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Autore: MightyZuzAnna    13/05/2013    0 recensioni
La ragazza correva veloce tra i lunghi e deserti corridoi della scuola. Il rumore dei suoi passi era l’unico udibile, nonostante qualche ora prima frastuoni assordanti riempissero lo spazio e il tempo; quel silenzio irreale le metteva i brividi, troppo abituata a vedere la scuola brulicare di studenti dagli undici ai diciassette anni.
Corse a perdifiato, svoltò un angolo e per poco non travolse qualcuno. Solamente grazie ai suoi buoni riflessi, e a quelli del ragazzo, non si scontrarono. Ella alzò lo sguardo e i suoi occhi si velarono nel vedere quel volto amico così stanco, pieno di ferite e addolorato.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.



Il giorno dopo Ginger si alzò di buon ora per spedire una lettera alla sua famiglia. Salì alla Guferia e prese in prestito un gufo della scuola. Rimase a osservare il panorama anche dopo che l’uccello fu sparito oltre l’orizzonte. Quando si disse soddisfatta scese i numerosi gradini e si diresse in Sala Grande per fare colazione.
Salutò i gemelli e Angelina, prese un paio di toast e se li mise nel piatto. I quattro amici iniziarono a chiacchierare e i loro argomenti vergevano per lo più sul quarto campione. Poi, per la sfortuna di Ginger, la cacciatrice di Grifondoro si ricordò della discussione intavolata la sera prima con la sua migliore amica.
«Ah! Ginger, ieri mi è sembrato di sentirti dire che tua zia non sarà contenta di qualcosa. Ma non mi sembrava che tu avessi zie»
«Infatti non lo sapevo nemmeno io fino a qualche mese fa» spiegò asciutta.
«E come mai si è fatta viva all’improvviso?» chiese George curioso.
«Ma saranno fattacci miei!» esclamò irritata Ginger.
Si alzò dalla panca e si diresse a passo di marcia verso la Torre di Grifondoro.
Fred, George e Angelina si scambiarono uno sguardo sorpreso e perplesso. E adesso cosa era preso alla loro amica?
Nel frattempo Ginger era giunta nel dormitorio e si era messa degli abiti Babbani per stare più comoda. Non aveva assolutamente nulla da fare e poco dopo iniziò ad annoiarsi, quindi decise di andare a farsi un giretto. Passò per il cortile e girovagando finì sulle sponde del Lago Nero. Si sedette sotto un albero e chiuse gli occhi, cercando di rilassarsi, ma i suoi muscoli erano stranamente rigidi.
All’improvviso qualcosa le fece ombra. Schiuse un occhio e vide una figura ferma davanti a lei. Si tirò in piedi, aiutandosi con il tronco e riconobbe l’ombra come Melissa Grondwell, una Serpeverde del suo anno particolarmente odiosa, e le sue amiche oche.
«Ehilà mezzosangue. Sei stata abbandonata dalla feccia che sono i tuoi amici? Finalmente hanno capito con chi vale la pena di fare amicizia?» la schermì Melissa, le sue amiche ridacchiarono.
«Ti rode ancora perché George ti ha rifiutata?» le rispose a tono Ginger, facendo un piccolo sorriso maligno.
«Sta zitta, mezzosangue!» abbaiò la Serpeverde. «Mia madre lavora al San Mungo, lo sapevi?» insinuò. «Mi ha riferito che lì c’è qualcuno che conosci, o sbaglio?» scosse la testa, disgustata. «Non dovrebbero permettere ai Babbani di stare in un ospedale per solimaghi»
Ginger digrignò i denti, chiuse gli occhi cercando di non cedere all’ondata di odio che la investì.
«Ti conviene stare zitta Grondwell, se non ti vuoi ritrovare la faccia piena di brufoli e bubboni in modo tale che nemmeno tua madre saprebbe riconoscerti» ringhiò la Grifondoro.
«Mi fai veramente tremare, mezzosangue. Davvero credi di far paura una contro tre!» la schernì la serpe, puntandole addosso la sua bacchetta, subito imitata dalle sue amiche.
«Infatti, ora siamo pari» esclamò una voce maschile da dietro delle Serpeverdi.
Fred e George sfoggiarono il loro tipico ghigno con le bacchette puntate contro le ragazze. Ginger non perse tempo e sfoderò la sua, prendendola dalla tasca posteriore dei jeans.
I due gruppi si guardarono in cagnesco. Dopo qualche attimo di intenso scrutamento, i Grifondoro, in perfetta sincronia, disarmarono le loro avversarie, che ora li guardavano impaurite.
«Andatevene il più in fretta possibile, se non volete fare una brutta fine» sputò Ginger, socchiudendo gli occhi in un’espressione rabbiosa.
Melissa e le sue amiche si ritirarono in fretta, ma la Grifondoro non fu soddisfatta se non quando lanciò loro una Fattura Pungente.
