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Autore: Cara_Sconosciuta    09/02/2008    11 recensioni
Che succede se una prof un po' impicciona decide di rendere una classe più unita, piazzando le persone che più si odiano nella stessa tenda? Per ora rating arancione, ma quasi sicuramente dovrò cambiarlo per alcune scene che ho in mente...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kelsi Nielsen, Ryan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Eccoci al quarto capitolo

Eccoci al quarto capitolo! Chissà quanti saranno… non ne ho idea….

Un paio di informazioni:

per cheesecake94: ho iniziato a lavorare alla long per la quale NON hai tentato di corrompermi… è difficile ma la prendo come una sorta di sfida personale: la finirò!

Per tutti: su fanfiction.net ho trovato una ryelsi/ryella fantastica, anche se decisamente triste che vorrei tradurre (sto aspettando il permesso dell’autore, DannyPhantom, se qualcuno volesse leggerla in lingua originale). Si intitola Go the Distance (amo quella canzone!!!!) e al momento sono pubblicati solo 4 capitoli e ce n’è un quinto in arrivo. Ora, se Danny mi il permesso, io inizio a tradurla, ma anticipo già che, come per Love Songs, gli aggiornamenti miei dipenderanno da quelli di Danny e non saranno regolarissimi (il 4° cap l’ho aspettato circa un mese). Che dite, vi va comunque di leggerla? Io la consiglio, perché è davvero bella e molto profonda…..

Capitolo cortino, questo… ma mi serviva così…

Un grazie grande grande a marki, Vitto (sei grande a leggere e commentare anche se hsm lo odi! E non preoccuparti per la canzone: servirà anche al suo scopo orignale… ma tutto in un altro modo), romanticgirl, armoni_93, miss_ka, Simphony e Titty90, ai cinque che mi tengono nei preferiti e a tutti quelli che leggono senza recensire!!!!!!!!

Baciotti,

Temperance

 

4 – In which Kelsi changes her mind

 

Sharpay sedeva in un angolo della tenda, guardando con aria scettica Taylor che si allacciava gli scarponcini da trekking.

Era assurdo: perché avrebbe dovuto comprarsi delle scarpe orrende al punto di non ritorno? Non era da lei andare in giro con dei… cosi del genere ai piedi…

Il suo sguardo volò poi alle proprie scarpe, disposte ordinatamente sulla valigia chiusa. Decolletè, ballerine, MaryJane, tutte splendide, firmate e rigorosamente scomode.

Sconsolata, fece per alzarsi e prendere un paio di scarpette da danza di Prada, quando un paio di tennis volarono sul pavimento davanti a lei. Alzando gli occhi, vide Taylor che usciva rapidamente dalla tenda e si chiudeva la cerniera alle spalle.

Prese in mano, con aria leggermente schifata, le logore scarpe da ginnastica chiare e passò  più volte lo sguardo da quelle alle proprie, mentre il suo cervello lavorava febbrilmente: chic o comoda?

Alla fine, si arrese e decise, per la prima volta in vita sua, di optare per il comfort e lasciare da parte l’eleganza. Dopotutto, era una questione di sopravvivenza, no?

Si infilò le scarpe il più velocemente possibile, quasi volesse in quel modo negare qualsiasi suo contatto con il mondo del non griffato e, caricatasi uno zainetto rosa ricoperto di piume dello stesso colore, uscì dalla tenda, trovando Taylor che l’aspettava fuori.

“Ah, vedo che il tuo cervello ogni tanto dà qualche segno di vita. Commentò la mora, accennando ai piedi dell’altra.

Perché me le hai date?”

“Non pensare cose strane, Evans: non voglio doverti portare in braccio e non voglio nemmeno che lo faccia Ryan, una volta tanto. Nessuna generosità o benevolenza: è tutto sano egoismo, ok?”

Quindi non ti devo ringraziare, giusto?”

“Giustissimo.”

“Meno male!” Esclamò Sharpay, sollevata. Non avrebbe mai ammesso di essere riconoscente a Taylor, nemmeno sotto tortura. “Allora, dove si va?”

“Al Lago Diamone, a quattro ore da qui. Dicono che il panorama da lassù sia unico!”

“Quattro ore…a piedi?”

“Certo, come vuoi arrivarci fino a lassù, scusa? Dai, muoviti, siamo le ultime!”

Taylor prese a correre verso il punto di ritrovo, trascinando con sé Sharpay per un polso.

La bionda, dal canto suo, sembrava essere caduta in una specie di stato catatonico o trance provocato dalle parole quattro ore, che continuava a ripetere, piagnucolando, come una litania.

