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Autore: Ale2000    20/08/2013    6 recensioni
E se Shawn Frost oltre Aiden avesse anche una sorella? E se questa sorella giocasse nella Genesis? E se fosse addirittura seconda capitana, sfrattata però da Xavier? In più, com'è la vita degli alieni nell'Alius Accademy, mentre i nostri eroi preferiti giocano e si allenano per battere la scuola della nostra protagonista? E cosa succederà, quando suo fratello scoprirà che lei gioca con gli alieni?
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 15: E siamo giunti alla fine…

 
 
“Xavier?! Cosa…” iniziai sbalordita, bloccandomi ad un cenno della mano del rosso.
“Abbiamo saputo dei Dark Emperors e siamo accorsi in vostro aiuto.”aggiunse il rosso, indicando la Raimon alle mie spalle.
“E a quanto pare siamo arrivati in tempo…”aggiunse poi non appena buttai lo sguardo sui miei compagni.
Solo in quel momento notai che erano tutti esausti e pieni di ferite dalla testa ai piedi. Alcuni erano seduti per terra, approfittando  della piccola pausa.
“Ma aspetta: cosa intendi con “Abbiamo saputo”? A me sembra che qui ci sia solo tu…” replicò pensieroso Shawn.
“Credevate davvero che noi saremmo rimasti in disparte?” disse una voce alle spalle della squadra avversaria che si voltò di scatto.
L’intera Genesis stava camminando tranquillamente nel campo avversario, venendo verso di me.
“Bellatrix…ragazzi…” sussurrai incrociando il loro sguardo.
“E io che pensavo di avervi fatto una sorpresa ad arrivare all’improvviso…” sentii mormorare Aiden sconsolato.
Gli lanciai un’occhiata divertita, per poi girarmi nuovamente verso Bellatrix.
“Mark! Adesso ci pensiamo noi qui!” gridò la blu al capitano che la osservò come se gli avessero appena detto di buttarsi da un burrone.
“Ma…voi non vi siete ristabiliti! Non potete disputare una partita…” dissi pensierosa e preoccupata.
“Non preoccuparti per noi. Tu lasciaci fare. Sappiamo come si sentono e lo sai anche tu no?!” disse Nero, osservandomi intensamente.
Pensai un secondo a quelle parole e solo dopo, constatai che io ero uguale a loro.
Gli ex-ragazzi della Raimon si erano ridotti così, perché volevano essere più forti e non sopportavano l’idea di essere inutili alla squadra.
Io ero entrata nell’Alius perché cercavo la forza e la felicità e convinta che la pietra avrebbe funzionato accettai.
Ed ora eccomi lì, a combattere l fianco dei miei stessi avversari.
Dopo qualche secondo di riflessione, annuii lentamente al piccolo portiere che mi sorrise, per poi girarmi verso Mark.
“Capitano, hanno ragione. Non ti preoccupare, lascia fare a noi.” Dissi decisa.
Il portiere mi osservò intensamente qualche secondo e annuì.
Dopo una parola dell’allenatore, l’arbitro annunciò tutte le sostituzioni e dopo qualche minuto, al posto dei miei compagni infortunati, eravamo schierati noi della ex-Genesis con un'unica differenza: questa volta ero io la capitana.
“Ragazzi. Mi raccomando fate attenzione. Sono avversari temibili e voi non vi siete ancora ripresi del tutto.” Dissi osservando la squadra con sguardo preoccupato.
Xavier mi si avvicinò posandomi una mano sulla spalla e mi sussurrò:
“Non preoccuparti per noi. Saremo con te qualunque cosa accada…capitana.”
“CAPITANA!” gridò anche il resto della squadra.
“Io…grazie, e ora iniziamo.” Esclamai ricacciando indietro le lacrime e osservando negli occhi Nathan che mi osservava malefico.
Io feci una faccia altrettanto maliziosa, cosa che sembrò infuriarlo.
L’arbitro fischiò e la partita ricominciò immediatamente.
Il pallone era in mano dei Dark Emperors, ma dopo qualche secondo, Bellatrix riuscì  a rubarlo. Fianco a fianco, io Xavier e Bellatrix sfrecciammo come saette, arrivando davanti alla porta avversaria grazie a passaggi veloci e filtranti.
Bella mi lanciò uno sguardo veloce che io colsi al volo. Subito dopo la ragazza mi passò il pallone. Rimasi stupita dalla loro velocità e precisione nei passaggi. Altro che fuori forma erano perfettamente ristabiliti, anche se mi suonava un po’ strano il fatto che ci avessero messo così poco.
“SCARICA STELLARE!” gridai.
“GOOOOOOOOL!” fu l’unico commento del telecronista.