Una volta che i tre furono rimasti soli, i gemelli le si posizionarono di fronte e la guardarono con cipiglio severo.
«Ci dovrai spiegare un bel paio di cose!» esclamarono in coro.
Ginger li guardò riluttante. «Devo per forza?»
«Decisamente»
La ragazza sospirò e si lanciò occhiate intorno nervosamente. «Sediamoci, è una storia lunga»
«Non so come tutto ebbe inizio» iniziò, chiuse gli occhi e sembrò di rivivere quelle confuse immagini. «Era il compleanno di mia sorella, Lucy, ve la ricordate? Qualche volta l’avete incontrata. Eravamo andate a un Luna Park, che è un luogo dove ci sono tante giostre divertenti, per festeggiarla. Da qualche mese mia mamma e Tom stavano parlando di divorzio, avevano già chiesto la separazione. Quel week-end aveva mamma la custodia di Lucy…» riprese un attimo fiato, riaprendo gli occhi e osservando i suoi due migliori amici guardarla attentamente con espressione seria, che poco si addiceva a tipi come loro. «Si era fatto particolarmente tardi, all’improvviso tutte le luci dei lampioni si sono spente e ho sentito dei forti schiocchi vicino a noi. Non sapevo che pensare e ho preso la bacchetta, ho fatto un incantesimo di luce - e per questo mi convocarono dal Ministero per un’inchiesta - ma sono stata disarmata praticamente subito. Avevo appena fatto in tempo a vedere una maschera bianca sotto il cappuccio che si era fatto buio di nuovo; poi c’è stato un lampo verde» i gemelli trattennero istintivamente il fiato, inorridendo, «e Lucy ha iniziato a urlare spaventata. Io ero letteralmente paralizzata. Avevo appena visto… mi-mia madre mor-rire» singhiozzò, prendendosi il volto bagnato dalle lacrime tra le mani.
Fred e George abbracciarono di slancio l’amica, carezzandole affettuosamente la testa.
«Se non te la senti, non continuare» mormorò dolcemente George, allontanandole le mani e asciugandole le guance con una dolce carezza.
Ginger scosse la testa, si asciugò le lacrime e poco a poco i singhiozzi scemarono.
«Grazie» mormorò con voce roca, «ma voglio continuare. Siete miei amici e ho taciuto troppo a lungo.
«Dovevo muovermi per salvare mia sorella, ma non ho fatto in tempo: in un attimo quegli uomini avevano puntato le bacchette nella mia direzione e avevano lanciato uno Schiantesimo. Credo di aver battuto violentemente la testa perché era tutto confuso, vedevo nero e sentivo ovattato. Mi sono rialzata e mi son buttata addosso a uno di loro che mi ha ributtato a terra. Non sapevo che fare!» singhiozzò spaventata, come se si stesse ripetendo tutto. «E poi è successa una cosa strana. Ho provato un improvviso impulso, ho detto “Accio” e la bacchetta è volata direttamente tra le mie mani. Con le orecchie che mi fischiavano ne ho schiantati un paio e poi ho preso Lucy iniziando a correre. Non ci eravamo allontanate di molto quando ci fu un secondo lampo verde che prese di striscio mia sorella, la quale si accasciò a terra agonizzante. Ero andata nel panico, ho pietrificato quell’uomo e ho ripreso a scappare con in spalla Lucy. A un certo punto ho sentito uno schiocco, l’uomo che mi aveva schiantata si era materializzato davanti a me; c’è stato un altro schiocco e l’uomo è caduto a terra Schiantato. Mi sono voltata e ho puntato la bacchetta su un uomo alto e pelato. Cercava di calmarmi dicendomi che non dovevo temerlo, che era un Auror del Ministero e che si chiamava Kingsley Shacklebolt. Non sapevo se fidarmi, ma i gemiti di mia sorella mi hanno spinto a farlo. Non potevo fare altrimenti» scosse la testa, cercando di scacciare quel pensiero. «Ci ha portate al San Mungo dove hanno ricoverato urgentemente Lucy e mi hanno dato una pozione per il mal di testa che sentivo. Kingsley ha provato a tranquillizzarmi ma ero troppo spaventata e ha dovuto chiamare un infermiera per farmi dare una pozione tranquillizzante. Poi gli ho raccontato tutto quello che è successo. E’ uscito ed è tornato dopo mezz’ora con altri Auror, che furono molto meno gentili nel chiedermi cosa fosse successo ed erano molto contrari al fatto che avessi usato la magia davanti a un Babbano», un moto di rabbia si impossessò di lei. «Così ci avrebbero ammazzate tutte meglio!» sbottò inferocita, scosse di nuovo la testa cercando di calmarsi. «Mi hanno detto di presentarmi dopo una settimana al Ministero per un’inchiesta» sbottò con aria disgustata. I gemelli si scambiarono un’occhiata e si fecero attenti quando ricominciò a raccontare. «La settimana seguente sono andata al Ministero, mi hanno fatto un sacco di domande e insinuavano che avessi ucciso io mia madre»
«Ma è ridicolo!» sbottarono in coro i Weasley, furibondi. «Era tua madre!»
