Falling Again
- Nata per Soffrire 2.0 -
Capitolo 1
Una
giornata estiva, particolarmente afosa, riscaldava quel tratto di aperta campagna, che da sempre ospitava uno dei manieri
dei Malfoy, nella periferia nord di Londra. Il palazzo, alto due piani e completamente
immerso nel verde, manteneva anche col passare degli anni, quell’aria
austera e impenetrabile, di sempre.
Al secondo
piano, in una delle camere adibite a stanze da letto, una musica a dir poco
assordante rimbombava indisturbata, proveniente da un paio di
amplificatori, appoggiati a terra sul liscio parquet.
Seduto sul
letto ad una piazza e mezzo, preparato con un lenzuolo verde acqua, un giovane
ragazzo dai capelli biondi pettinati a cresta, era impegnato in un assolo,
particolarmente complicato e potente. Gli occhi, verde chiaro, erano chiusi per
la concentrazione e le dita, lunghe e affusolate, si districavano tra plettro e
corde.
Un
improvviso rumore di passi, con conseguente porta aperta e richiusa in maniera
secca, non sembrò sortire alcun effetto, sull’applicazione del giovane nel suo
esercizio di basso, quotidiano.
Sulla
soglia della camera da letto una figurina, esile e bassina,
cercava di recuperare fiato con le mani appoggiate alle ginocchia. I lunghi
capelli neri, sciolti sulle spalle, si muovevano ritmicamente sulle spalle,
smossi dal respiro accelerato, mentre gli occhi grigi come un cielo autunnale,
erano puntati sul ragazzo.
“Maximilian!!”
Le note
continuarono a propagarsi con vigore nella stanza, fintanto che il giovane
cambiava posizione, spostando di poco lo strumento sulla gamba, coperta da un jeans blu, sfumato all’azzurro, in coordinato con la
maglietta giro manica bianca.
“….Maximilian!!”
Riprovò la ragazza, portandosi le mani alla bocca e urlando con tutto il fiato
che le era rimasto in corpo.
Niente.
Esausta,
spostò lo sguardo sulla presa elettrica e con mossa fulminea, staccò la spina,
riportando la quiete in quell’ala del maniero.
Il
biondino alzò la testa di scatto, fulminando l’artefice dell’immediato, quanto
non preventivato silenzio. “Andrea!!”
“No,
Andrea un corno… fratello degenere!! E’ mezz’ora che ti chiamo, ma con tutto
questo casino non mi senti!” Ribatté acida,
spostandosi la chioma lunga dietro le spalle e guardandolo torva.
Maximilian
inarcò un sopracciglio. “Che vuoi…”
La ragazza
tacque, giocherellando con le dita delle mani e mordendosi il labbro inferiore.
Il fratello sorrise, pensando a quanto somigliasse
alla madre, in momenti come quello. Stessa indecisione a parlare, anche per le
minime cose. “…di nuovo.”
Gli occhi
verdi di Max si allargarono. “…ma fra poco arriveranno
gli zii! E… almeno tu, dimmi che hai finito i compiti!”
Andrea
distolse lo sguardo da quello del fratello e tossicchiò. “Non sono particolarmente ferrata in aritmanzia,
lo sai… per Pozioni non ho avuto problemi, ma…”
Maximilian
sospirò sconfortato. “Ok, scendiamo in tavernetta. Lì
non ci disturberà nessuno… e avvisa-”
“Sì sì, avviso la signora Morgana, di far accomodare gli zii,
appena arrivano…” Lo interruppe la mora, voltandosi e aprendo la porta per
uscire. Controllò un istante, prima di mettere piede nel corridoio e poi
sgusciò via verso le scale, che conducevano al piano inferiore.
Il ragazzo
scosse la testa, prima di appoggiare il basso sul piedistallo ed afferrare
pergamene, libri e piume. “…santa pazienza…”
===
In una
delle camere, dall’altro lato del maniero, risatine divertite riempivano l’atmosfera.
