Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: frames    09/08/2013    12 recensioni
«E se potessimo rimanere giovani per sempre? Se esistesse il modo di far invecchiare una foto al posto tuo, proprio come succede nel Ritratto di Dorian Grey, tu che faresti? Se ti proponessero di rinunciare alla vecchiaia, alle responsabilità, ai figli, ai nipoti, alle abitudini, alla stanchezza fisica per rimanere bloccato a 18 anni, tu accetteresti? Io si, cazzo se lo farei. Amo la mia vita, anche se è un casino, anche se mi viene il mal di testa a pensarci. Dovremmo rinunciare a tutto questo, dimenticare queste sensazioni, per diventare le madri e i padri di qualcuno? No, grazie. Se potessi fermerei il tempo in questo istante. La spiaggia, il rumore delle onde in lontananza, la testa leggera a causa dell’alcool, la brezza che fa muovere i tuoi capelli, il cielo infinito sopra di noi. Venderei l’anima pur di rimanere giovane, giovane per sempre. E tu?»
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 • disclaimer: le prime lettere della parola 'capitolo' saranno dei collegamenti ad alcune canzoni consigliate per l'ascolto durante la lettura di ogni capitolo. se vi va di ascoltare, premete semplicemente play!

 

 

Image and video hosting by TinyPic


Capitolo I

 

