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Autore: She loves writing    12/05/2013    11 recensioni
Una famiglia sfasciata, l'amore appena sbocciato, poi una promessa infranta, due cuori rotti, la lontananza..
Ellie sembra forte. Ne ha passate talmente tante che ormai il dolore fa parte di lei, ci è abituata. Eppure non lo è. A volte basta una piccola cosa per farla crollare.
Zayn è l'esatto contrario. Ha una famiglia perfetta e una vita felice. Non ha bisogno di nient'altro, ma sarà davvero così? No. O almeno, non dopo la sua storia con Ellie.
Entrambi sentono il bisogno di appartenersi, ogni istante, in ogni luogo. E se all'inizio sembrava filare tutto liscio come l'olio, la lontananza li ha separati.
Ora, Ellie vive da sola, nel dolore.
Ora, Zayn non è più felice come un tempo.
Ora, entrambi vorrebbero solamente potersi sussurrare un 'ti amo' e ricominciare tutto d'accapo.
*Summer love*-*Over again*
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I'll find the words to say.'
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CAPITOLO 20- EPILOGO





#Zayn’s Pov.

Avevo sempre pensato che la vita ti riservasse sorprese ogni secondo. Piacevole o meno, prima o poi qualcosa di inaspettato capita a tutti.
E a me era successo, non una ma milioni di volte in 18 anni. Prima tra tutte, Ellie.
Era arrivata all’improvviso, sconvolgendomi la mente e l’anima fino in fondo. Quando i miei occhi avevano incontrato i suoi per la prima volta, era stato come se un uragano mi avesse appena travolto. Mi aveva rubato l’anima con un solo sguardo ed era proprio il caso di dirlo, l’aveva portata via con se.
Le avevo giurato che saremo tornati insieme, ma dopo l’avevo lasciata andare, senza neanche sapere perché.
Mi sono sentito così stupido e così in colpa quando l’ho rivista.. Era distrutta, eppure era sempre così bella..
Quella mattina, in cui eravamo seduti ad un tavolo insieme, dopo dieci mesi, nonostante la presenza di Perrie al mio fianco, mi innamorai di nuovo di lei.
Come se avessi mai smesso..
Poi, dopo aver passato più di un ora a guardarla senza perdermi neanche un particolare di lei, del suo viso, era arrivato il momento di andare.
E non ce l’avevo fatta, per quanto mi sembrasse ingiusto nei confronti di tutti, avevo dovuto dirle ciò che provavo.
Non mi aspettavo mi perdonasse, ma ciò che mi disse mi fece forse molto più male.
L’avevo delusa. Avrei voluto essere la sua ragione per essere felice e invece ero stato solo la causa di altro dolore. Dolore che lei non meritava affatto, niente che avessi mai potuto perdonarmi. Ma non mi sarei arreso così.
L’avevo cercata tutto il giorno, ignorando totalmente il mio cellulare che mi ricordava che Perrie mi stava aspettando.
Già, Perrie era un altro punto.
Non volevo definirla un problema, ma lo era in fin dei conti. O meglio, non lei, ma il contesto in cui si era ritrovata una volta arrivati a Londra.
Vedermi con un’altra non aveva fatto altro che deludere Ellie e lo sapevo, cavolo se lo sapevo che non mi stavo comportando nel migliore dei modi.
Da fuori, sarei benissimo potuto sembrare un doppiogiochista, ma non lo ero.
Mi ero messo con Perrie e l’avevo portata a Londra, poi però mi ero accorto di non aver mai smesso di amare Ellie e non era colpa mia se il mio cervello si rifiutava di credere al cuore.
Perrie mi aveva aiutato molto,ma davvero bastava questo a farmi innamorare di lei?
La risposta era ovvia, ma l’avevo avuta solo dopo dieci mesi, quando i miei occhi si erano scontrati con quelli di Ellie.
Dicevo, l’avevo cercata tutto il giorno, ignorando il mio cellulare e alla fine l’avevo trovata.
Correva, ma avrei riconosciuto quei capelli rossi ovunque.
L’avevo chiamata, ma lei non si era girata neanche un secondo, quindi l’avevo seguita. E quando l’avevo raggiunta, era seduta sul cornicione di un terrazzo, con lo sguardo perso nel vuoto.
Se avessi saputo che il mio arrivo l’avrebbe spaventata, non l’avrei mai chiamata di nuovo.
E invece lo avevo fatto, pensando unicamente a quanto volessi risolvere tutto.
E lei non si era accorta che fossi lì, quindi era saltata sul posto, sporgendosi un po’ di troppo. E poi?
Dopo un grido disperato in cui mi rifiutavo di credere che stesse accadendo, avevo provato a prenderla, a salvarla, ma non ci ero riuscito.