“Evvai!” esclamai non appena vidi il pallone che entrava in rete.
Abbracciai Bellatrix che ricambiò.
“Non è ancora finita. Non ci avete ancora battuto.” Disse Nathan osservandoci con occhi di fuoco.
“Tu dici…è qui che sbagli Nathan…voi non vincerete e tu lo sai.” Dissi avvicinandomi.
Il ragazzo dai capelli azzurrini scosse la testa.
“No…non ci batterete mai. Noi siamo i Dark emperors, la squadra più forte dell’universo e non ci faremo battere da dei giocatori da quattro soldi come quelli della Genesis.” Replicò stringendo i pugni.
“Ti ricordo che i giocatori da quattro soldi vi hanno appena fatto un gol.” Dissi con voce canzonante facendo incavolare ancora di più Nathan.
Infatti al fischio dell’arbitro scattò velocissimo e in una frazione di secondo si ritrovò davanti alla nostra porta, dove Nero attendeva pazientemente un avversario.
“FENICE OSCURA!”
“BLOCCO TEMPORALE!” gridò in risposta Nero.
Il pallone si fermò tra le mani del piccolo portiere che ora sorrideva felicissimo, ma anche con sguardo stanco. Aveva impiegato tutte le sue forze per riuscire a fermare quel tiro.
“Non è possibile…” disse Nathan tra se e se.
“Invece sì. Anche Ade te lo ha detto, voi non vincerete, perché si vince solo con il cuore e non con la forza. Tu ami il calcio no Nathan?! Se lo amassi sul serio, capiresti cosa intendo.” Disse Mark alzandosi dalla panchina in cui era rimasto seduto insieme agli altri della Raimon che ora annuivano lentamente.
Il capitano avversario, insieme a tutto il resto della squadra rimase fermo con lo sguardo fisso sul terreno. Rimasi ad osservarlo, fino a quando non vidi una lacrima cadere dal suo viso, per poi schiantarsi sul terreno. Stessa cosa fu per il resto della squadra.
“Nathan…” dissi avvicinandomi e posandogli una mano sulla spalla.
Lui la strinse e si girò verso di me. Vidi che mi sorrideva. Notai che aveva qualcosa di luccicante nell’altra mano. Il ragazzo la aprì, mostrando un frammento di Pietra di Alius che ora era ridotto in mille pezzi.
In quel momento, l’arbitro fischiò la fine della partita.
Osservai intensamente Nathan per poi abbracciarlo. Lui ricambiò e singhiozzando disse:
“Mi dispiace…ho messo in pericolo i miei amici e la tua squadra…”
io tirai un sospiro di sollievo e dopo che mi fui sciolta dall’abbraccio, osservai Mark e la squadra che mi osservava stupitissima.
Sorrisi mentre le lacrime mi scivolavano lungo le guance.
Vidi tutti intorno a me che iniziarono ad esultare, mentre le urla si facevano più fievoli. Vidi Aiden e Shawn che mi venivano incontro, poi buio.
Aprii gli occhi lentamente. Mettendo a fuoco l’ambiente intorno a me vidi che ero circondata dai miei amici della Genesis in quella che sembrava in tutto e per tutto una stanza d’ospedale.
“Xavier…ragazzi…cos’è successo?” chiesi confusa mettendomi seduta.
“Ade non ricordi? Abbiamo vinto sui Dark Emperors, ma poi sei svenuta e così ti abbiamo portata in ospedale.” Disse Xavier.
In quel momento ricordai tutto.
“E…quindi è finita sul serio questa volta.” Dissi tirando un sospiro di sollievo.
“Infatti. Ed è tutto merito tuo.” Disse Bellatrix.
“No non  vero. È anche di tutti voi. Se non fosse stato per il vostro arrivo…di sicuro non ce l’avremmo fatta. Grazie,” disse piano.
Tutti sorrisero.
“dove sono Aiden e Shawn?” chiesi curiosa, non vedendoli.
Sono qui fuori. Aspettano che noi ce ne andiamo perché vogliono parlarti.” Disse Nero indicando la porta.
Osservai la Genesis qualche secondo intensamente. Loro capendo cosa volevo dire se ne andarono, lasciando il posto ai miei due fratelli che non appena entrarono mi vennero incontro.
“Ade stai bene per fortuna…” disse Shawn abbracciandomi.ricambiai e poi osservai Aiden con le lacrime agli occhi.
“Ok…ora però devi spiegarmi tutto. Anzi dovete.” Dissi indicandoli.
“Ok vediamo allora…io durante la valanga, sono riucito a salvarmi. Poco prima che raggiungesse la macchina, sono riuscito ad uscire. Mi sono buttato in mezzo alla strada, in un punto dove la neve non cadeva.
