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Autore: Inu_Ran    09/08/2013    2 recensioni
Il mezzo demone alle prese con costumi, acqua, tanta gente e una dolce kagome. Questa storia sarà composta da 2 capitoli massimo 3 e parlerà di una giornata di mare con Inuyasha. Non vi dico altro buona lettura ^^
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap. 4: Ritorno alla normalità.
“E’ piccante ed orribile, non si può mangiare. Si può sapere perché non mangiato quel cibo ninja che mi piace tanto? Io lo preferisco.” Disse soddisfatto il mezzo demone. La ragazza però non concordava con lui, aveva passato un ora, mentre Inuyasha giocava anzi torturava il gatto, a preparare un pranzetto che sperava gli sarebbe piaciuto. Invece come ogni volta non aveva che criticato tutto dicendo che un semplice cibo come il ramen fosse più buono della sua splendida cucina. Certo non cucinava benissimo ma almeno si aspettava un complimento.
“Inuyasha, sei uno stupido. Ed io un’illusa che continua a sperare che tu un giorno riuscirai a farmi un complimento. “ disse ormai piena d’ira.
“ Tu mi hai chiesto se mi piacesse il cibo e io ho espresso il mio parere. In realtà tu non vuoi sentire la verità ma che era buono. La prossima volta non chiedermelo perché finisce sempre che mi mandi a cuccia.” Inuyasha aveva fatto un discorso di senso logico che stupì Kagome. Ma lei non avrebbe mai lasciato l’ultima parola al mezzo demone.
“Ci sono modi e modi. Potevi dirmi che non ti piaceva poiché lo trovavi piccante e preferivi mangiare il ramen. Tu, invece, hai detto che era orribile e immangiabile. Non è carino da parte tua. “ ribatté.
“Hai  ragione, ti chiedo scusa non volevo offenderti.”
“E’ strano ogni volta litighiamo ma non discutiamo. Oggi invece siamo riusciti a parlare ed esprimere entrambi i nostri pareri senza che io me ne andassi o tu fossi a terra per colpa mia.” Disse fiera del miglioramento che stava prendendo il loro rapporto. Dovevano capirsi, risolvere i problemi parlando e non infuriandosi o scappare. Forse entrambi stavano crescendo anche se il mezzo demone non era così piccolo d’età.
“ Lo so. Io cerco di parlare ma tu sei una ragazzina capricciosa che non riesce ad esprimersi. Sai dovresti imparare a controllarti, segui il mio esempio.” La cosa più assurda era che tutto ciò che le diceva non era un scherzo, era convinto.
“A cuccia.” Due parole e un buco sul terreno questo fu il risultato delle belle parole di Inuyasha.
“Parla quello che riesce ad esprimersi bene. Quello che prima agisce e poi pensa, se ci riesce ad usare il cervello per pensare.” Il loro rapporto era fatto di litigi, più o meno gravi, eppure ogni volta ne uscivano più forti di prima. Ormai era totalmente inutile costringerlo a mangiare qualcosa che non avrebbe gradito perciò prese i soldi e con al seguito il “cane” penso di comprare, in un bar lì vicino, un gelato. Doveva sdebitarsi del gelato che le aveva dato ieri. Ma una volta all’interno del bar il mezzo demone si mangiò, oltre il gelato: una pizzetta, un po’ di grissini e provò alcuni dolci. La mora dovette buttarlo fuori dal bar perché non voleva spendere altri soldi.
“Gli ultimi dolci erano buoni.” Disse tutto contento come un bambino. Il viso era disteso, rilassato, un piccolo sorriso gli dava un’aria più allegra e dolce e Kagome per questo motivo non era riuscita a resistere alla richiesta del mezzo demone di comprare i dolci ed altre cose. Ma aveva dovuto poi fare i conti con i soldi che scarseggiavano.
“Si ma mi hai quasi lasciato al verde.” Sbuffò mostrando lo scontrino al mezzo demone che a quel gesto non fece una piega.
“Verde? Ti sbagli l’unica cosa che hai addosso di colorato è rosso.” Possibile che gli doveva spiegare sempre tutto?
“Lasciamo perdere. Visto che non possiamo fare il bagno che ne dici di fare un giro in canoa?” il mezzo demone inclinò la testa ed un enorme punto interrogativo apparse sopra la sua testa.
