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Autore: Vianne1013    19/06/2013    6 recensioni
E sono tornataaaa! E non mi fermo mai lo so, questa fic nasce da un vecchissimo fumetto che non ho mai finito di disegnare e che ora vi ripropongo come fic, chissà se questa cosa mi aiuterà a finirlo. Non si sa mai…comunque buona lettura! La fic presenterà grandi sorprese. Ciauuu!
Genere: Avventura, Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori/Greta, Miki, Ryo Saeba/Hunter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Qualche settimana dopo.

STTTTRAAAAAAAAAAPPPPPPPPP!
Prima un rumore di cerotto strappato con la forza e infine un urlo agghiacciante si udirono improvvisamente dentro la clinica.
“Ahiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!Che maleeeeee! Doc ma sei impazzito?????” urlò all’improvviso Mick come un pazzo.
“Su non fare il bambino e rimani fermo mentre finisco di cambiare il cerotto!” disse il vecchio senza distogliere lo sguardo dalla ferita del povero americano.
“Hai la delicatezza di un elefante! Perché mai devo farmi medicare da te anziché dalla mia dolce Kazue?” domandò l’uomo con le lacrime agli occhi.
“Non è colpa mia se tua moglie è impegnata con Miki nell’altra stanza.” Disse l’anziano mentre continuava la sua medicazione e sopportava a fatica le lagne dell’uomo.
“Uffa… Kazueeeee salvamiiiii!”
“Smettila di fare il bambino e comportati da uomo!” gli urlò alla fine Umibozu, ormai spazientito.
L’americano si voltò verso l’omone seduto a pochi passi da loro e gli rivolse uno sguardo truce e pieno di rabbia.
“Fatti medicare da questa sottospecie di sadico in camice e poi ne riparliamo!” disse Mick con un’espressione imbronciata.
“Falla finita una buona volta, non riesco più a sopportare le tue urla isteriche!!” disse Umibozu furente.
“Brutto polipone!”
“Maniaco da strapazzo!”
“Lucciolone!”
“Poppante!”
“ORA BASTA!!!!!” urlò all’improvviso Kazue, uscendo dalla stanza adiacente, precedendo di pochi passi Miki. “Smettetela, siete peggio dei bambini!”
Mick rivolse uno sguardo interrogativo alla moglie e alla fine rispose “Ha iniziato lui!”
“Veramente sono ore che ti lamenti senza sosta. Ero nell’altra stanza e riuscivo a sentirti perfettamente! E’ stato molto difficile riuscire a lavorare in santa pace!” disse la dottoressa rivolgendogli uno sguardo truce.
“Ma.. ma Darling….”
“Niente Darling… smettila di brontolare e fatti medicare!”rispose la donna, sgridando esplicitamente il compagno, per poi ignorarlo e dirigersi verso un nervoso e impaziente Umibozu.
Quando l’omone si accorse della presenza di Kazue, istintivamente si alzò in piedi e le chiese con aria trafelata “A-allora? Che ha Miki?”
La dottoressa si scambiò un sorriso complice con la mercenaria e poi guardando l’uomo, disse “ Non ha nulla Falcon, stai tranquillo! E’ semplicemente una questione di…. Miki vuoi dirglielo tu?”
La donna guardò con dolcezza il marito e sorridendo raggiante disse “Sono incinta Falcon! Kazue ha detto che sono già di due mesi.”
Al sentire quella rivelazione, Mick e Falcon rimasero sorpresi, quasi esterefatti, mentre Doc si limitò a sorridere felice.
“Congratulazioni mio caro Falcon! Presto sarete finalmente una famiglia al completo!”
Falcon al sentire quelle parole arrossì violentemente e rimase immobile sotto lo sguardo divertito delle due donne, che scoppiarono a ridere fragorosamente.
“E bravo Luccioloneeee! Bel colpo!” disse Mick agitandosi violentemente e rendendo sempre più difficile il lavoro del povero Doc.
“Smettila di chiamarmi Lucciolone idiota!” ringhiò l’omone all’americano.
“Ah ma quanto siamo nervosi! Sei proprio intrattabile oggi!” disse Mick, imbronciandosi di nuovo e ributtando la testa sul cuscino che aveva tra le braccia.
“Ah che bello! Presto avremo un bambino ti rendi conto?” cinguettò felice Miki, ignorando le lamentele costanti dell’americano, afferrando il marito per un braccio e facendolo così arrossire ancora di più.
