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Autore: hugmeidols    20/06/2013    3 recensioni
"Cosa stai facendo?!" la voce si avvicinava sempre di più "Niente, mi sto divertendo con la mia ragazza" rispose "Non penso che a lei piaccia la cosa e, se devo dirla tutta non credo nemmeno che lei sia la tua ragazza" Beth smise di urlare e riprese a piangere, non aveva mai pianto tanto in vita sua "Cosa vuoi?" disse con far serio il ragazzo "Lasciala andare, o mi costringi a farti male" il ragazzo rise "Non credo proprio voglio divertirmi" così dicendo si girò verso Beth e fece per riprendere ciò che aveva cominciato quando gli arrivò un pugno in pieno volto che lo fece cadere a terra "Che cazzo fai?!" disse il ragazzo rialzandosi da terra "Ti avevo detto che ti avrei fatto male, adesso vattene" Beth rimase immobile, sembrava che le sue preghiere si fossero avverate e scivolò sul muro fino ad arrivare a sedersi a terra asciugandosi le lacrime "Io non me ne vado, levati dai coglioni" fece per tirargli un pugno ma il ragazzo lo scansò per pochissimo, per poi tirargli un altro pugno sullo stomaco e una gomitata sul naso facendolo finire a terra fra i cassonetti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: PWP
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"..please, tell me that you'll come back"


Harry's pov.

Era passata una settimana da quando Beth era partita. Aveva cercato di scoprire dove fosse andata ma non c'era riuscito. Aveva perfino provato ad entrare a casa sua dalla finestra ma si era fermato quando la vecchietta della casa di fronte lo aveva minacciato di chiamare la polizia e non c'era nessun "Ho lasciato il cellulare lì" che potesse dissuaderla. 

"Louis ti dico che ci ho provato ma mrs.Jones non mi leva gli occhi di dosso" disse richiudendo la tendina della finestra che stava in camera sua.
"Prova ad andarci di notte se proprio non ne puoi fare a meno" suggerì l'altro; Harry roteò gli occhi "Certo, così penserà davvero che sono un ladro" commentò sedendosi sul letto.
"Non so che dirti. Perché non rinunci e basta? Ti ha detto di non cercarla, perché non ci provi?"
Harry si distese sul letto "Non ci riesco. Voglio..voglio solo sapere come sta" rispose poi.
"Senti" Louis sospirò "vi conoscete da meno di due settimane è ovvio che non si fidi di te e che voglia tenerti a distanza. Non la conosci e finirai solo per spaventarla e farla allontanare ancora di più"
"Forse hai ragione" si passò una mano fra i capelli "ma non riesco a non stare in pensiero capisci? Ha sofferto tanto quanto me e vorrei solo dirle che se ne ha bisogno sono qui"
"Questo penso l'abbia già capito" controbatté Louis.
"Ma-"
"Niente ma Harry. Lasciale il suo tempo, dalle i suoi spazi. Vedrai che torna"
"E se non mi considerasse nemmeno suo amico? Se quando e se tornerà farà come nulla fosse e io tornerò ad essere un estraneo?"
"Non succederà"
"Non ne sono così convinto. Mi avrebbe lasciato un recapito o comunque qualcosa per farmi capire che mi considera un suo amico"
"Harry cazzo, ti ha scritto una lettera!"
"Ma non mi ha detto né dove va né come rintracciarla" sbraito alzando il braccio destro in aria per poi farlo cadere di peso sul letto.
"Vuole solo che la lasci in pace per qualche giorno. Come hai detto tu ha sofferto tanto quanto te e sicuramente vuole stare da sola per far sbollire la cosa. Ognuno reagisce a modo suo, non puoi pretendere che faccia come vuoi tu."
"Sì pero-"
"Niente ma e niente però. Se non ti considerasse un suo amico non ti avrebbe lasciato quella lettera, piuttosto sarebbe sparita e basta, ti pare?"
Harry sospirò "Sì.."
"Ecco allora rilassati e vedrai che prima o poi si farà viva lei. Adesso vado, mia sorella rompe le palle come al solito, vuole rimanere a casa questa sera. A proposito tu vieni giusto?"
"Non lo so..non credo di poter essere molto di compagnia.." 
"Non rompere le palle Harry, mi avevevi detto che saresti venuto! Giuro che vengo a prenderti fino a casa"
Harry rise "Si vedrà, ciao Lou"
"Come si vedrà Har-" Harry chiuse la chiamata per poi sospirare e posare il telefono sul comodino.

