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Autore: kannuki    01/07/2013    3 recensioni
Non ha alcuna arma con se, non può difendersi e non può neppure replicare il giochetto che ha fatto con Rose a suo tempo. Ora che Katherine ha assunto la cura per l'immortalità, non è certa che torni indietro, una volta morta... ed è piena di verbena, fattore che rende nullo qualsiasi tentativo di salvarla! Resisterà, farà quello che ha sempre fatto con Klaus: ignorerà Marcel e scapperà alla prima occasione... e se proverà a morderla, avrà una bella sorpresa.
Comincia come la seconda parte di 'Meet EM at 2:00 pm', incrocia 'Hannibal' e Will Graham a Baltimora e prosegue con 'The Originals' a New Orleans. Nessun Elijah è stato pugnalato in questa storia. ^^
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Katherine, Pierce, Klaus
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Backover'
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Ciao, Annaterra!
Leggevo la tua recensione e pensavo che è un po' più complicato di così: Klaus ha SEMPRE il suo tornaconto, non è così disinteressato come sembra. =) Lecter (come tutti gli psicoanalisti) non si sbilancia, non fa domande dirette, lascia parlare. Il lavoro 'vero' deve farlo Kat. Con il procedere dei capitoli, apparirà un po' più chiaro.
Buona lettura.


Seduta 27. Studio Du Maurier, ore 20.04

Non era un caso dei più eclatanti, di certo non da studio ne da pubblicazione, ma era affascinato dalla giovane donna.

Solleticato, è il termine giusto.”

Hannibal non poté fare a meno di increspare un angolo della bocca. Bedelia Du Maurier si concesse a sua volta una debolezza: alzò un sopracciglio, stupita dall'interesse umano del dottore. “Parlami di lei.”

Non posso svelare i segreti di questa paziente.”

Non ha ancora capito perfettamente. Ogni parola è un azzardo.

La sua età?”

Una scintilla passò negli occhi dell'uomo. “Centinaia. E' la sensazione che mi ha trasmesso la prima volta che l'ho vista. Apparentemente, diciannove.”

Stai trasportando sulla paziente i sentimenti per Abigail Hobbs.”

Bedelia non era mai così diretta. Non faceva parte della sua formazione. Hannibal si rabbuiò. Ma per poco. “Non hanno alcun tratto in comune.”

La chiusura non passò inosservata. La dottoressa Du Maurier allungò il braccio e sfiorò delicatamente il ginocchio dell'uomo. “Questa perdita ha influito negativamente sulla tua vita. Non continuare a negarlo.”

Vorrei fissare un altro incontro con la paziente. Vorrei che tu fossi presente per porle tutte le domande che ritieni opportune.”

Hannibal, le nostre sedute sono chiacchierate fra amici. Ho smesso da tempo di esercitare.”

In nome dell'amicizia, mi concede di chiamarla Bedelia, dottoressa Du Maurier?”

Nessun sorriso sulle labbra rosate. “Non glielo concedo, dottor Lecter. Cosa hai provato quando Abigail è morta?”

Dolore. Perdita. Interruzione” sussurrò fra se. “Anche la mia paziente ha subito una brusca interruzione in un determinato punto della sua vita. Non era preparata alla novità.”

Un lutto in famiglia, una violenza in giovane età?”

La sua sessualità è spiccata ed egoistica, ma non mostra segni di abusi.”

Il crollo di un ideale. Non hai mai parlato così tanto di un paziente, Hannibal. Sei ossessionato”

Ossessionato? No.” Hannibal scosse la testa piano piano come se svolgesse il filo di un pensiero interno in cerca della fine. “Incuriosito.”

Seduta 5. Studio Dr. Lecter, ore 19,01

Vorrei tu rispondessi ad una domanda diretta, Kat.”

Lecter non fa mai domande dirette. Gli psicanalisti non ne fanno. Ci girano intorno perché dobbiamo arrivare alla verità da soli. Non sanno che pesci pigliare. “Non assumo psicofarmaci. La mia droga è lo shopping, ma la moda è orribile al momento” sospiro affondando nel divano. “Le dispiace se mi tolgo le scarpe?”

Il dottore fa un cenno di diniego. Lascio cadere le décolleté da un lato e poso i piedi avvolti dai collant sul tessuto morbido. “Non mi ha violentata.” Apro un occhio e lo vedo immobile, la penna sollevata dal foglio. “Era questa la domanda, no?”

Era questa.”

Mi ha reso l'esistenza impossibile, ma quando stavamo insieme, non mi ha toccato con un dito. Gli servivo. Era indispensabile che restassi viva e illesa.”

E Katerina?”

