson rientra improvvisamente nella vita di Kate Backett nel cuore di una notte?
Una one shot.... originariamente. Ora una mini long.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Javier Esposito, Josh Davidson, Kate Beckett, Lanie Parish, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Rick e Kate'
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Capitolo 8. Motorcycle writer

 

La giornata sembrava non terminare mai, la detective Beckett era ricurva sulla scrivania e si copriva il viso con entrambe le mani. La stanchezza iniziava davvero a farsi sentire ma quello che la logorava maggiormente era il silenzio insistente da parte di Castle. Era stata tentata di chiamare persino Gina per rintracciarlo ma riteneva non fosse una bella idea, avrebbe dovuto darle spiegazioni e non era proprio il caso.

Fece un grande respiro mentre passò le mani sui capelli per sistemarli dietro le orecchie, prese la tazza di caffè che aveva lì vicino e ricominciò a concentrarsi sulle carte che aveva davanti. Occuparsi di scartoffie in una giornata come quella non la aiutava di certo a distrarsi.

Proprio in quel momento vide Esposito farle un cenno di voltarsi dietro di lei.

La detective fece leva sulle gambe per far perno sulla sedia girevole e vide Castle uscire lentamente dall’ascensore scuro in volto e con gli occhi che sembravano una fessura.

Si alzò di scatto per andargli incontro sorridente, felice di vederlo finalmente, ma quando si avvicinò per salutarlo, capì che non era rientrato prima per farle una sorpresa, come per un istante aveva creduto. La prese per un braccio e le disse:

E’ tardi. Andiamo via di qui, devo parlarti immediatamente e non voglio farlo al distretto.”

Fece un cenno di saluto col capo ad Esposito e prese la giacca di Beckett che era appoggiata sulla sedia. Beckett lo guardò, stupita del suo comportamento. Insomma non l’aveva nemmeno salutata e le si era rivolto in modo freddo e distaccato, quasi non lo riconosceva. Si limitò a fargli un cenno di assenso col capo e si avvicinò alla scrivania per sistemare i documenti che aveva lasciato sparsi e per mettere in stand by il computer.

Si avviarono all’ascensore spalla contro spalla in un silenzio tombale. Non appena le porte si richiusero ed erano lontani da occhi indiscreti, Beckett si allungò per dargli un bacio sulle labbra. Castle non si spostò, ma non ricambiò il bacio. La donna lo guardò con fare interrogativo poi, ad un tratto capì.

Castle tu non hai ancora acceso il cellulare vero? E’ per questo che ti stai comportando così?”.

Lo scrittore la guardò confuso mentre frugava nella tasca della giacca in cerca del suo I-phone, accendendolo immediatamente.

Beckett salì in macchina e inserì le chiavi nel quadro di accensione aspettando che Castle le si sedesse vicino. In un attimo l’abitacolo venne riempito dai BIP impazziti che rimbombavano all’interno del mezzo.

Castle si girò a guardarla con un’espressione davvero stupita mentre Beckett gli sorrideva dolcemente quasi a scusarsi di tutti quei messaggi che aveva lasciato.

42 chiamate perse, 10 sms, 1 mail?“. Lo scrittore era incredulo.

Anche Kate rimase sorpresa.

Be’ ammetto di aver provato a chiamarti spesso e molti degli sms sono i miei, ma mi sa che non sono l’unica persona che ti ha cercato. Sei stato irraggiungibile per più di 6 ore!”.

Castle scorse velocemente i messaggi e poi si girò lentamente verso la donna, accarezzandole il viso con una mano.

Scusami Kate!”

Quando ti ho chiamato alla mezza, stavo andando all’ufficio di medicina legale. Sono arrivata e Lanie è rimasta stupita perché non si ricordava che avevamo preso un appuntamento per oggi a pranzo. Avevamo parlato ieri al telefono, mentre ero in taxi diretta al tuo hotel. Se l’era dimenticato. E quando ho aperto la porta dell’obitorio la prima cosa che ha detto è stato – oh cavolo ho combinato un macello con Castle!-. Lei stessa ha provato a richiamarti subito ma il tuo cellulare era già staccato.”

Oh Kate e io che pensavo che fossi andata da Josh”.

Josh? Dopo quello che ha fatto ieri sera con lui ho chiuso.”

Beckett mise in moto la macchina e uscì dal garage del distretto.

Andiamo al loft, vuoi?” domandò.

Castle non rispose subito ma iniziò di nuovo a frugarsi in tasca. Tirò fuori un mazzo di chiavi e facendole tintinnare chiese “Non vuoi provare queste?”.

Cosa sono?”

Le tue nuove chiavi di casa! Ne ho fatte 3 mazzi, una per te una per me e una per tuo padre, mi sembra che mi avevi detto che Jim ne ha un paio per sicurezza.”

