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Autore: Eli__s    04/07/2013    0 recensioni
Harry e Janira si incontrano grazie alla migliore amica della ragazza, Elise. All'inizio sembrano andare molto d'accordo, scherzano, ridono e condividono battute, ma l'arrivo di un'amica di Janira sconvolge tutto. Hope, che ha un fama da ragazza semplice, fa uscire pazzo Harry, che decide di ignorare Janira, anche se pensa che sia una bellissima ragazza. Janira finirà per odiarlo per averle fatto passare il peggior pomeriggio della sua vita. Ma l'odio è sempre amore, giusto?
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“La maggior parte delle donne oneste
sono tesori nascosti che non corrono rischi
 soltanto perché nessuno li cerca.”

 
 
“E poi, poi.. mi ha baciata. Cioè, Janira ti rendi conto? Louis William Tomlinson che bacia me, Elise Harris” sentivo la mia migliore amica uscire pazza per quel bacio che le aveva dato Louis. Che poi, si potesse chiamare bacio, le ha solo sfiorato delicatamente l’angolo sinistro delle labbra, non mi sembra un bacio tanto appassionante.
“Okay Elise, però adesso calmati per favore. Stai uscendo pazza da più di un quarto d’ora, te ne sei accorta?” cercai di calmarla, afferrandola per le spalle e muovendola leggermente.
“Sì Janira, me ne sono resa conto, ma pensaci; Louis, Louis Tomlinson, mi ha baciato. Era la cosa che sognavo da quando ero una piccola bambinetta con gli ormoni alle stelle. E sapere che ho una minima possibilità con lui mi rende la ragazza più felice al mondo” spiegò, divincolandosi dalla mia presa e tirandosi i lunghi capelli biondi all’indietro. Mi buttai sul letto rassegnata che quella sarebbe stata una lunga nottata in sua compagnia. Probabilmente saremmo restate sveglie tutta la notte a parlare del suo bacio/non-bacio con Louis Tomlinson, l’amore della sua vita. Quello era stato probabilmente il pomeriggio peggiore della mia vita. Dopo aver chiacchierato un po’ con Harry, mi aveva inviato un messaggio Hope, scrivendo che mi avrebbe raggiunta al Crystal Bar per farmi un po’ di compagnia. Un fine nobile e gentile, peccato che non lo avesse rispettato. Appena arrivata al bar aveva messo gli occhi su Harry e, non se lo fece ripetere due volte, ci provò come solo lei era stata capace di fare. Io avevo passato il mio pomeriggio ad andargli dietro, come fa un buon cane con il suo padrone, finendo così due pacchetti di sigarette e aver fatto per il resto della giornata il famoso ‘terzo in comodo ’. Quello che poteva rivelarsi un pomeriggio carino, in compagnia di una persona simpatica e socievole, si era rivelato un vero e proprio incubo. Le maledizioni che inviai sulla mia amica Hope erano quasi un complimento, rispetto a ciò che le volevo fare. Avevo iniziato ad odiarla e mi accorsi di odiare anche Harry quando mi fece versare addosso il caffè appena comprato. Avevo mandato a quel paese tutta la mia calma e la mia finezza in quell’istante, me ne ero andata a casa e poi, dopo un messaggio di Elise, ero andata a casa sua. Non lo avrei mai fatto, se avessi saputo cosa mi aspettava. Ore e ore di reso conto della sua giornata con Louis, non lasciandomi neanche lo spazio di dire una parola.
“Jani, a cosa stai pensando?” mi chiese la mia amica, sedendosi vicino a me sul suo grande letto matrimoniale. Sospirai e mi presi la testa tra le mani.
“Ehi, c’è qualcosa che non va?” chiese ancora Elise, preoccupata.
“Niente Elise, tranquilla. E’ solo che è stata una brutta giornata” risposi, il tono basso e flebile.
“Perché, non ti sei divertita con Harry?” mi posò una mano sulla spalla, appoggiandocisi sopra.
“Se tu intendi divertimento andare dietro come un cagnolino a Harry e Hope, fumarsi due pacchetti di sigarette per il nervosismo e farsi versare addosso un caffè appena comprato da un idiota patentato, allora sì, mi sono divertita molto” risposi acidamente.
“Ne vuoi parlare?” mi fece l’ennesima domanda Elise. Alzai la testa per incontrare i grandi occhi verdi della mia migliore amica. Mi guardavano interessati e realmente dispiaciuti per il pomeriggio di merda che ero stata costretta a trascorrere.
“E’ solo che pensavo si potesse stare bene in compagnia di quel ricciolo, ma appena ha visto quella bravissima donna da strada, qual è Hope, il suo testosterone è andato alle stelle, ha iniziato a sbavare sul suo seno e se ne è infischiato di me, buttandomi pure addosso il caffè. Dico io, si può essere più imbecilli? E io che mi stavo illudendo!” mi sfogai finalmente, tirando pugni al materasso sotto di me.
“Dai, sai com’è Hope. Appena vede un ragazzo i suoi ormoni salgono alle stelle. Non te la devi prendere” cercò di consolarmi Elise, accarezzandomi piano la spalla.
“Non me la sto prendendo, sto solo dicendo che poteva evitare di buttarmi il caffè addosso, visto  come mi ha trattata tutta la giornata, anche se l’inizio non era male. Cercava di fare tutto il carino e il dolce, ma dovevo immaginare che era tutta una burla” spiegai, ancora con la faccia contro il materasso. Passammo la serata così, contrariamente a quanto pensavo. Io con  la faccia sul materasso e lei a consolarmi e a cercare di farsi perdonare per avermi lasciata sola con Harry. Ma alla fine non ce l’avevo con lei, voleva stare sola con Louis e io la rispettavo.

