Mi dispiace ma bisognerà aspettare il prossimo capitolo per sapere della riunione xD.
A est di Oradea ,Romania, 10 ottobre 2009.
Il vento soffiava sul confine tra
Romania e Ungheria, accarezzando le monti e le vallate e ispirando
nella gente ribelle una voglia irrefrenabile di cancellare la loro
paura. Era all'incirca mezzanotte quando la gente arrivò ai
piedi dello sperone di roccia dove era costruito il castello degli
orrori.
Erano ricurvi su se stessi, con i denti
digrignati come quelli di un lupo minacciato dal cacciatore e con le
mani ghiacciate dall'aria che stringevano avidamente le loro
spingarde,i loro fucili a pallini o a sale. Uomini,donne,vecchi, e
persino ragazzini di dieci anni erano lì a fissare con occhi
minacciosi , pieni di rabbia e paura, il luogo della caccia: il lupo
quella notte doveva morire.
Era già un mese, che
quell'essere demoniaco era stato avvistato dentro il castello insieme
a due ombre nere che lo sorvegliavano. La gente più
superstiziosa diceva che erano le anime maledette di due sposi e del
loro fedele cane, mentre i più coraggiosi affermavano che
era
solo un lupo troppo cresciuto che a sua volta creava un'ombra
esageratamente grande dietro di lui...ma nessuno si avvicinava alla
sua soluzione.
La folla iniziò la caccia. Un paio di centinaia più in là, una figura osservava da una finestra del castello la minaccia avvicinarsi.
“Quanti
sono?” chiese una voce
robusta nascosta nell'ombra dietro l'individuo;
“Direi cinquanta”rispose l'uomo,
girandosi, mostrando i suoi capelli neri corvino alla luna;
“Potrebbero essere un
problema...meglio bloccarli da subito” disse una voce
più
morbida posta vicino la prima;
“Va bene” disse l'uomo alla
finestra, lasciando che una persona coperta completamente da un
mantello scuro lasciasse la stanza.
L'uomo si posizionò davanti alla finestra a schiena dritta,ammirando la luna e lasciandosi illuminare dalla luce pallida. L'uomo mostrò i suoi lineamenti decisi e marcati,la pelle bianca povera di rughe,capelli lunghi e neri e vesti di colori scuri, tra il nero e il viola. Continuava a fissare la folla, mentre accarezzava i suoi anelli di ferro finchè la voce maschile non lo staccò dal panorama;
“Credo che
dobbiamo andare”;
“Sì...ha ragione...sarà
meglio raggiungere Shion e andare all'uscita
alternativa...così
potremmo raggiungere l'autostrada,prendere l'automobile che abbiamo
posizionato lì e raggiungere tranquillamente la capitale
ungherese.
“Va bene, andiamo”.
L'uomo si voltò e uscì
dalla stanza assieme ad un ombra più alta di lui. Si
trovarono
in un corridoio ampio che li condusse ad una scalinata dove li
aspettava Shion.
“Che hai
combinato??” chiese l'uomo
vestito di viola;
“Oh niente di che mio caro
Vladimir...quegli sciocchi mortali hanno paura del
buio...così,
quando entreranno nel castello penseranno di essere in un infinito
vicolo buio”disse la figura di altezza media;
“Perfetto...non voglio avere grane
stasera” disse Vladimir;
I tre a quel punto si
diressero alla
sala principale, dove c'era l'entrata al castello; passarono da un
passaggio superiore al primo piano, da dove poterono vedere la folla
terrorizzata dall'illusione che li circondava,ma essa si
rivelò
inefficace quando un piccolo bambino con una torcia elettrica
illuminò la sala sciogliendo l'incantesimo. Subito la gente
alzò gli occhi e vide i 3 uomini: un istante dopo una
pioggia
di pallottole si scagliò verso i 3 individui che corsero
dentro uno stretto corridoio verso la loro via di fuga.
Cominciò
una corsa contro la morte; la gente sbucava da ogni angolo
nell'intesa di uccidere uno di quei 3 e a quel punto non rimase che
una cosa:Vladimir si bloccò, disse ai due compagni di
andare,
lui sarebbe rimasto lì a prendere tempo e in caso positivo
li
avrebbe raggiunti; i due se ne andarono tranquillamente senza battere
ciglio, mentre Vladimir mostrò la sua vera natura.
L'anello sul suo mignolo destro si
illuminò mostrando un incisione raffigurante un lupo.
Il corpo dell'uomo si gonfiò in
modo anormale,i vestiti si strapparono e peli folti e neri crebbero
da tutte le parti. Solamente i gioielli e i pantaloni rimasero
intatti:le mani divennero forti e robuste, le unghie più
lunghe e affilate, i denti mutarono in zanne lunghe e affilate mentre
il viso si allungò prendendo le sembianze di quello di un
lupo
e gli occhi divennero da viola a gialli. Nel corridoio, la figura di
un normalissimo uomo divenne quella di un uomo-lupo, un cosiddetto
lupo mannaro assetato di lotta. La bestia si lanciò in una
corsa sui muri per poi lanciarsi all'improvviso delle morbide gole di
qualche sfortunato umano mentre altri si accalcavano sull'aggressore
per ucciderlo.
La lotta cominciò ben presto e
si sposto sul salone principale. Donne e uomini sparavano alla
rinfusa tentando di uccidere il lupo, ma i semplici proiettili non
potevano niente. Ne aveva eliminati all'incirca 20 tra donne,vecchi e
uomini, risparmiando i bambini che non osava toccare, quando decise
di scappare dal portone principale. Corse lungo la via di terra per
poi cambiare la sua forma: i peli scomparvero di un botto,il corpo
divenne di dimensioni normali ma molto più magro della forma
umana, la pelle bianchissima,gli occhi rossi e i capelli grigi.
Dietro le spalle spuntarono due ali grigie simili a quelle di un
pipistrello e con esse Vladimir spiccò il volo. Ma una donna
vecchiotta e grassa, con denti ingialliti e capelli sbiaditi,
sparò
un colpo che perforò all'istante l'ala di Vladimir e lo fece
precipitare violentemente sulla terra, provocandogli una gamba rotta
e un braccio completamente frantumato. La gente arrivò
immediatamente intorno al corpo e un bambino con un accetta
bloccò
definitivamente l'esistenza di Vladimir piantando nel collo una lama
di ferro.
Un miglio più in là
circa, le due figure, compagni di Vladimir, si immergevano nel buio
del bosco ascoltando gli ultimi lamenti dell'amico.
Parigi, 25 Gennaio 2008
Un centinaio di metri sotto le fogne
francesi, Jack si lamentava per i suoi dolori alla spalla. A quanto
pare Roberta l'aveva salvato miracolosamente dalla curiosità
della gente di quella sera, ma aveva esagerato ad usare la
telecinesi, avrebbe potuto usare più delicatezza. La mattina
scorsa era arrivato a Parigi addormentato, ancora scosso. Il fatto
grave di quella serata non era che c'era stato un morto, ma che una
minuscola percentuale di mondo era venuta a conoscenza del suo
segreto.
Ore era nella sede della Rosa, la
società degli Alchimisti, mentre riceveva cure. Quando si
svegliò erano le 4 del pomeriggio:l'ora della riunione.