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Autore: marrymezayn    22/08/2013    3 recensioni
Tratto dal terzo capitolo:
«Posso abbracciarti?»
«Non si chiedono gli abbracci al Free Hugs! Se vuoi darlo, lo dai. Punto!» La ribeccò Louis, rimanendo in mezzo a loro due.
[..]
«No, aspetta!» Bisbigliò al suo orecchio così piano che dubitò che l’avesse sentito con tutto quel casino intorno a loro. E lei tornò a stringere di nuovo le braccia intorno alla sua vita. «Ancora due secondi, ti prego!»
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Questa storia non è nient'altro che "The best is yet to come" ma dal punto di vista di Zayn. Enjoy! ♥
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alla fine la sera prima non erano poi tornati così presto come avevano detto a quella pazza della madre di Tommy. Quando, dopo essersi vestito, scese in cucina, si ritrovò la famiglia al completo che faceva colazione con l’aggiunta della famosa Cissy che era andata poi a dormire a casa loro. A differenza delle due ragazzine, il padre e la madre non lo degnarono di uno sguardo mentre scivolava nel posto libero vicino a Cissy, scrutandola da sotto le ciglia castane. Aveva seriamente pensato che Lory era una puttanella? Bene, si sbagliava allegramente. La famosa Cissy era più zoccola di Lory. Ci si vestiva proprio da puttanella, mettendo in risalto il seno non grandissimo con un reggiseno imbottito.
Mentre prendeva posto al tavolo, si accorse di come si passava la punta della lingua sul labbro inferiore, in una tacita richiesta.
«Desideri del caffè, caro?» domandò la madre, facendolo ricadere nel mondo dei vivi.
«La ringrazio!» sussurrò mentre versava il caffè ancora prima che lui acconsentisse. Questo voleva dire caffè o caffè. Niente tea, niente latte. Caffè! Ma come mai non era finito insieme a Keyra? Era sicuro si sarebbe divertito ancora di più. Destino infame.
Prese a fare colazione in silenzio, sentendo le due ragazzine cinguettare tra di loro, ridacchiando di qualcosa che a lui era oscuro. Ma poteva immaginare. Fece colazione in silenzio, ascoltando distrattamente la televisione che mandava un telegiornale mattutino. Quando terminò prendendo lo zaino e indossando il giacchetto, si accorse che nel tragitto verso scuola ci sarebbero state anche le due ragazze. Con calma apparente cominciò a camminare, pensando che di lì a poco li avrebbero salutati ma alla fine se le ritrovò dietro fin dentro la scuola. Subito corsero dalle loro amichette, mentre loro si dirigevano verso Louis, Harry, Niall, Keyra, Mary e i rispettivi compagni.
«Buongiorno!» sussurrò, scrutando Keyra muovere la spalla per far svegliare Mary. Lo stava facendo già da prima che arrivasse lui, intuì perché continuò anche dopo aver posato lo sguardo nero su Zayn. Si guardarono, lei fece un altro sorriso da urlo poi arrivarono anche gli altri.
«Scusa, hai una sigaretta?» La mora si girò e, dopo aver bruciato con lo sguardo il tipo perché la stava toccando, si scrollò e lo guardò attentamente.
«Ho scritto in fronte “tabaccaio”?» Si domandò come una ragazza come lei potesse cambiare tono ed espressione così velocemente. Se due minuti prima gli aveva sorriso con dolcezza, in quel momento sembrava quasi trasformata. Possibile che avesse una doppia personalità?
«Vesti firmato e non hai otto sterline per comprarti le sigarette? Sparisci Gelo. Guardò il ragazzo che aveva chiesto la sigaretta scrutarla ad occhi sbarrati, incredulo come cinque persone in quel gruppetto. Poi la mandò a fare in culo, facendola scattare come una molla. Era pazza. Mary, la sua amica, dovette fermarla perché parve che lei volesse andargli sotto per affrontarlo.
«Ciao ragazzi, ciao Keyra Arrossì quando il tipo che gli assomigliava arrivò da loro e salutò, sussurrando il nome di Keyra come se fosse una preghiera. Non si perse neanche un secondo di quello scambio. La vide guardare Mary, stampandosi in faccia un’espressione incredula.
«Ahhh! Allora la lingua ce l’hai! E pure le corde vocali, cazzo che sorpresa! Ti credevo muto da un anno a questa parte!»
