Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: chocolats    02/09/2013    1 recensioni
Lei si chiama Julie, Julie Williams. Ha quasi 22 anni e lavora in un'agenzia di viaggi con la sua migliore amica Katherine Johnson che è anche il suo capo. Ha un figlio, Chris di 4 anni.
Lui si chiama Liam James Payne. Ha 23 anni e, di professione, fa il cantante nella famosa boy-band One Direction assieme ai suoi quattro migliori amici.
Dal capitolo:
“Sta’ più attento quando cammini coglione!!” sbottò, irritata come non mai quella mattina.
“Attenta con le parole! Coglione lo chiami qualcun altro!” sbottò l’altro, anche lui infuriato. Non si erano ancora guardati negli occhi, troppo presi a bestemmiarsi contro e troppo presi dalla loro irritazione per rendersi conto di chi avevano di fronte.
Hope you like it:)
Buona lettura:)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A te che mi sopporti sempre, anche quando sclero, e che aspetti pazientamente i miei aggiornamenti. A te che mi 'obblighi' a continuare!
Ti voglio bene migliore amica <3

Passeggiavo e l'ho sentita urlare, quindi le ho tolto il tipo che la stava molestando e l'ho portata qua. - raccontò Liam - Vi dispiace se dorme qui stanotte?” Chiese poi ai suoi compagni di band guardando la mora che si dondolava con le ginocchia al petto incastrate tra le braccia seduta sul divano bianco, gli occhi spalancati che guardavano un punto indefinito sulla parete giallina, i piedi scalzi e le scarpe ai piedi del tappeto sotto il divano. “Certo! Per noi non ci sono problemi!” aveva esclamato il moro con gli occhi azzurri e le labbra sottili “No!” aveva urlato Julie risvegliandosi dal suo stato di trance “Non posso rimanere qui! A... A casa c'è Chris e mia madre! Chissà cosa penseranno se domani non sono a casa” aveva finito alzandosi e rimettendosi le scarpe ai piedi perdendo subito l'equilibrio. Tempestivamente Liam le si era catapultato vicino e l’aveva sorretta tenendola per le braccia. “Grazie” aveva sussurrato quella e lui aveva sorriso di rimando per poi sospirare. “Dai, ti accompagno a casa” aveva detto e l’aveva aiutata a rialzarsi. Salutò i cantanti e, con Liam, si diresse verso la macchina.
 
“Grazie per… per avermi accompagnata”  aveva detto quella sulla soglia di casa per poi avvicinarsi al cantante e baciargli le guance. “È stato un piacere” aveva detto lui e intanto iniziava a piovere. “Oh no! Cavolo, sto con a moto! Mi bagnerò tutto!” aveva continuato ad imprecare il cantante passandosi una mano su tutto il viso. “Se.. se vuoi- aveva cominciato lei –puoi dormire qui stanotte, con me…” aveva finito arrossendo leggermente e quello l’aveva guardata sorpreso. “Se… non disturbo, con piacere” aveva accettato Liam ed era entrato dopo di lei che aveva buttato la pochette sul divano togliendosi i tacchi e portandoli con le mani. “Senti... non... non ho una camera in cui ospitarti, ma non ti farò né dormire per terra né dormire sul divano, perciò... perciò dovrai dormire con me.” concluse tutto d'un fiato aspettandosi una qualsiasi reazione da parte del cantante. “Ok, prometto che non ti tocco.” aveva solo detto lui e lei era rimasta a bocca aperta. Si riprese “Ovvio, sennò domani mattina ti ritrovi senza braccia, gambe e corde vocali” sorrise maligna lei e lui aveva sorriso alzando le mani come in segno di resa. Si avviarono verso la camera. “Allora, non fare rumore perché mio figlio e mia madre dormono. Questo, è il bagno e, qui di fronte è la mia camera. Vieni.” Julie aprì la porta e si presentò una camera modesta: un letto matrimoniale, due comodini ed un armadio a muro, una finestra e un balcone. Una stanza normale per una ragazza normale. “Però... io non ho un pigiama da darti... voglio dire:qui non dorme mai nessun maschio a parte mio figlio... quindi” aveva detto lei “Oh! Se… se non ti dà fastidio posso… ehm posso dormire coi boxer..” aveva chiesto quello insicuro vedendo le gote di Julie arrossarsi. “O-ok” aveva balbettato lei e si erano diretti verso la camera per poi spogliarsi, in camere separate, e mettersi a letto: uno su un lato e l’altra sull’altro, con le schiene rivolte nell’interno e sussurrandosi un flebile “Buonanotte”.
 
