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Autore: 9Pepe4    25/05/2013    3 recensioni
Aggiornamento rimandato perché sono un disastro ;_;
Harry Osborn è sopravvissuto allo scontro con Venom e Sandman.
Ora che sa la verità, la sua amicizia con Peter e Mary Jane è più forte che mai, e in ospedale il ragazzo conosce Liz Allen, una giovane infermiera che farà del suo meglio per aiutarlo.
Ma nuove nubi si profilano all’orizzonte...
[Attenzione! Presenza di personaggi del fumetto mai apparsi al cinema!]
(Aggiunto capitolo 22: Un piccolo imprevisto)
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Osborn, Mary Jane Watson, Peter Parker
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 17 – Confusione

Liz fu la prima a doversene andare.
«Quando l’ospedale chiama…» sospirò, abbracciando brevemente Mary Jane.
«…tu rispondi…» completò l’altra, separandosi dall’amica quasi a malincuore.
Liz poteva essere anche diventata più riservata, nel corso degli anni, ma era abbastanza incline a dispensare gesti d’affetto come quello… Ed era un lato del suo carattere che a Mary Jane piaceva molto.
La ragazza bionda sorrise. «Mi hai tolto le parole di bocca».
Poi i suoi occhi si spostarono su Harry, e il sorriso le scivolò via dalle labbra. Per un istante, la sua espressione parve dire chiaramente: “A questo punto non so cosa diavolo fare”.
Dal canto suo, Harry pensò che, nonostante la scena alla raccolta fondi, Liz non era poi così brava a recitare… e tantomeno a nascondere le proprie reazioni.
«Ci vediamo» le disse, forse un po’ troppo velocemente.
La ragazza esitò, poi annuì e fece per uscire… Solo all’ultimo momento, si ricordò di Peter e si bloccò, salutando anche lui.
Quando se ne fu andata, l’alter ego di Spider-Man gettò un’occhiata interrogativa alla propria fidanzata. «Stava bene?» chiese. «So che probabilmente non sono la sua persona preferita, qui dentro, ma… Sembrava un po’ distratta».
Mary Jane aggrottò la fronte. Anche lei aveva trovato il comportamento di Liz un po’ insolito. Gettò un’occhiata rapida ad Harry, quindi rispose: «Non lo so… Forse in ospedale lavora troppo. Harry, tu che ne pensi?»
L’interpellato, fino a quel momento impegnato a rimuginare tra sé e sé, alzò di colpo gli occhi sull’amica. «Di cosa?»
«Di Liz» replicò Mary Jane.
Harry la fissò con l’aria di chi è rimasto senza parole.
«Dicevamo che sembra un po’ distratta» spiegò allora Peter, «e a quanto pare non è la sola…»
Harry gli indirizzò una smorfia, poi si voltò verso Mary Jane: «Sono sicuro che sta bene».
La ragazza dai capelli rossi lo guardò con aria scettica, ma non disse nulla.
«Ah, MJ, vuoi che ti diamo una mano a pulire questo pasticcio?» aggiunse il giovane, accennando a tutti i pop-corn disseminati sul pavimento.
Lei sospirò. «Forse sarebbe il caso, visto che è opera vostra».
Peter assunse un’aria colpevole. Lui ed Harry si scambiarono un’occhiata, ed un istante dopo erano già armati di scopa e paletta, e intenti a spazzare il pavimento.
Mary Jane quasi sorrise. Li aveva addestrati bene…
Harry, dal canto suo, avrebbe voluto che quei pop-corn fossero abbastanza interessanti da assorbire tutti i suoi pensieri. Purtroppo per lui, pretendeva troppo da degli ex chicchi di mais.
Con una sensazione indefinita – a metà tra il rimorso e il disappunto – pensò al momento in cui Liz l’aveva salutato.
La ragazza era visibilmente a disagio, e lui si augurava che quel comportamento non durasse a lungo.
Ultimamente, aveva iniziato ad apprezzare la compagnia della ragazza più di quanto volesse ammettere.
E ora? Avrebbero perso la confidenza che avevano guadagnato per colpa di un… il giovane non era sicuro di come definirlo… un incidente?
A quel pensiero, Harry strinse le labbra. Non voleva pensare di non riuscire più a chiacchierare con Liz.
Forse le persone impiegavano un po’, prima di entrargli nel cuore… Ma una volta che erano lì, lui detestava l’idea di doverle perdere (perderle… come aveva perso suo padre).
Insomma, che cosa diavolo era successo?
Quel momento di immobilità, di vuoto mentale… Non era il genere di cosa che sperimentava di fronte a chiunque.
Proprio per questo, però, non aveva senso.
Stava per baciare Liz?
Perché?
Per quel che ne sapeva lui, il proprio cuore era ancora fermo a Mary Jane.
Anche se ormai si era abituato al pensiero di non poterla avere. Anche se ormai si era abituato all’idea che lei amasse il suo migliore amico.
Gettò un’occhiata alla ragazza, che stava dicendo qualcosa a Peter con un sorriso.
Ma Liz?