«Visto che i nostri compagni sono amici, credo che dovremmo abbassare l’ascia di guerra, finché loro sono qui!»
E di nuovo si presentò il gelo in quel gruppetto. Chi la conosceva scosse la testa, mentre lei perdeva colorito in faccia. Si leggeva lontano un miglio che era incazzata come una biscia.
«Ascia.. di guerra?» Mary la bloccò sul muretto dove sedeva, mentre la campanella salvava in calcio d’angolo quel ragazzo.
La vide scacciare la presa di Mary e cominciò a camminare verso l’edificio scolastico. Subito, l’amico di Keyra – quello con cui aveva scherzato la sera prima - si girò a guardare Lucas.
«Ma sei un coglione allora!» sentì dire il compagno di Louis proprio verso Lucas.
«Fattelo dire amico: stai sbagliando tutto con quella ragazza! Hai sbagliato in passato e ora non puoi chiedere a lei di essere ‘amici’.»
«Dobbiamo, visto che i nostri compagni sono amici!»

Sentì l’amico ridere fragorosamente, scuotendo la testa. «E tu ci stavi insieme? Dio Lucas, non hai proprio capito un cazzo di Keyra!»
Alzando le sopracciglia a quel dibattito, si diresse in classe e si mise seduto al fianco di Louis, che sedeva al fianco della mora. Ancora sprizzava furia da tutti i pori, stava parlando con Mary.
«Per favore Keyra? E’ un anno che provo a parlarci e poi mi viene a dire di ricominciare a parlare come niente fosse. Col cazzo!» Bel caratterino la tipa, ma dubitava seriamente che fosse davvero così stronza. Con quel visetto non poteva essere una stronza patentata, se lo sentiva.
La lezione cominciò. Non era proprio una lezione ma più un conoscersi. Non stette lì ad ascoltare, troppo impegnato a guardare Keyra che scriveva chissà che cosa su un quaderno.
Le due ore passarono abbastanza velocemente ma più il tempo scorreva più quella ragazza sembrava una bestia in gabbia. Notò curiosamente come solo quando uscirono da scuola Keyra si riprese un pochino.
Strana, strana davvero la ragazza.
 
Volevano ucciderlo senza neanche saperlo. Alzò quel tanto lo sguardo e guardò una delle ruote panoramiche più alte e grosse che aveva visto in vita sua. Ok, era il London Eye, ma dannazione quanto cazzo era alto? E soprattutto, era sicuro? No perché sotto a quella cazzo di ruota c’era il Tamigi e porca troia era grosso, freddo e pieno di acqua.
Chi conosce Zayn sa che non ama l’acqua e il nuotare. Anche perché è una vera sega nel farlo. Poche volte era finito in piscina e quasi affogato.
«Scherzi? Con la sfiga che mi ritrovo, si staccherà e finiremo nel fiume. Oppure si blocca!»
Si girò a guardarla, ricadendo sul mondo dei vivi. Avete presente il panico? Ecco, Keyra era il panico in persona.
«Allora farai compagnia a Zayn nel panico.» Si girò ancora a guardare l’irlandese, scrutando quel viso angelico e domandandosi che droga aveva assunto. Lui lì sopra non ci saliva neanche con Megan Fox nuda.
I due si girarono a guardarlo e, sentendosi un tantino osservato li scrutò.
«Se porti sfiga davvero, io lì sopra con te non ci salgo.» Avvisò tornando a guardare quell’imponente ruota panoramica. Ruota della morte no? Era più carino come nome, e sicuramente era più adatto alla situazione.
Senza essere troppo presente mentalmente allo sclero di Keyra, continuava a camminare seguendo gli altri. Di certo non si sarebbe messo lì a piagnucolare dalla paura, anche se si stava altamente cagando sotto per la fifa. Ricadde sul mondo dei vivi solamente quando il corpo di Keyra gli sbatté addosso.
La guardò con il panico dipinto in viso e, stranamente, capì che erano in due in quella barca. Si stavano entrambi cagando sotto e lo sapevano.
«Siamo ancora in tempo per scappare.» Se ne uscì ad un tratto, guardandolo. Era seria? Dal viso sembrava di si, ma non ne era poi così sicuro.
«Al mio tre?» Domandò senza nemmeno rendersene conto. Un sorriso delicato si disegnò sulle labbra da sturbo di Keyra, che annuì.