“Sarebbe?” chiese dubbioso.
“E’ un imbarcazione a remi. Vieni andiamo a prenderne una.” Se il punto interrogativo era uno adesso ne erano spuntati altri. La ragazza si diresse verso la battigia, leggermente più lontano dalle loro sdraio, e chiese se gentilmente poteva darle un canoa. Dovette pagare perché questo non era compreso nel biglietto che le aveva dato l’omino all’entrata. Altri soldi che scomparivano. Inuyasha si sedette davanti mentre la ragazza si accomodò dietro. Cominciarono a remare. Destra, sinistra. Destra, sinistra. Erano arrivati già oltre le boe, finché accanto a loro comparve un pedalo. Due ragazzi salutarono la ragazza e le fecero dei complimenti.
“Perché non vieni da noi, ti divertiresti di più? Non ti secca stare lì sopra e remare? Noi andiamo più veloce. Dai, vieni.” La ragazza non ebbe il tempo di  rispondere che la canoa iniziò a muoversi prima lentamente poi sempre più velocemente. Inuyasha era diventato rosso di gelosia e voleva dimostrare quanto fosse veloce e bravo. Così Kagome non avrebbe mai espresso il desiderio di salire su quella strana imbarcazione. Non gli l’avrebbe permesso, questo era sicuro, ma voleva sentirsi dire che era bravissimo. Superò di molto il pedalo e si girò per fare una linguaccia.
“Allora chi è che andava lento? Hai visto Kagome non sono stat…” Kagome era sparita. Il suo posto era vuoto. Forse qualcuno l’aveva presa mentre era troppo concentrato a vincere quella stupida gara, dove però gareggiava da solo. Si guardò attorno finché non vide una testa uscire dall’acqua. Remò con la stessa velocità di prima ma non riuscì a frenare ed andò a sbattere con la mora.
“Kagome non ti vedo dove sei?” la cercava come un disperato, era sicuro di averla vista là.
“Scemo sono qua. Non solo mi butti giù dalla canoa ma mi arrivi anche addosso. Cerchi di uccidermi?”
“No, non lo farei mai. Come sei finita qua? E’ stato qualcuno?”
“Si, un idiota con delle orecchie da cane,  dei capelli argentati e con gli occhi color oro.  Lui ha incominciato a remare talmente veloce che sono scivolata finendo in acqua. Poi lo stesso idiota, sottolineo, idiota mi è arrivato addosso con la canoa. Per caso lo conosci?” l’ironia della ragazza era palpabile. Il mezzo demone non fece fatica a comprendere di chi parlasse e l’aiutò a risalire. Ma la mora doveva vendicarsi e quindi cercò di spingerlo ma non era così facile come lei credeva e si ritrovò di nuovo in acqua.
“Non è facile buttarmi giù.”
“Inuyasha a cuc…” si buttò in acqua e le premette la sua mano sulla sua bocca. Erano vicini. Dannatamente vicini. Kagome sentiva il suo respiro solleticarle il collo. Inuyasha non voleva essere mandato di nuovo a cuccia ed era sceso dalla canoa ma quando aveva messo la sua mano su quelle delicate labbra si era bloccato.
“Scus-a io… cioè io non  che…” il cervello di Inuyasha ormai non pensava più. La vicinanza lo stava confondendo, l’unica cosa che voleva fare era baciarla. Ma poi pensava che non era giusto per kikyo, non era giusto per Kagome che avrebbe sofferto per un suo capriccio. Ma allora perché diavolo non riusciva a muoversi? A sistemare la situazione fu la ragazza che andò verso la canoa sedendosi davanti.  Cominciò a remare per allontanarsi dal mezzo demone , che ancora era rimasto fermo in acqua.
“Stavolta ti lascio io qui.” Ma non era veloce e non ci volle molto che Inuyasha la raggiunse. Era ancora troppo imbarazzato per salire e sedersi dietro di lei, non che Kagome non fosse rossa in faccia per questo era salita sulla canoa per non baciare  il mezzo demone, ma si attaccò e cominciò a nuotare spingendo, anche se di poco, la canoa. Quando arrivarono sul bagnasciuga diedero la canoa al bagnino e ritornarono alle loro sdraio. Nel tragitto la mora  notò che stavano organizzando una partita di beach volley. Prese per il braccio Inuyasha e lo condusse fino al campo.