7.57 a.m.
I corridoi erano ancora deserti, le aule perfettamente in ordine, i cestini per le cartacce vuoti e capovolti.
Un altro anno scolastico stava per cominciare al St. David’s College, l’istituto privato più esclusivo di Chelsea, frequentato da tutti i figli della società elitaria londinese.
La rumorosa folla di alunni nelle loro divise bianche e blu si concentrava fuori nell’atrio della struttura in attesa di sentire il trillo della prima campanella.
Un gruppetto di ragazze con le loro borse griffate e i chewing gum che masticavano ossessivamente ascoltavano rapite i racconti dell’estate di alcune di loro: dettagli delle vacanze in Italia, di quel ragazzo spagnolo di cui si erano follemente innamorate o dello storico momento in cui avevano perso la verginità.
Quelli del primo anno invece sembravano tesi per il nuovo inizio, preoccupati per lo smistamento delle classi e dei professori che avrebbero incontrato.
Infine, c’erano i soliti ritardatari. 
Nello skate park poco lontano dalla scuola un ragazzo sfrecciava su e giù dalle rampe di varia altezza sulla sua tavola ormai distrutta, eseguì una serie di trick mentre i suoi due amici, seduti su una delle salite, osservavano con attenzione i suoi movimenti.
«È inutile Z. , il triple kickflip non ti riesce!» sentenziò Liam con una punta di ironia aspirando dalla sigaretta quasi finita che teneva tra le dita rivolto al suo amico, il quale rimessi i piedi per terra e sollevato il suo skateboard si dirigeva verso di loro.
«Almeno io so mantenermi in equilibrio sulla tavola!» rispose Zayn pungente girandosi il New Era grigio sulla testa, il capellino sportivo stonava decisamente con la divisa scolastica.
Liam scoppiò in una risata rumorosa poi alzò entrambe le mani in segno di resa.
«Liam, tu dovresti smetterla di fumare!» esordì Niall, un ragazzo biondo e minuto che fino a quel momento se ne era stato in silenzio «Lo sai che i fumatori hanno il 30% in più di possibilità di ammalarsi di cancro o di altre malattie cardiovascolari?» continuò minuzioso indicando con la testa la cicca che l’amico aveva appena spento.
Certe volte Zayn e Liam si meravigliavano per quante cose sapesse Niall e soprattutto per la precisione con la quale ricordava tutto, ma infondo sapevano che lui era fatto così.
Molti a vederli insieme li ritenevano un gruppo di amici male assortiti, Niall sembrava decisamente fuori luogo in compagnia di quei due.
 Zayn e Liam condividevano tanti interessi; giocavano entrambi nella squadra di calcio della scuola, andavano alle feste insieme e facevano squadra per attaccare bottone con le ragazze.
Niall, invece, era diverso: timido, riservato, con nessun tipo di esperienza con il sesso opposto. Eppure era sempre insieme a loro, era il terzo moschettiere, ma soprattutto un amico fidato di cui Liam e Zayn non avrebbero mai potuto fare a meno.
«Lo sai che non me ne frega un cazzo?» rispose irriverente Liam dando un buffetto affettuoso sul collo dell’amico che provava a farlo riflettere.
Se c’era qualcuno a cui proprio non piacevano le paternali quello era Liam, era cresciuto praticamente da solo dato che i suoi genitori, entrambi chirurghi di fama mondiale, viaggiavano continuamente in giro per il mondo e di conseguenza era abituato a fare tutto ciò che voleva, senza limiti.
«Ho qualcosa di più salutare...niente nicotina» suggerì Zayn con un sorriso infantile e tirò fuori dalla tasca interna della giacca blu una piccola bustina di plastica contenente qualche grammo di marijuana che Liam, illuminatosi, gli strappò prontamente da mano.
«Vi rendete conto che dovremmo essere in classe già da dieci minuti?»precisò Niall irrequieto alzandosi di scatto e mettendosi di fronte a loro.
«Rilassati Niall, quest’anno non ho proprio voglia di ascoltare il discorso di incoraggiamento del preside Evans. Dirà le solite quattro stronzate di rito, su quanto sia importante per noi affrontare quest’anno scolastico nel migliore dei modi per prepararci al mondo reale e bla bla bla..» disse Liam con un tono deciso.
«Diciamo che noi preferiamo un altro tipo di incoraggiamento per il nostro ultimo anno» concluse Zayn prima di aspirare il primo tiro dalla canna che aveva chiuso e acceso in pochi minuti, la passò poi allo stesso Niall che titubante la avvicinò alla bocca.
Niall Horan era un ragazzo intelligente, aveva la media più alta della scuola, conosceva perfettamente le nozioni di chimica e algebra ma era anche incredibilmente facile da influenzare.
Dalla villetta situata al numero civico 23 di Warwick Road, intanto, Holly e Louis Tomlinson erano appena usciti dopo l’ennesimo sollecito attraverso il clacson da parte del fidanzato di Holly, Harry Styles, che li aspettava facendo capolino dal finestrino della sua Range Rover Sport nera.
«Scusa cucciolo, mio fratello ci mette ore intere in bagno per prepararsi!» esordì Holly con un timido sorriso arrampicandosi su per il sedile di pelle leggermente alto per il suo metro e sessanta scarso.
«Avevo dimenticato che Styles è diventato il nostro accompagnatore.. » controbatté subito all’accusa Louis che però venne completamente ignorato dai due piccioncini che avevano cominciato a scambiarsi effusioni come se non ci fosse un domani.
Per tutto il tragitto da casa Tomlinson al St. David’s, Holly non staccò mai la mano dal ginocchio del riccio che approfittava di ogni semaforo rosso per baciare appassionatamente la fidanzata tirandola a sé e infilando le dita nella sua folta chioma di capelli rossi.
«Prendetevi una stanza!» suggerì Louis quando scattò il verde, ricevendo in cambio un occhiata gelida da parte di Holly.
 Non gli era mai piaciuto molto il fidanzato della sorella.
 Fondamentalmente Harry era il classico tipo di ragazzo che Louis odiava: atleta, arrogante e superficiale.
Era il capitano della squadra di lacrosse, amato da tutte le ochette starnazzanti del St. David’s tra le cui ambizioni c’era quella di portarsi a letto il maggior numero di atleti della scuola possibile.
Quello che Louis non riusciva a spiegarsi era perché tra tutte lui avesse scelto proprio sua sorella.
Non poteva negare che Holly fosse una bella ragazza, con quei capelli fluenti, i lineamenti dolci e quegli occhi di un verde scuro che aveva ereditato dal padre, mentre i suoi azzurro cielo erano identici a quelli di sua madre.