«Uno..» Sussurrò, sempre guardandola. Si stava preparando a correre, che carina. «Due..» Anche lui guardò un secondo i suoi amici che, ignari, non sapevano che quei due si erano messi d’accordo per scappare. «Tre..» E cominciò a correre, così forte da dimenticarsi per un attimo che in quella corsa non era da solo. Si girò a guardare Keyra che, ovviamente, era rimasta indietro e rallentò pronto a prenderla per mano se necessario. Appena i loro amici si resero conto della cosa, li inseguirono.
Gli uscì una risata mista a nervosismo mentre scavalcavano le transenne delle casse. «Corri corri.. ci stanno raggiungendo!» Non era lui quello lento come una lumaca. Se non fosse stato per lei, Zayn era già scappato via alla velocità della luce. E per la lentezza di quella ragazza si fecero prendere. Con entrambi che si dimenavano dalla presa di Louis, che rifece la strada all’inverso, chiedendo permesso alle persone che stavano dietro al loro gruppo.
Fu troppo tardi quando si rese conto che erano praticamente arrivati. «Cazzo..» Ansimò, sia per il fiatone che per la paura. E con uno spintone venne spinto dentro alla cuccetta insieme a Keyra e le porte si chiusero.
Raggiunse quasi gattonando la panchina, sedendosi e subito venne affiancato da Keyra. La paura era troppa anche solo per pensare che era dentro, da solo, ad una cazzo di cuccetta con Keyra. Poteva conoscerla meglio ma.. porca troia si stava letteralmente cagando sotto.
Si girò a guardarla, nel panico più totale.
«Ok, sto per entrare nel panico.» Ammise la mora, ricambiando lo sguardo. Erano la paura in persona. Certo che erano stronzi i loro amici. Che diamine! Loro avevano paura e, oltre a stare lì sopra, stavano pure da soli. Da soli con il loro panico.
Non erano proprio da soli, ma erano gli unici a cui aggrapparsi per la fottuta paura.
«Non fai le foto?» Scosse la testa, cercando di non pensare che stava sopra al London Eye, che si trovava sopra ad un fiume ed era Ottobre. Se fosse caduto quel coso come minimo moriva. Moriva mentre cadeva. Moriva dalla paura.
Cazzo!
Qualcuno dentro a quella cuccetta disse qualcosa che a lui, in quel momento, non interessò e a cui non diede peso.
«Non lo farai cadere, vero?» Chiese, girandosi a guardarla. Per un secondo si dimenticò anche di essere dentro ad una cazzo di cuccetta nel London Eye e si gustò una Keyra vicinissima a lui. Dopo la sera prima, quella era la prima volta che la vedeva da così vicino. Anzi, forse era anche più vicino della sera prima.
E notò come i suoi occhi non fossero neri, ma castani. Le labbra erano morbide, lo si capiva anche senza toccarle. Il nasino era contornato da lentiggini che lui prima di allora non aveva notato. Era decisamente deliziosa. E quel rossore sulle sue guance gli mandava in pappa il cervello.
«No, spero di no. E se succede andrò all’inferno per aver portato te con me.» La sentì rispondere ma non trovò nulla con cui ribattere. Solo una risatina nevrotica gli uscì dalle labbra come risposta mentre Keyra si sdraiava sul sedile inusato.
«Uhh! Guarda.. Si vede tutta Londra!» Si girò a guardare quelle tre persone che non si stava neanche calcolando. E Keyra si alzò di scatto dal sedile su cui si era appena stesa, girandosi come lui a guardarli.
«La finite cazzo? Si, si vede tutta Londra. E’ Londra, non Gesù Cristo!» Tutte e quattro le persone – le tre persone e Zayn – si girarono a guardarla. La scrutò attentamente e lo sentì quel sorriso nascere sulle sue labbra mentre scrutava il viso ora incazzato di Keyra. In viso si sentiva che aveva un’espressione incredula per quelle parole. Dai, quale ragazza si sarebbe permessa di trattare così male dei turisti che erano solo affascinati dalla città?
Ovviamente solo Keyra Smith.
E poi si lasciò andare ad una risata di cuore, una di quelle risate che raramente erano collocate a Zayn Malik, facendosi guardare dagli occhi curiosi della mora. Per quanto rise quasi non gli fecero male i muscoli della pancia. E terminò di lì a pochi secondi, guardando incuriosito la ragazza che continuava a scrutarlo come se fosse un alieno.