“Chi è che avrà un bambino?” disse all’improvviso una voce femminile familiare, annunciando una presenza decisamente inaspettata. Tutti quanti con un’espressione stupita ed incredula si voltarono verso l’entrata e all’unisono risposero “MARY!!!”
“Ehilà buongiorno come state?” disse la donna sorridendo e prendendo posto accanto a Umibozu.
“Allora qual buon vento ti porta? Ma tu non eri tornata in America?” domandò Miki sedendosi di fronte a lei e accomodandosi con eleganza.
“Sì, ma non potevo assolutamente resistere! Ho una notizia bomba e dovevo darvela di persona!”
“Beh allora spara no? Non vedi come siamo tutti sulle spine?” disse Mick sbuffando sonoramente.
“Angel te l’ha mai detto nessuno che sei un rompiscatole? Mi domando come faccia Kazue a stare ancora con te. Comunque non è questa la cosa importante. Volevo semplicemente dirvi, che il vicedirettore Micheals o per meglio dire Eichi Tsunegai è stato finalmente arrestato e verrà presto processato e condannato per tutti i crimini che ha commesso!”
“Ohhh questa sì che è una bella notizia!” disse Kazue battendo le mani.”Ehm.. chi sarebbe questo Micheals?”
“Era l’infiltrato speciale della banda di Sangem. James Micheals, vicedirettore all’FBI, mio superiore, nonché nipote di primo grado del professor Tsunegai. Nei dossier che mi avete consegnato, c’è tutta la storia di come siano riusciti ad inserirlo tra le alte schiere dell’FBI senza destare alcun sospetto e avendo così tutto il controllo della situazione. Avreste dovuto vedere la faccia che ha fatto, quando mi sono presentata con i dossier in mano e la foto che lo ritraeva con suo zio e Sangem quand’era ancora un ragazzo. E’ sbiancato di colpo e ha anche cercato di fuggire… “
“Ah sì? Sei riuscita ad acciuffarlo ugualmente no?” domandò Kazue.
“Eh sì, è inavvertitamente inciampato nel carrello della signora delle pulizie e lì è finita la sua fuga, ma anche la sua carriera di criminale.”
Al sentire quelle parole, Mick e gli altri scoppiarono a ridere fragorosamente, immaginando tutta la scena.
“Poveraccio! Immagino che figura!” disse l’americano ridendo a crepapelle e creando non pochi problemi al povero Doc, che tra un pezzo di cotone e una garza, non riusciva a tenere a bada il suo irruento paziente.
“Mick se non la smetti di muoverti, ti anestetizzo l’amico! E’ chiaro????” urlò improvvisamente il Doc, quasi spaventando tutti i presenti. L’americano si limitò a sbuffare in tutta risposta.
“Giustizia è fatta! Finalmente questa guerra assurda è finita!” disse Kazue, tirando un sospiro di sollievo e ignorando il battibecco dei due uomini.
“Sì infatti! Se penso che quel maledetto è riuscito ad abbindolarmi e a prendermi in giro per tutto questo tempo… “ disse la donna stringendo i pugni con violenza.
“Beh l’importante è che da ora in poi, non avrà più la possibilità di ingannare nessuno. E poi Mary quell’uomo non ha preso per i fondelli solo te.” Rispose Umibozu.
“Eh sì Falcon, in effetti hai ragione. Per fortuna che c’eravate voi. Ragazzi veramente non ho parole per ringraziarvi, se non fosse stato per voi e per Ryo e Kaori, a quest’ora staremmo ancora con l’angoscia di una nuova possibile minaccia per l’intera umanità. La PCP è stata un’invenzione terribile e ha provocato non pochi problemi e ha fatto tante vittime innocenti!” disse Mary con un’espressione triste e cupa.
“Per fortuna è finita.” Disse Miki sospirando.
Mary alzò lo sguardo verso la donna e annuendo disse “Già, ora è finalmente finita! Grazie davvero, se non ci fosse stati voi, non sarei mai riuscita a risolvere il tutto.”
“Non devi ringraziare noi.” Disse Mick all’improvviso, alzandosi in piedi, mentre si abbottonava la camicia bianca.
“Che vuoi dire?” domandò la donna guardandolo con un’espressione confusa.