La stanza, parzialmente immersa nel buio, era illuminata dai deboli raggi di
sole che riuscivano a vincere le imposte socchiuse e da un’abatjour, a forma di
ventaglio, posta su uno dei due comodini di legno antico.
“Mi fai il
solletico…” Ridacchiò Luna, ricambiando poi il bacio ardente di Draco, chino
sopra di lei, entrambi coperti dalle leggere lenzuola di seta nera. Gli passò
le mani dietro la nuca, giocherellando con i ciuffi biondi e prolungando così,
la durata del bacio.
L’uomo sorrise, contro le labbra, lasciandole il
tempo di respirare. “Dovremmo smetterla di vederci così di nascosto… che ne
dici?!”
“Di
nascosto?!” Domandò Luna, curvando le sopracciglia con fare perplesso.
Un sorrisetto sarcastico, piegò le labbra pallide di Draco.
Annuì. “Certo… ogni tanto prendiamo e scompariamo. Maximilian e Andrea, non ne
possono più.”
“…credi
forse, che non capiscano?!” Chiese ironica, scendendo
a cingergli le spalle con le mani e facendogli una linguaccia provocatoria.
Draco si
lasciò sfuggire un verso. “Tsk.
Ovvio che lo sanno! Andrea ci ha visti sgattaiolare in camera da letto… è solo
che tu hai quel viziaccio di non volerti far nemmeno avvicinare, quando ci sono
i tuoi figli.”
“Miei eh…?!”
Fece lei, con finto risentimento. “Comunque… quelle
rare, se non uniche volte, in cui ti sei avvicinato per baciarmi, davanti ai
ragazzi, Maximilian se n’è uscito con un fischio d’approvazione… mi imbarazza…”
“E che sarà mai! Non è mica da tutti, riuscire a vedere Draco
Malfoy in azione con una donna.” Scherzò il biondo,
passando le dita nella chioma color notte. “E poi scommetto che ne sa più di me
e te, messi insieme.”
Luna
storse la bocca, in una smorfia scandalizzata. “Ci credo… è
tuo figlio!”
Draco
incassò la battutina pungente, sfoderando un ghigno sprezzante e scendendo a
baciarle il collo e la spalla nuda. “…ha parlato la santarellina…”
La donna sospirò
di piacere, socchiudendo gli occhi lucidi e stringendo la presa sulla schiena
muscolosa. “…certo più di te.”
“Infatti le ho comprate io le manette… vero?!” Ridacchiò beffardo,
mordendole la pelle.
Le guance
pallide del volto, le si illuminarono di un rosso
acceso, mascherato dalla penombra della camera. “Smettila!!”
Gli occhi
grigi di Draco saettarono di soddisfazione. Tornò a baciarle le labbra, per poi
scendere sulla linea della mascella e ancora sul collo. Una mano ruvida e
callosa si strinse prepotente intorno al seno della donna, mentre l’altra si
serrò intorno al fianco, sollevandola di poco e permettendogli di scivolare in
lei, con delicatezza.
Luna
trattenne a fatica un gemito un po’ più forte, affondando i denti nel labbro
inferiore e cercando con impazienza, le labbra del compagno. Si baciarono più e
più volte.
La mano
sinistra della donna, sul cui anulare spiccava un grazioso cerchietto d’oro
bianco con diamantino, corse sulla fronte di Draco, imperlata di sudore. “Dio
mio… sei fradicio…” Costatò, inarcando un po’ la schiena e sorridendo di
rimando.
“Chissà di
chi è la colpa…” Sussurrò col fiato corto il biondo, intrecciando le dita della
mano con le sue. Un sorriso, diverso dai soliti, gli increspò le labbra rosee. Pochi minuti dopo, crollò sfinito sul suo corpo morbido, lasciando
che lei gli baciasse la fronte e i ciuffi della frangia, dolcemente.
“Lo sai
che ti amo?!” Mormorò Luna, costringendolo a sollevarsi un po’ e a guardarla
negli occhi.