Beth's pov.
"George sono a malapena le otto e mezza del mattino e tu mi hai già rotto il cazzo" si lamentò lei sedendosi sul prato ricoperto di neve.
"Quanto siamo fini, comunque non vedo cosa ci sia di male? Insomma, ti ho solo chiesto perché sei venuta qui, non c'è bisogno di alterarsi" commentò lui sedendolesi accanto.
"No" rispose lei "tu non mi hai chiesto perché sono venuta qui: hai cominciato a rompere le palle insinuando che stessi scappando da qualcuno"
"E non è così?"
Beth sbuffò "Me ne torno in albergo"
"Lo vedi, non fai altro che scappare Beth. Sei qui da una settimana e ancora non mi hai detto il perché, eppure io di me ti ho parlato"
"Non sono affari che ti riguardano" rispose continuando a camminare.
George la raggiunse "Io non vi capisco, davvero. Voi femmine siete assurde, ti ho solo chiesto una cosa per una-"
"Sei volte" gli fece notare.
"E va bene, sei volte, e ti sei alterata nemmeno ti avessi chiesto di darmela" Beth si fermò e  lo fulminò con lo sguardo "Potevo risparmiarmela"
"Già" riprese a camminare.
"Comunque continuo a non trovarci nulla di male in quello che ti ho chiesto. Non è una cosa brutta scappare da qualcosa, siamo umani è normale avere paura!" esclamò mente Beth si allontava.
"Okay!" sbraitò girandosi "Vuoi sapere perché sono qui?!" lo raggiunse.
"Il mio ragazzo mi ha fatto le corna con una bionda sfigata con il cervello non più grande di una pigna spiaccicata da un fottutissimo tir, non contento, torna da me mente sono ancora incazzata con lui, lo facciamo sul tappeto persiano del mio salotto, mi promette di essere cambiato ma continua a sentirsi con la troia-cervello da pigna. Nonostante ciò, il giorno del mio compleanno mi lascia a casa con i suoi parenti e dice di dover andare a casa da sua madre perché sta male e indovina? Me la mette in culo un altra volta finché non scopro che la gallina col quoziente intellettivo pari a quella di una roccia è la fidanzata di un tipo che mi ha salvata da un quasi stupro. Dopo averla presa a pugni ed essere tornata a casa con il tipo, ho lanciato tutta la roba del mio ormai ex fuori dalla finestra e ho tirato il suo cellulare sul parabrezza della sua auto sperando di prendere in fronte quella cagna di merda infine, la sera ho fatto i bagagli e sono venuta qui lasciando da solo quel povero deficiente senza nemmeno spiegargli perché. Ecco, adesso sai come mai mi ritrovo in questo buco di posto. Buona giornata" concluse tornando sui suoi passi.
"Wow" commentò George.
"Wow?" Beth si rigirò "Mi hai rotto il cazzo per giorni e te ne esci con wow?"
"Non..non so che dire, davvero. Pensavo fossi scappata dai tuoi genitori rompicazzo"
"Ad averceli i genitori rompicazzo" rispose Beth sedendosi sulla prima panchina che le capitò sott'occhio "Mi dispiace" ammise George sedendolesi accanto.
"Il fatto sta che io gli ho creduto realmente quando diceva di essere cambiato..ci ho creduto così tante volte" sorrise amareggiata "mi aveva anche dedicato una canzone.."
"Che stronzo" commentò George.
"Già ma non m'importa più, davvero" fece spallucce "ho altro a cui pensare."
"Tipo?" chiese lui.
"Tipo Harry..l'ho lasciato da solo con una lettera, non si meritava quello che ha passato-"
"Nemmeno tu Beth" lo guardò e sorrise.
"Grazie, ma penso che quello che ci stia peggio sia lui. Insomma, io sono stata tradita più volte da Zayn, roba che se mi portano in montagna mi scambiano per un cervo" George rise "lui no.." continuò lei "non lo sapeva. Sapessi con quale sguardo sofferente mi ha guardata quando gli ho detto tutto" sospirò "mi sono sentita una stronza e in più, gli avevo promesso che ci saremmo visti per svagarci un po' e invece la sera stessa sono scappata."
"Hai avuto le tue ragioni" strinse le spalle "voglio dire, avrai pensato fosse la migliore cosa da fare"
"Ad essere onesta no. Mi sono pentita di questa decisione da quando ho messo piede sul treno fino a quando sono scesa alla stazione" ammise.
"E allora perché non torni indietro?" domandò lui.
"Ho paura" lo guardò per qualche secondo per poi abbassare lo sguardo "ho paura della reazione di Harry, ho paura di incontrare Zayn e ho paura di fare lo sbaglio di perdonarlo di nuovo. Hai ragione tu..non faccio altro che scappare dalle cose e dalle persone."
George si passò una mano fra i capelli "Anche io sono scappato sai?" Beth lo guardò.
"Non sono qui per studiare come ti ho detto. Sono scappato da una responsabilità più grande di me e me ne pento ogni giorno" sospirò.
"Che tipo di responsabilità? Non avrai mica ucciso qualcuno spero"
George rise "Pensi sempre al peggio eh?" Beth strinse le spalle.
"Comunque no.." respirò lentamente "tu quanti anni pensi che io abbia?" le chiese poi di punto in bianco.
Beth ci pensò su per qualche secondo "Mah..una ventina. Forse venticinque. Perché?" George rise.
"Ne ho a malapena diciassette" Beth sgranò gli occhi "Che cazzo dici?"
"Sono serio" ridacchiò "li ho compiuti il mese scorso. Il fatto è che, ho messo incinta una ragazza e quando me l'ha detto non ho avuto il coraggio di assumermi le mie responsabilità e sono scappato anche se i miei genitori mi avevano dato il loro appoggio" sospirò.
"Non credo di capire, i tuoi ti avrebbero aiutato, perché sei scappato?"
"Perché non riesco a vedermi come un padre..cercare un lavoro, mantenere una famiglia..sono ancora giovane Beth."
"E cosa vorresti fare? Lasciare quella povera disgraziata da sola mentre cresce TUO figlio?" 
"L'idea era quella" sospirò "Dovresti tornare da lei invece e crescere vostro figlio"
"Non puoi dirmi cosa fare Beth, anche tu stai scappando" le fece notare.
Beth rimase in silenzio, aveva ragione, non poteva puntargli il dito contro poiché anche lei si stava comportando allo stesso modo, ma non poteva lasciare che quel povero bambino crescesse senza una figura paterna.
"Senti" si alzò "hai ragione, anche io sto scappando e hai ragione dicendo che sono l'ultima persona che può dirti cosa fare ma quel bambino ha bisogno di te quindi adesso vai nel tuo appartamento e fai le valigie, io andrò in albergo e farò le mie" sorrise mettendosi le mani sui fianchi "adesso basta scappare. E' ora di affrontare le nostre responsabilità, è anche la vigilia di Natale e si sa che a Natale sono tutti più buoni" rise e gli tese una mano; George sorrise e gliela strinse "Hai ragione" l'abbracciò "grazie."

