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Autore: _fighter    22/06/2013    8 recensioni
Venezia, Italia.
Lei è una bellissima ragazza di vent'anni, dolce e gentile con tutti che dopo il liceo si trasferisce a Venezia, per andare all'Università.
Lui è un ragazzo di quasi ventidue anni, dolce e sicuro di se stesso ma irritante e irrimediabilmente bello, che a volte gira su Chatroulette.
"Se la prima è stata un caso, la seconda una coincidenza, la terza sarà destino?" scoppiammo entrambi a ridere.
 
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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SALVE A TUTTI.
Questa è la mia prima storia originale e spero vi piaccia.
Io ho quindici anni quindi ogni riferimento all'Università è inventato, cioè è come la immagino io.
Non ho messo di esami e tutto quello che succede all'Università ma ho fatto finta che sia una scuola normale, un secondo liceo diciamo.
I personaggi sono Colton Haynes e Holland Roden, che io amo irrimediabilmente.
Per quanto riguarda Chatroulette lo stesso, non ci sono mai andata, tutto inventato.
Bhe, spero che la storia vi piaccia perché io ora devo scappare.

RECENSITE, PER FAVORE.
Vorrei dei giudizi da persone diverse.
Alla prossima, Anna :)
Vi dirò i nomi degli altri personaggi nei prossimi capitoli:)
                                                 



 

                                                                                 1. Chatroulette.




"Credo di poter impazzire, questo maledetto pc non vuole saperne, dannazione" brontolai scaraventando il pc sul lato opposto del grande divano che ospitava me e Anya.
"Troviamo semplicemente un altro modo per passare la serata, no?" 
Non risposi, volevo vedere assolutamente il nuovo film di Channing Tatum, c'era solo in streaming vista la mia grande sfiga per non essere arrivata in tempo in un qualsiasi cinema di Venezia.
"Azzurra?"
Forse dovrei controllare il modem, forse è lì qualcosa che non va.
Riesce ad accendersi ma ha problemi a collegarsi ad internet.
"Azzurra?!?"
Cavolo, io avevo bisogno di internet, come avrei fatto per le email che dovevano arrivarmi dal professore di Inglese nei giorni successivi? Maledetto internet, maledetta Università!
"Azzurra cavolo, rispondimi." mi spintonò Anya spazientita.
"Scusami..è che ho bisogno di internet, non è per il film ovvio, ma internet mi serve per l'Università, il professore di Inglese doveva spedirmi delle email in questi giorni." risposi passandomi stancamente una mano in volto.
Anya mi sorrise, quanto poteva essere bella una ragazza come lei?
L'avevo conosciuta l'anno prima.
Era la mia coinquilina nonché migliore amica e compagna di Università, anche se seguivamo corsi completamente diversi.
Io, volendo continuare gli studi all'Università, dopo essere uscita dal liceo linguistico con il massimo dei voti, avevo deciso di proseguire il mio percorso entrando nell'Università di Venezia, anziché in quella di Napoli.
Il problema era stato convincere i miei genitori visto che ero di Salerno.
L'Orientale a Napoli era decisamente più vicina ma io volevo poter essere indipendente e autonoma.
I miei erano stati subito comprensivi, ci tenevano al mio percorso di studio e non me lo negarono per nulla al mondo.
Così mi misi subito alla ricerca di un appartamento vicino all'Università e lessi un annuncio su di un giornale.
Era proprio l'annuncio di Anya che cercava una coinquilina. Non persi tempo e telefonai subito, non mi importava tanto delle condizioni dell'appartamento, l'importante era andare all'Università.

Arrivai quindi a Venezia e quando entrai nel mio nuovo appartamento me ne innamorai.
Era enorme e molto colorato, c'era una cucina abbastanza grande con un tavolo per sei persone giusto al centro, illuminata dalla luce del balconcino che si affacciava in strada, due camere da letto, ovviamente per me e Anya, entrambe con letto matrimoniale e balcone, poi un bagno grande che avremmo diviso e infine un salone con un televisore schermo piatto, un grande divano bianco, un tavolino e una finestra coperta da tende viola chiaro. L'appartamento era poi ripieno di quadri.
Non sembrava un appartamento, ma una casa!
Feci subito amicizia con Anya e diventammo buone amiche fin dall'inizio.