“Scusate possiamo partecipare?”
“Certo bellezza. Tu sarai in squadra con quelle due ragazze e con il tuo ragazzo.” A quella parola la sua faccia divenne rossa e cercò di chiarire che Inuyasha era solo un amico. Lo prese in disparte e gli spiego come funzionava quel gioco: le mosse, come segnare punti, le regole e tutto ciò che c’era da sapere. La partita iniziò ed il primo a battere fu Inuyasha. Tirò la palla in alto ed arrivata all’altezza giusta per battere il genio la scoppiò con le unghie. Si giustificò dicendo che era già sgonfia da prima. La mora prese il suo posto e con eleganza la mandò dall’altra parte. La palla, dopo molti passaggi, venne intercettata dal mezzo demone che per la seconda volta, stavolta con un palleggio, riuscì a scoppiarla di nuovo. La partita proseguì , anche se la squadra di Inuyasha, tranne Kagome, era un po’ restia a passargli il pallone. Ma quando essa non poteva essere presa da nessuno se non da un mezzo demone che poteva compiere lunghi salti, Inuyasha fece un slancio prendendo con agilità e con un formidabile bagher la palla la rimandò agli avversari. Ma gli altri non furono da meno e riuscirono con un muro a fare punto alla squadra del mezzo demone.
“Sei scemo Inuyasha, era fuori campo. Se tu non l’avessi presa a quest’ora avremmo fatto punto.” Disse furiosa Kagome mentre Inuyasha si fece piccolo piccolo.
“Kagome tu puoi rimanere ma lui no. Abbiamo un altro amico che entrerebbe volentieri per giocare. Non possiamo continuare a giocare con lui, non sa neanche le regole fondamentali.” Disse una ragazza che era nella loro squadra.
“No, io…” ma venne subito interrotta dal mezzo demone.
“Kagome stai tranquilla, completa la partita io sarò qui ad aspettarti.”
“Non dirlo neanche per scherzo. Io non gioco con delle persone che ti escludono solo perché non sai giocare. Andiamo lasciamo questi stupidi a quest’inutile gioco.” Detto questo prese a braccetto Inuyasha, che a quel contatto divenne rosso, e ritornarono alle loro sdraio.
“E’ tardi. Inuyasha passami la tovaglia, torniamo a casa.” A quelle parole la faccia del mezzo demone s’illuminò: finalmente quella tortura era giunta al termine. Lei gli passò gli indumenti e insieme si diressero verso casa. Non presero nessun mezzo pubblico ne lei si fece portare da lui ma camminarono.
“Perché non hai continuato a giocare? A me non davi nessun fastidio, mi rendo anche conto di averti causato tanti guai in questi giorni.”
“Perché io sono uscita con te, per passare un po’ di tempo insieme a te. Posso giocare a beach quando voglio ma non posso stare da sola con te sempre. Ci sono sempre Miroku, Sango e Shippo non che questo mi disturbi sia chiaro.”rispose semplicemente come se quella fosse la risposta più ovvia senza rendersi conto che aveva ridato il sorriso ad Inuyasha. Era felice che lei amasse stare in sua compagnia, che lo perdonasse anche se: era egoista e non la lasciava andare facilmente, rompeva camerini, strappata indumenti, la buttava in acqua, le faceva spendere soldi e bucava tutto ciò che aveva tra le mani. A lei non le importava perché amava qualunque cosa di lui. Durante il tragitto non parlarono molto e tornati a casa furono accolti da tutta la famiglia della ragazza.
“Allora com’è andata la giornata?” il mezzo demone si aspettava le lamentele della sua compagna invece, con sua enorme sorpresa, venne persino elogiato da lei.
“E’ stato bellissimo. Inuyasha è stato dolce e mi ha portato in braccio fino in acqua.” Il mezzo demone divenne rosso come un peperone e si voltò dall’altra parte. La cena passò tranquillamente tra i commenti della madre, i discorsi che nessuno ascoltava del nonno e le domande imbarazzanti di Sota. Una volta finito Kagome accompagnò il mezzo demone in bagno e gli consegnò i suoi vecchi indumenti. Fu finalmente felice di poterli indossare, senza quelli si sentiva vulnerabile.