Neppure lei ha concesso le sue grazie a Niklaus. Era innamorata di lui, avrebbe strigliato il suo cavallo in piena notte, pur di accontentarlo” sibilo, ricordando un sentimento che non avrebbe mai e poi mai dovuto provare. “Solo lei poteva credere che quel pazzo l'avrebbe sposata!” Colpisco con il piede il bracciolo del divano e incrocio le braccia sul seno, nervosa fino alla cima dei capelli. “Avrebbe arato la terra con le sue mani per un singolo sorriso e quel porco le ha ammazzato... per dio....” sibilo rialzandomi di scatto. “Allora è vero che tutti piangono sul lettino dell'analista!” Le lacrime colano lungo le guance, le asciugo al volo con il dorso della mano e torno a sdraiarmi, imbarazzata. “Possiamo parlare di qualcos'altro?”

Indossa calze di seta.”

Ho gusti sofisticati.”

L'uomo mi guarda, muovendo appena il capo. “Solo le gentildonne di rango elevato indossavano calze di seta, nell'antichità.”

Scivolo via una gamba e la espongo alla sua vista. Calze di seta nere. Lussuria pura. Che sogni di me, stanotte.

Quanti anni ha, Katerina?”

Sollevo lo sguardo sull'uomo e le sopracciglia si avvicinano. E' il tipo di domanda che nessuno fa mai. Il cellulare ronza nella borsetta. Roteo gli occhi e con un cenno di scuse al dottore, faccio per spegnerlo, quando leggo il nome sul display. Il cuore finisce un'altra volta in gola.

Se non risponde continuerà a chiamare.”

Rispondo. Odo silenzio dall'altra parte e appena Elijah sussurra 'Katerina', mi viene uno sbocco di bile e lacrime. Scaravento il cellulare contro la parete e l'oggetto si fracassa in tre pezzi anche stavolta. Ansimo di rabbia e frustrazione ed infilo le mani fra i capelli, cercando di riprendere il controllo. Questo è il tipo di cose che vorrei evitare, nella vita: le scenate, le lacrime, le delusioni.

Mi parli di lui.”

Sto evitando accuratamente di farlo. Tiro indietro i riccioli, sprezzante. “Le sue domande mi irritano” dichiaro infilando al volo le scarpe e agguantando la tracolla del borsetta.

Ha ancora un quarto d'ora. Vorrei che si sedette e finisse il racconto.”

La sua voce è sempre ben modulata, calma e piacevole. Mi irrita ancora di più. Lo ignoro, spalanco la porta dello studio, mi getto nell'anticamera, il solito tipo barbuto alza lo sguardo di scatto, sento un “aspetta qui, Will” e quando il dottore mi chiama, sono già sul corridoio, immobilizzata di fronte all'ultima persona che... “Ma che fai, mi segui?!”

Klaus struscia la mano sulla guancia mal rasata, sta per dire qualcosa, ma quando saetta lo sguardo alle mie spalle, si irrigidisce e tace.

Katerina?”

Katherine” rettifico con voce secca e un sottofondo di paura. Klaus è capace di farmi fuori anche l'analista. “Regali parte del mio tempo a quel poveretto.”

Will non è un paziente.”

Occhieggio l'uomo che sta vagando nello studio come un'anima in pena. Ha bisogno dell'analista anche lui.

Dottor Hannibal Lecter, psichiatra.”

Niklaus Mikealson, vampiro.”

Ma che fanno, si presentano?! Mi volto, raggelata. “Non ti azzardare, Nik!”

Klaus mi scocca un'occhiata velenosa, infila le mani in tasca e mi da le spalle. “Ti aspetto fuori, dobbiamo parlare.”

Perché è di nuovo qui?! Il cuore è arrivato a mille pulsazioni e mi gira la testa. Il corridoio si muove, anche l'analista si muove. Mi sento sostenere saldamente, mi aggrappo alle braccia del dottore e trattengo il respiro.

Venga.”

Piego le gambe quando mi sollecita verso il basso e qualcosa di freddo mi bagna le labbra. Riapro gli occhi su un bicchiere d'acqua fresco. Una fazzoletto umido viene tamponato sulle guance e la fronte.

E' lui?”

Annuisco, piano. Mi appoggio al fazzoletto ormai tiepido, premendo la mano contro quella dell'analista. E' fresca e asciutta. Dita leggere tamponano la gola e scendono lateralmente sul collo. Sta contando le pulsazioni.

Soffre di pressione bassa?”

No...”

E' incinta?”

No...” bisbiglio aprendo gli occhi. L'uomo, Will, è alle spalle del dottore. Chiede se deve chiamare la guardia medica.

Non ce n'è bisogno.

Se voglio un passaggio a casa.

Un passaggio, penso. Casa. Ho lasciato entrare Klaus in casa mia! Trattengo il respiro e le lacrime salgono tutte insieme. Passo le dita sotto gli occhi, premendo la mano contro la bocca per bloccare i singhiozzi. “Non posso vincere contro di lui...”

Quale dei due?”

Nella tempesta della mia disperazione, sento un cambiamento. Una legame che si allenta e si sfilaccia. Sollevo le spalle come a dire che è uguale.