Harry's pov.
Dato che Harry gli chiudeva continuamente la chiamata, Louis decise di andare direttamente a casa sua: Harry Styles sarebbe stato al suo compleanno, che l'avesse voluto o meno.
"Harry, senti. E' il mio compleanno oggi, devi esserci e basta!" esclamò Louis poggiandosi alla scrivania dell'amico "Davvero Lou, non sono dell'umore ti rovinerei solo il party" commentò lui restando disteso sul suo letto; Louis sbuffò e tirandolo per un piede lo fece cadere dal letto "Non rompere il cazzo e vai a lavarti!" disse indicandogli il bagno con il braccio sinistro; Harry rise "Va bene, solo perché sei tu" rispose poi alzandosi "Ma non ti assicuro niente" 
Louis roteò gli occhi "Sbrigati! Alle otto e mezza devi essere a casa mia, chiaro?"
"Cristallino" rispose Harry facendolo ridere "Ciao" lo salutò uscendo dalla sua stanza.

Louis' pov.
Non appena fu fuori da casa di Harry, Louis decise di andare a fare quello che l'amico aveva tentato in vano di compiere: entrare a casa di Beth dalla finestra della sua stanza fortunatamente socchiusa.
Si guardò in torno per qualche secondo, poi, appurato che nessuno lo stesse osservando, si arrampicò sull'albero accanto casa di Beth e con un movimento degno del migliore ninja dell'intero giappone, aprì la finestra col piede e saltando entrò dentro la stanza.
"Pft, non ci ho messo nemmeno dieci minuti, e dire che Harry ci sta provando da una settimana" rise.
"Allora, vediamo un po', lo troverò il suo numero di cellulare da qualche parte" commentò guardandosi intorno "sì ma dove?"
Louis guardò ovunque, sulla scrivania, nei cassetti del comodino e dell'armadio, giù in cucina: niente, non c'era da nessuna parte ma proprio quando stava per perdere le speranze, notò un post-it attaccato al frigo.
"Nuovo numero.." disse staccando il post-it "non poteva essere più facile di così" rise e prendendo il cellulare compose il numero aspettando una risposta.