Iniziammo a parlare e scoprii che lei era un anno più grande di me e ancora non era riuscita a trovare una coinquilina fino ad allora.
Lei era bellissima, capelli scuri, occhi chiari e fisico asciutto, la perfezione insomma.
Dopo qualche settimana dal mio arrivo Anya decise di farmi vedere l'Università, lei era del posto e conosceva Venezia come le sue tasche.
Nulla da dire al riguardo, l'Università mi era piaciuta subito. Come avevo immaginato.
Le lingue erano il mio sogno, amavo il pensiero di poter viaggiare un giorno con la mia conoscenza nelle lingue.
Per il pagamento dell'Università avevo deciso di farcela da sola con un lavoro, ma i miei genitori rifiutarono.
Volevano esserne parte e quindi decidemmo che solo una metà me la sarei pagata io, ma un lavoro dovevo pur sempre cercarmelo, dovevo pagare l'affitto che dividevo con Anya.
E così trovai anche un lavoro in una caffetteria tranquilla poco distante dall'appartamento e dell'Università.
"Chiamiamo un tecnico, tranquilla, non ci vorrà nulla oppure sarà solo il segnale, aspetta dieci minuti  e vedi che il tuo bellissimo internet ritornerà dalla sua cara mammina."
La guardai e poi scoppiammo a ridere.
"Ci decidiamo? Mi annoio, o usciamo o guardiamo un film, a te la scelta." continuò.
"Guardiamo uno schifoso film alla tv dove non c'è il mio amato Tatum dai." misi il muso.
Anya saltellò dal divano, prese il pc, lo chiuse e poi accese la tv.
Come passare il sabato sera con la propria migliore amica a vent'anni, cose da sfigate insomma.
Cambiava canale ogni tre secondi, com'era possibile che il sabato sera non ci fossero film in tv? Che razza di tv era?
"Oddio! Sì, sì, sì, questo, assolutamente."
Guardai Anya emettere degli urletti e cercai di capire che film fosse.
Appena lessi "Titanic" la mia mascella toccò terra.
Titanic? Un sabato del mese di Ottobre? Mettete il film quando poi è successo in Aprile?
Di solito Titanic viene trasmesso per ricordare quel giorno e succede in Aprile.
Rubai il telecomando dalle sue mani e mandai avanti anche se Anya si lamentava.
Non potevo deprimermi di sabato sera.
"Vado a fare i pop corn, scegli qualcosa di adatto alla serata, magari che faccia ridere" la ammonii passandole il telecomando.
Mi alzai e entrai in cucina per cercare i pop corn e metterli nel microonde.
"Azzurra, i canali sono finiti e c'è solo un film su Babbo Natale" urlò dal divano.
Cosa? Natale? Ma se siamo ad inizio Ottobre?
La tv aveva confuso i periodi prima con Titanic e ora con il Natale.
"Cosa? Possibile che-" mi fermai sullo stipite della porta e osservai Anya parlare al telefono.
Gli angoli delle labbra le arrivavano alle orecchie. Sorrideva come una matta.
"Okay, si penso di poter scendere..." mi guardò come per chiedere il permesso.
Subito mi ricomposi e annuii con foga.
Vederla sorridere era bellissimo e se quella persona al telefono ci riusciva sarei stata solo felice.
"Sì, posso scendere, arrivo, dammi cinque minuti." chiuse la chiamata e urlò dalla gioia.
"Voglio sapere!" incrociai le braccia sotto il seno e chiusi gli occhi a due fessure.
"Bhe, diciamo che ogni tanto esco con questo ragazzo...dai, ricordi? te lo dissi già." rispose spostandosi verso la sua camera per cambiarsi.
Indossò un vestitino bianco a fiorellini con le bretelline che arrivava un po' su al ginocchio, le calze color carne, gli stivaletti beige e un giubbetto leggero del medesimo colore.
"Oh, il misterioso ragazzo che non ho ancora avuto il piacere di conoscere"
"Lo conoscerai presto, usciamo insieme qualche volta, chiamiamo anche le altre" mi guardò dallo specchio mettendosi il rossetto.
Le altre ovvero delle ragazze conosciute all'Università con le quali uscivamo a volte il sabato o la domenica sera.
"Bene, allora divertiti" gli scoccai un bacio sulla guancia "e salutami il fidanzatino"
Soffocai una risata quando si voltò per uccidermi con lo sguardo.