Draco le
riservò uno dei suoi sguardi più intensi, lasciando scivolare la mano del cuore
sulla pelle liscia e fresca del suo volto. La accarezzò con
cura, col dorso della mano, sfiorandole la guancia con le dita, una delle quali,
portava un anello uguale al suo. “Anche io ti
amo, Luna.”
Uno
scalpiccio veloce, rovinò l’atmosfera romantica che si era creata. Fecero
appena in tempo a coprirsi con le lenzuola, prima che qualcuno aprisse di
scatto al porta, facendoli sobbalzare sul materasso.
“Andrea!”
Esclamarono all’unisono, aggrappati alla stoffa nera.
La ragazza
non diede loro il tempo di rimproverarla. “Mamma!! Papà!! Sono arrivati gli
zii!!”
===
Un ragazzo
dai corti capelli neri, piuttosto ribelli, fece il suo ingresso nel maniero. Lo
sguardo, verde e vivace, si spostò un po’ intorno, in cerca di qualcosa o forse…
qualcuno. Quando incontrò la figura alta e slanciata
del suo migliore amico, un sorriso gioioso si allargò sul suo volto.
“Max!!”
Il
biondino, col suo passo altero ed elegante, ricambiò la poderosa stretta di
mano. “Christopher!”
“…passate
bene le vacanze?!” Domandò curioso. “Io sono stato al mare coi
nonni, gli zii e i miei… ah giusto! E quella piaga di
mia sorella!”
“Guarda
che ti ho sentito!” Sibilò innervosita Ashley Potter,
alle sue spalle. Gli occhi azzurri, come quelli della madre, furono
attraversati da un lampo di rabbia. Si passò una mano nella fulva chioma
rossiccia e spostò la treccia dietro le spalle, arricciando il naso a patatina,
costellato di efelidi. “Se ti
sente papà… te le suona!”
Christopher
si limitò a rispondere con uno “…gne…gne…gne…” che fece infuriare
ancora di più la sorella, facendo scoppiare a ridere il giovane rampollo di
casa Malfoy.
“Non si
direbbe che avete 14 e 12 anni…” Commentò ironica, una voce alle loro spalle.
Sulla soglia del portone d’ingresso, un uomo dai capelli corvini spettinati e
dalla figura abbastanza possente, osservava la scena
seriamente divertito.
“Papà ne ho 15 di anni!”
Harry
Potter ridacchiò in risposta. “A me risulta
che manchi ancora un mese al tuo compleanno…”
“E dai! Smettila di fare il bambino… Harry. A volte mi
domando chi è il figlio e chi il padre…” Lo rimproverò bonariamente Ginny,
sopraggiunta alle sue spalle, avvolta in un adorabile vestitino fiorato a gonna
larga e con una borsa, particolarmente grande, stretta tra le mani.
“Zio
Harry! Zia Ginny!” Li salutò Maximilian, avvicinandosi e abbracciandoli a
turno. La donna provò ad arruffargli i capelli, ma bloccò la mano a mezz’aria,
fissandolo sconvolta. “Diamine, Max… che hai combinato?! E’… una cresta, quella?!”
“Cresta
bassa zia… si adatta bene al look per il gruppo, no?!” Domandò entusiasta il
ragazzo, passandosi una mano per tutta la lunghezza dell’acconciatura, tenuta su
da un quantitativo apparentemente abnorme di gelatina.
Christopher
allargò gli occhi, stupefatto. “Wow! Fico!” Ashley
nascose una risatina nella mano. “…papà, ma ora che ci penso… zio Ron e zia
Hermione?!”
“HARRY!”
Ferma in cima alle scale, Luna fissava i due amici con occhi lucidi. Erano
quasi due mesi che le loro strade non si incrociavano
e solo per un colpo di fortuna, si erano ritrovati tutti liberi e a Londra, in
tempo per il compleanno dell’ex bambino sopravvissuto.
“Piccola…”
La salutò sorridente, allargando le braccia e osservandola scendere di corsa i
gradini, per poi accoglierla in un abbraccio fraterno.