Era caduta ed era finita in ospedale.
Era un mese che era immobile in quel letto e le probabilità che sopravvivesse, secondo i dottori erano quasi nulle. Mi sentivo completamente vuoto.
Vuoto di cose belle, perché di sensazioni brutte ce n’erano anche troppe. Mi sentivo terribilmente in colpa, morto dentro, come se un pezzo di me se ne fosse andato via. Ellie aveva l’un percento di possibilità di sopravvivere ed io stavo davvero male.
Nonostante tutto continuavo a credere che potesse svegliarsi, dovevo crederci! Ma questo non aumentava che le mie illusioni e più il tempo passava più rimanevo deluso. Non c’erano miglioramenti, niente di niente.
Sentii il telefono squillarmi in tasca e, anche se non avevo alcuna voglia di rispondere, la suoneria insistente, mi portò a separarmi da Ellie, facendomi uscire dalla camera in cui si trovava.
“Pronto?”
“Zayn!”
“Mamma, che c’è?”
“Come sta?” Un sospiro frustato uscì dalle mie labbra.
“Come sempre.” Non importava quanto tutti stessero pregando, quanto tutti fossero preoccupati, la situazione non dava segno di migliorare.
“Ohw.. sei sempre convinto tesoro?” Chiese.
“Si mamma. Non mi muovo da qua finché non si sveglia.” Dichiarai per la milionesima volta.
“Va bene, forse questo fine settimana veniamo anche noi.”
“Davvero?”
“Si, Safaa voleva andare a Londra e visto che tu sei lì abbiamo pensato di venire a trovare te ed.. Ellie.”
“Ah, ok.. Mi fa piacere vedervi.”
“Anche a noi, tesoro. Ora devo andare, avvisami se succede qualcosa. Ti voglio bene, ciao.”
“Anche io, ciao mamma.” Attaccai e per un momento mi sembrò davvero andasse tutto bene. Poi il mio sguardo si fermò sul vetro accanto alla porta, che nonostante fosse oscurato dalle tendine, mi aveva ricordato che una delle persone più importanti della mia vita stava lottando tra la vita e la morte.
Non ero neanche sicuro che Ellie stesse davvero lottando, e questo mi fece totalmente scoppiare. Una dietro l’altra, le lacrime cominciarono a scendere lungo le mie guancie, mentre in silenzio rientravo nella stanza. Mi sedetti accanto al letto in cui c’era lei e trattenni un singhiozzo.
“Non puoi, ok?” Cominciai. Non era la prima volta che le parlavo e, anche se sapevo che non potesse sentirmi, non m’importava.
“Non puoi andartene così. Non puoi lasciarmi, non puoi. Ho bisogno di te, ho bisogno di sapere che i tuoi occhi potranno brillare di nuovo.” Le strinsi la mano.
“E anche se non grazie a me, ho bisogno di sapere che ovunque sarai, potrai sorridere ancora.” Smisi di respirare, mentre le lacrime continuavano ad uscire prepotentemente dai miei occhi.
“Ho bisogno di te Ellie, non puoi lasciarmi.”
‘Eppure tu lo hai fatto, Zayn.  L’hai lasciata quando forse aveva più bisogno di te e sai che non ti perdonerà.’ Sussurrò una piccola voce all’interno della mia mente.
‘E’ un altro discorso.’ Mi limitai a pensare, zittendola subito.
“Ti amo Ellie, ti scongiuro torna da me..” Quando non riuscii più a trattenermi, presi a singhiozzare violentemente, poggiando la testa affianco alla mano della rossa.
“Ti prego..” Continuavo a ripetere sottovoce.
Di solito nei film d’amore queste cose funzionavano. Una preghiera, un paio di lacrime e di solito tutto tornava a posto. Forse la mia disperazione avrebbe aiutato anche in questo caso..
Continuai a piangere accanto la sua mano, quando un rumore improvviso fermò i battiti del mio cuore. La macchinetta alla sinistra del letto, quella che avrebbe dovuto segnare i battiti cardiaci, cominciò a suonare sempre più forte, prima di arrestarsi ed emettere un ‘bip’ continuo.
Un medico entrò in quel momento, con un aria preoccupata e un infermiera dietro di lui.
“Deve uscire di qui, immediatamente.” Mi disse.
“Che succede?” Chiesi spaventato.
“Esca. La situazione è più grave di quanto pensassimo.” Disse, prima di cacciarmi letteralmente fuori.
Rimasi immobile a fissare la porta bianca, mentre tutto sembrava perdere importanza.
Piangevo e neanche me ne rendevo più conto. La gente passava alle mie spalle, lanciandomi occhiate strane, me per me era come se quel corridoio fosse vuoto.
Si sentivano i medici urlare con urgenza dei soccorsi, ma l’unica cosa che sentivo davvero era quel ‘bip’ della macchinetta che si ripeteva nella mia mente.
L’avevo persa e non volevo crederci.