Voglio dire che Ryo e Kaori sono stati i veri eroi, loro hanno rischiato molto in tutta questa storia. Lui ha quasi rischiato la vita, più di una volta e lei oltre ad aver perso suo fratello, ha messo a repentaglio la sua vita, con la speranza di mettere la parola fine a questo incubo, che dura da anni. Loro due sono i veri eroi, noi ci siamo limitati ad aiutarli.”
La donna rimase per qualche minuto in silenzio, elaborò attentamente le parole che le erano state dette e rivolgendo lo sguardo verso i presenti si schiarì la voce.
“Credo che tu abbia ragione… ma credo che siate stati tutti quanti degli eroi e io non saprò mai ringraziarvi abbastanza.” E poi come destatasi da un lungo sonno, domandò “Ma a proposito dove sono quei due? Non li vedo da quando avete lasciato Venezia.”
A quella domanda, tutti i presenti si lanciarono un’occhiata interrogativa. Fino a quel momento, nessuno si era posto quella domanda e ora che la donna l’aveva fatto notare, non si sapeva quale fosse la risposta a quella domanda. Fu allora che Miki si alzò dalla sedia e rispose “Avevano un impegno molto importante, è per questo che non sono qui.”
“Ah sì e che genere d’impegno?” domandò Mary incuriosita da tanto mistero.
“Dovevano comunicare l’esito del caso ad una persona … una persona molto importante.” Rispose la mercenaria sorridendo e aumentando la confusione nella testa dell’americana.

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L’aria fresca della primavera ormai alle porte, iniziava a farsi sentire. Gli alberi erano quasi tutti in fiore ormai, mentre dai prati verdi cominciavano a fare capolino le prime margherite bianche. Kaori osservò quello spettacolo con il cuore pieno di gioia, finalmente era primavera anche per lei.
Era felice, tutto era andato per il meglio, il suo rapporto con Ryo era finalmente decollato in modo giusto e ora erano una coppia a tutti gli effetti. Mentre camminavano fianco a fianco, lungo l’enorme viale ormai in fiore, non poteva fare a meno di pensare a tutto quello che era successo. In quegli ultimi mesi la loro vita era stata sconvolta da un caso senza precedenti, che si era rivelata essere una gatta molto difficile da pelare e che aveva quasi rischiato di far incrinare il loro rapporto per sempre.
Avevano quasi perso tutti la vita ed era un miracolo se fossero riusciti ad uscirne illesi. Sì, Mick si era beccato una pallottola in una spalla e Miki e Umibozu erano quasi annegati, ma erano comunque vivi e questo era l’importante.
Quando il suo sguardo si voltò verso di lui, un sorriso sornione le apparve sul volto e la donna sentì il cuore esplodere di gioia.
“A che pensi?” domandò lui senza smettere di camminare.
“A tante cose.” Rispose lei colta alla sprovvista da quella richiesta.
“Tante cose.. ovvero?”
“A quello che è successo in questi ultimi mesi, al caso, a Venezia, al fatto che eravamo ad un passo dalla morte, che per un attimo mi sono sentita come se quel terribile incubo non fosse mai finito e al fatto che fortunatamente ora, sono qui insieme a te.”
“C’è mancato poco stavolta.. ma ce la siamo cavata come sempre… vero Sugar?”
Ed eccolo lì, quel sorriso meraviglioso che aveva il potere di scacciarle via tutti i pensieri negativi e la faceva sentire la donna più fortunata del pianeta.
Kaori si limitò ad annuire, sorridendo raggiante e dopo avergli afferrato il braccio, continuò a camminare al suo fianco, raggiungendo finalmente la meta tanto agognata: la tomba di suo fratello Hideyuki.
Una volta arrivati, la donna si inginocchiò e iniziò a sistemare i fiori bianchi, che aveva comprato per lui.
“In tanti anni gli hai sempre portato gli stessi fiori. Hanno un significato particolare per te?” domandò Ryo, mettendosi le mani in tasca e lanciando uno sguardo verso la lapide.
“Questi sono i fiori preferiti della nostra famiglia.” Rispose Kaori sorridendo “Quando ero piccola, papà li portava sempre sulla tomba della mamma e una volta morto lui, io e Hide abbiamo continuato a portarli ad entrambi. Lui amava moltissimo questi fiori, gli ricordavano i momenti felici trascorsi insieme.”