Luna lo
strinse forte, aggrappandosi alla maglietta blu scuro dell’amico, poi passò a
salutare Ginny, con lo stesso trasporto. “Virginia… mio dio, quanto mi siete
mancati! E voi, cuccioli?!”
Christopher
si abbassò appena, per ricambiare la stretta della donna, mentre la piccolina
afferrava la zia per la vita, all’altezza della cintura che sorreggeva i jeans.
“…lasciali
respirare… poverini!” Commentò una voce strascicata alle sue spalle.
Voltandosi, incrociò la figura fiera ed elegante del marito, accompagnato dalla
figlia minore.
“Draco…”
Sibilò con un tono che aveva dell’acido. “…ma non la
smetti mai di rompere?!”
Harry rise
sguaiatamente, appoggiando entrambe le mani sulle ginocchia, coperte da un paio
di pantaloni di tessuto beige. “Ahh adoro questo amore idilliaco tra moglie e marito! Ahahaha…”
Luna gli
riservò una linguaccia, nel frattempo che il marito raggiungeva la coppia e
faceva i saluti di rito. “34 anni! Stai invecchiando… Potter!”
Scherzò, battendogli amichevolmente una pacca sulla spalla e invitandoli
ad entrare. Ashley seguì festosa il padre, prendendogli
una mano tra le sue. Solo Maximilian, Christopher e Andrea, rimasero nell’atrio
dell’ingresso.
Il giovane
Malfoy, lanciò uno sguardo divertito al suo migliore amico. Il moro, teneva gli
occhi bassi e aveva le guance appena arrossate. Era riuscito a mugolare un
flebile “C-ciao” alla ragazza e poi si era zittito.
“Chris… sei riuscito a completare il tema di Pozioni, di cui
mi parlavi via gufo?!” Chiese l’amico, cercando di dissipare quell’aria pesante che si era creata nel gruppetto.
“Macchè! Maledetto professore… proprio sul
Nuda Veritas doveva chiederci la relazione?!”
Soffiò arrabbiato, stringendo i pugni per la frustrazione.
Andrea
sbatté le palpebre, confusa. “Cos’è il Nuda Veritas?!”
“Lo studierai al quarto anno… è una pozione molto simile al Veritaserum, ma dieci volte più potente. E’ decisamente pericolosa…” Le spiegò con calma e precisione il
fratello, sedendosi su uno dei gradini della scalinata che conduceva al piano
superiore.
“Accipicchia!”
Esclamò sorpresa, giocherellando con una ciocca nera e prendendo posto accanto
a lui. “E come mai è pericolosa? Cioè,
per quanto ne so… il Veritaserum non lo è!”
Christopher
li raggiunse in poco tempo, sedendosi due scalini più in basso del suo migliore
amico. “Perché non provoca solo l’inibizione verbale,
costringendoti a rivelare tutto, ma anche quella fisica. Annulla la tua volontà
e ti sprona a fare esattamente ciò che vuoi fare, o ciò che hai rivelato.”
“C-cioè… se io dicessi di voler mandare al diavolo un
professore, sotto l’influenza di questo distillato, lo farei anche?!” Domandò scioccata, spalancando le labbra scarlatte.
“Precisamente.”
Confermò il fratello, divertito -come Chris- per il
curioso esempio che aveva tirato fuori la sorellina.
La mora
batté le mani divertita. “Qualcosa mi dice, che mi
divertirò un mondo a preparare quella Pozione! Quelle di quest’anno
sono state tutte una noia mortale.”
“Distillato
della morte vivente?!” Provò ad indovinare il giovane Potter, ricordando quali
intrugli erano toccati a lui, durante il secondo anno. Andrea annuì, con
espressione scocciata. “Sì quello e poi una pozione rigenerante, di nuova
fattura.”
“Ma certo! La Rigenerus!” Esclamò
improvvisamente Maximilian. “…me la ricordo ancora. Al tempo per me fu
difficile da preparare e chiesi aiuto a papà, via gufo. E’ un liquido
verdognolo dal sapore disgustoso, che dà forza a chi utilizza un potere troppo
grande o senza bacchetta!”