-Sei anni dopo.

“Papà!” Urlò una voce tenera, non appena aprii la porta di casa. Sorrisi inconsciamente, entrando in salotto.
“Amore mio!” Esclamai prendendo in braccio quella bambina che da tre anni mi aveva totalmente cambiato la vita. Lei rise, affondando la testa nel mio collo.
“Papà c’è una signora strana in cucina..” Continuò, stampandomi un bacio sulla guancia.
“Sta parlando con mamma..” Ammise, guardandomi con quei suoi occhioni neri.
“Dove?”
“Lì!” Urlò indicando la cucina.
“Non ti ha detto chi è?” Chiesi facendola ritornare a terra.
“No, ma era strana..” Annuii, sfilandomi la giacca e posandola sul divano, poi entrai in cucina.
Mi bloccai di colpo, quando notai quella ragazza seduta di spalle. Melanie, mia figlia, fece una corsa diritta verso sua madre, che la prese al volo.
“Ciao..” Salutai.
“Non volevo disturbarvi, io..”
“Non disturbi.” La interruppi.
“E’ da.. tanto che non ci vediamo, cosa ci fai qui?” Chiesi, decidendomi a raggiungerle e a sedermi su una delle sedie libere.
“Io credevo.. Credevo che ecco..”
“Mel, tesoro, perché non andiamo in camera tua a finire quel disegno? Eh?” Chiese la mia ragazza alla bambina, che annuì energicamente, prima di saltare giù e correre di sopra. Sorrisi alla vista di tanta energia, poi tornai serio a guardare la donna di fronte a me.
“Allora?” Chiesi di nuovo.
“Non pensavo avessi una figlia..” Commentò lei guardando la porta che si era appena chiusa.
“Vi siete sposati, quindi?” Chiese.
“No, non ancora, ma non mi hai ancora detto cosa ci fai qui. E come facevi a sapere che vivevo qui?”
“In realtà.. Ho parlato con tua madre, ieri.”
“Con mia madre?” Chiesi confuso. Gli occhi azzurri di Perrie si fissarono nei miei.
“Si. Volevo parlarti.”
“Cosa succede?”
“Anche se è durato solo dieci mesi, quello che c’è stato tra noi era importante per me, Zayn.” Disse. Annuii, spiazzato e confuso.
“Credevo.. Non pensavo avessi una famiglia ora, altrimenti non sarei mai venuta qui.”
“Perché?”
“Volevo.. Volevo chiederti di riprovarci, perché mi manchi. Mi manchi davvero tanto Zayn e..”
“Perrie..” La bloccai.
“Scusa, non volevo intromettermi nella tua vita è solo che pensavo che..” Abbassai lo sguardo.
“Mi dispiace, ma io..”
“Lo so. Non dire niente.” Mi precedette.
“Scusa, non sarei dovuta venire. Me ne vado.” Concluse alzandosi.
“Aspetta.” Le presi un polso. Se aveste visto il suo viso in quel momento, avreste capito perché lo avevo fatto. Ciò che mi aveva detto, il modo in cui lo aveva detto, mi aveva fatto così tanta tenerezza che non potevo lasciarla andare così. Non sapendo che stava soffrendo per tutto quello che le avevo fatto.
Perché si, quando quel giorno, sei anni prima, Ellie era caduta giù, quando avevo capito di averla persa, mi ero anche reso conto che continuare a stare con Perrie pur non provando amore per lei era ingiusto. Ed io ero stanco di comportarmi così male nei confronti di tutti. Quindi l’avevo lasciata, spiegandole la situazione nel modo più delicato possibile. E mentirei se dicessi che l’aveva presa bene, ma tra l’altro era una cosa che mi aspettavo. In quei mesi mi aveva dimostrato di tenere davvero a me e forse era stato anche questo a spingermi a lasciarla. Non volevo che soffrisse anche lei.
“Mi dispiace per ciò che è successo. So di non essermi comportato nel migliore dei modi, ma credimi, ti ho voluta bene anch’io Perrie.” Ammisi.
“Ma non mi amavi..” Constatò.
“Credevo di farlo, però..”
“Però Ellie era sempre nei tuoi pensieri. Certo, lo so.” Sorrise tristemente.
“Scusami.” Lei scosse la testa.
“Non fa niente, proverò ad andare avanti. Complimenti, tua figlia è davvero molto bella. E’ identica a.. lei.” Disse, indicando il piano di sopra su cui poco prima era salita la mia ragazza. Sorrisi per un istante senza nemmeno accorgermene.
