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Autore: annies    25/07/2013    3 recensioni
Nicole Fox, americana, ventiquattro anni, testa calda di natura.
Harry Styles, inglese, ventisei anni, ex star di fama mondiale ma testa di cazzo da sempre.
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«L'hai vista?» domandò una voce stanca, dall'altro capo del telefono.
«L'ho vista.» rispose il riccio, con voce altrettanto stanca, uscendo di fretta dal locale.
«E quindi?»
«Ma cosa, Niall? Che cazzo vuoi sapere?» sbottò, arrabbiato.
«E' cambiata, Harry?» sospirò l'amico.
«No, cazzo, no, fratello. E' sempre più bella.»
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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just a second, we're not broken just bent

and we can learn to love again

«Sei sicuro che si tratti di Nicole?» domandò Zayn, sorseggiando con la cannuccia il suo cocktail colorato. Si ritrovavano ogni domenica notte nello stesso pub più o meno da quando il loro gruppo si era sciolto. I One Direction avevano deciso di smettere di fare musica e con il passare del tempo le ragazzine impazzite avevano smesso di appostarsi sotto le loro case. Louis si era trasferito in Giappone con la sua ragazza e raramente is faceva sentire, mentre Liam aveva deciso che il relax e il sole di Dubai sarebbero stati la miglior cura dopo tutto lo stress che aveva in accumulo. Restavano Harry, Zayn e Niall. Quest'ultimo si era dato al babysitting dopo la nascita di suo nipote, Theo, e da un paio di mesi a quella parte Harry aveva cominciato a vederlo sempre più spesso con il neonato in braccio attraverso i parchi di Londra; Zayn aveva scoperto uno dei suoi tanti talenti nascosti - come si ostinava a ripetere - e disegnava a più non posso, tanto che ogni singola parete di casa sua era ricoperta da fogli a quatto scarabocchiati. Restava Harry. Cosa faceva il grande Harry Styles? Una parte dell'Harry che tutti conoscevano, quello con le fasce in testa, con le rondini sul petto e quello dai sorrisi larghi era morto e sepolto. Ogni tanto lo si vedeva suonare in un pianobar qualche vecchia canzone rosa dal tempo, magari dei Queen, magari dei Pink Floyd e qualcuno giurava di averlo visto ubriaco varie volte, per strada a notte fonda. Quell'Harry accompagnato da una rossa costantemente nervosa, sorridente e con gli occhi innamorati era finito nelle fognature di Londra per lasciare spazio ad un ventiseienne con un accenno di barba sul mento, con delle occhiaie profonde e un odio incommensurabile verso qualsiasi cosa in grado di intendere e volere. Era così che aveva cominciato ad odiare prima Louis, poi Liam e poi tutti gli altri. Che fosse pazzo? Probabile.
«Styles, sei ancora tra noi o stai rappando con 2Pac in paradiso?» scherzò Niall, sorseggiando la sua birra e sventolando la mano sinistra di fronte agli occhi di un Harry assonnato e - probabilmente - poco lucido.
«Niall, purtroppo non sto rappando proprio con nessuno e sono ancora con voi, il che mi sta cominciando a procurare l'orticaria.» disse il riccio, spettinandosi i capelli e guardandosi intorno: una miriade di corpi indistinti si dimenavano e si facevano trasportare dal caos e dal volume altissimo della musica. Era abbastanza sicuro che un buon novanta per cento di quelle persone aveva assunto qualche stupefacente prima di entrare in quella discoteca da quattro soldi.
«Quindi, che ci dici di Nicole?» domandò Zayn, imperterrito.
«Nikki. Odiava essere chiamata con il suo nome per intero» puntualizzò Harry, lasciandosi cadere su un divanetto in pelle nera stranamente vuoto.
