Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Vahly    28/01/2008    6 recensioni
Draco ed Harry hanno una relazione di solo sesso... o almeno così dovrebbe essere. Ma il biondino nasconde qualcosa che non vuole dire al compagno, mentre Harry scopre che forse c'è n modo per riavere indietro il suo padrino...
Non tiene minimamente conto del sesto libro.
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry, Remus/Sirius
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap

Cap. 13 – La mattina dopo (intermezzo)

La mattina seguente, Harry si svegliò piuttosto rilassato e sereno, nonostante fosse ancora un po’ indolenzito per l’intensa “attività fisica” svolta la sera prima.
Non appena aperti gli occhi, si diede mentalmente del coglione, non solo perché era rimasto a dormire con Draco nella stanza delle necessità, nonostante Hermione avesse intuito qualcosa (dandole così modo di convincersi ulteriormente del fatto che Harry vedeva qualcuno), ma anche per il fatto che sebbene non fosse un giorno festivo, non aveva pensato a mettere un qualunque tipo di allarme in modo da svegliarsi entrambi in tempo per le lezioni.
Non che quando lui e Draco, la sera prima, si erano finalmente dichiarati soddisfatti, gli fosse rimasta energia sufficiente per mettersi a pensare ad alcunché: erano entrambi sfiniti, ed Harry si era addormentato praticamente subito. Pensò che avrebbe voluto sapere l’ora, e di fianco al letto apparve immediatamente un comodino con sopra una sveglia.
Il grifondoro si sporse un po’ e la prese in mano. Erano le 7.00… abbastanza presto, per fortuna, ma dovevano sbrigarsi ad andare o avrebbero fatto tardi. Senza contare il fatto che, mentre lui aveva a disposizione la mappa del malandrino ed il mantello, il compagno era totalmente scoperto. Dovevano, quindi, cercare di riuscire a tornare ai rispettivi dormitori prima che gli altri studenti fossero svegli.
Chiamò Draco, cercando di smuoverlo delicatamente, ma non ottenne grandi risultati. Posandogli la mano sulla spalla, allora, cominciò a scuoterlo con maggiore forza, ed infine il biondo aprì gli occhi.
– Buongiorno…
Mormorò dolcemente Harry.
Il biondo si alzò a sedere, sbadigliando rumorosamente ed in modo assolutamente poco Malfoy.
– Che… WAAAHN… che ora è? Che ci faccio qui?
Domandò, ancora intontito dal sonno.
Harry gli sorrise.
– Ieri sera ci siamo addormentati… Sono le sette, credo sia il caso che tu ti dia una mossa se non vuoi che ti becchino tornare nei sotterranei…
Il serpeverde spalancò gli occhi. Ok, era definitivamente sveglio.
– Le 7.00? Cazzo… devo sbrigare a vestirmi e tornare giù… è tardissimo!
Esclamò, balzando giù dal letto e cominciando a raccattare i propri vestiti.
Harry, ridacchiando nel vederlo così indaffarato ma nello stesso tempo impacciato perché appena sveglio, decise di fare lo stesso e si vestì velocemente. Quando entrambi furono pronti per uscire, Harry fece per mettersi addosso il mantello dell’invisibilità. Poi si bloccò con le mani a mezz’aria, e cambiò espressione.
– Cos’è, hai una paralisi?
Domandò divertito il compagno, poi il moretto estrasse dalla tasca dei pantaloni una pergamena.
– Giuro solennemente di non avere buone intenzioni…
Mormorò, e guardò attentamente. Tra i grifondoro, tutto ok… sembrava che ancora stessero dormendo tutti. Poi controllò i serpeverde.
“Porc***… ma che cavolo ci fa tutta quella gente sveglia?” pensò fra sé e sé.
C’erano almeno tre puntini in movimento, per fortuna non nella stanza dove dormiva Draco, ma in quelle vicine. Però poteva essere un problema. Allora, con il mantello ancora in mano, si avvicinò al compagno e gli diede un breve bacio a stampo. Poi lo guardò più serio.
– Parliamoci chiaro: tu sei importante per me, ma se gli succede qualcosa ti riduco in tanti piccoli brandelli, e poi li spargerò in mare così nessuno potrà nemmeno pensare di rimetterli assieme.
Disse.
Draco lo guardò con aria perplessa, poi il compagno gli mise sulle spalle il mantello.
– Ma cosa…
Tentò di protestare, ma il grifondoro lo zittì subito.
– Ci sono dei serpeverde svegli. Li ho visti muoversi.
Disse candidamente al biondo, per poi mostrarglieli sulla mappa.
– E tu li vedi con quella cosa?
Harry annuì.
– Ecco come facevi sempre a trovarmi…
Meditò Draco, e ad Harry sfuggì un sorriso. Poi disse piano:
– Fatto il misfatto.
E la richiuse.
Draco la prese tra le mani, incuriosito.
– E il vecchio non ne sa nulla?
Harry scosse la testa.
– No. E non ho nessuna intenzione di dirglielo. O di dargliela.
Draco lo guardò con un ghigno, mentre gli restituiva l’oggetto.
– Casomai di darglielo… e lo spero bene che non ti vada, sai che schifo?
Harry gli diede una leggera gomitata, ma poi continuò.
– Comunque, io ho questa. Tu invece non puoi sapere se qualcuno è nei paraggi o meno. Per cui tieniti quel mantello sulle spalle, e non rompere. Stasera ci rivediamo e me lo ridai, d’accordo?
Draco annuì.
– Sempre qui?
Harry annuì a sua volta, e dopo avergli dato un bacio a stampo, fece per andarsene.
Poi si bloccò, di nuovo.
– Ah, senti… per te è un problema se… insomma, se dico a Silente che potresti… ecco, essere d’aiuto per Sirius?
Draco scoppiò a ridere.
– Certo che se vuoi che vi aiuti, il minimo che puoi fare è dirlo al vecchiaccio…
Harry si sentì rincuorato dalla risposta del compagno, e dopo averlo ringraziato uscì, questa volta sul serio.