“Devo andare Zayn, buona fortuna per tutto.” Disse, prima di liberarsi dalla mia presa ed uscire dalla cucina.
E stavolta la lasciai andare, perché non era giusto nei suoi confronti trattenerla ancora. Ed anche perché un'altra figura aveva catturato la mia attenzione.
Uscii fuori in giardino, sedendomi sul dondolo accanto alla ragazza.
“Da quando fumi?” Chiesi, notando la sigaretta che aveva appena acceso.
“Ho sempre fumato, Zayn.”
“Non è vero amore.”
“Si. Prima di incontrarti fumavo.”
“Ma poi hai smesso..” Constatai.
“Ne avevo bisogno, ok?” Chiese riferendosi a quella che aveva in mano.
“Perché?” Chiesi. La vidi sbuffare.
“Che ti ha detto Perrie?” Chiese ignorando la mia domanda.
“Che la mia ragazza è troppo gelosa per i suoi gusti.” La presi in giro. Lei alzò un sopracciglio.
“Davvero?”
“No, ma tu lo sei.”
“Per niente.”
“E allora perché stai fumando?” Lei rimase in silenzio.
“Ellie..?” Lei sospirò.
“Quando l’ho vista davanti alla porta ho creduto davvero che potesse portarti via da me. Di nuovo.” Ammise.
“Ma io sono qui.”
“Lo so.”
“E tu hai altro da dirmi, qualcosa che non c’entra niente con Perrie, giusto?” Dedussi dal suo sguardo. Lei si voltò verso di me.
“Io..”
“Cos’è successo Els?” Vidi i suoi occhi ingrandirsi e riempirsi di lacrime. Li chiuse di scatto, rimandandole dentro, ma qualcuna sfuggì comunque al suo controllo.
“Ehi, ehi, vieni.” La tirai più vicina a me, abbracciandola. Le sfilai la sigaretta dalle mani e la buttai a terra, lei non disse niente.
“Va tutto bene, ci sono io qui..” Le baciai i capelli, poi la lasciai andare, tornando a guardarla negli occhi.
“Cosa è successo?”
“Oggi.. Mia madre è appena uscita dalla clinica.” Confessò.
“Ed io ho paura. Ho paura che questi anni non abbiano cambiato un bel niente, che lei mi odi ancora e soprattutto ho paura che inizi ad odiare anche Melanie ed è una cosa che non posso permettere perché lei è tutto per me ed io non..” Nuove lacrime si unirono alle altre e mi affrettai ad asciugarle.
“Ehi, piccola, tranquilla. Se l’hanno fatta uscire è perché ora sta bene. E’ guarita. E poi non permetterò che succeda niente, ne a te ne a Mel, te lo giuro.” E stavolta avrei mantenuto davvero quella promessa.
“Io ho paura lo stesso Zayn..”
“Ehi.. Hai idea di quanto tu sia importante per me, Els? Ti rendi conto che dal primo momento che ti ho vista la mia vita è cambiata totalmente? Che quando ti ho lasciata andare alla fine dell’estate non smettevo un secondo di pensarti? Hai la più pallida idea di come mi sia sentito morto quando il tuo cuore ha smesso di battere? E di quanto abbia lottato per ottenere quella maledetta operazione che mi ha permesso di riaverti? E sai quanto tu mi abbia reso felice in questi anni?
Lo sai Ellie? Sai quanto batteva il mio cuore quando è nata Mel?” I nostri occhi erano perfettamente incastrati e, come spesso mi succedeva in quelle occasioni, mi sembrò che il tempo non fosse mai passato. Che avessimo ancora entrambi 17 anni e che stessimo ancora al campo estivo.
“Hai idea di quanto ami te e nostra figlia?” Sussurrai. Lei annuì debolmente, probabilmente senza fiato.
“Allora non pensare neanche un secondo che possa permettere che vi succeda qualcosa. Ho sbagliato tante, troppe volte, ma ho lottato tantissimo per averti, non permetterò a qualcuno di portarti via.” La sua mano cercò la mia, mentre i suoi occhi erano ancora lucidi per le lacrime. Si avvicinò un po’ di più, sfiorandomi le labbra.
“Ti amo Zayn.” Disse in un soffio, prima che la baciassi e che il mondo attorno a noi scomparisse. Come sempre, d'altronde.