Ricambiò lo sguardo, notando ogni piccola sfumatura di castano nei suoi occhi e le sorrise, ricevendo in risposta un sorriso timido. Poteva una persona avere tante facce in una sola facciata? Insomma, cambiava sfacciatura ogni tre secondi facendolo sentire un idiota. Perché non sapeva mai quale Keyra sarebbe uscita. Poteva essere dolce oppure una stronza. E poi c’era la timida, che dio, lo mandava al patibolo. Era il secondo giorno che la conosceva e già era pazzo di lei.
Questo non lo rese contento. Per niente.
Fece per girarsi a guardare i loro amici nella cuccetta al fianco, ma Keyra prese il suo viso e gli fece cambiare visuale.
«Uhhh! Guarda il Big Ben!» No, non lo guardava perché dannazione aveva ancora sentito quella scarica strana a contatto con quella ragazza. Ma che diavolo era?
E a quanto pare lei non si era assolutamente accorta di niente.
«Che cazzo ha da guardare quello?» Chiese quando tornò a guardare verso i loro amici e notando come quel deficiente patentato li guardava. Sorrise, alzando un lato delle labbra capendo poco dopo. Era geloso. Beh, sai che ci faceva con la sua gelosia? Ci si puliva il culo.
Notò come Keyra si era girata a guardare di chi parlasse e come, con tranquillità un’espressione incazzata si disegnasse sulla sua faccia.
«Stronzo!»
La guardò attentamente dopo quelle parole, ma lei si era persa a guardare fuori dal finestrino, sbadigliando di tanto in tanto.
Cercò per tutto il giro di trovare un qualcosa da dire. Ma più ci provava più le sue idee per attaccare un discorso con quella ragazza gli sembravano idiote. E dire che fino a quel giorno mai nessuna lo aveva pensato come idiota. Però con lei ci si sentiva. E neanche gliel’aveva detto che era idiota. Semplicemente bastava un suo sguardo per farcelo sentire. E la cosa era davvero frustrante.
«Siete stati insieme?»
«Scusa?»
Domandò di rimando Keyra, a quella stupida domanda che le fece.
Vide come, lentamente, si girava a guardarlo. «Con sopracciglio monco! Ci sei stata insieme?»
«Si.» Fredda e coincisa. Per un secondo gli passò un brivido per la schiena capendo che non aveva attaccato bene bottone. Amen! Ormai avevano preso a parlare, doveva continuare.
«E ora che cazzo vuole?» Chiese, scrutandola.
«Rompermi l’anima. Beh, ci sta riuscendo!» Faceva tutto da sola. Rispondeva e si convinceva da sola. Non era normale quella ragazza, nono!
La vide sbattere le ciglia in modo lento, guardandolo. E si ritrovò per la trecentesima volta a perdere il filo conduttore dei suoi pensieri. Come potevano quelle ciglia essere così lunghe? Dio, perché gliel’aveva fatta conoscere?
Annuì, non sapendo bene come rispondere a quella frase. Non che non lo sapesse, più che altro era che non sapeva proprio formulare – almeno in quel momento e sotto quello sguardo – un pensiero di senso compiuto.
L’unica cosa che voleva, in quel momento, erano le sue gambe allacciate al suo bacino con Keyra che invocava il suo nome. Oh si, cazzo quanto gli sarebbe piaciuto farle urlare a pieni polmoni il suo nome.
E si, ci sarebbe riuscito.
 
 
Passò la boccetta d’acqua a Keyra, seduta al suo fianco. Era più bianca di lui dopo quel giro sul London Eye e a pensiero suo, non era mai stata così bella. Anche se la conosceva solo da due giorni.
«Bevi, ti farà bene!» Sussurrò e lei allungò la mano tremolante verso di lui, ringraziandolo con lo sguardo. Le sorrise e lei rimase a guardarlo con le sopracciglia inarcate, pensando a chissà che cosa.
La guardò sorseggiare la bevanda lentamente, poi sorridendo gli ridiede la boccetta.
«Che ne dite se ce ne andiamo a cena fuori?» Chiese Lucas proponendo quella cosa dal nulla. Alzò lo sguardo e lo fissò, vedendo che guardava proprio loro cinque. Che cazzo voleva quello? Si girò a guardare Keyra che stava discutendo con Niall se fosse stanco o no. Lui rispose che no, non lo era e poco dopo i due annuirono. Tommy non si fece problemi dicendo subito di sì con un’alzata di spalle. Non tutti accettarono. O meglio, nessuno. Solo loro cinque e i rispettivi compagni.