"Per questo, domani li lavi tu i piatti, ciao cucciola." urlò quando si era chiusa la porta alle spalle.
Roteai gli occhi, lavare i piatti non era la fine del mondo solo che era dannatamente noioso.
Mi buttai a capofitto sul divano a guardare la tv.
Un film di Natale? ma si poteva mai vedere un film di Natale ad Ottobre?
No, non si poteva. Spensi la tv e ripresi il pc.
Internet era magicamente ritornato.
Soffocai un urletto quando vidi la scritta colorata di Google.
L'orologio segnava le 22:14, ormai era tardi per vedere il mio amato Tatum.
Girai un po' su twitter, tumblr e poi andai su facebook.
Guardando la bacheca notai una nuova foto di mio fratello.
Ah quanto mi mancava Mattia, non lo vedevo da Agosto quando ero scesa giù a Salerno.
Mattia era l'esatto contrario di me, io avevo i capelli rossicci, lui biondi, io gli occhi di un verde-marrone strano, lui gli occhi blu con sfumature verdi acqua, lui alto, io non tanto, lui diciassette anni, io quasi ventuno.
Cliccai sul suo profilo e quando lessi il suo ultimo stato spalancai gli occhi.
"Cosa crede di poter fare?"
Saltai dal divano e afferrai il cellulare.
Ora mi sentiva.
"Pronto?" felice, era felice.
"Mattia, sono Azzurra" risposi arrabbiata.
"Azzu, come stai sorellona? Lo sai che mi manchi?" chiese ancora più felice.
"Taglia corto amore, cosa significa il tuo stato di facebook? "Stasera festa a casa, alle 23, tutti invitati", mamma e papà ti hanno dato il permesso?"
"Ovvio che no, sono a Perugia da zia Angela, dai Azzu, non fare la rompipalle" rispose, ora scocciato.
"Rompipalle io? Ma sai quanta gente verrà a casa? Sai quanti ragazzini potrebbero scopare nel mio letto o in quello di mamma e papà? NON VOGLIO CHE NESSUNO SCOPI IN CAMERA MIA, SIGILLALA." 
"Calmati, nessu.." 
"Mattia?!?" lo bloccai.
"Eh?"
"Non fare sesso in camera mia e non fare sesso in generale."
Parlavo di sesso con mio fratello, perché? 
"COSA? Ti prego Azzurra, non voglio parlare di sesso con te, cazzo sei mia sorella"
"Tu l'hai già fatto" sbottai subito e pian piano la bocca mi si spalancava.
"OH MIO DIO, HAI GIA' FATTO SESSO" urlai quasi sotto shock.
"AZZURRA, CAZZO, STAI CALMA, ho diciassette anni, sono maschio e poi non sono affari tuoi" esplose.
"Non voglio dei nipoti a ventuno anni, tesoro mio, usa precauzioni" risposi neutra.
"Io invece sì, te lo trovi un ragazzo almeno non parli con me al telefono di sabato sera?" me lo disse ridendo.
"Bastardo, non cambiare discorso e comunque chi ti dice che non ce l'ho?" chiesi stridula.
"Se avevi un ragazzo non parlavi con me ora." ripeté.
"Ma.." io lo avevo chiamato per sapere che stava combinando a casa.
"Ma niente, perché non esci sorellona? Ti farà bene, vai con Anya." 
"Anya è uscita con un amico" dissi a bassa voce.
Solo ora mi rendevo conto che davvero ero sola e avrei dovuto avere un ragazzo anche io.
Ma da un anno e passa non avevo tempo per me stessa tra Università e caffetteria figuriamoci per un ragazzo.
Lo sentii ridere sguaiatamente. Va bene, lo meritavo.
"Vedi?" continuò a ridere.
"Si vabbé, goditi la festa, non rompere nulla in casa, chiudi la mia stanza a chiave e non fare sesso e se lo fai usa la precauzione, ciao fratellino" chiusi con un sorriso.
"Ciao sorellona." era imbarazzato, lo sentivo dalla voce.
Non potei che ridere pensare che mio fratello avesse già fatto certe cose con qualcuna mi faceva venire i brividi.
Sbuffai, che potevo fare?
Lessi su twitter di gente che si divertiva su un sito e cliccai.
"Chatroulette.com"
Ah, era quel sito dove parlavi in web con gente di tutto il mondo e te la ridevi perché poteva anche uscire un tizio travestito e ballare sulle note di Call me maybe, come quello del video di youtube.