Gli occhi
verde smeraldo di Christopher ebbero un guizzo. “Ora ricordo! L’abbiamo
studiata insieme… sbaglio? Era quel distillato, che hanno
usato papà e zia Luna, durante lo scontro con Voldemort! La pozione che usano alcuni Auror…” Malfoy junior annuì.
Una voce
piuttosto familiare, interruppe la conversazione. “Oddio non ci credo! Potter e
Malfoy, che parlano di scuola… potrei svenire per
questo!” Sul portone del maniero, ferma con le mani sui fianchi e le gambe
lievemente divaricate, una ragazza dai lunghi capelli castani mossi, tendenti
al rossiccio, con profondi occhi azzurri, osservava il gruppetto seduto sulle
scale, con un sorrisetto giocoso dipinto sulle labbra
rosee.
“Elizabeth!”
===
“Ce l’avete fatta, finalmente!” Puntualizzò Harry, alzandosi
dalla poltrona di pelle nera del salotto di casa Malfoy, per abbracciare il
cognato. Ronald Weasley, abbronzato e rinvigorito dal tempo, era appena
arrivato con famiglia al seguito. “Hermione!” Salutò l’ex
bambino sopravvissuto, passando a stringere quella che ai tempi della scuola,
insieme a Luna, era la sua migliore amica. Aveva tagliato i capelli,
appena sopra le spalle, ma gli occhi color cioccolato erano inconfondibili.
Impeccabile, fu il pensiero comune, vedendola vestita da un estivo tailleur
grigio perla. Dietro di loro, un po’ in disparte, tre ragazzini erano intenti a parlottare,
ignorando palesemente gli adulti. Il primo, di chiaro stampo Weasley, aveva i
capelli rossicci appena sconvolti e un paio di svegli occhi azzurro cielo, come
quelli del padre.
“Justin!” Lo salutò Luna, correndo ad abbracciarlo,
sorpassando un Draco alquanto impegnato a salutare la coppia di
amici appena arrivati.
Gli altri
due, appena più grandi del bambino di dieci anni, se ne stavano in disparte,
attendendo il momento in cui avrebbero salutato anche loro.
“Lily!
James… tesori… dove sono i vostri genitori?!” Domandò
sorpresa Virginia, facendosi in avanti e abbassandosi per poterli abbracciare.
Hermione
fece spallucce. “Ryta e Lynn sono partire con Gabrielle, sono in crociera… e
hanno pensato bene di portarsi dietro anche Sirius e Remus, così la smettevano
di lamentarsi di essere trascurati.”
I maschi
del gruppo scoppiarono a ridere. Luna mostrò un’espressione crucciata. “Mi
dispiace… ogni anno in estate, mamma non fa altro che girovagare per il mondo,
trascinandosi dietro le sue amiche.”
Draco le
appoggiò una mano sulla spalla, pizzicandole la guancia con due dita e
sorridendole dolcemente. “Sciocca! E’ normale… vorrà
recuperare tutto il tempo perso. Tutti quegli anni rinchiusa
nei sotterranei di un maniero… tu che avresti fatto?!” Le domandò, ricordando
quando Silente, al termine del combattimento contro il Signore Oscuro, aveva
annunciato ai sopravvissuti, del ritrovamento della madre di Luna. Horatius
McPhee aveva fatto credere loro che fosse morta, ma in
realtà, l’aveva solamente segregata, conservandola come un gioiello in
cassaforte. L’ennesima mossa di uno psicopatico senza speranza, aveva commentato
Harry.
“Hai
ragione.” Annuì sorridente Luna, lasciandosi andare alla carezza confortevole
del marito. “…ma Elizabeth?!” Domandò, non notando in
giro la presenza della figlia maggiore di Ron ed Hermione.