Era difficile capire che cosa l’avesse immobilizzato quando se l’era trovata così vicina, anche perché in quel momento non aveva pensato a un accidente.
Ancora adesso, ricordava dei dettagli con chiarezza quasi assurda… L’ombra delle ciglia di Liz sulla guancia della ragazza… Il profumo del suo shampoo… Diavolo, era persino arrivato a vedersi riflesso nelle pupille di lei.
Forse, si disse, tentando di razionalizzare la cosa, si era trattato solo di attrazione fisica… In fondo, Liz era carina.
«MJ» chiamò Peter in quel momento, «la bottiglia della Coca-Cola è vuota. Dove devo metterla?»
Harry rivolse un’occhiata verso l’amico.
Mary Jane, da parte sua, indicò un sacchetto trasparente attaccato vicino al frigorifero. «Le cose di plastica le metto là…»
«Bene» disse Peter, con approvazione. «Raccolta differenziata».
Harry scosse impercettibilmente la testa, scaricando i pop-corn nella pattumiera.
A quel punto, fu colpito da un pensiero improvviso, che prima non aveva nemmeno considerato. Se lui… se lui non fosse riuscito a ritornare in sé quel che bastava per allontanare Liz… lei avrebbe… lo avrebbe baciato?
Così, senza allontanarlo?
Si sfiorò il viso con le dita.
“Assurdo” pensò.
Di sicuro, entrambi avevano di meglio di cui occuparsi: una mossa del genere era stata del tutto insensata.
Strappandosi da quelle riflessioni, Harry si avvicinò a Peter e a Mary Jane.

Qualche giorno più tardi, Mary Jane e Liz scesero al bar dell’ospedale per fare una merenda in compagnia.
«Accidenti» fu il commento della ragazza bionda, quando si sedettero ad un tavolino bianco e tondo, «devi volermi davvero bene, se accetti di mangiare quello che vendono qui».
Mary Jane aggrottò la fronte. «È davvero così terribile?»
«Abbastanza».
«Cosa devo dirti» replicò allora la ragazza dai capelli rossi, «il mio cuore è pieno di compassione…»
Iniziò ad armeggiare per aprire il suo pacchetto di patatine.
«Ma come diavolo…?»
«Ah, sì» disse Liz, sporgendosi in avanti, «quei pacchetti sono insopportabili… Da’ qui».
Mary Jane cedette il pacchetto alla mano tesa dell’amica. «Grazie».
«Mmm» fece Liz.
Dovette fare qualche sforzo, ma alla fine la confezione si aprì con uno strappo.
«Ecco qui» annunciò la ragazza bionda, restituendo il pacchetto a Mary Jane.
La ragazza coi capelli rossi le rivolse un sorriso riconoscente, raccogliendo un paio di patatine tra due dita.
Liz, da parte sua, succhiò un po’ della bibita che aveva comprato. «Cosa stavi iniziando a dirmi, prima?» chiese poi.
«Oh, sì» fece Mary Jane. «C’è questa mia amica, Juliet Gelfman, che hai dei cugini… E loro stanno mettendo su uno spettacolo, così lei mi ha proposto di fare un provino».
L’espressione di Liz si fece prima sorpresa, poi radiosa. «MJ, è fantastico! Sono sicura che sarai perfetta!»
L’altra sbuffò una risata. «Non sai nemmeno che ruolo dovrei impersonare…»
Liz arrossì appena, ma non si fece scoraggiare. «Perché? Ha davvero importanza?»
«Direi di sì» rispose Mary Jane. «Potrei non essere adatta, alla fine dei conti».
Liz agitò una mano come se fosse un discorso privo di fondamento. «Sia come sia» disse, «è inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta… Dico bene? Quindi tanto vale pensare positivo».
Mary Jane abbozzò un sorriso. «Forse però è meglio non cantar vittoria prima di aver vinto…»
Liz aggrottò la fronte. «Questo non è un proverbio».
L’altra quasi si mise a ridere, poi aggrottò la fronte e si sfilò di tasca il cellulare. «Scusa» disse, velocemente, «mi è arrivato un messaggio, e potrebbe ess…» Si interruppe di colpo, fissando il display. «No» sibilò. «Non posso crederci!»
Sorpresa dal tono dell’amica, Liz la guardò. «Che succede?»
Mary Jane serrò le labbra. «Mio padre» rispose, irritata. «Da quando mia madre l’ha lasciato, mi manda un messaggio dopo l’altro – tutti per insultarmi, naturalmente. Credi che io possa denunciarlo per stalking?»
Liz corrugò le sopracciglia. «Intasarti il cellulare di messaggi è un’azione da stalker?» domandò, insicura.
«Non ne ho idea» ammise Mary Jane, «però dovrebbe, così potrei…»
I suoi occhi scorsero il messaggio, e il suo fastidio parve aumentare.
«Qui arriva ad insultare Peter… Non posso crederci: l’avrà visto sì e no un paio di volte, di sfuggita, quando eravamo ancora vicini di casa…»
Ora era vera e propria rabbia: non una rabbia ferita, certo, ma una rabbia colma di sdegno.