Il punto era che Holly era molto diversa rispetto al prototipo di ragazza che tutti si sarebbe aspettati di vedere al fianco di uno come Harry Styles: era ingenua, pura, semplice, poteva sembrare un po’ stupida a primo acchito.
Eppure la loro storia andava avanti da oltre otto mesi ormai, aveva superato persino l’estate movimentata di Harry in Costa Azzurra.
Louis non poteva fare a meno di pensare che se Styles aveva notato sua sorella era stato solo grazie all’amicizia di quest’ultima con Valerie Collins, la ragazza più conosciuta del St. David’s e migliore amica di Holly.
Appena entrarono nel parcheggio della scuola Holly cominciò a sbracciarsi proprio in direzione di Valerie che, anche lei in evidente ritardo, di corsa stava attraversando l’atrio, facendole segno di aspettarla.
Harry si fermò di fronte all’entrata per fare scendere Holly, che dopo aver salutato il fidanzato corse dalla sua migliore amica che non vedeva da tre settimane, ovvero da quando quest’ultima era partita per i Caraibi con la madre.
«Louis..» disse Harry rivolgendosi per la prima volta quel giorno al ragazzo che aveva aperto la portiera dell’auto per scendere «non dimenticarti della festa di domani sera a casa di Payne, ci sarai vero?» chiese il riccio con un sorriso allegro, riposizionandosi i Ray-Ban sul naso.
«Mi sono perso qualcosa? Tu e Liam Payne vi odiate, l’ultima volta vi siete presi a botte per uno stupido parcheggio» asserì Louis meravigliato sia per la considerazione che aveva ricevuto da Harry sia per il fatto che lo stesso Harry frequentasse quelle persone.
«Si è vero, ma le sue feste sono epiche! Allora ci vieni o no? Potrei presentarti un paio di ragazze..» domandò malizioso.
«Harry, sono gay, lo sanno tutti!» disse Louis urlando spazientito e sollevando gli occhi al cielo prima di sbattere la portiera della macchina e allontanarsi.
«Perché tuo fratello deve sempre precisare la sua sessualità?» chiese poco lontano Valerie con la solita punta di acidità nella voce dopo essersi scrollata Holly di dosso che la abbracciava morbosamente.
«Non prenderlo in giro, per piacere…sai quanto è stata dura per lui lo scorso anno!» la pregò indulgente Holly sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
«Non lo sto prendendo in giro, dico solo che potrebbe anche controllare i suoi modi da checca isterica» continuò Valerie scrollando le spalle e riprendendo a camminare verso l’ingresso, non era mai stata una ragazza molto sensibile  
Holly rimase in silenzio lasciando cadere il discorso proprio quando entrarono e vide il fratello salire le scale per dirigersi a lezione.
«Allora non mi racconti dei Caraibi? Com’è la foresta pluviale?» chiese Holly riprendendo il discorso con l’ entusiasmo di una bambina.
«No» rispose seccamente Valerie, la cui attenzione era stata catturata da altro.
Una ragazza leggermente più bassa di lei, con dei voluminosi capelli biondo scuro e un vistoso make-up nero sugli occhi se ne stava appoggiata al muro di mattoncini rossi adiacente alla porta della segreteria, tamburellava il piede a terra evidentemente annoiata dall’attesa.
«Chi è quella?» domandò Valerie facendo cenno ad Holly, che però sapendone quanto lei si limitò a scuotere la testa.
Valerie Collins si ricordava di tutti i 345 alunni del St.David’s, li aveva convinti uno ad uno a votarla come rappresentante d’istituto appena l’anno prima, eppure era sicura di non aver mai visto quel volto.
Le due amiche si avvicinarono alla segreteria dato che dovevano ancora ritirare i loro orari per il nuovo semestre, quando furono vicine abbastanza la bionda le notò arrivare e gli lanciò uno sguardo truce che Valerie non distolse neppure mentre si mise a sedere sul divanetto di pelle scura posto sulla parete opposta a quella dove c’era la ragazza.
«Ti serve qualcosa?» esordì la bionda perplessa, Valerie in tutta risposta scoppiò a ridere voltandosi verso Holly che la imitò.
«Bel cappello, novellina!» aggiunse divertita poco dopo riferita al berretto di cotone che la sconosciuta teneva sui lunghi capelli mossi.
«Bella gonna, la portano tutte così corta o è la divisa scolastica per le troie come te?» rispose a tono la ragazza con un finto sorriso sulle labbra staccandosi dal muro e avvicinandosi minacciosa a Valerie proprio nel momento in cui la porta alle sue spalle si aprì e apparve sulla soglia un uomo alto, con i capelli che cominciavano a sparire sulle tempie e la barba folta.
«La signorina Megan Wood?» chiamò ad alta voce ufficialmente dopo essersi schiarito la gola e aver letto il nominativo su un foglio che teneva tra le mani.
«Sono io» confermò la bionda incenerendo con lo sguardo per l’ultima volta Valerie prima di voltarsi e stringere la mano del preside Evans.
«Bene, benvenuta al St. David’s College! Noto che ha già fatto la conoscenza della nostra rappresentante d’istituto, la signorina Collins!» intuì il preside che perse il suo tono decisamente troppo entusiasta quando si accorse che quattro figure si stavano avvicinando dall’ingresso.
«Finalmente anche Styles, Payne, Horan e Malik ci hanno degnato della loro presenza, nonostante ben trenta minuti di ritardo!» annunciò adirato interrompendo qualsiasi tentativo dei quattro di fornire una scusa valida.
Il signor Evans distribuì sbrigativo ai sette ragazzi le copie dei loro nuovi orari scolastici e li spronò ad avviarsi verso le classi, non prima di aver ammonito Zayn e Liam di non cacciarsi nei guai come l’anno precedente.
«Un ultima cosa! Signorina Collins le affido il compito di occuparsi dell’accoglienza della nuova arrivata, sono sicuro che troverà un modo per farla integrare nella nostra scuola» concluse nuovamente sorridente prima di rientrare nel suo ufficio.
«Fantastico!» mormorò a bassa voce Valerie salendo l’enorme scalinata che portava al primo piano, dove c’erano la maggior parte delle classi.
Gli altri si stavano presentando alla nuova arrivata tempestandola di domande, quella ragazza sembrava stare simpatica a tutti tranne che a lei.
«Se vuoi integrarti, domani sera non mancare alla festa a casa di Liam!» tagliò corto Valerie prima di entrare nella classe di biologia con un luccichio negli occhi che solo Holly riusciva a interpretare: aveva in mente un piano.