La piccola
di casa Lupin, si fece avanti, in tutta la spavalderia dei suoi dodici anni
suonati. I grandi occhi color verde scuro, puntati sulla sua
zia preferita e le mani, strette attorno alla treccia biondo scuro, che
scendeva morbida sulla spalla sinistra. “Si è fermata a parlare con gli
altri… sono di là nell’ingresso.”
“Hanno
detto, che vogliono scendere in taverna, a provare gli strumenti nuovi, zio
Draco…” Intervenne il giovane James Black, portando le mani dietro la nuca, sui
capelli neri come la notte e trattenendo a stento uno sbadiglio. Lo sguardo color pece, sfrontato come quello del padre e dell’uomo
da cui prendeva il nome, puntato sul padrone di casa. “Possiamo andare
anche noi?!” Chiese, rivolto ai due zii che li avevano accompagnati fino al
Malfoy Manor.
“D’accordo,
ma state attenti…” Accordò Hermione, seduta sul divano di pelle nera, accanto a
Virginia e al marito.
Gli occhi di entrambi i dodicenni saettarono di gioia. “Justin! Ashley spicciatevi!!”
===
Una zona
della vasta taverna del maniero, era stata adibita a sala prove per il gruppo
che i giovani avevano deciso di mettere su. Draco stesso, con la collaborazione
di Ron ed Harry, aveva provveduto ad insonorizzare
quel posto, isolandolo dal resto della tavernetta, che era diventata un luogo
di ritrovo per gli adulti “maschi”, con tanto di tavolo da biliardo e frigo
bar, dotato di liquori babbani e magici.
La parte
dedicata ai ragazzi, invece, era un tripudio di poster dei loro cantanti e
gruppi preferiti. Sopra la batteria, regalo degli zii per la piccola Lily –batterista
del gruppo-, troneggiava uno splendido poster di dimensioni gigantesche dei “Wizard’s Blood”, il gruppo metal
per eccellenza, formato da quattro ragazzi e una donna, nonché
voce, che avevano scoperto grazie a zia Lynn, loro fan sfegatata. Poco
distante, dietro la postazione della chitarra, un altro poster in movimento, mostrava
altri due ragazzi e due ragazze impegnati a suonare strumenti -apparentemente muti-,
con su scritto a caratteri grandi “Evils”.
Quel poster, era un regalo di Harry per il figlio, che da sempre, adorava quel
gruppo di metallari scatenati, che lo avevano portato ad amare la musica e a
farlo diventare un promettente chitarrista. Su di un’altra parete, sopra un
divanetto morbidoso viola cupo, spiccava il poster dei
“Gothic Rhapsody”, gruppo
gotico dark, amato da James Black. Questo, a differenza degli altri, aveva un
numero maggiore di ragazze, tre per la precisione, contro due componenti di sesso maschile. Vicino alla postazione del
basso, regno incontrastato di Maximilian, c’era il poster a dir poco
inquietante, di cinque ragazzi in movimento, con su
scritto in caratteri rossi, grondanti sangue, “Blood’s
Demons”. Da quanto, tre anni prima, il giovane Malfoy
aveva ascoltato un pezzo di quel gruppo industrial,
se ne era innamorato, dichiarandolo il suo preferito
in assoluto. Le uniche ad uscire dal giro del metal, erano
Elizabeth, Andrea che avevano scelto generi musicali un tantino differenti, pur
non disprezzando ciò che i loro amici suonavano. La prima, era rimasta
affascinata dal ritmo punk de “Gli Schiantati” e il fratellino, per il
compleanno, le aveva regalato una foto da apprendere nella sala prove,
raffigurante le due ragazze e il ragazzo, componenti
del trio. La seconda, come la madre, ascoltava un po’ di
tutto, ma a differenza delle altre, era rimasta colpita dallo stile hip hop di un gruppo emergente, chiamati “Bad Pumpkins”. Era stata proprio Luna, a farle avere un poster
del duo, mandando in brodo di giuggiole la –ancora- piccola (almeno all’epoca)
figlia, perdutamente innamorata del biondo del gruppo: Brian Skyline. Frequenti erano state le discussioni con la
piccola Lily Lupin, convinta (sebbene metallara), che il migliore nel
gruppo fosse Dom Xanders, un ragazzo palestrato e
rasato, dalla pelle color caffelatte. L’unica a non avere particolari
preferenze era la piccola di casa Potter. Nonostante i
suoi miseri dodici anni, poteva vantare una buona cultura musicale (persino
babbana, dati i trascorsi del padre) e un discreto talento vocale, tanto da
farla diventare la cantante di quel gruppo, amatoriale ed anonimo.