-Harry.
“Sei un coglione, Louis Tomlinson. Trovi una delle ragazze migliori di tutta Holmes Chapel e tu non le dai neanche un bacio decente?” gridai, inorridito dal comportamento del mio migliore amico. Louis sospirò e si lasciò cadere sul letto con un sospiro teatrale.
“Elise mi piace davvero tanto, non voglio correre o metterle fretta” spiegò lui, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Quello non era il Louis che conoscevo. Il Louis che conoscevo non si faceva problemi, poteva scoparsi anche una tizia appena incontrata, a lui non importava.
“Come la fai lunga, Tomlinson” dissi, deridendolo un po’.  
“Tu, piuttosto, che hai fatto con Janira?” mi chiese. All’inizio lo guardai stranito, non capendo la sua domanda, poi mi ricordai della massa informe di capelli castani, del fisico snello, degli occhi verdi, le labbra carnose e rosee, della sua voce, del suo modo di fumare, il suo nascondersi dietro la sciarpa bianca quando si sentiva a disagio, il rossore sulle sue guance a causa del freddo, il suo profumo. Era tutto bellissimo. Ogni parte di lei era bellissima. E allora perché non la ricordavo? Perché avevo passato un intero pomeriggio ad ignorarla, versandole anche il caffè addosso?
“Allora?” mi domandò ancora Louis, insistente. La verità era che Janira mi aveva colpita dal primo momento in cui l’avevo guardata. Non era la solita figa che piace a tutti. Aveva una bellezza tutta sua, che la rendeva unica e inimitabile.
“Niente Louis, dopo un po’ ci ha raggiunti una sua amica e ad un certo punto non me la sono più ritrovata” spiegai, gesticolando un po’. Louis mi guardò come se non avesse capito niente.
“Come non te la sei ritrovata più?” chiese stranito.
“Ad un certo punto mi son girato e lei non c’era più. Svanita nel nulla” dissi, mimando una nuvola di fumo con le mani. Poi mi ricordai. Si era arrabbiata, tantissimo. Le avevo versato addosso il caffè addosso dopo quella giornata infernale che le avevo fatto passare, non potevo biasimarla se avesse deciso di mandarmi a fanculo e andarsene.
“Ma a cosa stavi pensando, Harry?” mi chiese Louis un po’ adirato per il mio comportamento da bambino immaturo.
“Dai Lou, non te la prendere così. Ci ha raggiunti una sua amica, Hope, e, come dire, non ci ho visto più” spiegai, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. La verità era che mi sentivo tremendamente in colpa per ciò che avevo fatto passare a Janira. Lei mi piaceva, mi piaceva davvero. Mi piacevano i suoi capelli, i suoi occhi, il suo modo di fumare, le sue gambe, il suo modo di vestire. Eppure come avevo visto Hope non avevo capito più niente.
“Sembri un ragazzino con la sua prima cotta, Styles. Ti fai prendere troppo dal tuo amichetto che hai nelle mutande e non pensi alle conseguenze delle tue azioni” spiegò Louis, come se fosse il superiore. Era il più grande, ma questo non gli dava il diritto di trattarmi come se fossi un bambino.
“Stai calmo, Tomlinson. Ti voglio ricordare che prima di Elise anche tu eri così. Non venire a fare da me il grande perché non ce n’è il bisogno” controbattei io.