#Narratore esterno

Raccontare nei dettagli cos’era successo in quegli anni impiegherebbe un totale di parole che nessuno dei due era disposto ad usare.
Non che ce ne fosse bisogno. Ciò che c’era tra Ellie e Zayn faceva parte del piccolo mondo che da sempre si erano costruiti e che li aveva caratterizzati.
I dettagli erano una cosa di cui solo loro due erano a conoscenza e non c’era bisogno di suoni o lettere per raccontarseli. A loro bastava uno sguardo, un piccolo contatto e tutte le cose più belle della loro storia tornavano a galla come se non fossero mai andate via.
Ogni dubbio, ogni incertezza, ogni tristezza svaniva, lasciando spazio all’amore puro e smisurato.
Quell’amore che ti colpisce sin dalla prima volta, quello che non puoi proprio evitare. Quell’amore che per farti stare bene deve prima farti soffrire.
E loro avevano sofferto, entrambi così tanto che alla fine non poteva non esserci un lieto fine.
Si dice che ogni storia abbia due versioni, ma questo perché non avete conosciuto Ellie e Zayn.
Per quanto si ostinassero a non capirlo, le loro versioni avevano sempre coinciso.
A partire dalla scommessa che li aveva fatti mettere insieme, al giorno in cui Katilyn aveva detto dei loro piani alla direttrice del campo estivo, fino ad arrivare al loro incontro dopo dieci mesi e al coma di Ellie, al suo risveglio miracoloso, al loro trasferimento, arrivando alla nascita di Melanie e al ritorno della madre di Ellie quel giorno. Nonostante i loro pensieri fossero totalmente diversi a volte, il dolore di Ellie era sempre stato quello di Zayn e viceversa e allo stesso modo, la felicità di lei era sempre stata quella di lui.
Alla fine, nonostante pensassero cose diverse, erano sempre andati d’accordo e se qualcuno gli avesse chiesto qualcosa della loro storia, state certi che entrambi avrebbero risposto la stessa cosa.
Perché due cuori che battono così forte quando sono insieme, due cuori che premono per uscire dai rispettivi petti e rimanere insieme, due cuori che hanno sofferto così tanto non possono che desiderare la stessa cosa.
Non possono fare altro che amarsi alla follia in un modo che nemmeno le parole del più famoso dei filosofi saprebbe descrivere.
Perché l’amore è così.
Ti prende, ti travolge, ti rende felice, poi ti uccide lentamente e ti mette alla prova. Se sei forte, ti regala il tuo lieto fine, quello da film, da favola.
Se sei debole finisce li e ti lascia con un vuoto dentro dolorosissimo.
Ne Ellie ne Zayn erano forti. Magari lo sembravano, ma nessuno dei due lo era. Eppure, magari il destino tifava per loro.
Forse ai suoi occhi, l’amore che li aveva legati per i tre mesi estivi era stato così unico e così bello per essere sprecato, che alla fine gli aveva comunque dato una possibilità. Aveva fatto in modo che si ritrovassero e che stessero insieme, forse per sempre.
Perché entrambi potevano dirlo con certezza, non c’era film, ne favola che avesse un finale così bello come il loro.
Così reale e allo stesso tempo così magico che Ellie, che al per sempre, ai principi e le principesse non ci aveva mai creduto, si era ritrovata a pensare che tutte quelle cose esistevano davvero. Che Melanie fosse il loro ‘per sempre’ e che Zayn fosse il suo principe.
E nonostante trovasse tutto maledettamente fin troppo smielato, non poteva fare a meno di sorridere.
La sua vita aveva preso quella piega che da piccola sognava costantemente e alla quale col tempo aveva smesso di sperare.
Ed era d’accordo con Zayn. Non avrebbe permesso a nessuno di rovinargliela, non dopo tutto quello che aveva subito per averla.