“Wow!
Morgana ha fatto un ottimo lavoro con la batteria… è tornata come nuova!” Esclamò estatica Lily, fondandosi a studiarla nei minimi
dettagli e ad accarezzarla, come fosse una figlia. “Mi sei mancata in questi
mesi estivi… mia adorata.”
Elizabeth
inarcò un sopracciglio. “Lily… sei peggio di Max con il suo basso… il che è
tutto dire.”
“Ehi…” Fu
la sola replica del biondino, che la gelò con lo sguardo, prima di avvicinarsi
al piedistallo d’acciaio e appoggiare con delicatezza lo strumento, che si era
portato dietro.
Andrea si
accoccolò sul morbido divano, dopo aver afferrato dal mini
frigorifero, una lattina di succo di zucca ghiacciato. “Ci pensate,
ragazzi?! Un mese e ricomincia l’inferno…”
“Io non
vedo l’ora… ho terminato i compiti due settimane fa…” Continuò Elizabeth,
accomodandosi accanto all’amica e rubandole la lattina di mano.
Justin storse la bocca in una smorfia disgustata. “Ha ragione
papà, quando dice che sei come la mamma… nemmeno Lily, che è a Corvonero, è
tanto secchiona!”
“Modera il
linguaggio, mocciosetto. Voglio vedere che farai tu, l’anno prossimo…”
Il bambino sorrise tronfio, passandosi una manina nei
capelli rosso fuoco. “Io…? Non vedo l’ora di entrare ad
Hogwarts… e poi sono convinto che finirò a Grifondoro come te, Chris, Ashley e James!”
“Magari
finisci a Tassorosso…” Lo canzonò Lily, pulendo con un fazzoletto bianco le
bacchette dello strumento.
“Mai! Né Tassorosso, né Serpeverde…”
Andrea
storse le labbra. “Che hai da dire contro la mia
Casa?! Noi Serpeverde siamo in gamba quanto e più dei Grifondoro, diglielo un
po’ anche tu… Maximilian!”
Il
biondino alzò lo sguardo verde sulle due ragazze, sedute sul divanetto, per poi
spostarlo verso il suo migliore amico, fermo nel suo angolo con la chitarra tra
le mani e gli occhi puntati sulla piccola Malfoy. “Tutte le Case hanno le loro
pecche e tutte le Case hanno validi elementi. Non sopporto queste rivalità… e
non voglio entrarci.”
“Per una
volta ti do ragione… Max.” Commentò Elizabeth,
sconvolgendolo non poco.
===
Hermione e
Ron erano piegati in due dalle risate. Seduti su uno dei lunghi sofà in pelle, avevano ascoltato tutto il racconto di Virginia
delle loro vacanze al mare e al pensiero dell’ultimo aneddoto raccontato dalla
moglie di Harry Potter, sulle sue disavventure, erano scoppiati a ridere senza
alcun ritegno.
Il diretto
interessato se ne stava in silenzio, sbuffando di tanto in tanto o borbottando
qualcosa di incomprensibile, sotto lo sguardo
divertito di Ginny, che riusciva a stento a trattenere una risatina.
Luna, con
intorno alle spalle un braccio di Draco, faceva finta di tossicchiare, colpendo
ripetutamente il marito al costato con il gomito, nel tentativo di placare la
sua crisi di riso.
“Non ti
facevo tanto impedito… Harry!” Ridacchiò il biondino, passandosi una mano sulla
faccia.