“Come sono maturato io, dovresti farlo anche tu. Non puoi continuare ad usare le ragazze. E se io l’ho capito in ventuno anni della mia vita, tu devi capirlo in diciannove della tua, visto che hai la fortuna di avere un amico più grande e che ha fatto un po’ di esperienze in più di te. E poi sai benissimo che io ho iniziato ad ‘usare’ –disse mimando le virgolette con le mani- le ragazze, dopo la mia storia con Hannah”. Louis aveva ragione, e io lo sapevo, solo che ero così orgoglioso da non volerlo ammettere. Ero cresciuto con la convinzione di avere sempre ragione e, se mi rendevo conto che avevo torto, combattevo per non far pensare agli altri che ero una persona di parola e che seguiva le sue idee. Così stava succedendo con Louis in quel momento. Aveva pienamente ragione, ma io continuavo a litigarci perché ero stato abituato a farlo. Scrollai le spalle, noncurante del pensiero di Louis e mi diressi in cucina, intento a prendere un succo di frutta. Presi un bicchiere e la bottiglia con il succo e chiesi al mio amico se ne voleva un po’. Lui scosse la testa e fece una faccia schifata.
“Comunque, Hope è carina” dissi io, cambiando completamente discorso. Louis mi guardò con uno sguardo malandrino e malizioso. “Insomma, è bella, simpatica, è un po’ stupida, ma non fa niente, e poi a quanto mi è sembrato non è una ragazza affidabile, di quelle da una botta e via” continuai, descrivendola al ragazzo di fronte a me.
“La ragazza perfetta per te, Styles” mi stuzzicò lui. Io sorrisi.
“Dai, non mi fare così cattivo. Mi voglio solo divertire, sono troppo giovane per pensare alle relazioni serie” dissi io, difendendomi e prendendo un sorso di succo dal bicchiere. “Arriverai a settant’anni e io ti verrò a trovare in una casa di cura e sarai solo come un cane” scherzò lui, dandomi una spallata mentre andava al frigorifero e prendersi una coca-cola.
“Harry Styles non sarà mai solo. Almeno fino a quando questi occhi verdi continueranno a brillare e le fossette regneranno ancora su questo visino angelico” risposi io, facendo un sorriso innocente e facendo sbattere ripetutamente le palpebre.




Ciao belle bimbe.
Non sono morta, visto? la rete internet avevo deciso di fare vacanza in questi giorni, che gioia.
Comunque, passando al capitolo. Si sta comincindo ad entrare nella storia, con il disprezzo nei confronti di Harry da parte di Janira e il fatto che il nostro ricciolo dagli occhi color smeraldo è rimasto totalmente ammaliato dalla bellezza di Janira. Come andraà avanti? Dadadaaaaaaan. Appuntamento alla prossima puntata *strizza un occhio in modo ridicolo*.
Tornando serie; vorrei ringraziare le ragazze che hanno messo il prologo tra le seguite-ricordate e anche quelle che hanno semplicemente letto. Che dire, spero che questo capitolo vi piaccia. Ci vediamo al prossimo aggiornamento.
Un bacio, Elisa.        
                                             

  
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