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Autore: poetictragedy    29/12/2007    18 recensioni
Frank Iero crede nelle streghe, nelle fate, in Babbo Natale e al topo dei denti, ma si rifiuta di credere ai vampiri. Ma le sue idee diventano piuttosto confuse quando nota che il nuovo insegnante di arte, simile ad un dio greco, ha lunghi canini, la pelle diafana e freme dall'agitazione quando vede una goccia di sangue. Fanfiction a più capitoli appena partorita dalla mia mente malata [FRERARD FF]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fatality is like ghosts in snow.


un.

11.11
Frank sorrise, guardando l'orologio attaccato alla parete dell'aula.
Chiuse gli occhi, cercando di pensare ad un desiderio.
Non gli mancava niente.
Aveva i migliori amici del mondo, una splendida ragazza che lo amava,  un bell'aspetto e la sua famiglia gli voleva bene.
Cosa avrebbe potuto chiedere?
Ti prego, fa che avvenga un cambiamento. Uno qualsiasi, ho bisogno di cambiare film
"Signor Iero, gradirebbe un cuscino dato che ci siamo?"
Frank aprì gli occhi e mormorò un "mi scusi signor Pump".
Guardò fuori dalla finestra l'estate che stava svanendo.
Le foglie degli alberi avevano cominciato ad ingiallirsi, un leggero venticello le faceva danzare sull'asfalto del parcheggio della scuola e le nuvole erano grigie e cariche sicuramente di pioggia.
Poi Frank notò una figura.
Un uomo, sulla ventina, che usciva da una macchina grigia.
C'erano tante persone intorno a quell'uomo, ma qualcosa in lui lo metteva in evidenza tra la folla.
Era come se brillasse di una luce speciale, quasi fatata.
Frank lo seguì con lo sguardo, finchè quell'uomo  fu inghiottito dalla moltitudine di studenti che entravano ed uscivano dalla porta della scuola.
Guardò scoraggiato il dorso bianco e immacolato del banco davanti a sè e pensò a chi potesse essere quella figura.
Non era riuscito a focalizzare bene il viso, però quel modo di camminare lo aveva quasi stregato.
Posò lo sguardo sulla lavagna, su cui il professore tracciava equazioni incomprensibili.
Perchè si era iscritto a fisica?
Lui era una frana con la matematica.
Incrociò lo sguardo con Quinn, che gli sorrise.
Giusto. Aveva seguito Quinn a fisica, per questo che si era iscritto.
Dopotutto era il suo migliore amico.
La campanella dell'intervallo interruppe i pensieri di Frank, che uscì velocemente dalla classe seguito dall'amico biondo.
Nonostante il chiasso degli studenti tra i corridoi, Frank Iero non riusciva a togliersi dalla mente quella figura nel parcheggio.


~

"Cosa facciamo stasera?" chiese Ray, dando un calcio ad una lattina.
Frank addentò il panino che stava tra le mani di Quinn e masticò lentamente.
Aveva voglia di fare qualcosa di nuovo.
Era stufo di passare i venerdì sera a festini ridicoli, o a guardare film stupidi alla tv.
Si distese sull'erba del prato davanti alla scuola e stette lì a pensare, osservando le nuvole viaggiare con velocità.
Come gli sarebbe piaciuto essere una nuvola.
Essere fatto di qualcosa inafferrabile, essere trasportato da correnti fredde e calda, essere simili a batuffoli di zucchero filato.
Adorava le nuvole, anche se erano piene di pioggia.
"Frank, tu cosa vorresti fare?"
"Cambiare corso. Odio fisica"
Tutti scoppiarono a ridere, compreso lui.
"Vabbè fratello, se vuoi cambia corso. Ho apprezzato il gesto" disse Quinn, strizzandogli l'occhio.
Frank sorrise e si alzò dal prato, togliendosi i fili d'erba attaccati sui jeans.
"Vado in segreteria, magari riesco a convincere Kitty a spostarmi da Fisica"
Gli amici annuirono, seguendolo con lo sguardo.
La segreteria della Belleville High School era sempre affollata.
Studenti che arrivavano in ritardo, genitori adirati, insegnanti che fumavano stressati dall'anno scolastico che era appena iniziato.
Frank si avvicinò al bancone della segretaria, sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi, quando sentì qualcosa; come se tutte le forze cosmiche fossero andate addosso ad un iceberg e i pezzi di ghiaccio fossero caduti nell'acqua facendo un suono simile a dei campanellini di cristallo.
L'uomo che aveva visto nel parcheggio era seduto non molto lontano da lui.
Doveva avere venticinque anni come massimo.
I capelli neri come la notte ricadevano sulla fronte bianca in modo disordinato.
Aveva una bocca piccola e sottile, contorta in una smorfia.
La pelle bianca come il latte emanava quasi un'aureola argentea nella stanza.
La maggior parte delle ragazze lo guardavano attirate da quella bellezza e dalla misteriosità di quell'uomo.
Frank, attento a notare ogni particolare di quella creatura seduta, ne scoprì il colore degli occhi.
Era come se l'oro fuso si fosse mescolato con lo smeraldo.
L'uomo si alzò dalla sedia e si avvicinò al bancone, a pochi centimetri da Frank, che era rimasto come immobilizzato dall'effetto dei suoi movimenti.
"Signor Iero, ha bisogno di qualcosa?" chiese con gentilezza, Kitty.
Frank si disincantò, arrossendo un po' e poi sussurrò con voce strozzata.
"..Credo che sia il turno di questo signore, non il mio"
L'uomo lo guardò, scrutandolo dall'alto al basso e lo fissò negli occhi.
Frank si sentì esposto, come se fosse stato nudo davanti a milioni di persone.
"Sì, ci sono prima io" disse con tono seccato l'uomo.
Questa Frank non se l'aspettava.
Aveva immaginato che l'uomo, vedendo un diciasettenne, gli avrebbe ceduto il turno sorridendo.
Ma si sbagliava.
Quell'uomo, di una bellezza da farti soffocare con il tuo stesso ossigeno, era acido e molto burbero.
Frank si sedette su una sedia vicina e aprì una rivista, cercando di distrarsi da tutta la confusione mentale.
Perchè si sentiva così confuso?
Lui era Frank Iero.
Era una delle persone più sicure di tutto il pianeta.
Prima che arrivasse questo figaccione acido, ovviamente.


_______

Duuunque.
Non so da dove mi sia uscito questo pasticcio.
Ho sognato tutto questo durante una noiosissima lezione di arte e poi ho scritto tutto :3
E' la prima slash che scrivo, quindi vogliatemi bene <3
Il primo capitolo è molto corto, ma doveva servire quasi come prologo uhm.
Oltre ad essere corto è molto confuso, però è fatto apposta [:
Il titolo deriva dalle ultime frasi della canzone dei chem,  vampires will never hurt you, che io amo, stimo e sbavo.
Spero che vi piaccia e lasciatemi un po' di commenti,  vanno bene anche le minacce :D
peace <3

poetictragedy..



  
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