Per me è stato un grande shock vedere l’auto venire travolta dalla neve fresca che noi adoravamo. Però non ho notato che anche Shawn si era salvato, così ero tornato a casa, ma quando sono arrivato…”
“Si lo so..era distrutta. Questo posso spiegartelo io. Vedi…la nonna era appena venuta a dirmi dell’incidente, quando sentii un rumore simile ad un fischio che aumentava sempre di intensità. La nonna evidente mente sapeva di cosa si trattava perché mi buttò letteralmente giù dalla finestra del salotto urlandomi di scappare. Io obbedii e qualche secondo dopo la casa esplose.
Rimasi pietrificata, poi scappai. Non ricordo quanto ho viaggiato, ricordo solo che ad un tratto mi avevano catturata e portata in un orfanotrofio. Io ho vissuto lì per molto tempo, quando finalmente ero riuscita a scappare, ma poco dopo fui catturata di nuovo, ma questa volta dall’Aliusche mi portò al quartier generale e…il resto lo sapete.” Dissi con voce malinconica nel ricordare tutto.
Aiden mi osservò intensamente qualche secondo e disse:
“Io ho viaggiato per tutto il Giappone. Anche io sono finito in un orfanotrofio, da cui però sono riuscito anche io a scappare dopo qualche anno. Era appena iniziata la guerra contro l’Alius e io ero deciso ad entrare nella Raimon. Così l’ ho seguita per tutto questo tempo, ma quando arrivavo, loro se ne erano già andati. Poi alla fine, sono riuscito a scoprire che eravate tornati qui. Così sono venuto anche io e…eccoci qui.” Concluse Aiden.
Un silenzio tombale calò nella stanza.
“E Shawn? Come mai aveva la tua personalità?”
Secondo lui ero talmente perso senza nessuno, che per un momento ho solo creduto di avere una doppia personalità.” Disse il ragazzo dai capelli argentei facendo spallucce.
“Sono felice che siamo di nuovo riuniti…vi voglio bene.” Dissi quasi in un sussurrò.
Aiden e Shawn si girarono verso di me e mi osservarono dolcemente.
“Anche noi ti vogliamo bene sorellina.”
Il giorno seguente, uscii dall’ospedale, completamente ristabilita, con Xavier.
Ci avviammo verso la Raimon, dove, dal quel che ero riuscita a capire dal ragazzo dai capelli rossi, c’era la squadra che mi aspettava.
Quando arrivammo, i ragazzi sia della Raimon che della Genesis mi corsero incontro e si complimentarono con me per la vittoria.
“Ragazzi, cosa ne dite se facciamo un’ultima partita prima di separarci?” propose Mark quasi urlando per passare sopra le voci di tutti gli altri.
“Genesis contro Raimon?” dissi maliziosa.
“Ok.”
La partita fu un puro divertimento. Non ci fu una squadra vicintrice. Giocavamo per divertirci, tutti insieme e non come avversari.
Alla fine eravamo però tutti distrutti.
Quella sera dormimmo alla Raimon, ci saremmo separati il giorno dopo.
“Mark. Grazie di tutto.” Disse Xavier a nome della Genesis, il giorno dopo al momento dell’addio.
Poi si avvicinò a me.
"Finché giocheremo a calcio, nessuno ci separerà" sussurrai baciandolo. Dopo quello lo seguii con lo sguardo mentre se ne andavano. “Allora è così eh?” disse Aiden malizioso dandomi una gomitata.
Osservai Shawn facendogli l’occhiolino, che lui ricambiò.
“Cos’è quello sguardo?” chiese divertito Aiden.
“Shawn ti ricordi quella scommessa che avevamo fatto da piccoli?” chiesi al ragazzo dai capelli argentei che annuì lentamente avvicinandosi a Aiden che indietreggiò fino a sbattere contro al muro alle sue spalle.
“Se resiste al solletico faremo le pulizie di casa, altrimenti le farà lui.” Dissi a mia volta avvicinandomi.
“Aiutooooooooo!” gridò Aiden ridendo e contorcendosi cercando di liberarsi.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Ed eccoci finalmente giunti alla fine della nostra storia.
Ade ne ha passate tante non è vero. Ma alla fine si sa. L’amicizia trionfa sempre.
Ringrazio di cuore tutti quelli che mi sono stati vicino per tutto questo tempo e ora…bè vado. Questo era il mio ultimo angolino personale per Ade Frost. Ammetto che mi dispiace aver finito questa storia e prometto a tutti che tra poco arriverò con il continuo non  dubitate. Ciau!
Ale2000
  
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