Beth's pov.
Era da mezz'ora che Beth faceva la valigia: aveva comprato così tanta roba in quella settimana che non sapeva più dove infilarla. "Perché ho comprato cinque libri, che cazzo me ne devo fare" si lamentò sedendosi sulla valigia per poterla chiudere "sono sempre la solita" piagnucolò "che poi sono piena di vestiti e ne ho comprati altri mille" sbuffò dopo averla finalmente chiusa "speriamo non esploda" concluse sedendosi sul letto.
Stava davvero per tornare a casa? 
Si distese "Tu guarda cosa mi tocca fare per un bambino che non è nemmeno mio" sospirò "be', spero mi ringrazierà un giorno per aver avuto un padre" continuò quando le squillò il telefono; lo prese da sopra il comodino e sbloccò la tastiera.
"Numero sconosciuto" inarcò le sopracciglia "Bah" disse poi rispondendo.
"Pronto? Qui è Beth chi è che parla?" chiese alzandosi.
"Beth? Sono Louis" le si gelò il sangue nelle vene, sperava fosse un altro Louis ma sapeva che la cosa non era possibile.
"Ciao?"
Si sentì sospirare "Cazzo Beth, Harry è da una settimana che cerca di trovare il tuo numero se viene a sapere che sono entrato in casa tua-"
"Tu hai fatto cosa?!" esclamò lei.
"Lo so, ho sbagliato, ma avevo davvero bisogno di parlare con te e.." sospirò di nuovo "ti prego, dimmi che tornerai" a quelle parole Beth cercò di calmarsi "Harry è disperato, vuole solo sapere se stai bene" sorrise leggermente.
"Di' ad Harry che sto bene anzi, non dirgli nulla. Sto tornando a casa comunque" rispose.
"Cosa? Davvero?!" Beth rise "Sì. Prendo il treno tra mezz'ora"
"Fantastico!" esclamò lui "Senti, ho un piano, stai a sentire" disse poi; Beth inarcò le sopracciglia e si mise a sedere sul letto.

"Cazzo ma questa stazione è sempre così piena?" commentò Beth facendosi spazio tra la gente seguita da George "Quando capita sì" rispose lui.
"Ecco, quello è il mio treno" disse Beth indicandone uno "e quello dev'essere il tuo" ne indicò un altro "il tuo quando parte?" gli chiese poi.
"Dieci minuti dopo il tuo quindi ti faccio compagnia ancora per qualche minuto" le sorrise; Beth ricambiò il sorriso "Aspettami qui, poso i bagagli vicino al mio posto" disse poi entrando nel vagone del treno.
"Eccomi!" esclamò ridendo dopo qualche secondo "Non trovavo il posto, comunque sta per partire, è meglio se ci salutiamo" lo abbracciò e George ricambiò l'abbraccio.
"E' stato bello passare questa settimana con te, dovremmo tenerci in contatto" commentò poi prendendo il cellulare "dammi il tuo numero, voglio sapere poi come te la cavi col bambino" gli sorrise.
"Ecco, devo confessarti una cosa" disse George; Beth inarcò le sopracciglia "Certo dimmi"
"Non c'è nessuna ragazza e nessun bambino, l'ho fatto per farti tornare indietro e..i miei bagagli sono pieni di carta. Ho ventitré anni e sono davvero venuto qui a studiare" ammise tutto d'un fiato "Cosa?!" esclamò Beth "No aspetta io-" le porte del vagone cominciarono a chiudersi "George, ti odio porca puttana!"
"Mi ringrazierai!" commentò lui non appena le porte del vagone furono chiuse "Vaffanculo, fatemi scendere!" esclamò lei picchiando con le mani sulle porte "Ti odio!" sbraitò; George le sorrise e la salutò con la mano per poi mimare con la bocca "buon viaggio."
"Sì, buon viaggio a tua sorella." commentò lei ed ecco che la brutta sensazione avuta sette giorni prima s'impadronì nuovamente dello stomaco di Beth che lentamente andò a sedersi al suo posto.

