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Autore: vale 98    23/05/2013    1 recensioni
E' la storia di una ragazza che stava inseguendo il suo sogno, che forse sogno proprio non era, o era stato interpretato in malo modo. Un giorno mentre lavorava incontra i suoi idoli: I One Direction.
Col passare del tempo diventa loro amica, ma un giorno la stampa scopre tutto e la ragazza deve prendere una decisione...
Lo so non capirete niente ma leggendola capirete tutto!!! :-)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Non-con
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CAPITOLO 12

Ormai passava tutto veloce per me. Erano passati 2 mesi dal mio ritorno, ma che non c’era stato. Non ritornai lì, avevo paura o semplicemente volevo godermi un po’ la vita. Louis? Non lo sentivo da Natale, idem gli altri. Samuel? Mi aveva dimenticato sicuro. Si era fidanzato con Lucy. Come mi aveva detto Louis facevano una bella coppia. Io ora ero lì. Su quel treno. Il treno che mi avrebbe portato da loro. Il viaggio era noiosissimo, non potevo nemmeno ascoltare la musica per velocizzare il tempo, perché c’era sempre qualcuno che mi chiedere un autografo. Ormai ero una persona famosa, il film per la quale avevo lavorato già ne parlavano tutti, poi il fatto che la protagonista fosse la fidanzata di Louis Tomlinson, combinazione perfetta no?
Finalmente arrivai, subito trovai una persona ad attendermi, con una di quelle macchine di lusso. 
Entrata in macchina subito misi le cuffiette e partì il mio mondo. “only need is love” la canzone dei Beatles che amavo, tutti hanno bisogno di amore, e anche io, sembrava quasi che al mondo non ci fosse amore per me e pure io lo avevo. Louis. Mi mancava un sacco.
Arrivata in albergo, entro a testa bassa, non feci caso a nessuno, appena vidi uno con la divisa gli chiesi un fattorino per le valigie, ancora con la musica nelle orecchie.
«si subit… ma aspetta. Desirèe, sei tu!» esclamò Samuel
«ciao Samuel» dissi abbracciandolo fortemente.
Subito trovammo dei paparazzi e quindi ci scostammo.
«già ti seguono?» domandò
«si..» dissi con mezzo sorriso.
Parlammo ancora un po’ poi mi fece portare la valigie nella stanza di Louis.
Salii in camera felice di me, finalmente avrei rivisto lui, colui che mi aveva insegnato a sognare e a credere nelle cose e soprattutto divertirmi. 
Entrai in camera non vidi nessuno. Appoggiai il giubbino sul letto. Vidi sul comodino delle foto di me e Louis, mentre le osservavo una lacrima mi rigò il volto. Ero diventata una stronza, una di quelle tipette che si credono che la gente non fa niente senza loro. 
«che ci fai qui?» pronunciò una voce ferma dietro di me.
«LOUIS!» gridai.
Corsi verso di lui e lo abbracciai. Forte. Ma non sentivo il suo calore, infatti lui era ancora lì, freddo come un ghiacciolo. Mi incuteva timore. Avevo quasi paura di lui.
«non sei contento di vedermi?» chiesi
«già. Bella domanda. Sai Desirèe. Ho capito tu come sei. Tu non sei un Desiderio. Ma un incubo. Ho capito, tu mi hai usato solo, appena hai avuto la richiesta per quel film hai accettato, al mio compleanno mi hai chiamato, si per dire che saresti venuta tra una settimana, gli auguri dalla tua bocca non li ho sentiti, e non solo per il mio compleanno. Ma anche per Natale, Capodanno. Ora è febbraio. Ti sei divertita a fare la diva? A fare il mostro? Tu non sei più quella ragazza di prima acqua e sapone, ora sei una di quelle minigonne e fard o cosa cazzo sia. Mi hai delusa. » disse con tono severo
Non riuscivo a parlare, il mio volto si ricopriva di lacrime. 
«so quello che hai fatto in questi mesi. Alcool droga, sesso. Ci si potrebbe scrivere una canzone sopra. Perché non lo fai con la tua bella vocina.» continuò
«Louis, non è come credi. » dissi spezzettando le parole dalle lacrime
«peccato che ci siano foto che confermano tutto» rispose