«Lo so. L’ho trovato ridicolo anch’io e stavo per fare una sciocchezza ma la porta dell’aula si è aperta all’improvviso ed è entrata una donna. La donna mi ha difeso e alla fine sono riuscita ad avere il permesso di tornare a Hogwarts e di tenermi la bacchetta. Una volta fuori, ho scoperto che la donna era mia zia paterna»
«Tuo padre aveva una sorella?!» chiese Fred, interrompendola.
«A quanto pare sì. Ma mia madre non me ne aveva mai parlato! Mia zia mi ha preso con sé essendo l’unica parente stretta e mi ha portato a vivere in Irlanda»
Il silenzio scese tra i tre amici, i due ragazzi dovevano assimilare lentamente le informazioni dategli mentre Ginger era immersa nei ricordi dolorosi di quella sera.
«Tua sorella come sta?» chiese in un sussurro George.
«Non tanto bene. I dottori dicono che se si riprenderà soffrirà molto e purtroppo le devono cancellare la memoria essendo una Babbana, quindi non saprà nemmeno perché ha così male»
«Tu sai chi erano quegli uomini?» chiese Fred.
«Erano Mangiamorte» sussurrò Ginger.
«Angelina lo sa?»
«No. Glielo dirò stasera»
«Perché non ce l’hai detto subito?» chiese George.
Entrambi i gemelli avevano lo sguardo ferito. Ginger scosse la testa e gli occhi iniziarono a pizzicarle di nuovo.
«Non lo so» rispose con un filo di voce.
«Gin…» mormorarono in coro i due fratelli.
«Vi prego, ragazzi, non siate arrabbiati con me!» supplicò la Grifondoro, disperata.
«Non ce l’abbiamo con te, stai tranquilla» iniziò Fred. «Sappiamo che avevi dei buoni motivi per tenerti per te questo segreto» continuò George. «Noi ti vogliamo bene» dissero infine in coro.
Ginger li guardò commossa e si fiondò ad abbracciarli, stritolandoli.
«Gin! Gin…! Così ci ammazzi!» esalò uno.
La ragazza si ritrasse sorridendo, sollevata per la confessione.
«Ah! Ci stavi per ammazzare e tu ridi?! Allora sei proprio cattiva!» esclamò George drammaticamente.
«Meriti una punizione!» sogghignò malvagio Fred.
Ginger fece un passo indietro con ancora il sorriso sulle labbra. «No! Cosa volete farmi? Non sono che una povera ragazza, dolce e indifesa!» piagnucolò con fare teatrale.
«La tortura del solletico!» urlarono in coro i gemelli pestiferi.
«NOOOOOOOOO! IL SOLLETICO NOOOO!» urlò Ginger, iniziando a scappare per tutto il parco.
«Tanto non ci sfuggi!» cantilenò George.
«Soccomberai sotto le nostre torture!» disse Fred, ed entrambi scoppiarono in una finta risata malvagia, prendendo a rincorrere l’amica.
I tre continuarono per molto tempo a inseguirsi, ridendo e sfottendosi tra di loro quando non ce la facevano più.
I gemelli però non sospettarono che Ginger avesse omesso che era scappata di casa per raggiungere la loro abitazione, e che, alla fine, le era mancato il coraggio di bussare alla porta di quella casa così accoglievole.




L'Angolo della Sadica:
Buongiorno a tutti! Anche se in realtà dovrei dire buona sera, se non buona notte... Ma questi sono semplicemente dei dettagli dettagliosi U.U
E dopo non so quanto di assenza, eccomi tornata con un nuovo chappy!
Mi rendo conto che è breve, più di quanto mi ricordassi, ma il contenuto è forte! Scopriamo qualcosa di terribile sulla nostra cara Gin!
Se non l'aveste ancora capito sono una sadica che ama far soffrire il proprio personaggio, quindi se non ci infilo un passato tormentato non sto comoda, per non parlare del futuro! Ma di quello ne parleremo un'altra volta! ;)
Beh, dopo il riassunto acidello dello scorso capitolo, non so se voglio farlo anche questa volta (sarò sincera, non mi ricordo un tubo di quello che ho scritto... più o meno).
A parte questa piccola parentesi, volevo dire grazie a:
Jollyna e Thrush (new entry) per averla messa tra le preferite; Guitarist_Inside, Sandyblack94 e valepassion95 per averla messa tra le seguite; e ringrazio anche, per le scorse recensioni sempre la cara Ema (Guitarist_Inside) che mi fa notare tutti gli errori, anzi gli orrori, che commetto, così come la cara ali7m :D
Finito i ringraziamenti, vi lascio :)
Spero a presto, cari lettori ^^
Sadako Kurokawa
  
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