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Autore: Shery    23/05/2013    2 recensioni
"Il palmare mi cadde dalle mani, gli occhi erano fuori dalle orbite e la bocca era arrivata sul fondo del mare, posso garantirlo. La lingua era rasposa e la gola secca; il mio corpo paralizzato. Uno spavento può tante cose, e quello con il quale bruscamente mi imbattei, mi fu segnato addosso come una cicatrice sulla faccia."
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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NDA: mi sono resa conto del fatto che... siccome ho qualche problemino con NVU *non lo sa usare* è saltato accidentalmente parte del testo nella transizione, dunque, l'ho aggiunto e ripostato. chiedo venia a tutti coloro che hanno letto e si sono chiesti se rileggessi prima di postare. XD

Queen Of The Sea - °Fondale° -


"Quando troverete la strada giusta, lo capirete e la percorrerete" Sì, così diceva il prof. e sono finito qua: un paesino isolato e sperduto della Grecia...
«A quanti anni ho imparato a parlare? ma che test "IQ" sono, questi?»
23 anni di sfortuna. e mi viene pure in mente di fare il ricercatore.

Si dice che la Grecia sia ricca di mistero e che le sue acque nascondano una leggenda che si tramanda da generazioni arcane. Questo paese, di sicuro, qualcosa di mistico lo possiede..: non capisco perchè la gente continui a viaggere verso questa meta, visto che qua non c'è niente.
«Le dodici e cinque. Saltiamo l'ultima. non me ne accorgerei neanche io stesso della mia assenza, se non fosse che sono nel mio corpo.. e di certo, non sarà una gran perdita..: non capisco un cazzo di quello che dicono...!» «Ehi! a-mi-co?! come trova stin Elláda?!*» «come mi trovo....? come un uomo incinta...» «Pos....?!» «una merda... amico.. una skatá..» «ahahah... Tha ta xanapoúme , fíle!**» «Sì, sì.... amico. Allora, dunque...»
Sgattaiolato dall'istituto, non persi altro tempo in chiacchiere e, lasciandomi il gruppo di collegiali con le mani nei pantaloni, alle spalle, scavalcai... con mia grande difficoltà, le mura circostanti, e mi catapultai, a mie spese, su di uno di quei carretti di pollame che, maledettamente, sostano ovunque, in questo posto.
presi le strade dei "sobborghi" e, dopo una serie di labirinti, finalmente, l'entrata delle grotte, mi era difronte. Inutile dire che tra me e uno sportivo ci sono grandi differenze a partire dal fatto che non sono uno sportivo. dunque, incominciava la vera impresa, che non era tanto cercare ciò che cercavo, quanto tentare di arrivare vivo fin dove dovevo arrivare. Nonostante la mia tendenza al mistico e al surreale, sono un tipo scettico, dunque, sapevo in partenza che quella spedizione sarebbe stata infruttuosa. Il mio scopo nella vita, era sempre stato quello di dimostrare agli altri quanto noioso e privo di fantasia fosse il mondo che ogni giorno calpestiamo con le suole delle scarpe.
«maledette grotte. levigate fino a scivolare sotto le dita»

Più m'inoltravo in quella buca stagnante, tentando inutilmente di evitare scivoloni, più la luce del sole, si stringeva dietro di me. Ma chiaramente, al posto dei libri, lo zaino caricato alla spalla sinistra, era pieno di attrezzature e tuta elastica. Sì, nuoto, e questo non fa cadere la teoria dell'anti sportivo. nemmeno spiderman era un atleta. Ecco, io me la cavo, insomma... faccio i ricci, sbatto polipi allo scoglio... a volte li rigetto in mare per pietà... o perchè sono troppo piccoli.. questa roba. roba da niente.
Accesi, dunque, la torcia, e mi prese un colpo che l'anima aveva fatto sali-scendi nella mia gola. «e che cazzo...!!!» affannai, sospirai, mi appoggiai e mi fermai a riprendere un pò di quel fiato che avevo perso e, magari, anche per re-ingoiare parte dell'amina fuggiasca. «maledetti scherzi del cavolo...!»
Già, qualche idiota s'era divertito a mettere uno di quegli scheletri da laboratorio di scienze, appoggiato alla roccia e, sicuramente basatosi alla leggenda del posto, aveva modificato il sotto sostituendolo con la riproduzione della carcassa di uno squalo. Scoppiai in un risolino che non potei controllare e, dimenticando l'uomo pesce, proseguii tranquillo. la torcia, intanto, aveva fatto un tuffo diretto al pavimento e ivi si era spenta, probabilmente per la botta, dunque, poteva rimanere lì dov'era caduta.