“Ho capito. ..Sono veramente bellissimi.” Rispose l’uomo sorridendo.
“Sì lo credo anche io.” Rispose la sweeper contraccambiando il sorriso. “Hai visto Hide? Siamo tornati da te. Volevo farti sapere che è finalmente tutto finito. Ora potrai riposare in pace. La minaccia di una nuova Union Teope è finalmente stata stroncata, non potranno più fare del male a nessuno. Sangem e i suoi scagnozzi sono morti e la Nuova Union Teope è svanita come polvere nel vento. Ora è davvero tutto finito ed io sono finalmente felice accanto a Ryo.”
Dette queste parole, Kaori si alzò e rivolgendo uno sguardo pieno d’amore al suo compagno, si avvicinò a lui, che la strinse forte a sé e rimase immobile ad osservare la lapide dove era inciso il nome dell’amico.
“Credo che Hide ora sia finalmente libero e felice.” Disse all’improvviso una voce femminile alle loro spalle.
Quando i due sweeper si voltarono, incontrarono gli occhi tristi ma sollevati di Saeko, seguita dalla figura imponente di Shin.
L’uomo notando lo stupore sul volto di Kaori, disse “ Sono venuto a portare un mazzo di fiori sulla tomba di tuo fratello e anche… a chiedergli perdono per averlo reso una vittima della mia e della loro follia. Spero che tu mi permetta di rimediare ai miei errori.”
Senza dire una parola,la donna annuì sorridendo e fece spazio, permettendo all’uomo, che una volta era il loro più acerrimo nemico, di inginocchiarsi davanti alla tomba di Hideyuki.
“Tu non mi conosci e io non conosco te, ma so che per colpa mia, tu hai perso la vita e la cosa mi rattrista molto. Sono stato un folle visionario, una pedina in mano a gente senza scrupoli che ha permesso alla mia pazzia di prendere il sopravvento e di condannarmi fino alla fine dei miei giorni. Quando ero sul punto di esalare il mio ultimo respiro, qualcuno lassù ha avuto pietà di me e mi ha dato una seconda occasione, che ho deciso di non sprecare e di utilizzare al meglio. Sono riuscito a distruggere l’ultima cellula impazzita, di quel folle piano di conquista del mondo e ora siamo finalmente tutti liberi. Ti chiedo perdono per aver strappato la tua giovane vita e per averti tolto all’amore di tua sorella, prometto che mi impegnerò al massimo per riparare ai miei errori e condurre una vita diversa, migliore della precedente. Ti chiedo perdono Hideyuki.”
E fu in quel momento che una folata di vento agitò i fiori bianchi davanti a loro, portando con sé due petali che risplendendo sotto la luce del sole, ricordavano le candide ali di un meraviglioso angelo.
“Credo che questa sia la risposta che aspettavi Shin.” Disse Ryo accennando un sorriso verso il volto riconoscente del padre.
“E’ finalmente tutto finito. Siamo liberi.” Disse Saeko sorridendo. “E anche Hideyuki è finalmente libero.”
E detto questo rimasero tutti lì, con il cuore colmo di gioia e speranza, ad osservare l’incisione sulla lapide “Hideyuki Makimura.”
Un grande uomo e ora un nuovo angelo, libero di volare alto nel cielo.

Fine.

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Commenti e ringraziamenti finali.
Ciao a tutti, come avete potuto vedere ho pubblicato gli ultimi 5 capitoli oggi. Il fatto è che parto per le ferie e tornerò intorno all'8, pertanto volevo evitare di lasciarvi a secco.
La mia storia è finita, spero tanto che vi sia piaciuta. Ci ho messo esattamente due anni per concluderla e mi ha accompagnato durante varie fasi della mia vita.
La considero il mio capolavoro e spero tanto di riuscire a scrivere qualcosa di altrettanto meraviglioso.
Un grazie a tutti per il sostegno e per aver aspettato pazientemente che l’Incanto dell’Angelo terminasse la sua corsa e decidesse di prendere il volo per il cielo azzurro.
Grazie dal profondo del cuore.
Spero di ritrovarvi nelle mie prossime storie.
un bacione!
Saluto la mia creatura con gioia e riconoscenza. Sono felice di aver vissuto un viaggio così intenso e avventuroso.

Un bacio a tutti e alla prossima ^_-
   
 
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