Harry's pov.
L'ultima cosa che voleva Harry quel giorno era sicuramente andare alla festa di compleanno di Louis. Anche solo l'idea di dover uscire di casa lo opprimeva e lo faceva stare male ma sapeva che Louis sarebbe stato capace di andarlo a prendere fin dentro casa e trascinarlo per un piede fino a casa sua.
Il che non era molto invitante come cosa.
Comunque ormai era davanti casa dell'amico, non gli restava altro che bussare e godersi quella serata. O almeno provarci.
"Harry! Sei venuto!" esclamò Louis non appena aprì la porta "Avevo altra scelta?" commentò lui sarcasticamente; Louis rise "Vedrai che ti divertirai" gli sorrise e chiudendo la porta lo accompagnò fino al salone.
Intanto alla stazione qualcuno era appena tornato.

Beth's pov.
Non appena Beth mise piede dentro la stazione, la voglia di risalire sul treno e tornare indietro la pervase da capo a piedi ma aveva promesso a Louis che avrebbe fatto come le aveva detto quindi non le restò che fare un bel respiro e cominciare ad avviarsi verso l'uscita.
"Forza Beth, puoi farcela.." disse a se stessa "non ci credo nemmeno io" continuò stringendo la maniglia della valigia.
"Speriamo almeno che il mio scooter sia ancora dove l'ho lasciato" commentò avviandosi verso uno dei tanti vicoli vicino alla stazione per poi sorridere alla vista del suo ciclomotore.
"Sapevo che non ti avrebbe toccato nessuno qui" esclamò poggiandovi sopra i bagagli per poi prendere le chiavi in una delle tasche e mettere in moto.
"Allora prima di tutto vado a casa a posare questa roba e poi.." sospirò "andrò a casa di Louis. Speriamo che me la mandi buona" commentò sospirando e partendo diretta verso casa.

Non appena fu a casa lasciò i bagagli nell'ingresso e si diresse in cucina dove Louis le aveva detto di aver lasciato il suo indirizzo. "Minchia, Doncaster..è il quartiere più lontano. Non poteva abitare ad Holmes Chapel dico io?" si lamentò dopo aver letto il post-it che le aveva lasciato sul tavolo.
"Non mi resta altro che sistemarmi e andare, che gioia" disse uscendo dalla cucina e dirigendosi al piano di sopra.
"Mh, questa dev'essere la finestra di cui mi aveva parlato Louis" commentò andandola a chiudere "devo ricordarmi di farla aggiustare..comunque, vediamo un po' cosa posso mettermi. Di certo non un abito da sera.." rimase lì a pensarci per qualche minuto finché non ripensò ai vestiti che aveva comprato durante la settimana.
"Sono un genio!" esclamò scendendo al piano di sotto per andare a prendere la valigia "Mi rimangio tutto, ho fatto bene a prendere degli altri vestiti" continuò aprendo la valigia.
"Allora" disse poi uscendo una felpa, dei leggins, delle converse, un paio di pantaloncini e una sciarpa "Beth, fattelo dire, sei un genio" ripeté ridendo per poi andarsi a cambiare.
"Resta solo il fattore freddo, va be..quello si può sopportare" commentò non appena fu pronta per uscire.
"Sentite capelli, vorrei evitare di rasarvi a zero proprio questa sera quindi o state in ordine o state in ordine, due sono le cose" disse cercando di dar loro una forma decente "Ah, chi se ne fotte!" sbraitò "Li lascio sciolti tanto grazie allo scooter si rovineranno ugualmente" continuò prendendo le chiavi e uscendo dalla sua stanza diretta a casa Tomlinson.