«“Almeno i tuoi ultimi fidanzati erano ricchi”» citò, disgustata. «Come se sapesse qualcosa della situazione economica di Peter, senza contare che John non l’ha mai incontrato, mentre Harry…»
Si interruppe bruscamente.
Liz drizzò la testa per fissarla. «Harry?» ripeté, interrogando l’amica con lo sguardo. «Harry Osborn?»
Non sapeva perché, ma le sembrava di sentire un improvviso vuoto allo stomaco.
Mary Jane accavallò le gambe sotto il tavolo, un po’ a disagio. Annuì. «Siamo stati fidanzati per un po’ di tempo, dopo la fine del liceo…»
Liz era rimasta senza parole. «Ah» fu tutto ciò che riuscì a dire.
La sensazione nel suo stomaco si stava ramificando: ora aveva l’impressione di avere una radice sul fondo della pancia.
Mary Jane abbassò gli occhi sul cellulare, e un silenzio stranamente teso aleggiò tra loro due.
Liz tentò di chiarirsi le idee. Automaticamente, ripensò a qualche giorno prima, quando lei ed Harry…
Aveva cercato di non ragionarci troppo, finora… Di non chiedersi, per esempio, come sarebbe stato se lui non l’avesse fermata…
Adesso, però, il ricordo si era materializzato nel suo petto, e pretendeva di essere riesaminato.
In tutta onestà, se il ragazzo non si fosse tirato indietro… Lei non l’avrebbe fatto di certo.
Era insicura sul perché. Non era stupida, e ormai aveva capito di tenere molto a quel ragazzo, ma sinceramente non sapeva se ne era innamorata o meno.
Forse… forse…
Forse sì.
Allo stesso tempo, però, una parte di lei pensava che era meglio che fosse finita così, con un niente di fatto.
Per un non-bacio, il disagio che era serpeggiato tra lei ed Harry era stato fortissimo… Non osava immaginare cosa sarebbe successo nel caso di un bacio vero.
E se doveva scegliere tra il tenersi la loro amicizia e l’avventurarsi in un qualcosa di più per il quale Harry non era ancora pronto, in un qualcosa di più del quale lei non era del tutto sicura… Optava per l’amicizia senza pensarci nemmeno una volta.
L’aver scoperto che Harry e Mary Jane erano stati fidanzati, però…
Non sapeva bene cosa pensarne.
“Cavolo” gemette interiormente, “è tutto così confuso”.
Forse, la sua reazione di fronte a quella notizia era in parte dovuta al fatto che, dopo aver sentito Mary Jane parlare di Peter, si era figurata un amore nato subito dopo la rottura con Flash e interrotto solo – brevemente – da John Jameson.
Riportando gli occhi su Mary Jane, si schiarì la gola. «Direi che è meglio non pensare ai messaggi di tuo padre» disse, cercando di suonare disinvolta. «Impegnati a pensare positivo per il provino, piuttosto».
Mary Jane le scoccò un’occhiata a quel forzato cambio d’argomento. Lei si sentiva ancora un po’ a disagio, nel ricordare la propria relazione con Harry, specialmente perché sapeva di aver ferito il ragazzo… Ma perché Liz avrebbe dovuto reagire così?
Alla fine, decise di far finta di nulla. «Hai ragione» affermò, abbozzando un sorriso. «Posso farcela, in fondo».
Il cuore le batté un po’ più forte a quel pensiero.
In realtà, non voleva permettersi di sperare troppo, perché recitare a teatro… Era sempre stato il suo sogno, e non avrebbe mai dimenticato come si era sentita quando l’avevano eliminata dallo spettacolo.
Quell’umiliazione, quella delusione, quello sconforto… Non erano decisamente emozioni che era ansiosa di sperimentare di nuovo.
«Forse questa è la volta buona…» azzardò debolmente.
Liz le sorrise con fare incoraggiante.
«Deve esserlo» aggiunse Mary Jane, a mezza voce.
























Spazio dell’Autrice:
Eccomi! :D
Che dire? Questo era uno di quei capitoli a proposito dei quali ti chiedi: “E adesso come cavolo lo intitolo?”
E il risultato di tanto rimuginare è Confusione.
Okay. Be’, direi che è un’emozione che sicuramente provano sia Harry che Liz (e se sono così confusi per un non-bacio, immaginate il casino che sarebbe derivato da un bacio effettivo! XD)… E magari un po’ anche Peter e Mary Jane (il primo per il comportamento strano di Liz, la seconda per la reazione dell’amica nell’ultima parte del capitolo u.u).
Va bene, va bene, basta parlare di titoli.
A proposito di Juliet Gelfman, la ragazza di cui parla MJ... l’ho tirata fuori dal terzo film.
Mi spiego: quando Mary Jane, poco dopo essersi fatta assumere come cameriera del jazz club, decide di chiamare Harry… E mentre scorre la rubrica del suo cellulare, uno dei nomi che si può vedere è, appunto, Juliet Gelfman ^^
In ogni modo, arrivederci al primo di giugno!
(Queste note sono sempre chilometriche O.O)
  
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