Il giorno seguente, quando Julie si alzò, Liam non c’era, al posto suo, un biglietto scritto con una bella calligrafia. Diceva: ‘Ciao Julie, sono andato via presto stamattina per non creare problemi con tua madre. Ci sentiamo presto xx’ . Appena letto il biglietto, Julie provò un senso di tristezza, senza neanche riuscire a spiegarselo. Forse perché le sarebbe piaciuto trovare Liam al suo fianco, anche nella stessa posizione in cui si erano addormentati la sera precedente, quella in cui sembrava due estranei che condividevano lo stesso letto; ma alla fine… loro cos’erano veramente se non due estranei?! Si conoscevano, sì, ma alla fine, erano così intimi, così amici da rivelarsi anche i loro segreti più remoti?! Probabilmente Julie l’avrebbe fatto, forse perché troppo ingenua, come diceva la mamma, perché non sapeva distinguere il bene dal male, il giusto dallo sbagliato, quelli che le vogliono bene da quelli che le vogliono male. Era fatta così, anche se all’apparenza sembrava dura, forte e sicura di se stessa, sotto era fragile, come un pezzo di pane, morbido. Si tolse  le coperte dal corpo, uscì dal letto e infilò la vestaglia per poi andare in camera del figlio e svegliarlo. "Chris!" lo chiamò sottovoce scuotendolo "Chris!"continuò e finalmente il piccolo aprì gli occhi marroni.  "Mamma!" allungò le braccia aprendo e chiudendo le manine, segno che voleva essere preso in braccio. Lo accontentò e, dopo avergli baciato una guancia, lo portò in cucina dove c'era anche Bridge che preparava il caffè. "Buongiorno nonna!" Julie si avvicinò alla mamma facendo lasciare un bacio a Chris sulla guancia della nonna e poi la salutò lei allo stesso modo lasciando il piccolo su una sedia. Prese due tazze, il latte e mise dei cereali al cioccolato solo in una, quella del figlio, e poi mise tutto in tavola.
 