Harry's pov.
Harry stava lì, seduto sul divano ad annoiarsi a morte. "Vedrai che ti divertirai" gli aveva detto Louis e si era visto. Stavano tutti ballando mentre lui ormai stava dando la sua forma al divano.
Non era nemmeno andato a bere qualcosa poiché doveva guidare la macchina e in più Louis era stato tutto il tempo occupato con gli invitati.
"Harry dammi una mano cazzo" gli aveva detto mentre cercava di non far cadere i bicchieri per terra "Scusa ma, non è la tua festa? Perché fai il cameriere?" commentò Harry alzandosi di mala voglia.
"Ma che ne so.." sbuffò lui "l'altra ancora non arriva" si fece scappare; Harry inarcò le sopracciglia "L'altra chi?" chiese poi; Louis si maledì.
"Una mia amica" rise nervosamente "speravo venisse ma di sicuro è in ritardo. Scusa ma devo portare questi bicchieri al tavolo" tagliò corto poi lasciandolo lì con tre bicchieri in mano.
"Sì ma io che devo farci con questi?" chiese poi sbuffando.
Era passata mezz'ora e la festa stava cominciando a prendere piede persino Harry si stava divertendo un po', la cugina di Louis era molto simpatica, proprio l'ideale per fargli passare dalla testa la sua fissazione per Beth.
Era alta, bionda e con due occhi azzurri come il cielo.
"Sai" le disse passando il pollice sul bordo del suo bicchiere di plastica "somigli alla mia ex" le confessò; la ragazza palesemente ubriaca rise "Grazie, era simpatica?" chiese lei ridendo.
"Mi ha messo le corna" rispose lui sorridendole per poi prendere un altro sorso dal suo alcolico.
"Oh ma io non lo farei mai" commentò la tipa poggiandogli una mano sulla coscia "Dite tutte così" rispose lui amareggiato; si era ripromesso di non bere ma non ce l'aveva fatta ed ecco che adesso cominciava a cambiare umore.
"Sono sincera" la ragazza rise e per poco non gli rovesciò la bibita sul jeans "Scusa" rise di nuovo "Nulla" Harry poggiò il bicchiere a terra prendendone un altro dal tavolo; di solito non beveva molto ma quella volta era come se volesse proprio perdere lucidità.
"Harry non credi di star esagerando?" disse Louis poggiandogli una mano sulla spalla e togliendogli il bicchiere dalle mani "Ne ho bevuto solo uno" rispose lui sorridendogli.
"Già, vieni con me va. Scusa Joey" le sorrise e la ragazza rispose ridendo.
"Amico, ti prego, è la ragazza più squallida di tutta Doncaster ed è mia cugina. Se te lo dico io è la verità" disse Louis accompagnandolo al bagno; Harry si strofinò gli occhi "Già" rise "Hai ragione" continuò poggiando i palmi sul lavandino "non so che mi è preso" concluse aprendo il rubinetto per sciacquarsi la faccia.
Louis gli diede una pacca sulla spalla "L'alcool non è la risposta comunque" 
"Sì, hai ragio-" Harry venne interrotto dal suono del campanello di casa; Louis sgranò gli occhi e sorrise "Dev'essere il pizzaiolo. Senti, io devo finire di fare una cosa in cucina, puoi andare tu?" gli chiese.
Harry annuì "Sì..certo"
"Ce la fai a reggerti in piedi?" 
Harry si asciugò la faccia sulla tovaglia e gli sorrise "Sì, sto bene. Vado io" disse poi uscendo dal bagno lasciando Louis da solo.

Il campanello suonò di nuovo "Un attimo, sto arrivando" commentò Harry leggermente irritato "abbia pazienza. Mai visto un pizzaiolo che va di fretta" continuò.

Beth's pov.
"Un attimo, sto arrivando" Beth deglutì lentamente, conosceva quella voce.
"Dannato Louis, questa me la paga."

Harry's pov.
Harry si strofinò nuovamente gli occhi e sospirò a lungo prima di aprire "Buona sera m-" sgranò gli occhi e si bloccò. "B..beth? Che ci fai qui?" disse poi quasi senza fiato.
"Sono tornata....sorpresa.." rispose lei fischiando lentamente dentro una di quei fischietti che si allungano che si comprano solitamente a carnevale.



*fa svolazzare un fazzolettino bianco*
Vi prego non mi uccidete AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
Okay, okay, lo so che è da tipo Marzo che non aggiorno e mi dispiace ma non ho trovato tempo..........bugia.
Mi sono messa a scrivere Summer Love e ho dimenticato la Barry, mia culpa, mia grandissima culpa.
Non vi biasimo se volete farmi chiedere perdono in ginocchio sui ceci (?) comunque, spero vi piaccia.
Avevo anche un video da mettere ma dato che sono un'inetta del cazzo non ci sono riuscita CUORI CUORI CUORI.
Adesso mi volatilizzo e GIURO che aggiornerò prima.
Un beso
@hugmeidols.

  
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