«Louis io ti amo» dissi ancora più disperata. Cercai di avvicinarmi per abbracciarlo. Era ancora freddo. 
«ti amo. Chi ci crede più alle tue parole.» disse
«ma… » cercai di dire 
«Vattene da questa casa, ti credevo una persona vera, invece sei come tutti gli altri.» mi urlò contro.
Con queste parole me ne andai sbattendo la porta, con le lacrime che percorrevano velocemente, in una sequenza infinita il mio viso, ormai rosso, e incominciai a camminare senza un punto di arrivo per le vie di Londra.
Incominciai a camminare non so dove. Londra, la mia città natale, non la conoscevo più, volevo andarmene, andarmene via, la mia presenza faceva solo del male alle persone. 
Non ritornai nemmeno a prendere le valigie, non mi servivano. Ormai io ero sola con me stessa e in quella camera non ci avrei mai più messo piede. 
«Desi» mi sentii chiamare
Non mi girai, avevo riconosciuto la voce. Harry, il mio caro amico, sapevo già che mi sarei sfogata con lui, ma non volevo, sfogarmi significava dire tutto, e non riuscivo a farlo. 
«e fermati per una santissima volta quando ti chiamo» disse prendendomi il braccio
Mi voltai, il mio viso era completamente bagnato
«che è successo?» chiese.
Non riuscii a parlare e rincominciai a piangere. Mi abbracciò, amavo gli abbracci di Harry, mi tranquillizzavano.
Alla fine riuscii a raccontargli tutto e gli dissi la mia decisione. Quella di partire.
«cosa?» chiese
«Harry è la scelta migliore»
«destinazione?»
«America» risposi
«senti fai come vuoi»
Parlammo ancora poi se ne andò. Io mi diressi verso l’aeroporto per rendermi conto dei voli.
Una lacrima bagnò il quaderno.
-
«nonno continua a leggere il diario?» chiese teneramente i nipoti
«è finito!» 
«come?» chiesero stupiti.
«si ragazzi, ma posso dirvi io il continuò velocemente» domandai
«certo»
«Harry venne da me, mi fece capire di quanto io amassi ancora Desirèe. Arrivato in aeroporto incominciai a cercarla, la chiamavo, ma risultava inesistente. Non riuscivo a capire il perché cercavo quella ragazza con tutti i miei costi. E la trovai.»
«dove?» 
Le lacrime continuarono a scendere
«una signora emise un urlo e tutti corsero verso di lei. Desirèe era li a terra, con della polvere sui vestiti e del sangue che le scendeva dai polsi. Subito mi gettai tra le sue braccia, mentre una signora chiamò l’autoambulanza, non mi riuscivo a staccare da lei. Quando vennero gli infermieri la misero sulla barella e andai con loro. Il medico in ospedale disse che anche stando li con lei, non si sarebbe potuto fare niente, quella polvere era troppo forte, e il sangue era uscito troppo velocemente. La vita di Desirèe era finita all’età di vent’anni. E io ora sono ancora qui. A sessant’anni, amandola ancora e sentendomi uno stupido, perché se al suo ti amo avrei risposto con un anche io. Ora lei sarebbe mia moglie. Si. Lei ora sarebbe la signora Desirèe Tomlinson. »
I due nipoti si guardarono.
«nonno andiamo»
«dove?» domandai
«a trovare la tomba di tua moglie.» risposero sorridendo.

Li guardai con compassione e subito ci dirigemmo verso il cimitero
«wow, nonno era bellissima» esclamarono in coro
«si! E io sono stato uno stupido. In fondo era il suo sogno e i sogni son desideri. Lei era il mio, di desiderio. Addio Desirèe.» dissi porgendole una rosa rossa sulla sua tomba insieme alle altre che le avevo già portato precedentemente . 

ECCOMI GENTE. LA FF E’ FINITA CI SARETE RIMASTE MALE LO SO, MA SE FINIVA BENE ERA TUTTO COME LE FAVOLE, VOLEVO CAMBAIRE UN PO’. LO SO CHE E' DURATA POCO MA HO AVUTO UN'ILLUMINAZIONE ALL'ULTIMO MOMENTO E ALLORA L'HO SCRITTA SUBITO! RINGRAZIO TUTTE LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA MIA FF TRA LE PREFERITE E LE SEGUITE!! <3
 
SPERO CHE SEGUIATE LE ALTRE MIE FF E LEGGIATE LE ALTRE STORIE CHE STO SCRIVENDO!
MUCH LOVE!! <3
  
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