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Autore: hilarymalik93    17/08/2013    5 recensioni
Lei ama i boxer,lui i reggicalze.
Nicole è una ragazza ventenne che è dedita al suo lavoro di scrittrice di articoli, per il quotidiano della sua città: molto precisa e perfettina.
Zayn, non è proprio il tipo di Nicole,infatti inizialmente non saranno amici,anzi avranno molto da discutere avendo caratteri diversi.
Ma un giorno, come se il destino non fosse dalla loro parte,punisce i loro caratteri scontrosi e si ritroveranno a convivere con il corpo diverso dell'altro.
Nicole sarà Zayn e Zayn sarà Nicole...ma questa "maledizione" fino a quando durerà?
Questa è "Different Bodies".
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2.Il mio fiorellino!



"
Brandon sono a casa!"
Gridai al mio fratellastro che fece subito capolino dalla cucina,ancora a torso nudo e pantalone del pigiama mentre masticava qualcosa.

"Ciao sorellina. Fatto la spesa?"

"Si dormiglione. Tu non lavori oggi?"

"Ho chiesto a papà un giorno di riposo, visto che ieri sono andato ad un compleanno."

"Ci trattiamo bene principino". Risi  sarcasticamente.
Brandon lavorava con il mio patrigno Chen; nel piccolo ristorante giapponese insieme anche alla mamma: Jenny.
I miei patrigni erano occupati in cucina,il mio fratellastro serviva ai tavoli come altri camerieri ingaggiati.
Quando compii diciasette anni mi proposero di lavorare con loro,ma la mia dedizione alla scrittura era più grande,e poi volevo
trovarmelo da sola il lavoro,perchè avrei avuto occasione di dimostrargli che so cavarmela anche sola.

"Ma smettila! Piuttosto,che prepari di buono per il pranzo?"

"Ho pensato di fare dei maccheroni al formaggio, e poi delle patatine fritte con hamburger. Ti piace?"

"Cosa ne sarebbe di me,se non ci fossi tu in questa casa?" Disse con fare teatrale, fece ridere anche me. E' terribile quel ragazzo.

"Sai che un giorno me ne andrò di qui,vero?"

"Eccome se lo so sorella cara. A quel punto verrò a convivere con te e il tuo maritino, finchè una buona donna in questa città
si deciderà ad accudirmi".

"Non ci pensare nemmeno fratellino". Aggiunsi duramente,ma ovviamente sapevamo entrambi che scherzavo.
Io e lui abbiamo tre anni di differenza; Brandon è  il maggiore,infatti ha ventitrè anni e vive ancora sotto il tetto
di mammina e papino, anche per il motivo che non ha una ragazza con una relazione solida.
Purtroppo, il mio fratellone è un autentico don Giovanni: per lui le donne sono solo un sfizio.

"Non si sa mai. Ora vado a mettermi una maglia perchè comincio ad avere freddo e tu prapara il cibo,donna".
Odiavo quando mi si davano ordini all'infuori del lavoro, e questo lo sapevano benissimo tutti.
Lo fulminai con gli occhi e capì all'istante della cavolata compiuta,infatti ridacchiò sommesso e poi alzò le mani in segno di resa.
Così impara a mettersi contro di me.

Mi diressi in cucina e misi a bollire la pentola e il resto della
spesa nel frigorifero.
Poi andai in camera mia e misi degli indumenti comodi e i miei amati calzini fatti di lana color rosa caramella con dei pon pon; me li fece nonna Lynn due anni fa
al mio compleanno: in inverno,indosso sempre questi paia di calzini anzichè delle pantofole,anche perchè non mi è mai piaciuto portarle ai piedi.
Fatta una coda disordinata,scesi per andare di nuovo in cucina e come sapevo, bolliva già,ma di Brandon ancora nessuna traccia.

"Brandon, devi apparecchiare!"

"Nicole, sono in bagno!"

"Non mi interessa. Finisci i tuoi bisogni e vieni a fare quello che ti ho detto!" Affermai con tono fermo; dopo cinque minuti tornò
sbruffando,intanto me la ridevo perchè avevo vinto.
Brandon sistemò il tavolo e mangiammo in religioso silenzio.

In quel momento,la mia mente era occupata da quel ragazzo moro e molto affascinante; anche se mi ha fatto un quasi rutto in faccia e riso della
mia statura.

"A che pensi,Nicole?"

"Oh,uhm...niente che potrebbe interessarti".

"Secondo me,pensi ad un ragazzo bellissimo". Centrato in pieno fratello.

"No,ma che dici!" Strillai come un'ochetta viziata,ma credo che non sono stata tanto convincente. Oh mamma,prepariamoci ad un interrogatorio dell'FBI.

"Su dai,racconta".

"Okay è così. L'ho conosciuto stamattina al supermercato:prima di entrare mi ha fatto quasi un rutto in faccia,poi ha riso della mia statura perchè
non arrivavo a prendere il bagnoschiuma ed infine,mi ha chiamato fiorellino".