Il moro sorrise malevolo. “Sta parlando mr-non-prendo-mai-il-sole-o-mi-rovino-la-pelle!”
“Cambiando
discorso…” Glissò alla grande Draco, distogliendo lo sguardo metallico, da
quello verde dell’amico. “Marcus Falck?! Che fine ha fatto?!”
Hermione
cercò di riacquistare un certo contegno, riprendendo a respirare normalmente. “Beh,
si è trasferito con Michelle in Francia!”
Luna arcuò
le sopracciglia. “Michelle?!”
“Ma sì… la biondina carina… francese… quell’Auror
giornalista, che era stata mandata qui a fare tirocinio tre anni fa!” Spiegò
Ron, tirando indietro qualche ciuffo rosso, fastidioso sugli occhi. Luna fece
un cenno positivo con il capo. “Pensa,
vivono di fronte a Bill e Fleur… che
coincidenza!”
“Beh dai!”
Esclamò all’improvviso Harry. “Tutto può accadere nella vita… se pensi che
persino Charlie ora convive con una donna e che Draco Malfoy ha messo su
famiglia…”
Il suono
del campanello, bloccò qualsiasi tentativo di replica di Draco. “Lascia ci
pensa Morgana…” Fece a Luna, che si stava per alzare.
La donna
lo guardò un secondo, prima di spalancare occhi e bocca. “Ah no! E’ uscita per
fare compere poco fa… vado…” Si diresse spedita verso la porta di ingresso.
Quando la aprì, due occhi blu ebbero l’effetto di paralizzarla
sul posto. Una folta chioma nera, copriva il volto scavato e
magro, ma seducente dell’uomo che aveva di fronte. “Buongiorno…”
“Buongiorno
a lei…” Rispose Luna cortese, socchiudendo appena la porta, intimorita da
quella presenza.
L’uomo sorrise affabile. “Tu sei Luna McP- cioè… Luna Malfoy, giusto?!”
La donna annuì.
“Chi è,
Luna?!” Domandò la voce di Draco, sopraggiunto per controllare chi avesse suonato. Il suo sguardo incrociò quello dell’uomo,
sentendo immediatamente una sensazione di dejavu. Era
come se avesse già visto quella persona, da qualche parte, ma non ricordava
dove.
“Posso
fare qualcosa per lei?!” Incalzò la donna, appoggiandosi con una mano all’uscio
e sentendosi immediatamente più tranquilla, con suo marito accanto.
Il sorriso
sul volto dell’ospite si spense. “…ma come?! Non ti
ricordi di me?! Sono Alexander… tuo fratello!”
Continua…
Note dell’autrice:
…e dopo aver
concluso il “the war” eccomi qui, con il seguito. Per chi si domandasse come mai c’è il primo capitolo e in realtà
manca l’epilogo della storia precedente, sappia che ho deciso di non
pubblicarlo. Non sarebbe stato “giusto”, creare l’epilogo di una storia
che, poi, non è la storia finale. Questa lo è e avrà il suo giusto epilogo =)
(giusto?!?! Giusto?!?! Andiamo,
me lo chiami giusto?!?! ndMaximilian
taci tu, che già sai troppo, non farmiti trattare
come facevo con tuo padre! ndLunaIncazzosa …ma in fondo è lei l’autrice, sa’ quello che fa! ndMaximilianConSorrisoneFalso)
I nomi dei
gruppi, sono copyright di Lynn Wolf e Pea, per la
maggior parte, solo i Blood’s Demons sono un parto
della mia fantasia XD
Ringrazio infinitamente tutto coloro i quali hanno recensito il “the war” e che
continueranno a seguirmi anche con questa nuova “parte” della storia!! Vi
voglio un mondo di bene!
Un
ringraziamento speciale a Ryta Holmes e Lynn Wolf, le mie
migliori amiche, nonché beta reader,
di questa saga senza fine ^^
Fatemi sapere che ne pensate! ^^
Alla
prossima, un bacio.
Luna Malfoy.
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RECENSITE ç.ç