Draco non ebbe problemi a rientrare nella sua camera, soprattutto grazie al mantello. Ringraziando mentalmente il moro, aprì la porta di soppiatto ed entrò cercando di fare il meno rumore possibile, ciononostante il compagno di stanza si svegliò ugualmente.
– Mhh… Draco…?
Mormorò assonnato.
– Sì, sono io, Blay… dormi.
– Ok… comunque è arrivata una lettera… per te, prima… Waaaahn… è sul letto…
Draco si stupì.
– Una lettera? Perché il gufo non l’ha consegnata a me personalmente, come al solito?
Blaise si strofinò gli occhi.
– E che ne so io? L’ha… portata… un elfo domestico qui, ti cercava…
– Elfo idiota. Da quando le lettere si consegnano al primo che capita?
– Non-lo-so, Draco! Ora vorrei dormire la mezz’oretta che mi rimane, se non ti spiace. ‘Notte…
Draco sbuffò sonoramente.
– ‘Notte Blay.
Prese la lettera fra le mani. Chissà cosa conteneva…


Quando entrò nel dormitorio Harry tentò di fare il più piano possibile, davvero. Ma, chissà come, si ritrovò faccia a faccia con il suo migliore amico, seduto a gambe incrociate sul suo letto.
– Credevo dormissi…
Gli disse il moro, con un tono di voce un po’ preoccupato.
– Infatti, ma ho sentito dei rumori. Non mi dirai dove sei stato, vero?
– Un po’ in giro…
Mentì Harry.
– Un po’ in giro a quest’ora della notte?
Potter annuì, e si sedette sul letto.
Poi decise che forse poteva anche dirgli qualcosa.
– Ok, non è del tutto vero. Non posso dirti dov’ero, ma ti assicuro che non stavo facendo nulla di pericoloso…
Ron sbuffò.
– Senti, lo so che tutta questa stoia di Sirius ti fa stare male, ma se hai bisogno di sfogarti con qualcuno, ricordati che hai degli amici…
Harry sorrise debolmente.
Già, aveva degli amici, e tendeva a scordarsene un po’ troppo facilmente in quel periodo. Aveva bisogno di un po’ di tempo, era vero, ma doveva cercare di parlar loro al più presto della relazione che lo univa a Draco…
Pensando al biondino, Harry si ricordò di ciò di cui avevano parlato la sera prima.
– Sai, forse ho trovato una soluzione.
Disse raggiante.
– Che cosa vuoi dire?
Domandò Ron, perplesso.
– Te lo dico oggi pomeriggio… adesso sbrigati che è tardi.
– E va bene. Ma poi voglio sapere tutto!
Esclamò il rosso con un sorriso che arrivava da un orecchio all’altro.
Ed Harry, in quel momento, si sentì un po’più sereno.


Durante la prima ora buca i quella giornata, Harry mollò i suoi due migliori amici, che rimasero un po’ stupiti del comportamento del moro, e corse da Silente.
Il preside lo fece accomodare subito, e dolcemente come al suo solito chiese:
– Cosa c’è, Harry?
Harry era ancora un filino arrabbiato con lui, ma non riuscì a tenergli il broncio, né a trattenersi dal sorridere.
– Riguarda Sirius. E il modo di tirarlo fuori… ce l’abbiamo! È inutile continuare a cercare legami di parentela con persone che sono felicissime di vederlo morto…
L’anziano preside incrociò le braccia, mostrandosi un po’ perplesso.
– A cosa i riferisci?
– A Malfoy… è parente di Black, anche se non di primo grado. Non potrebbe aiutarci lui?
L’uomo scosse la testa divertito.
– Credi davvero che io non ci abbia già pensato?
Il grifondoro si sentì un po’ meno sicuro di sé stesso, ma non per questo si arrese.
– E perché non ha provato?

***continua***


Note dell’autrice

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito gli scorsi capitoli, e mi scuso sia per non aver risposto ad ognuno singolarmente (ma rimedierò al più presto), sia per il clamoroso ritardo. Purtroppo il lavoro, l’università e gli esami (che per questa sessione finirò circa l’11 marzo) mi tengono lontana dalle fanfiction, ed aggiornare diventa sempre più difficile. Lo so che c’è gente che con i miei stessi impegni aggiorna molto più di frequente, ma a tutto ciò si aggiunge anche la mancanza di ispirazione che sempre più spesso mi colpisce (soprattutto grazie allo stress). Chiedo venia, con la promessa che appena finiranno gli esami cercherò di essere un po’ più costante, anche se non so quanto riuscirò a scrivere anche da marzo in poi.
Questo capitolo non mi soddisfa pienamente, ma a furia di correggerlo e cambiarlo finivo con il non postarlo mai, quindi alla fine mi sono detta che era ora di inserirlo, nella speranza che non sia poi così orribile.
Ringrazio fin da ora chiunque continuerà a seguirmi, nonostante la mia lentezza, e chiunque vorrà lasciarmi un commento.
Un bacione a tutti,
spero a presto :-)
Vahly

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Vahly