"E' l'uomo perfetto per te". Rispose con nonchalance. Ma siamo matti?! Lui,uomo perfetto? Non credo proprio fratellino.

"Scherzi?! Sai che odio i sciupafemmine,gli uomini che ruttano, che non si fanno la ceretta e che non siano istruiti".

"Nicole,secondo me sei troppo perfettina, se ti piace una persona, non badi ai difetti...Anzi,in amore si accettano pregi e difetti che siano".

"Da quando dai consigli a me in amore? E poi è troppo presto per parlare d'amore,non lo conosco nemmeno!"
Dissi facendo dei gesti incomprensibili con le mani.
Io non ho mai avuto un ragazzo; anche avendo vent'anni, perchè ho sempre messo al primo posto me stessa,gli studi, il lavoro e la mia famiglia.
Non ho avuto il tempo per innamorarmi di qualcuno.
Il mio primo bacio l'ho dato in primo superiore al mio compagno di banco e un altro al quarto anno,al compleanno di Brandon con
un suo amico,ma nulla di più.

Mai messaggi carini.
Mai cioccolatini o fiori.
Mai stata a letto.
Mai farsi le coccole con il proprio ragazzo.
Mai dediche sdolcinate scritte sul muro di fronte il nostro appartamento.
Mai vacanze esotiche.

Niente di tutto questo.
Okay forse le vacanze esotiche si fanno in luna di miele,però non so cosa si prova ad essere innamorati, anche
perchè ho paura di essere delusa; sono un'amante di film strappalacrime e stra-romantici che all'inizo è tutto rose e fiori e dopo le ragazze
vengono scaricate come gli ultimi pezzi di carne da dare al tuo cane e dopo vari mesi di segregazione in casa a deprimersi,trovano
l'uomo da sposare.
E penso sempre che la mia vita potrebbe essere come uno di quei film.

Torando sulla terra,rivolsi un sguardo al mio fratellastro.

"Come si dice: se son fiori, fioriranno. Lascia scorrere la vita." Mi disse mettendo una mano sulla mia spalla.

"Beh,ora vado a guardare un pò la tv. Mi raggiungi?"

"Metto i piatti nelle stoviglie e ti raggiungo".

"Okay Nick".
è il soprannome che mi ha sempre affibbiato Brandon, e io invece lo chiamavo Brady.
Lui andò nel soggiorno e intanto io,da brava casalinga sparecchiai e misi i piatti a lavare.
Finito tutto,andai da Brandon e guardammo gli episodi di Love Bugs fin quando non ci addormentammo sul divano come due bambini.


Il giorno dopo.


Le 7.30 del mattino.


Mi svegliai di buon umore, anche perchè intravidi tra le tende della mia finestra alcuni fiocchi di neve scendere dal cielo.
Mi alzai e feci il letto, poi andai in bagno e mi vestii per il lavoro.

Scesi al piano inferiore e vidi il resto della famigliola fare colazione.

"Giorno Nicole!" Mi accolse dolcemente Jenny,intenta a preparare delle frittelle.

"Anche a te,Jenny".

Jenny è una donna fantistica, la mamma che non ho mai avuto.
E' sempre pronta ad ascoltarti e darti consigli; Chen è un tipo serio, ma quando vuole sa essere davvero simpatico
e di cuore. Ha educato me e suo figlio nei migliori dei modi, perchè è un tipo rigoroso per quanto riguarda queste cose.
In questo momento stava sorseggiando il suo adorto thè alle erbe mentre leggeva il giornale, Brandon era ancora
in dormiveglia...dato che aveva ancora gli occhi socchiusi: mi accennò un saluto con la mano, si vede che richiedeva sforzo anche solo dicendomi "buongiorno".

"Tieni, le tue frittelle col bacon". Mi porse la colazione Jenny.


"Grazie".

"A che ora finisci di lavorare Nicole?" Mi chiese Chen prestando attenzione ancora al suo giornale.

"Alle quindici come al solito. Perchè?" Risposi addentando una frittella.

"Stasera il locale è strapieno,mi chiedevo se potevi darci una mano a servire i tavoli". Chiese togliendosi gli occhiali da vista e rivolgermi finalmente lo sguardo.

"Ci sarò".

"Bene,ti ringrazio".

Abbozzai un sorriso e presi il giubbino e la sciarpa per andare al lavoro.
Mi salutarono tutti e andai nel posto-auto dove parcheggio la mia cabriolè mettendola in moto per arrivare subito nel mio ufficio.
Sembro una donna di mondo quando dico che devo andare in ufficio,perchè di solito lo dicono coloro che hanno un lavoro importante,in quanto io
guadagno un quarto di quei stipendi che ricevono quei tipi di persone.

La neve scende ancora posandosi sul parabrezzi della mia auto e fa anche un freddo cane.