Castle, non prendermi in giro. Stai scherzando!”.

La detective guidava guardando avanti, attenta alla strada, ma nello stesso tempo gli lanciava delle occhiate indagatrici. Vedendolo arricciare il naso e portarsi una mano sulla testa, capì che non era uno scherzo. Non poteva credere che lo avesse davvero fatto!

CASTLE!”

Kate, lasc…”

Castle non dirmi che hai fatto quello che sto pensando tu abbia fatto.”

Se stai pensando che per salvaguardare la tua incolumità, io sia stato così gentile da far cambiare la serratura di casa tua… Be’ si, l’ho fatto!” e sfoderò uno dei suoi sorrisi con lo sguardo tenero che sapeva essere irresistibile ai suoi occhi.

La detective entrò dentro il garage del loft e spense il motore in silenzio.

Uscì dalla macchina e fece un cenno a Castle, che era rimasto in macchina a guardarlo imbambolato, di seguirla.

In ascensore non proferì parola e allo scrittore sembrò improvvisamente di abitare in un grattacielo all’ 80° piano visto che quel silenzio glaciale stava allungando di non poco il tragitto. Finalmente Kate si decise a proferir parola ma quello che udì non gli piacque per nulla.

C’è tua madre in casa, Castle?”

N… non credo, che io sappia è negli Hamptons”. Mentre le rispondeva si augurò con tutto se stesso che Martha fosse in casa a proteggerlo dalla furia che leggeva negli occhi della detective e che lo avrebbe investito da lì a poco.

Entrarono in una casa buia e silenziosa e Kate chiamò a gran voce “Marthaa, siamo qui. Sei in casa?”.

Nessuna risposta.

La detective si girò di scatto verso il suo uomo, lanciò il trench sul divano e scalciò via le scarpe nella stessa direzione, lo guardò intensamente cercando di controllare il respiro accelerato.

Come hai potuto farmi questo?”

Kate cosa ho fatto? Ho solo cambia..”

Hai deliberatamente deciso al posto mio. Hai agito senza consultarmi cambiando la serratura della porta di casa mia. DI CASA MIA, Castle. M-I-A.” la vena le pulsava forte nel collo e la sua pelle aveva assunto un colorito più scuro per la tensione.

Kate, quell’uomo è entrato in casa tua. Di notte.”

So badare a me stessa, Castle. Dovresti saperlo bene”.

Chiunque sarebbe potuto entrare se c’è riuscito lui, vivi in una casa non sicura.”

Castle lui è entrato con le chiavi. Si era tenuto una copia.” Si avvicinò un po’ di più a lui e battendogli un dito sul petto continuò

C-o-m-e ti s-e-i p-e-r-m-e-s-s-o? Come hai potuto farlo? Sono una poliziotta, se non te lo ricordi. Mi so difendere da sola. Non ho bisogno della tua protezione.”

Ma Kate io l’ho fatto solo perché ti amo. Ho sbagliato, avrei dovuto chiedertelo ma…”

Niente ma, Castle. Chissà cosa avresti fatto se ti avessi anche detto…Mi ha baciata! Ok, Castle?”

A quelle parole lo scrittore la afferrò per entrambi i polsi e la guardò con disprezzo.

Vi siete baciati? Non ci posso credere…”

La donna cercò a quel punto di calmarsi e di essere più gentile, cercò di divincolarsi dalla stretta ma non ci riuscì. Lasciò stare e alzò lo sguardo per fissare quegli occhi che tanto amava e che ora erano socchiusi in una fessura di dolore.

No, non ci siamo baciati. Perlomeno io non l’ho baciato.” disse con dolcezza.

E’ venuto qui, poi ad un certo punto mi ha detto che l’Africa lo aveva cambiato, che gli ero mancata, che mi amava e che non poteva più vivere senza di me. Sembrava un uomo distrutto.” Kate continuò a fissarlo negli occhi sentendo che la stretta ai suoi polsi divenne ancora più forte si affrettò a continuare “Castle, tu non sai quanto avrei voluto sentire quelle frasi anni fa, quando stavamo insieme e lui pensava solo ai suoi bambini in Africa e a Haiti. Ti ricordi? Te lo dissi anche, allora. Come potevo competere con questo? Io... io sono rimasta per un attimo stordita dalle sue parole e Josh ha approfittato del momento e mi ha baciata.” I polsi le facevano male, le nocche delle dita di Castle erano bianche come il latte, tanto stringeva forte. La guardava arrabbiato più che mai e un velo di delusione annegava e annaspava nel mare del suo blu.

Rick, io non l’ho baciato. Come avrei potuto? Mi sono allontanata e l’ho mandato via. Gli ho detto che era troppo tardi, che io mi aspettavo di sentirgli dire quelle cose quando stavamo insieme e non adesso. Non ora che io sono innamorata di te”.