Circa un anno fa, di questi tempi, pubblicavo la mia prima fan fiction su questo sito.
Fan fiction che poi ho abbandonato, per mancanza di tempo e ispirazione..anche se un giorno mi piacerebbe continuarla.
Intanto sono tornata con questa, completamente diversa da qualsiasi altra cosa io abbia mai scritto, ci ho messo mesi solo per elaborare la trama AHAHAHAHA
La trama tratta di un gruppo di ragazzi le cui vite si intrecciano durante un anno cruciale delle loro vite.
Seguiremo le loro storie, li vedremo affrontare tutti i problemi tipici della loro età, fare scelte che inevitabilmente li porteranno a crescere.
Si ritroveranno tutti di fronte ad un bivio, la fine dell'adolescenza e il momento in cui si diventa adulti..come lo affronteranno?
Questa storia è deliberatamente ispirata a Skins, chi ha seguito questo telefilm potrà riconoscere qualche episodio, qualche intreccio che io ho cercato di riadattare con i One Direction.
Non so ogni quanto posterò, non posso promettervi niente..spero comunque ci sarà qualcuno a cui piacerà questa storia, ci tengo tantissimo.
Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione,
un bacio!
ila

ps: per il banner i crediti vanno a @isswagshit su twitter, questo è il suo tumblr http://xmahonejuss.tumblr.com/
è stata davvero disponibilissima e bravissima, la ringrazio ancora!

 

  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: frames