Ma si dai, cosa ci perdevo? Stavo morendo dalla noia.
Così entrai, non c'era bisogno di nessuna email o password.
La mia paura era solo trovare qualcuno che faceva cose sconce in web.
Il mio primo "partner" non sembrava avere la web, era tutto nero.
Aggrottai la fronte poi vidi due occhi aprirsi all'improvviso facendosi spazio nel buio assieme ad una dentatura bianchissima.
Saltai urlando dalla paura e cambiai subito partner.
Me l'ero fatta sotto, era un nero, perché era ad occhi chiusi e poi li ha aperti all'improvviso, dio santo che paura.
Non che fossi razzista ma da piccola spiai i miei guardare The Ring e avevo il terrore che dalla tv o dal computer potesse uscire qualcosa e quel ragazzo di colore era inquietante.
Sì, a vent'anni era da idioti, ma che ci potevo fare? Ero una che se la faceva sotto facilmente.
Il secondo "partner" sembrava aver la web funzionante, il problema è che non vedevo la faccia, era una stanzetta.
Ero impegnata a vedere la stanza, non avevo notato che stava urlando, ma non si vedeva nulla. Gemeva e urlava in inglese.
Percorsa dai brividi e per non far vagare la mia mente in cose sconce passai al partner successivo.
Il terzo "partner" invece mi aveva disgustata, come immaginavo, c'era gente che il sabato sera non usciva e faceva da sé cose eccitanti. Avevo chiuso gli occhi per passare al partner successivo.
Il quarto "partner" o meglio dire la partner era una ragazza con i capelli rosa shocking che leccava un gelato, aveva su per giù la mia età.
La guardai accigliata e lei non smetteva di leccare il gelato in modo provocante.
La guardavo quasi schifata tanto che mi chiese una cosa che riuscii a capire con difficoltà perché passò al partner successivo.
Era francese e in qualche modo mi aveva chiesto se ero lesbica e forse dalla mia faccia aveva capito che non lo ero.
Non che avessi qualcosa contro i gay, sia ben chiaro.
Ma già era difficile trovare persone etero libere, figuriamoci lesbiche o gay e passare il sabato sera su un sito per masturbarsi non mi sembrava una gran cosa. Uscire e parlare con qualcuno era la così migliore.
Certo stavo dicendo cose che non stavo facendo, anche io ero a casa il sabato sera, ma non ero lì su per cose inadeguate bensì per ridere un po'.
Passai quindi al partner successivo.
Il quinto "partner" sembrava una persona normale, era un uomo sui trent'anni a petto nudo muscoloso e pieno di tatuaggi. Ah però.
"Ciao" oh mio dio, qualcuno in tutto quel tempo mi aveva parlato per la prima volta, dopo la lesbica ovvio.
"Ehm..ciao" risposi timida.
"Che ci fa una bella ragazza come te su chatroulette di sabato sera?" fece sensuale.
"Non sono una tipa a cui piace molto uscire"
"Mhh bene, allora facciamo sesso in web" disse diretto e serio.
Spalancai gli occhi. Oh mio dio, era a petto nudo, quindi probabilmente era nudo.
Si stava alzando. Misi subito una mano davanti agli occhi e con l'altra cercavo il tasto per passare al partner successivo.
Il sesto, il sei era il mio numero fortunato, forse avrei trovato una ragazza gentile che si scocciava come me il sabato sera e mi sarei messa a parlare con lei.
"Ti prego, ti prego, ti prego, dimmi che non sei un nero che appare dal buio o uno che geme senza farsi vedere o uno che si sta facendo un servizio da solo o una lesbicona che cerca di sedurmi o uno che vuole fare direttamente di me la sua donna di una notte in web" presi aria, avevo detto tutto troppo velocemente e ad alta voce, lo stavo pensando.
Che ci facevo ancora su quel sito? Non era per niente da me.
Decisi di togliere la mano solo per chiudere chatroulette quando mi accorsi del mio sesto (e ultimo) "partner" che cercava di non scoppiarmi a ridere in faccia tramite schermo.
"Penso proprio che tu sia nuova su chatroulette" disse poi sorridendo.
Che sorriso e che voce e che figo.