“Inuyasha vado a prendere un futon così non dormirai sul freddo pavimento.” E s’incamminò alla ricerca dell’oggetto quando tornò però trovò Inuyasha coricato sul suo letto che dormiva. Non aveva il coraggio di svegliarlo, era così dolce quando dormiva, e decise che per una notte avrebbe dormito lei a terra, del resto quando lui veniva nella sua epoca lo faceva spesso. Dopo pochi minuti anche lei si ritrovò tra le braccia di Morfeo.
 
Il giorno seguente: preparato il mangiare e salutato tutti si diressero verso il pozzo. Miroku, Sango, Kirara e Shippo aspettavano pazienti i loro amici che  sapevano sarebbero tornati presto. Infatti essi uscirono dal pozzo e vennero accolti dai loro amici che gli rivolsero tante domande specialmente a Kagome poiché Inuyasha era restio a comunicare.
“Kagome perché non passate altri giorni al mare a noi non ci dispiace.”la mora a sentire quelle parole s’irrigidì. Passare una giornata con Inuyasha andava bene ma una e basta magari più avanti le sarebbe piaciuto rifarlo ma per adesso basta.
“Miroku non scherzare. Dobbiamo cercare le schegge della sfera e sconfiggere Naraku, non abbiamo tempo da perdere con queste sciocchezze.” A quelle parole i tre compagni tremarono e il mezzo demone fu sorpreso.
“ Aiuto Kagome  si è trasformata in Inuyasha.” Disse il cucciolo di volpe tremando. Inuyasha lo inseguì e incominciò a picchiarlo ma fu messo a terra da un a cuccia della mora.
“Ora le cose sono tornate come prima.” sbuffò rassegnata Sango.
“ Su, avanti andiamo a cercare Naraku.” Disse Miroku proseguendo con al suo fianco Sango e la sua fidata compagna Kirara a loro si unì Shippo che si posiziono sulla spalla del monaco. Kagome invece aspettò che il mezzo demone si riprendesse dall’ a cuccia.
“Kagome, non dovevi farlo. Ed io che sono stato al tuo fianco questi giorni senza lamentarmi.” Si rialzò senza fatica, ormai abituato a quelle situazioni, e si scrollò un po’ di terra rimasta sul suo abito.
“Hai ragione.” E si issò in punta di piedi e diede un bacio, sulla guancia, ad Inuyasha.”Grazie, Inuyasha.” Sorrise per poi correre in direzione dei suoi compagni lasciando il mezzo demone imbambolato.
-Alla fine non è stato così male il mare. – pensò tra sé e sé il mezzo demone.
“Ehi Kagome se vuoi per me possiamo tornare a mare.” Disse inseguendola.
“ Ma se mi hai detto che ti sei seccato a stare nel mio mondo.” Si fermò un secondo a fissarlo.
“Bé, forse ho cambiato idea.”
“A te non interessa il mare a te ti è  piaciuto il b…” non riuscì a completare la frase che le guance le andarono a fuoco.” Vai a cuccia maniaco.” Di nuovo a terra: la normalità stava tornando. Lo sorpassò e s’incamminò verso Miroku e gli altri con un enorme sorriso stampato sul volto. Mentre il povero Inuyasha stava disteso a terra.
“Aspettami. Non andatevene senza di me. Kagome, dannata perché l’hai fatto?”
“A cuccia.”
Si decisamente la normalità era ritornata.
 
Angolo dell’autrice:
E’ finita. Vi dico la verità un po’ mi dispiace perché mi stavo divertendo a scrivere ma ho già un’altra storia da completare e mi dispiacerebbe lasciarla a metà. Ho messo più parti romantiche ma alla fine ho deciso che non si sarebbero baciati. Anche se alla fine Kagome ha trovato un modo per ringraziarlo. Inuyasha è un furbetto ed appena gli è stato dato un bacio ha cambiato idea sul mare :D.  Ringrazio tutti per aver letto, recensito e messo in una delle tre liste, grazie di tutto.
Un bacione e buona serata a tutti ^^.
P.S. per chi seguisse l’altra mia storia tornerò con il nuovo capitolo tra due settimane circa =).
  
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