«Ciao amore, ci vediamo domani!» Sophie si avvicinò e gli lasciò un bacio sbavoso sulle labbra. La guardò e con un sorriso finto ricambiò, sentendo lo sguardo curioso di Keyra su di loro. Quando Sophie se ne andò con la sua rispettiva compagna, si girò a guardare la sua vicina di posto e la trovò a pensare, chissà a che cosa.
Nella mezz’ora successiva si diressero ad un piccolo ristorantino Italiano – per la gioia di Niall - del quartiere della scuola.
Finì seduto vicino a Niall – come al solito – e dall’altra parte con Lucas. E di fronte? Alzò lo sguardo e deglutì vistosamente. Keyra era seduta di fronte a lui, del tutto ignara che lui quella sera avrebbe mangiato solo aria.
Quando la mora alzò lo sguardo, si stranì guardando prima lui e poi il suo vicino. E poco dopo borbottò qualcosa a Mary che fece lo stesso sguardo e annuì a qualcosa detto da Keyra. Solo lui si accorse di quelli sguardi, così si girò a guardare Lucas che di profilo era dannatamente diverso da lui, ma di fronte era quasi simili.
«Sono io che sto viaggiando o io e il mio vicino ci assomigliamo?» Chiese conferma a Niall che, ridacchiando da chissà che cosa, annuì.
«Si, vi assomigliate. Neanche ti immagini quanto.» Arricciò le labbra e tornò a guardare Keyra, che chiacchierava allegramente con Mary e con Louis, seduto al suo fianco. Rideva spensierata come se niente fosse.
Felicemente libero dalla non presenza di Sophie, poté divertirsi e scrutare attentamente la ragazza seduta di fronte a lui. Certo che era proprio carina, pensò. Non riusciva a notare niente in cui, come nelle altre ragazze, gli dava fastidio.
Ad esempio in tante ragazze dava fastidio come si toccavano i capelli a tavola o come mangiavano, come masticavano la gomma o come parlavano con la bocca piena. Lei sembrava non rientrare in nessuno di questi. Finiva prima di masticare il suo boccone e se proprio doveva parlare si metteva la mano di fronte la bocca, evitando così di far vedere cosa stava masticando. Forse neanche se ne rendeva conto di quel gesto. Non era un mettersi una mano di fronte alla bocca come quando si sbadiglia, ma più un gesto incondizionato.
Lei si era legata i capelli prima di cominciare a mangiare. Lei si puliva la bocca in un gesto delicato. E pensare che non sembrava per niente delicata. O meglio, lo sembrava ma poi aveva quel carattere forte.
Era tutto un enigma. Poteva sembrare una piccola timida principessina o una scaricatrice di porto. Sapeva cosa poteva dare fastidio alla gente e lo evitava, senza neanche accorgersene. Era… Perfetta!
«La stai fissando!» Crollò sul mondo dei vivi e si rese conto che Niall aveva ragione. Si, la stava fissando e anche insistentemente. Arrossendo leggermente in zona guance si girò a guardarlo, trovandolo a sorridere maliziosamente.
«Mi ha notato?»
«Lei no, ma Mary si!»
Ammise il biondino, tornando a tagliare la sua pizza. Lui non riusciva manco a respirare, mentre Niall riusciva a mangiare. Perché?
Arrossì ancora di più e, accarezzandosi il viso tornò a guardare la sua pizza, ancora intatta. O meglio… Quando gliel’avevano portata?
Con un sospiro prese forchetta e coltello, cominciando a tagliare una fettina. E alzò ancora lo sguardo, solo quello, per guardare come mangiava la pizza.
Perché si, a Zayn dava fastidio anche come alcune ragazze mangiassero la pizza. Alcune si sporcavano tutte le dita di olio, pur di mangiare. Altre si sporcavano i vestiti. E altre…
E altre che, come lei, usavano la forchetta e coltello per mangiare la pizza. Senza sbavarsi, senza sporcarsi ed essendo totalmente carine. Dio, c’era una cosa che gli avrebbe fatto ribrezzo di quella ragazza? Non sembrava possibile, ma fino a quel giorno non l’aveva trovata.
«Zayn…» Di nuovo. Era successo di nuovo. Si ritrovò a ringhiare all’avvertimento di Niall che, sentendolo, cominciò a ridacchiare. «Prima o poi ti becca.» Lo avvisò.