Finalmente il sangue ricominciò a defluire dalle mani segno inequivocabile che aveva allentato la morsa. Ma continuava a non dire nulla, a non proferire parola. Kate lo guardò intensamente scorgendo uno spiraglio di speranza nel suo sguardo. Gli si avvicinò lentamente e sempre con gli occhi inchiodati ai suoi, sussurrò dolcemente sulle sue labbra

Rick, io ti amo. Guardami! Da quando Josh mi ha chiamato con la scusa dei controlli, io non dormo più. Sono stata così male che ho sentito l’esigenza di salire sul primo aereo per Orlando per venire da te. Avevo bisogno di essere stretta tra le tue braccia, di essere rassicurata. Un bisogno fisico, profondo. Sono tornata a casa dopo aver passato una giornata meravigliosa con te e mi ritrovo con un intruso in casa. Non sapendo chi fosse, l’ho affrontato con la pistola in mano e accidenti, ho rischiato anche di sparargli a quel deficiente! Poi, il resto è quello che ti ho appena raccontato e il giorno dopo passo 6 ore a cercare di contattarti per uno stupido malinteso con Lanie. Arrivi al distretto, fai tutto l’incazzato e mi dici che mi hai cambiato la serratura di casa. Credimi, Rick, dopo 60 ore passate così, sfido chiunque a non essere stanca e tesa. Scusami per lo sfogo di prima, anche se rimango dell’idea che avresti dovuto chiedermelo prima”.

Lo scrittore l’abbracciò forte posando il mento sulla sua testa e la cullò in silenzio come fosse una bambina.

 

Filtrava poca luce nella stanza fatta eccezione per un raggio di sole che si insinuava tra i lembi della tenda che Castle aveva leggermente scostato. Era seduto sulla poltrona all’angolo della stanza e leggeva un libro in attesa che la sua musa si svegliasse. Non vedeva l’ora di farle la sorpresa che aveva architettato. La sera prima si erano chiariti e pace era fatta, ma lui aveva deciso di riconquistare la sua donna e voleva stupirla, voleva renderla sempre più certa delle sue scelte. Pensò a come avrebbe reagito e si stava beando, immaginandosi come si sarebbe sdebitata con lui, quando all’improvviso il sorriso scomparve dal suo volto. Sperava con tutto il cuore che non avrebbe reagito come con la questione della serratura….

Sentì un leggero fruscio delle lenzuola e alzò gli occhi verso la sua donna che ancora addormentata stava iniziando a svegliarsi, muovendosi e rigirandosi. Il movimento fece scivolare il lenzuolo di seta che la lasciò scoperta quasi interamente. Il suo corpo nudo, perfetto alla luce della penombra, cercò di sgranchire le stanche membra, distendendo quell’asse infinito costituito dalla sua gamba destra e dal braccio sinistro, entrambi tesi alla ricerca di sollievo.

Castle sospirò: era una visione fantastica, sembrava una dea per quanto le appariva bella. Ed era sua. Oggi glielo avrebbe fatto capire ancora di più.

Ehi” la voce assonnata lo distolse dalle sue fantasie.

Ehi” le sorrise.

Sto diventando una dormigliona, ti svegli sempre prima di me”.

Eri stanca, Kate. E sicuramente non ho contribuito a farti riposare come si deve” le disse con sguardo compiaciuto.

Kate sorrise di rimando “Ehi, non mi sto lamentando, anzi vieni qua.”

No, devo farti una domanda prima: pensi di poterti prendere un altro giorno di ferie? Avevo dei programmi per noi … se ti interessano”.

Programmi? Quali programmi? Comunque si. Devo sentire la Gates, ma credo non sia un problema”.

Perfetto. Aspettami qui allora”. Castle uscì dalla stanza, e si sentì un veloce trafficare in cucina. Riapparve in meno di 2 minuti con un vassoio in mano.

Avevo preparato tutto ma non trovavo più la sorpresa”.

Che sorpresa Castle?”

Lo scrittore si avvicinò e si sedette sul letto tenendo il vassoio sulle ginocchia

Questa sorpresa” e indicò delle chiavi.

Ancora con le chiavi? Ok, ok. Le andremo a provare ma sono sicura che….oooh …”

Sorpresa?”

Si. NO. Cioè… insomma! Non possono essere quello che penso io…”

Si.. Si, invece”.

Kate prese in mano le chiavi e ne prese una in particolare, toccandola e rigirandola con attenzione, poi rivolse uno sguardo incuriosito e incredulo verso Rick.

Ma questa è … è una chiave di una H-a-r-l-e-y. Vero?”

Castle le annuì sorridendo, divertito a vederla così eccitata solo per una chiave.

Non so come tu abbia fatto, ma hai indovinato”.