8.40
 Mh, ho il tempo di prendere la mia cioccolata calda da Gino's cafè:un bar rigogliosamente italiano, dove la cioccolata è ben densa e fumante
proprio come piace a me, anche durante la pausa pranzo faccio un salto per un tramezzino e un espresso veloce.
Parcheggiai la cabriolè ed entrai nel bar, posto proprio di fronte la piccola società in cui lavoro,fui subito accolta dal proprieario Gino, che indubbiamente è di origini italiane.

"Ehi splendore! La solita cioccolata giusto?"

"Tu si che mi conosci Gino caro".

"Pronta fra cinque minuti".
Il signore sulla settantina ancora ben arzillo, balzò dietro il bancone per preparare la mia ordinazione.
Il tintinnio delle campanelle della porta d'ingresso del locale segnò che erano entare altre persone, ma non ci diedi importanza perchè
stavo sfogliando un deplian su un nuovo parrucchiere aperto da poco in Lincoln Street: infatti i miei capelli non vedono un parrucchiere dalla festa
dei miei diociott'anni,quindi credo proprio che mi farebbe comodo farmi una spuntatina.

La tazza di cioccolata, mi fu portata da Gino e posai il pezzo carteceo nel portagiornali in vimini.

"Tieni cara, i biscotti alle mandorle li offre la casa". Mi disse con tono dolce quel simpatico signore che aveva la mia profonda stima.

"Oh,grazie mille Gino. La prossima volta però, lasciami pagare".

"Su via bambina,per dei pezzi di pastafrolla! E poi sei la mia cliente preferita". Sussurrò in modo da non farsi sentire da altre persone.
Mi sfuggì una risata e tornò a servire altri clienti.
Bagnai il primo biscotto nella cioccolata e potrei dire di aver fatto l'amore con il sapore,perchè è una cosa davvero unica mentre si mangia dei biscotti
fatti in casa.

"Un cappuccino,grazie".
Una voce profonda arrivò nel cavo delle mie orecchie, già sentita recentemente.
Mi girai per capire da dove provenisse e per poco mi macchiavo con la cioccolata il mio maglione preferito dell'Hard Rock,regalato
a Natale da Brandon quando andò in gita a Barcellona.

Eccoli lì, seduto con un cappotto felpato e una sciarpa grigia della medesima tonalità del cappotto e
dei jeans neri a sigaretta e le nike nere di ieri e come al solito, un ciuffo perfettamente tirato in sù.
E il profumo di tabacco mischiato a dopobarba faceva un viaggietto nel mio naso e invadeva i sensi anche da lontano.

Come se si fosse accorto del mio sguardo fisso su di lui si girò verso me.
Pow! Beccata in pieno ragazza!
Sorrise mettendo la lingua in mezzo ai denti e si alzò da dove era seduto per accomodarsi al posto accanto al mio.

"Ma guarda chi si rivede. Il mio fiorellino!"

"Ciao, ragazzo del supermercato accorso ad una ragazza più bassa di te".

"Anche se il soprannome è carino, mi chiamo Zayn". Tese la mano che prontamente strinsi; era ruvida e affusolata, appartenente a chi fuma da molto.

"Te lo ricordi il mio?" Chiesi prendendo un'altro biscotto affondandolo nel liquido caldo.

"Come faccio a dimenticarti Nicole?" Diventai all'istante paonazza, si era ricordato il mio nome e in più mi sta facendo imbarazzare!

"Beh,dato che mi chiami fiorellino".

"Perchè si addice ad una come te". Okay Nicole,ora non farti imbambolare,sta solo cercando di rimorchiarti.

"Il tuo caffè ragazzo". I nostri sguardi si lasciarono quando il buon vecchio Gino diede l'ordinazione a Zayn. Il proprietario del bar mi diede un'occhiata di uno che la sapeva lunga, quindi mi aspettavo domande sicuramente riguardanti al mio , perchè pensaranno che lo sia realmente.
Prese un sorso dalla sua tazzina e tornò a prestare attenzione su di me.

"Allora,Nick. Vieni spesso in questo bar?"

"Quasi tutte le mattine. Tu?"

"Raramente. Ma adesso che ho scoperto che ci vieni anche tu,potremmo venirci insieme".
Oh Dio,neanche dodici ore di conoscenza e già organizza appuntamenti.

"Erm,vengo qui prima di andare al lavoro...Quindi non ci sto molto". Dissi insicura.

"Fa nulla,almeno ci facciamo compagnia. Che lavoro fai?"

"Scrivo articoli per il quotidiano della città. Ora devo andare,scusami Zayn,inizio alle nove". In preda dall'agitazione presi la mia borsa e mi fiondai all'entrata
del locale ma fui tirata indietro per il polso trovandomi ancora il moro.

"Ci rivedremo. Ah, il profumo del bagnoschiuma si sente,e mi piace".
Detto questo, mi lasciò andare e entrai nell'edificio in cui lavoro e andai direttamente in ufficio senza neanche salutare le mie colleghe.
Va beh, sono agitata...è il primo ragazzo che mi fa questo effetto.






























  
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