 
 “Buongiorno” biascicò Julie entrando in agenzia e sperando che Jack non ci fosse. Le sue preghiere furono esaudite. “Allora? Che ti ha fatto ieri sera Jack?” chiese subito Kate all’amica che, titubante, rispose. “Be’… - deglutì – non… non è andata esattamente come speravo…” rispose e sapeva di aver fatto incuriosire l’amica, ma anche di averla messa in allarme. “Che vuol dire?” chiese fredda con una traccia di preoccupazione nei suoi occhi che tradiva il tono. “Noi… noi siamo usciti dal ristorante e ha… ha iniziato a baciarmi.- fece una pausa - Io ho urlato e… e poi è arrivato Liam” concluse sussurrando. “Cosa?!” aveva chiesto la bionda sbigottita. “Ripeti l’ultima parte” aveva continuato “Ho urlato e… ed è arrivato Liam” ripeté con lo sguardo basso. L’altra sospirò. “Come devo fare con te…?” chiese poi retoricamente la bionda, ma era una domanda fatta più a se stessa probabilmente.  “E meno male che te l’ho detto! E che è successo?” aveva continuato sempre Kate. “Niente, cioè… mi-mi ha tolto Jack di dosso e poi mi ha portata a casa sua, voleva che rimanessi lì, ma gli ho detto che dovevo tornare a casa e, - si fermò un minuto – siccome aveva iniziato a piovere e lui stava con la moto ha… dormito con me, nel mio letto.” Concluse sussurrando e arrossendo leggermente, con gli occhi bassi. “Che cosa…?! E cosa è successo quando siete arrivati a casa?” chiese curiosa “Niente, ci siamo semplicemente messi a dormire” rispose quella ancora rossa. “Ok. Jack non avrà più vita qui!” concluse Kate e si avvicinò alla sua scrivania prendendo un foglio e un pennarello nero e scrisse qualcosa. Compose un numero e attese che qualcuno rispondesse. “Jack?! … Sei licenziato! … Lo dico io! Sono il capo qui e tu sei licenziato!” chiuse bruscamente “Perché hai licenziato Jack?!” chiese Julie “Perché ti ha messo le mani addosso! E quando si tratta della mia migliore amica, nessuno mi ferma!” rispose la bionda andando verso l’amica e prendendo dello scotch. “Che hai scritto?” chiese curiosa la mora “Cercasi assistente.” “Hai fatto davvero sul serio?!” chiese incredula Julie “Ovvio! Con me non si scherza! Un passo falso e zac – fece il segno delle forbici sotto il collo – sei fuori!” concluse andando verso le porta e attaccando il foglio. Julie sorrise e, in quel momento le suonò il cellulare, segno che era arrivato un SMS. “Ciao Julie, spero non te la sia presa per stamattina e per il biglietto che ti ho lasciato. Mi chiedevo se a te e alla tua amica andasse di pranzare con me e un mio amico oggi. Liam xx”  lesse Julie ad alta voce. “Rispondigli di sì! Magari per suo amico intende Niall o Zayn o Harry o Louis!” disse la bionda con uno sguardo sognante. Eh beh! Quando si tratta dei One Direction per lei è sempre così! Si era presa una cotta per Liam ai tempi di X-Factor, quando aveva iniziato a seguirli, ma poi Niall era diventato il suo grande amore e ogni volta, ogni giorno, sperava che quella sarebbe stata la volta buona e avrebbe incontrato Niall che si sarebbe innamorato di lei, le avrebbe chiesto il numero di telefono, avrebbero passeggiato mano nella mano per Hyde Park , lui le avrebbe offerto la cena e poi un gelato, si sarebbe sporcata il labbro e lui fingendo di pulirglielo l’avrebbe baciata, poi avrebbe iniziato a piovere e lui l’avrebbe stretta di più a sé per poi correre al riparo sotto un albero, guardarla negli occhi, iniziare a ridere, fermarsi e poi, accarezzandole una guancia, dirle: “Kate, io ti amo. Non riesco a stare senza di te e voglio che tu rimanga con me per sempre. Vuoi essere la mia ragazza?” e lei, con le mani davanti alla bocca che soffocava un urlo, gli saltava in braccio rispondendo: “Sì sì e ancora sì” per poi baciarlo passionalmente fino ad avere il respiro corto. Certo, per Kate, l’amore era tutto rose e fiori. Aveva avuto solo un fidanzato nonostante fosse una bella ragazza. Era stato all’età di sedici anni. Lui era bello: alto, occhi azzurri, labbra carnose, biondo, come Kate, le fossette, ma poi dovette trasferirsi in Spagna con la sua famiglia a causa del lavoro del padre che non gli permetteva di rimanere a lungo in un posto. Da quel momento, non si era più innamorata, né interessata a qualche ragazzo, ma da quando aveva visto gli One Direction, il suo amore per i maschi era ricomparso e commentava ogni persone di sesso maschile che entrava in agenzia o che vedeva per strada, tranne i bambini ovviamente: non era una pedofila! “Accettiamo molto volentieri. Alle 13 abbiamo la pausa pranzo. Kate, l’amica bionda di Julie xx” scrisse la bionda con gli occhi castani rispondendo a Liam tutta eccitata. “Dio! Kate, calmati! Sembri una ragazzina al suo primo appuntamento!” rise la mora “Ti ricordo che i One Direction sono i miei idoli, ovviamente dopo Bruno!” si difese quella facendo finta di guardarsi le unghie. Scoppiarono a ridere, tutt’e due insieme. “Era da tanto che non mi facevo una risata come questa, con la mia migliore amica!” rifletté Julie quando ebbe finito di ridere e asciugandosi una lacrima per poi abbracciare Kate. “Hai ragione! E mi mancano tutti questi momenti!” sussurrò la bionda mentre erano abbracciate.. Sciolsero l’abbraccio solo quando entrò un cliente che, alla scena, si sentì leggermente imbarazzato. 
 
“Buongiorno!” quando Liam entrò, Julie alzò la testa dal computer e sorrise al cantante che le si avvicinò baciandole una guancia. “Come va?” chiese affettuosamente riferendosi alla serata precedente “Bene, dai!” sospirò quella e lui le accarezzò dolcemente una guancia. Qualcuno tossì fintamente e tutti e due rivolsero lo sguardo dietro: un Niall Horan visibilmente teso era vicino quella che era la scrivania di Jack. Julie si avvicinò e con lei anche Kate che le teneva una mano stretta tra le sue stringendo sempre di più per l’eccitazione. “Kate mi stai facendo male!” sibilò Julie verso l’amica che con lo sguardo si scusò sorridendo nervosamente. “Niall, loro sono Julie –indicò la mora- e Kate, una sua amica-indicò la bionda” disse “Julie, Kate, lui è Niall un mio compagno di band” finì. Quelli si strinsero la mano mentre Kate guardava Niall incantata. “E… Jack non c’è?” chiese Liam temendo una reazione negativa da parte di Julie. “Veramente l’ho licenziato!” rispose Kate prima che Julie potesse aprire bocca. “Ecco!” disse Julie indicando l’amica e riferendosi a ciò che aveva detto. “Oh! Ehm… Allora, andiamo?” aveva chiesto cambiando argomento il cantante. “Sì, chiudiamo e andiamo” aveva risposto Julie mentre spegneva il computer e prendeva la borsa per poi affiancarsi al cantante. Aspettarono Kate che stava mettendo dello scotch su un foglio che appese al vetro dell’agenzia. Quando Kate chiuse a chiave la porta, Julie si girò verso il foglio che la bionda aveva appeso prima e, strabuzzando gli occhi e scusandosi con gli altri due, si allontanò prendendo la bionda per un braccio.  “Perché hai scritto che nel pomeriggio stiamo chiusi?!” chiese riducendo gli occhi a due fessure “Perché così possiamo stare più tempo con loro, ovvio!” rispose quella con nonchalance arrotolandosi una ciocca dei capelli lisci intorno al dito. Julie sospirò. “Ricordami perché faccio questo!” disse. “Perché sai che Niall mi piace e che presto si innamorerà di me e per conoscere Liam, come hai promesso!” le ricordò la bionda che sorrise, le prese il polso e la condusse di nuovo vicino ai cantanti. “Ok! Possiamo andare” sorrise ampliamente la bionda mentre si affiancava a Niall e insieme raggiunsero la macchina.
 