Da tempo con Zayn e Niall non era più lo stesso. Insomma, prima si sarebbero divertiti con qualsiasi cosa e adesso non riusciva più neanche a ridere, in loro presenza. Voleva un bene dell'anima ad entrambi - ne voleva anche a Louis e a Liam, ma quella era un'altra storia - ma era da un po' di tempo che il suo cuore si era come smaterializzato.
«Comunque si, era decisamente lei.» disse in un sussurro smorzato, prima di ingurgitare il fondo di un cocktail forse troppo alcolico e di un colore stranamente acceso.
«Come fai ad esserne certo?» domandò ancora Zayn, che a quanto pare era davvero interessato all'argomento.
Harry odiava le persone insistenti, e le odiava da sempre. Aveva odiato per tanto tempo sua sorella Gemma, che da piccola adorava fargli domande noiose e inutili per ore e ore - le stesse poi -, odiava il commesso da Costa che gli chiedeva sempre se nel caffè ci volesse lo zucchero, quando questo ormai lo sapeva benissimo, dato che Harry andava in quel bar ogni mattina da almeno tre anni e aveva odiato anche Nikki, quando gli chiedeva se l'amasse veramente.
Certo che l'amava, che razza di domanda era?
«La fossetta» rispose fermo Harry, passandosi una mano sul volto «la fossetta che le spunta sulla fronte quando è agitata».
«E se tu avessi incontrato una delle sosia di Nikki, venerdì? In fondo si dice che al mondo...» cominciò Niall, sorridente. Era sempre stato orgoglioso di quella storiella.
«Niall, sai bene quanto mi snervi quella storia dei sosia, quindi, cerca di evitare.» disse Harry, battendosi una mano sulla coscia e cominciando a picchiettare nervosamente le unghie sul bracciolo del divano. Non vedeva l'ora di andare via da quel postaccio, voleva soltanto togliersi le scarpe - le aveva ricomprate quelle marroni, era stato più forte di lui - e guardare la partita del Manchester United.
«Sei di cattivo umore, Harry? Non mi pare che ti abbiamo forzato ad uscire» sbottò Zayn, infastidito. Il comportamento scostante di Harry stava cominciando a stargli sulle scatole, non ne poteva davvero più delle sue risposte acide e delle sue battute poco carine. Voleva davvero bene ad Harry, ma cominciava a preferire uscire da solo con Niall.
«Lo sai che sono sempre così, Zayn, devi farci l'abitudine» Harry sfilò una Marlboro dal pacchetto che conservava sempre in tasca e fece un cenno con la testa ai suoi amici: aveva bisogno di fumare e loro avrebbero capito. Dopotutto lo conoscevano da anni ormai, sapevano il significato di ogni sua singola mossa.
«Dici che gli ha fatto bene vedere Nikki dopo tutto questo tempo?» domandò sottovoce Niall a Zayn, per non farsi sentire dal migliore amico ancora nei paraggi.
«Io credo di no. Prima di vederla stava quasi tornando normale.» sentenziò Zayn, finendo il suo cocktail e poggiandolo su un tavolino lì vicino.
Era vero. Harry stava cominciando ad assumere la forma del suo divano e andava in giro come un trasandato. Ben vestito, ma pur sempre un trasandato.
Una serie di avvenimenti - e non c'entrava solo Nicole - l'aveva colpito dritto in fronte e non s'era ancora ripreso del tutto: la fine della sua carriera musicale, la fine della sua storia d'amore e  la fine del rapporto con sua madre dopo che si era risposata avevano contribuito alla fine di Harry stesso.
«Comincerà ad andarci ogni venerdì, ne sono sicuro» disse sconfitto Niall, passandosi una mano sul viso e guardandosi in giro per vedere la figura vagante di Harry.
«Sempre se lei continuerà ad andarci...» sussurrò Zayn, come se si fosse lasciato sfuggire un pensiero.
«Faremo in modo che questo succeda. Voglio che Harry cominci di nuovo a vivere come prima, anche se questo dovesse comportare di nuovo Nicole nella sua vita».