 

“Stanca?” Domandò Ryan, affiancandosi a Kelsi che, sfinita, arrancava in fondo alla fila, sostenuta dal coach Bolton.

“No, faccio finta.” Biascicò lei a voce talmente bassa da poter essere sentita appena.

Evans, invece di fare lo spiritoso aiuta la tua amica, così io tengo un po’ d’occhio anche gli altri.

“Certo, signor Bolton.” Rispose, obbediente, il ragazzo, prendendo lo zaino di Kelsi che l’allenatore gli porgeva.

Ok, Nielsen, ti lascio in buone mani. Non ti preoccupare, siamo quasi arrivati. Ci vediamo più tardi, ragazzi!” Detto ciò, corse avanti per raggiungere il resto della fila, che, nel frattempo, li aveva notevolmente distanziati.

“Scusa, Kels… non sapevo che stessi male.

“Non…fa niente…Non potevi…averne idea.”

“Ehi, non parlare, altrimenti mi muori qui e dopo danno la colpa a me!”

“Stupido.” Sussurrò la pianista, cercando di non ridere per risparmiare fiato.

“È un’arte che ho affinato negli anni…”

“Perché a scuola.. a scuola non sei così?”

Se ti rispondo mi prometti che stai zitta?”

Kelsi annuì debolmente, appoggiandosi a Ryan, che la strinse forte, continuando a camminare lentamente, felice di poterle stare così vicino.

“Vedi, è che io, quando sto con Sharpay, ho sempre l’impressione di essere inadeguato. Malgrado sia io il più maturo tra i due, io quello che la consola quando ha le sue crisi di chissà che cosa, io che preparo ogni singolo passo di ogni singola coreografia, è sempre lei quella che piace e non so perché. È sempre stato così, fin dalle elementari. Tutti mi conoscevano come il fratello di Sharpay, l’Evans numero due e non avevo uno straccio d’amico… così ho deciso di uniformarmi allo stile di mia sorella, pensando che, se fossi stato un po’ più come lei, mi avrebbero notato. Non è cambiato niente, ma ho scoperto di amare il teatro sul serio e questo lo devo solo alla mia adorabile gemellina.”

Kelsi ridacchiò alla parola adorabile, per poi esplodere in un violento attacco di tosse.

“Senti, ti va se ci fermiamo un secondo?” Chiese lui, preoccupato. Kelsi sembrava così fragile in quel momento…avrebbe voluto stringerla e non lasciarla più, ma aveva paura di poterla rompere… e di rovinare quella sorta di piccola intesa che sembrava essersi creata tra di loro. Dopotutto, anche lei non aveva mai avuto molti amici, no? Forse poteva davvero capirlo…

“Ecco, siediti qui…” Disse lui, premuroso, aiutandola a sistemarsi su un grosso masso al limite del sentiero.

“Grazie, Ry. Sei gentile.”

“Figurati. Comunque, stavo dicendo che, alla fine, stare con Sharpay non è poi così male… a casa a volte mi diverto, anche, e ballare con lei è davvero fantastico: non sbaglia un passo! Non ho mai desiderato un’altra vita, per me…. Fino a quest’estate, per lo meno…”

Che è successo quest’estate?” Domandò Kelsi che, nel frattempo, aveva ripreso un po’ di fiato.

“Beh…” Esitò Ryan, arrossendo un po’ sulle guance. Come faceva a dirle la verità? “Vedi… quest’estate ho.. conosciuto… beh, no, ho notato una ragazza che conosco da un sacco di tempo ma alla quale non avevo mai fatto caso. Lei…insomma, credo di non starle proprio molto simpatico e vorrei capire cosa non le piace di me per potermi migliorare. Sai, lei mi piace davvero tanto e stare con lei è il mio sogno più grande… forse anche più grande di entrare alla Julliard, ma non so come fare, non so come comportarmi… tanto più che c’è un altro ragazzo che sembra preferire a me…”

°Gabriella°  Pensò Kelsi, colpita dal discorso del suo compagno. Aveva sempre pensato Ryan come uno sciocco ragazzino superficiale, i cui unici pensieri fossero moda e danza… non credeva che potesse essere così profondo… così dolce.

Suo malgrado, dovette ammettere che quel Ryan Evans non le dispiaceva affatto e che avrebbe potuto anche essergli amica…forse…

“Senti, ripartiamo?” Chiese, alzandosi, quando si accorse che i suoi pensieri stavano prendendo una piega pericolosa.

Lei amica di Evans? Figurarsi!

“Come vuoi, piccola Beethowen!”

 

Continua…

   
 
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