Castle, tu non capisci. Solo le Harley hanno questo tipo di chiavi. Dove l’hai presa? E che significa?”

Donna, significa che finalmente sverrò non reggendo alla vista di te dentro ad una bella tuta di pelle nera aderente… e non vedo l’ora”.

Kate lo guardò stupita e divertita per l’allusione che aveva fatto, ma continuava a non capire.

Castle prese dal vassoio il mazzo di chiavi dell’appartamento e facendolo tintinnare davanti al suo viso, disse “Queste servono per andare a prendere la tua tuta di pelle da motociclista” poi, prendendo la chiave della moto, continuò “e questa serve per farmi diventare il tuo motorcycle writer!”

Il mio che?”

Voglio vivere con te tutte le esperienze che so che hai vissuto col tuo dottorino, per lo meno quelle che so che ti piacevano, tipo scorrazzare in moto fuori città”.

Tu sei pazzo Castle! E poi non sapevo che sapessi guidare una Harley!”

Ecco… effettivamente no! Ma se non ti dispiace troppo, sarei bene contento di stare dietro a te, appiccicato a te per meglio dire”.

La detective continuava ad avere uno sguardo divertito e incredulo. Era rimasta con la bocca aperta evidentemente divertita dalla situazione.

Ok, motorcycle writer, c’è altro che dovrei sapere?”.

Si effettivamente si”

Cosa?”

Ho intenzione di portarti… ehm, volevo dire, di farmi portare in un luogo mozzafiato e isolato e di possederti sopra la moto, esattamente come in uno dei tuoi porno che volevi nascondessi a tuo padre”.

Castle si mise a ridere quando la detective lo colpì sul braccio.

CASTLE!!! Io non ti ho mai chiesto di nascondere i mie porno… ma lasciamo stare… Com’è questa pensata?”

Non ti intriga detective?”

Si, molto a dir la verità”. Si avvicinò piano verso di lui guardandogli le labbra e schiudendo le sue ma, appena un attimo prima che le bocche si incontrassero, Castle si tirò indietro bruscamente, un dubbio si era fatto strada nella sua mente.

Non dirmi che pure con il dottorino, l’hai fatto sulla moto?”

Castle!” scoppiò a ridere.

L’hai fatto o no?”

No, Castle non l’ho mai fatto sulla moto. E non so se lo farò mai!”

Rick fu visibilmente sollevato, l’immagine di Josh avvinghiato alla sua musa vestita di pelle nera lo faceva impazzire.

Perché non sai se lo farai, già ti tiri indietro?”

Andiamo, Castle. Dipende”.

Da cosa?” Prese la rosa che era nel vassoio e con quella le accarezzò la spalla baciando subito dopo, lentamente, la pelle che era stata appena sfiorata dai petali.

Prendiamo questa moto e andiamo a fare questa gita. Per il resto vedremo, Castle. Vedremo, strada facendo …” lo guardò maliziosamente e lo baciò con passione.

Grazie”. Fu appena un sussurro. Appoggiò la fronte su quella di Castle e per un attimo si incupì.

Cosa c’è?”

Pensavo che non sei costretto a fare tutto questo. Cioè io sono entusiasta di come mi corteggi: la rosa, il caffè a letto, la moto e la gita che mi proponi… ma io non ho bisogno di eccezionalità, Castle. Io ti amo e non ho bisogno che tu spenda ogni volta tutti questi soldi per me”.

Non dirlo neanche, cara. Anche perché c’è una fregatura per te”.

Una fregatura?”

Oggi sarà un giornata di pieno svago, detective. Ma domani ti accompagno in ospedale... e… Kate, preferirei che non andassi da Josh”.

Tranquillo, ci ho già pensato. Lanie mi ha dato dei nominativi e mi fido di lei”.

Rick prese la tazza di caffè e gliela porse ma Kate la riappoggiò subito sul comodino.

Rick. E se…”

Kate, qualunque cosa sarà, la affronteremo insieme.”

ma se io …”

shhh”

Non devi stare con me se non posso avere figli”.

Tesoro, io una figlia ce l’ho già e io voglio te. Ho scelto te. Se non potremo avere un bambino nostro e vorremo comunque averne uno, lo prenderemo in adozione. Su, ora alzati!”

Rick, grazie”. La detective era visibilmente commossa, nel giro di pochi giorni si era diverse volte trovata a ringraziare il suo uomo per esserle accanto sempre.

Always” le sussurrò piano lo scrittore.

 

Spazio di Monica:

Eccoci qui alla fine di questa storia. Spero che voi vi siate divertite con questo epilogo almeno la metà di quanto io mi sia divertito a scriverlo.

Un grazie infinito a chi mi ha supportato in questi giorni dedicandomi tempo e parole splendide. Grazie di cuore.

 

  
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