Mi fermai un istante, poi, qualche metro più avanti, dimentico del fatto che la torcia, per colpa dello spavento, non era più nelle mani, così, scrollai lo zaino dalla spalla e vi scavai all'interno come un braccio meccanico nella terra, alla ricerca spasmodica di una benedetta lampadina. La trovai. Sicuro di scorgere a me difronte, uno spettacolo imperdibile, accesi la torcia subaquea, rimettendo la sacca in spalla e, così fu: un mucchio di muschio fradicio e verdastro, ricopriva le pareti rocciose sulle quali, tra l'altro, ci avevo appoggiato la mano. In altre parole: muco verdognolo nelle narici di un gigante; era questo quello che sembrava, salvo qualche batterio vivo che ogni tanto camminava al fianco del mio viso: Paguri.
Indubbiamente entusiasmante come la campanella della prima ora scolastica, il percorso a me davanti non faceva che infittirsi di viscidoso muschio di mare finchè, un barlume, mi parve di vedere oltre una sottospecie di alga marina appesa come lenzuola ad asciugare. Mai feci scelta più sbagliata, quando mi venne la brillante idea di scostarle senza guanti. «hm... che mongoloide» di lì a poco, un prurito da manicomio pervase il dorso della mano. sfioravo la follia quando, la dea bendata, decise che forse, la sfortuna, per questa volta, poteva prendere una strada diversa dalla mia: le luci del tramonto dividevano il cielo in due piani: violaceo e celeste. Ma i miei occhi si spostarono ancora più in basso. la baita raggiunta era più bella di quel che mi aspettassi.. non che mi aspettassi granchè. Ero circondato da rocce chilometriche e sorgenti che, dalla temperatura che potevo avvertire sulla pelle, dovevano essere freddi come il ghiaccio. «almeno non ho fatto chilometri per niente.»
Strinsi al volto il laccio di silicone della maschera, e un rumore sordo seguì il mio ingresso nel fondale di quella sorgente che tutt'altro era, salvo che fredda.
La perfetta prigione per tutte quelle surreali ninfe acquatiche, pensai. e intanto raggiungevo sempre più difficilmente, il fondale oltre le pinne.

Nel silenzio delle profondità di quel mare, accesi la lampadina legata al capo, e mi segnai sul palmare il percorso da seguire. Finalmente, dopo settimane di noiose lezioni collegiali, incominciava per me, la caccia allo demolizione del mito delle protettrici del mare.
Da grande demente quale sono, dimenticai di avvertire la mia squadra, che avevo ore libere per un immersione tranquilla, ecco spiegato il motivo della mia solitudine, anche se non era di certo cosa rara scorgermi da solo nelle acque di ogni luogo. Hmm... pesciotti lanterne, molluschi, schifosi gamberetti pellicciosi... al solito. che noia. si spreca tanta memoria digitale per sta roba che ripropone sempre la stessa solfa... la prossima volta mi scarico un film porno.

Benchè io conosca d'aspetto ogni tipo di animale marino, erano comunque a me estranei i nomi scientifici di tutti coloro che abitano questo mondo azzurro, dunque appellavo ad ogni creatura un nomignolo che mi era più facile ricordare.
Per quanto si possa pensare che le acque limpide siano trasparenti, in verità la trasparenza è tale fin dove il nostro occhio riesce a vedere, e anche questa volta fui vittima dei suoi inganni. Sfiorando il suolo, m'inoltrai per perlustrare meglio il raggio che avrei, poi, visitato angolo per angolo, insieme alla mia squadra, in cerca del solito "niente", quando, il secondo spavento della giornata mi fece sgranare gli occhi e perder fiato, ma di sicuro ne valse la pena. Non potevo crederci: a un palmo dal naso, avevo di fronte a me quello che a pirati caduti in mare, avrebbe di sicuro fatto rivoltare le ossa nelle loro tombe di sabbia. Ma pooorco.....woow.


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* stin Ellàda vuol dire "in Grecia", per i curiosi. :)
** "ci vediamo in giro, amico!"

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NDA: Dunque, come al solito, ho voluto fare qualcosa di strano come me. Principalmente vi scrivo per dirvi che, essendo una storia al limite della realtà, non prendete per vero nulla di quello che scrivo. Baci e grazie a chi sceglierà la via della tortura, seguendomi.
Una cosuccia ancora. ogni critica, negativa o positiva è sempre gradita giacchè mi aiuta a comprendere cosa vi piace leggere e cosa no!
Miao!

   
 
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