“Ho prenotato un tavolo per quattro, Payne.” Disse il cantante al cameriere che li aveva accolti nel ristorante italiano e che li condusse verso un tavolo appartato. Come un gentiluomo, Liam fece accomodare Julie mettendole la sedia poi sotto. Quella la ringraziò mentre vide fare la stessa cosa a Niall con Kate. “Un punto per Liam!” le sussurrò la bionda. Il cibo italiano era il preferito di Julie e Liam… Liam aveva scelto il ristorante così, per caso! E c’aveva pure azzeccato! Quando si sedettero il cameriere portò subito i menù e, in un silenzio imbarazzante, tutti e quattro iniziarono a leggere quello che avevano davanti. Date le ordinazioni, mentre Kate continuava a guardare Niall che ricambiava, Liam e Julie iniziarono a parlare. “Allora… come sta Chris?” chiese il cantante. “Bene, grazie. Poi, com’è andata quel pomeriggio con Danielle?” chiese lei di rimando. Lui sbuffò. “Non ho passato un pomeriggio tanto noioso quanto quello!” rispose e lei ridacchiò portando alla bocca uno di quei tarallini che aveva portato il cameriere. “Che avete fatto?” chiese lei. “Mi ha portato a delle prove che doveva fare, poi è voluta andare al parrucchiere e all’estetista per fare la manicure!” rispose lui sbuffando una volta ancora. Lei ridacchiò leggermente più forte e lui la guardò male.  Continuarono a parlare per tutto il tempo, anche mentre mangiavano, e risero quando videro che le portate di Niall quasi non finivano. “Dio Nialler! Sei sempre il solito!” lo aveva schernito il castano ridendo con Kate. Forse Julie era l’unica a non capire il senso della frase. “Lui è quello che mangia di più e non ingrassa mai!” le sussurrò in un orecchio l’amica e solo in quel momento anche Julie iniziò a ridere. Parlarono per tutto il pranzo e anche dopo, quando uscirono e andarono in un parco dove c’erano tanti bambini e qualche fan che chiedeva ai due cantanti un autografo o una foto. La riportarono davanti l’agenzia dove le lasciarono con un bacio e un abbraccio – e un numero di telefono per Kate. Partiti, la bionda si girò verso Julie e iniziò ad emettere urletti di gioia e a battere le mani mentre Julie  scosse la testa sconsolata e allo stesso tempo divertita. Non era una cosa normale avere un’amica ventiquattrenne che si comportava come un ragazzina in calore al suo primo appuntamento col bellissimo della squadra di football della scuola, ma era divertente vederla così: emozionata e come una ragazzina alla sua prima cotta.




Stay with me cause I'm quite quick and 5, 6, 7, 8!
Okaaaaay! Eccomi di ritorno da un'estate che è passata troppo presto!
Mi scuso con tutti per non aver aggiornato prima, ma in questi mesi ci sono state un paio (qualcuno di più....) di compleanni e celebrazioni varie, quindi non ho avuto esattamente tutto il tempo che mi aspettavo!
Inoltre, mi sono anche ammalata.... ma dico io! Come si fa?! Va be'! Sorvoliamo perché sono ancora in fase 'raffreddore' .-.
E ho fatto aerosol su aerosol e  ho preso anche antinfiammatori! 
E poi..... ho saputo di Liam e Danielle. Mi dispiace tanto, a me piaceva molto quella ragazza, ma Sophia non è brutta e comunque, se lui è felice, io sono felice: a me interessa la sua musica, non la sua vita privata! Che ne pensate di Liam e Sophia??
Bene, passiamo al capitolo!
Io lo trovo troppo asfghjkl cioè, quando Liam e Niall arrivano in agenzia?! Vogliamo parlarne?!
Io A - D - O - R - O  quella parte *-* è la mia preferita!
Voi?! Quale parte avete referito di più?
Adesso scappo!
Un bacio a tutte:**


 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: chocolats