«Probabilmente era soltanto un idiota che voleva incuriosirti, Nikita, non farti strani film mentali.» disse con il suo solito tono solare e menefreghista Rocio, spingendo il carrello verso il reparto dei surgelati.
Erano passati già due giorni ma Nicole non faceva altro che pensare
a quel pazzo che le si era presentato all'appuntamento al buio senza neanche spiccicare una parola. Aveva voglia di fare indagini su indagini per scoprire chi fosse e per spaccargli la faccia.
«Prendi lo yoghurt all'ananas? Sai che senza quello non riesco a concentrarmi per studiare!» esclamò la rossa, mettendosi a braccia conserte e guardando la sua coinquilina sbuffare e prendere lo yoghurt come se fosse sua madre.
«Verrai di nuovo con me, venerdì?» domandò, senza porsi troppi problemi.
Rocio era fatta così, non le importava molto il mondo circostante: adorava imbucarsi alle feste, ubriacarsi e poi tornare a casa a piedi nudi, non mettere mano alla tesi e soprattutto non pensare a quanto tempo avesse fatto passare prima di prendere la decisione di laurearsi e darsi gli ultimi esami.
Nicole era tutto il contrario, un fascio di nervi, costantemente arrabbiata con il mondo e a tratti zitella acida a cui importava soltanto il suo computer, i suoi libri di legge e la sua carriera. Con gli uomini aveva chiuso.
«Intendi all'Università, vero? C'è il ricevimento del professor Fitz, sai com'è...» Nikki cercò di fare appello al buon senso della sua amica, ricordandole del'Università, ma quando vide Rocio scuotere la testa divertita, maledì di aver riposto fiducia in qualcosa di inesistente.
«Ovviamente intendo agli appuntamenti al buio! Ho promesso a Josh che ci sarò!» esclamò la spagnola sempre con quell'aria divertita e frizzante addosso. Nicole le avrebbe spaccato la faccia entro pochi minuti, ormai ne era certa.
«Non uscirò mai più con te, Torres. Sia chiaro che sei ancora mia coinquilina soltanto perché sono una delle persone più altruiste e generose sulla faccia della terra!» si lamentò - come di consueto - Nikki, afferrando un pacco di conchiglie per poi gettarle con rabbia nel carrello.
«Se stasera ti faccio le conciglie con la salsa prometti che venerdì verrai con me? Magari viene di nuovo il ragazzo con i Rayban, vi sposerete e farete tanti di quei figli che non ti ricorderai neanche i loro nomi!» Rocio aveva lo scocciante difetto di delirare, ad una certa. Cominciava a fare discorsi che non c'entravano niente, parole sconnesse e frasi barcollanti, che non stavano in piedi, come se qualcuno l'avesse drogata. Non poteva di certo scordare quando aveva cominciato a parlare di Kant, di Schopenauer e di filosofi che non avevano un nesso e allo stesso tempo di quanto fosse bella e sexy la nuova collezione di Victoria's Secret.
«Posso farmele anche da sola, le conchiglie... e poi io ho chiuso con gli uomini, dovresti saperlo!» borbottò tra sé e sé Nikki, che cominciava a camminare sempre più veloce per il supermercato alla ricerca delle tisane rilassanti: abitare con Rocio aveva gravi ripercussioni sul suo sistema nervoso.
«Sai benissimo che non verranno mai come le mie!» esclamò l'amica, raggiungendola «E poi dai, non vorrai mica dirmi che Harry Styles era l'unico uomo della tua vita o stronzate del genere!».
«Non parlare di Harry, continua a parlare di conchiglie con la salsa che è meglio.» disse gelida Nicole.
Solo pensare ad Harry le faceva venire il sudore freddo. Poteva ancora sentire la presa salda sui suoi fianchi, quando le aveva dato l'ultimo bacio ed era sparito per sempre dalla sua vita; poteva percepire il calore dei suoi sussurri dopo i concerti e conservava ancora la sua maglia sgualcita del pigiama. Nikki non era mai stata innamorata prima di Harry. Non si ricordava di essersi mai interessata ad un ragazzo prima di Harry e non voleva neanche farlo. Ricordava con tenerezza le sue carezze e i suoi baci, ma a pensarci, amava anche i suoi sospiri innervositi e la sua fronte corrugata quando si arrabbiava. Aveva amato Harry Styles alla follia, non c'era alcun dubbio, ma forse lo stesso ragazzo a cui aveva donato il cuore anni prima, non aveva mai ricambiato i suoi sentimenti.
«Sei sempre troppo suscettibile!» esclamò Rocio, ancora infastidita dal comportamento asociale dell'amica.
«E tu sei sempre la solita rompicoglioni.» sbuffò, con il fumo che le usciva dalle orecchie e sfrecciando per i reparti del supermercato per far sbollire la rabbia e il dolore che il ricordo di Harry le procurava.

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Buonasera ragazze :) Non so perché ma stasera mi sentivo ispirata e quindi ho deciso di postare questo capitolo. In realtà ho iniziato questa fanfiction senza avere un'idea precisa, quindi mi scuso in anticipo se ci saranno errori o porcherie varie, mi sto buttando in questo "progetto" e per ora non ne sono delusa. Poi io adoro Holland, la amo proprio e ce la vedo bene come Nikki.
Mi hanno chiesto come mi immaginassi Rocio e .. boh, non so in realtà come rispondervi. Me la immagino mulatta e con i capelli riccissimi, tipo quella delle Little Mix che .. boh non so come si chiama AHAHHA.
Sono contentissimissimissima che la mia storia abbia già 13 seguiti e non so quanti preferiti/ricordati. Vi mando un bacio grossissimo,
Ari

s



 
  
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