«Non dovevate farla sedere davanti a me, allora!»
Si fece una gran forza per tenere gli occhi su quella cazzo di pizza e ci mise più del dovuto a mangiarla. La tentazione di alzare lo sguardo e fissare Keyra era tanta. Ma con quel visetto davanti, come poteva Niall pensare che riuscisse a rimanere tranquillo? Era una tentazione.
Niall di tutto quello non doveva manco sapere che... Ora che ci pensava! Niall sapeva? Si girò a guardarlo e, sentendosi osservato ricambiò lo sguardo.
«Cosa?»
Sospirò. Forse Niall aveva capito tutto. «Non dirlo a nessuno.» Quasi lo ringhiò, facendolo ridacchiare. Lo vide avvicinarsi, come per dirgli un segreto.
«Stai tranquillo amico, non lo dirò a nessuno!»
Senza rendersene conto si ritrovò a sorridere e tirare un sospiro. Sapeva che Niall quando diceva una cosa, la faceva. Tornò a mangiare, alzando di tanto in tanto lo sguardo.
Quando terminò di mangiare, allungò le gambe sotto il tavolo e si stiracchiò non prima di essersi massaggiato la pancia. Alzando lo sguardo, notò che Keyra lo stava fissando. Chissà che le passava in quel cervello. L’espressione era così seria che quasi ebbe paura che stava pensando qualcosa di male su di lui.
La guardò mentre si allungava per prendere la sua tazzina di caffè, sorridendo. Andava incontro ai camerieri, come se capisse quanto fosse fastidioso lavorare con una tavolata.
«La vuoi finire di scopartela con lo sguardo?» Quasi non sputò tutto il caffè su Keyra, a quel sussurro. Si girò alla sua sinistra, guardando Harry che, appoggiato sulla sua spalla, guardava proprio Keyra.
«N-Non me la..» Ma venne bloccato dallo sguardo di Harry che lo guardò con un sopracciglio alzato. «Ma tu che ne sai!» Mosse la mano e terminò il suo caffè, sentendo qualcuno sbattere sul suo piede. Alzò lo sguardo e incontrò quello di Keyra, che sorridendo timidamente si scusò.
«No, scusa te!»
E con una mano di fronte all’orecchio, impedendo a Keyra di vedere quello che diceva, Harry disse un: «No, scusa se mi ti vorrei scopare violentemente su questo tavolo!»
Quasi non lo mandò a fare in culo con tanto di calci, spingendolo via rosso come un peperone. Alzò lo sguardo, preoccupato che lei avesse sentito ma stava giocando con Louis a non si sa quale giochetto.
Quando uscirono dal ristorante si diressero in un parchetto, continuando a chiacchierare divisi in gruppetti. Seduto su una panchina, con le braccia rigorosamente stese sullo schienale, guardava Keyra e Mary chiacchierare sulle altalene. Era davvero così tanto difficile avvicinarsi a lei? Possibile che doveva avere tutto quel ben di dio di fronte e non poterlo toccare?
Mentre fumava, Louis gli chiese di andare con lui e venne trasportato fino alle altalene, richiamando gli altri. Ed eccolo lì a urlare che bisognava farsi tutti insieme una foto. Alzò gli occhi al cielo, roteandoli, esasperato.
«Non fare quella faccia Malik!» Sbraitò Louis, incazzoso. Sorrise alzando le mani e mettendosi dietro a Mary, che girandosi a guardare Keyra gli lanciò uno sguardo freddissimo. Ricambiò con un sopracciglio alzato e venti minuti dopo si ritrovò seduto ancora sulla panchina a fumare come un dannato.
«Hai da accendere?» Levò gli occhi dal sassolino che guardava e sentendo quella voce quasi non svenne. Annuì e stirandosi un poco lo prese dalla tasca, donandoglielo. La scrutò attentamente mentre accendeva quella sigaretta, pregando il buon dio di essere quella sigaretta. VOLEVA ESSERE UNA SIGARETTA! QUELLA!
Che segaiolo che era. Un dannato segaiolo che sarebbe tornato a casa e, nella silenziosa camera si sarebbe sparato un segone su quella scena, immaginandosi Keyra a fargli un..
«Grazie!»
«P-Prego!»
Gli uscì una voce roca, che cancellò con un tossicchiare leggero, mentre riprendeva l’accendino. La mora si sedette al suo fianco, senza chiedere il permesso. Era stata bellamente cacciata dalle altalene da Louis e Harry.