Era un ragazzo dai occhi azzurri, chiarissimi, dio e come adoravo quel colore, dai capelli biondo scuro e dal fisico magro e forte, non muscoloso da far schifo, ma con qualche muscolo, era davvero carino.
"Pensi bene e se non ti spiace vorrei staccare" dissi cercando di chiudere la schermata.
"No, aspetta, non appartengo alla categoria che hai appena elencato, in realtà è solo la seconda volta che ci entro e sono a casa di un mio amico, lui è uscito però...e..e non so perché ti sto dicendo tutto questo" finì con un lieve sorriso.
Accennai una risata. "Sei scandalizzato quanto me?" 
"Macché dici, sono un maschio" fece altezzoso, poi si fermò. "Okay, sono scandalizzato e credo di aver incontrato anche io il nero che tu hai visto, me la sono fatta addosso quando ha aperto gli occhi" continuò poi un po' impaurito.
Scoppiai in una risata sguaiata, avevo avuto la stessa espressione impaurita prima.
"Oddio, piccolo il sito, eh?" continuai a ridere.
"Bhe sì"e iniziò a ridere anche lui. "Ehm, quindi che fai qui sopra?"
"La mia coinquilina mi ha mollato per un ragazzo, mi annoiavo e la tv trasmetteva film di Natale quindi ho fatto un salto qui" finii con un sorriso timido. 
Mi studiava, mi osservava mentre parlavo, avrei pensato fosse un maniaco ma non era quella la sua intenzione.
Cercava solo di conoscermi.
"Oh bene, siamo in due ad assere stati scaricati" sorrise "di dove sei?" fece.
Cosa? No, non gli avrei detto dove abitavo, avrei mentito su tutto, non mi fidavo dei siti internet anche se sembrava un bravo ragazzo.
"Ehm..Salerno" verità, mezza verità "e tu?".
"Milano. Salerno è bella come Napoli? Ci sono stato ad Agosto."
"Oh certo, è bellissima solo che Napoli è la meta dei turisti." accennai un sorriso. "Milano? Sempre caotica?"
"Oh..ehm, sì sì, non cambia mai, poi ci sono sempre concerti, c'è sempre un caos" sembrava non credere alle sue stesse parole e balbettava un po', forse anche lui mentiva? bhe, faceva bene.
"Quanti anni hai?" continuò.
"Ventuno tra qualche mese, tu?" sorrisi all'idea dei miei quasi ventuno.
"Quasi ventidue" rispose "Vai all'Università?" continuò.
"Oh sì..ehm, vado all'Orientale a Napoli, è vicino sai com'è..Venezia era abbastanza lontana" feci una smorfia, aveva notato che stavo fingendo? Non sono per niente brava a fingere.
Guardai la sua faccia quasi adorante.
"Oh anche io faccio lingue all'Università di Milano" disse con una faccia strana.
A Milano c'era un'Università per le lingue?
"Certo non è come l'Università a Venezia ma è qualcosa" continuò ancora.
Stava decisamente fingendo lo si notava dal fatto che parlava piano e con poca sicurezza.
"Oh, che lingue studi?" feci interessata, quando si parlava di lingue straniere ero pronta a tutto.
"Inglese, Francese, Spagnolo, Russo e Cinese" disse fiero. "e tu?"
"Oh che bello il cinese, vorrei impararlo anche io, però non ho potuto" sembravo un cane bastonato. "Però faccio Arabo con Inglese, Francese, Spagnolo e Russo" terminai poi con un sorriso a 32 denti.
"It's fantastic!" disse con tanto entusiasmo e scoppiai a ridere. La sua pronuncia in inglese era perfetta!
Proprio mentre ridevo la porta si aprì, segno che Anya era arrivata, dovevo chiudere, non volevo farmi vedere con dei siti del genere.
"SONO A CASA!" urlò dalla porta.
"Oddio, scusa devo chiudere, è arrivata la mia amica" disse frettolosa per poterlo spegnere.
"Aspetta! Come ti chiami?" fece quasi triste.
"Azzurra" risposi decisa con un sorriso e poi chiusi il sito contenta dopo aver visto quel tenero sorriso.




 
VOGLIO SOLO DIRE CHE NON ANDRO' NEL BANALE, DOVETE LEGGERE GLI ALTRI CAPITOLI PER CAPIRE, IL PROSSIMO E' DI PASSAGGIO MA IL 26 PUBBLICHERO' IL TERZO:)
  
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