Martedì alle diciannove?”

Annuisco e mi sento più leggera. Con qualche speranza. Mi sa che è quello che in psicologia chiamano catarsi.

***

Accadono spesso di queste cose?”

Hannibal Lecter raccoglie il cellulare fracassato da terra, ne ricompone i pezzi e lo accede. “Necessito di un favore, Will.”

Will Graham non è un medico, non è un paziente, non fa parte del FBI. Will Graham vede i crimini. Penetra la mente dell'assassino e fornisce una spiegazione dinamica dell'omicidio. Il suo emisfero destro è infiammato. Sindrome autoimmune. Will Graham sta impazzendo lentamente. Si sveglia in posti strani. 'Si sveglia', quando crede di essere sveglio.

Vorrei tu rintracciassi l'ultima telefonata fatta a questo cellulare” mormora scoprendo il nome nascosto. Lo appunta nella sua agenda insieme al numero. Lo racchiude in un parallelepipedo d'inchiostro nero. “E' molto importante.”

E quell'uomo, nell'anticamera?”

Una traccia delicata ha macchiato il polsino destro immacolato. Hannibal Lecter lo nota appena. “Lui” dichiara con voce ferma “è la soluzione e la causa.”

***

Da quando vai da uno strizzacervelli?”

Vorrei non rispondere. Vorrei non averlo mai fatto entrare. Non mi ha ancora riferito il motivo della visita. “Da quando te ne frega qualcosa di me?”

Klaus finisce di condire il piatto e fa a cambio col mio, vuoto. Osservo l'insalata con aceto balsamico che ha accompagnato la bistecca ai ferri e la stuzzico con la forchetta, svogliata. Non è male avere un cuoco personale. “Non dovresti essere a New Orleans ad esercitarti a fare il padre?”

Mi sto esercitando. Elijah ti ha chiamato?”

Lo sa, penso. Si parlano ancora. “Ho tirato il cellulare contro il muro.”

E l'analista cosa ha detto?”

Credo abbia liberato l'agendina per i prossimi tre anni” sospiro bevendo un enorme bicchiere d'acqua fresca. “Maschio o femmina?”

Maschio.”

Un altro bastardo come lui. “Grande festa in casa Mikealson. La madre?”

Non mi interesso della sua salute.”

Cioè voi non...” muovo una forchetta nel vuoto e Klaus mi guarda appena, distratto da un quadro comprato da un'artista di strada non ricordo dove. “Non ti sembra di esagerare con il distacco?”

Dovrei accompagnarla nel suo shopping premaman?”

Come ti sei ridotto...” borbotto finendo l'insalata e attaccando il dolce. “Il topper al cioccolato?”

Toh” borbotta lanciandomi la confezione. Spremo un rivoletto abbondante di cioccolato sul gelato e mi lecco un dito. “Se ci sei andato a letto, in minima parte ti piaceva. Hai paura di innamorarti della madre di tuo figlio?”

E' stata una scopata alcolica.”

Secco e diretto nelle risposte. L'argomento lo annoia e vuole tagliare corto. “Mi ricordi che devo cominciare a prendere precauzioni in quel senso” mugugno e una goccia di gelato alla crema finisce sul mento. La pulisco col tovagliolo e Klaus torna a sedersi di fronte a me. Ha una brutta cera. “Hai messo qualcuno sotto i denti?”

Scuote la testa e gratta la cute fra i capelli. “Non negli ultimi tempi.”

La stai affrontando proprio male, questa paternità” borbotto con il cucchiaino in bocca. Non ha neppure capito la battuta ed io non riesco a smettere di parlare. Se stiamo in silenzio, l'imbarazzo aumenta.

Il tuo analista puzzava di sangue.”

E' un gourmet chef. Prepara da se la propria scorta alimentare. Ho fatto le mie ricerche.”

Si dice così, ora? Gourmet? Non più assassino a sangue freddo?”

Batto il retro del cucchiaino sulla sua nocca a mo di rimprovero e Klaus bisbiglia 'ahio' a mezza bocca.

Dovevi ascoltare quello che aveva da dire, invece di fare la pazza e lanciare il telefono.”

Lo stomaco si chiude a tempo zero. Abbandono la ciotola. La consapevolezza toglie l'appetito. “Si sta occupando di Hayley... per questo sei qui. Per evitare che la piccola Katherine faccia la pazza.”

Klaus sbircia la mia reazione. “E per nascondermi.”

Mi lascio andare contro la sedia, annichilita. Ci metto un po' ad accettare l'idea che si stia prendendo cura di un'altra donna quando IO... cioè, quando Katerina... “Beh, se tu non lo vuoi, lascia che sia lui a crescerlo...”

Mi guarda di nuovo, ma con uno bagliore diverso negli occhi. L'idea non gli dispiace. “Ora sei di buon umore?”

  
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