Si irrigidì tutto e notò che il suo braccio era ancora sullo schienale della panchina, proprio dietro la schiena di Keyra. Ma lei non era appoggiata ad esso.
«Piaciuta la cena?»
“Con te davanti è stata divina!” «Molto.» Rispose, mordicchiandosi il labbro inferiore.
Lei si girò a guardarlo, appoggiando il mento al lato della spalla e scrutandolo.
«Cosa c’è?» Chiese, sentendosi studiato da quello sguardo. Si ritrovò a deglutire rumorosamente e notò il cuore pompare come un pazzo nelle sue orecchie. Keyra sorrise e scosse la testa, tornando a guardare gli altri chiacchierare.
«Foto foto fotoooo!» Si avvicinò quasi correndo Lou, che slittò sul fango e tornò da loro, che si erano entrambi rizzati con la schiena.
«Oddio Boo, sei veramente stressante!»
«Malik non rompere sennò..»
«Sennò cosa?»
Lo sfidò, sghignazzando.
«Sennò sai che sono uno stronzo e che troverò qualcosa su cui ricattarti. Voglio una foto di voi due, posso averla?»
«No!»
Esordì con tono coinciso.
«Eddaiii..Eddaiii!» Alzò gli occhi al cielo, esasperato. Quell’uomo sapeva come rompere i coglioni, decisamente.
«Malik, diamogli questa foto sennò lo castro seduta stante se non smette di atteggiarsi da gallina strozzata.» Si girò a guardare Keyra che, con faccia incazzata stava guardando male Lou, che ora saltellava tutto contento.
«Gallina isterica!» Borbottò lei, in direzione di Lou.
«Oca giuliva!» Rispose quello, con un sorriso. E proprio mentre lei metteva su una faccia da offesa, Lou scattò la foto. Peccato che lui era venuto sicuramente girato verso di lei, a guardarla con quello sguardo che si sentiva.
Lo sguardo di un ritardato mentale. Litigarono per due minuti su quella foto, poi Lou gliene concesse un’altra con facce decenti.
Mentre tornava a guardare il ragazzo fermo di fronte a loro, la sentì avvicinarsi un pochino e si irrigidì. Anche lì la guardò con la coda dell’occhio, vedendola sorridere ampiamente. Dio, che sturbo che era quella ragazza.
Quando si rese conto del flash era troppo tardi. Lou guardò lo schermo e fece una smorfia. Sospirò.
«Malik, sei veramente inguardabile!»
Lo sguardo che gli lanciò bastò a farlo sorridere. Quanto lo odiava. No, non era vero.
«Dici lo stesso quando ti guardi allo specchio, vero?»
La risata di Keyra lo interruppe nel guardare male Lou che, come lei, scoppiò a ridere. E di nuovo si ritrovò a guardarla come un angelo caduto dal cielo, incredulo. Rimase inerme mentre lei se la rideva sguaiatamente verso Lou. «Te l’ha detto Tomlinson.» Facendo incazzare il suo amico, ovviamente in modo giocoso. Presero a bisticciare come due femminucce, cosa che lo fece sorridere.
L’idea che una sua battuta aveva fatto ridere Keyra lo fece sentire al settimo cielo e notò anche che, il suo freddo cuoricino si era letteralmente sciolto sotto la sua risata. Forse aveva una piccola speranza di farsela amica.
Prima amica poi…

Note dell'autrice: YO! Ecco il secondo capitolo di questa stooooooooooria! Tutte contente che ho deciso di scriverla. Quanto amore che siete. Una cosina: I primi capitoli (ovviamente) saranno molto simili a quelli che ho già scritto dal punto di vista di keyra. Ma poi cambieranno, ci saranno pezzi che non conoscete, che dal punto di vista di keyra non ho scritto. O meglio, che lei non ha "capito". O non intenzionata a pensarli come cose importanti. E' come se quella fosse un diario segreto di keyra, questo invece fa vedere il punto diversamente. Zayn è già bello che cotto e per lui tutte le scene insieme a lei sono importanti.
Qui troviamo, come detto, una nuova scena. Una scena che Keyra non ha ritenuto importante di "raccontare". Per lui invece è importantissima perché capisce che è un segaiolo di prima categoria. AHAHAHAHAH!
Spero che il capitolo vi piaccia. Aggiornerò il 28, per chi se lo chiede ♥ Tanto amore per voi! 
   
 
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