“Tanto non mi prendi!!”
“Io non ci scommetterei.”
“Zayn! Zayn!”
“Cosa mi dai in cambio?”
“Mm.. Un bacio?”
“Forse posso accontentarmi.”

In realtà era molto più di un semplice ricordo.
Era il riassunto della loro storia. La ragione del loro essere, della loro felicità.
Bastava un sorriso, uno sguardo, un bacio, una risata per fare in modo che i fuochi d’artificio esplodessero nel petto di entrambi.
E non c’era alcuna Katilyn o Perrie che avrebbe mai potuto cambiare la situazione.
Il loro cuore, batteva per questo. 





8 pagine di word.
Non so se definirle tante, ma per scriverle, soprattutto le ultime,
ci ho messo davvero tutto il cuore.
Ora sta a voi. Sta a voi decidere se Ellie e Zayn meritavano la fine che ho
voluto dargli o se forse, era meglio tenere per me questo capitolo.
A mio parere, è uno dei più belli.
Volevo ringraziarvi.
Per la millesima volta, volevo dire grazie alle 40 persone che hanno messo questa
storia tra le seguite,  alle 14 che l'hanno messa tra le ricordate e alle
37 che l'hanno messa tra le preferite.
Un grazie enorme a tutte quelle che l'hanno recensita, io non ho davvero parole.
L'ultimo capitolo ha avuto 11 recensioni, non so se scoppiare a piangere
o mettermi a saltare per tutta la stanza, quindi nel dubbio, faccio entrambi.
E no, non è una bella visione vedere me che salto piangendo. Aahhaha
Ci siamo arrivati alla fine.
Questo è davvero l'ultimo capitolo.
E' finita.
Niente più Ellie e Zayn.
Ancora non posso crederci, non potete immaginare quanto mi mancherà scrivere questa
storia. Ho amato scriverla fin dal primo capitolo e non avete idea di quanto
significhi per me.Quindi grazie di nuovo a tutte quelle che mi hanno supportata.
Vi sono infinitamente grata.
E si, ho smesso di annoiarvi, credo non mi sentirete per un bel po'.
L'OS con Lottie ed Harry è ancora agli inizi, purtoppo non ho ispirazione per loro due,
quindi non so quando la pubblicherò, scusate.
Per Ellie e Zayn invece è stato facile.
Loro sono così complicati da descrivere che per me è stata una sciocchezza parlarne.
Tutto ciò che ho scritto me lo ha suggerito il cuore e spero davvero con tutta me stessa
che vi sia arrivato qualcosa. Non ne sono sicura, ma ci spero davvero.
Bhe, che altro dire?
Solo che vi voglio bene, tantissimo.
Ah e che la mia mente contorta sta partorendo una storia sovrannaturale
da scrivere sui ragazzi. Ahahah il fatto è che ho letto una storia davvero bellissima e
volevo assolutamente scriverne una di quel genere anche io. Non sono una che ama particolarmente
il genere fantasy, ma ci proverò comunque.
AHAHAHAH ok, appurato che non vi interessa minimamente, vi saluto.
Non scriverò un addio perchè altrimenti scoppio a piangere, per cui vi saluto 
come ho sempre fatto.
A prestoo (anche se in questo caso non so a quanto la
descrizione di 'presto' corrisponda)
Bacii <3 C.

Ps. So che l'ho fatto molte, forse troppe volte, ma vi lascio il link dell'os che ho scritto su Louis,
Back to December
e della storia che sto scrivendo attualmente, sempre sul mio amore segreto (che tanto segreto non è) Zayn
La verità nascosta. 


Pps. La seconda gif è la stessa che ho usato al primo capitolo, giusto per
tornare ai vecchi tempi e far finta che questa storia non sia finita, perchè in realtà,
è appena iniziata.

  
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