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Autore: Teyra Five    05/09/2013    23 recensioni
Il mondo è diviso in quattro: la terra dei Vampiri, quella dei Licantropi, quella dei Maghi ed, infine, degli Umani.
Elsa è un vampiro, è stata trasformata all'età di cinque anni dal capo dei Vampiri, Samuel, ed ogni volta che guarda nei suoi occhi le sembra di averlo già conosciuto.
Da secoli durano sanguinose guerre tra le quattro razze e solo pochi ne sanno il vero motivo e Samuel non vuole rivelarlo ad Elsa.
Perchè? Cosa nasconde il capo dei Vampiri? Cosa lo lega al passato di Elsa?
Dal capitolo XIII:
Il giovane si accomodò accanto alla ragazza prendendole una mano baciandola. Lei tremò, sentiva i brividi.
Ormai erano tanti mesi che si conoscevano, uscivano di nascosto, parlavano di tutto e di più. Era abituata a sentire le labbra di lui sulle sue mani, ma ogni volta sentiva sensazioni nuove, come se fosse sempre per la prima volta.
Il ragazzo la guardò negli occhi regalandole un sorriso, un raggio di luce.
-I vostri occhi mi ricordano l'oceano. L'oceano di Elisaveta -le disse.
-L'oceano? Ma i miei occhi sono marroni!
-Oh, Lisa, l'oceano non si misura in base al colore, ma in base alla profondità del cuore.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Immortal Souls:
Sangue di vetro
                                     



 Capitolo I: un capo solo per me.
 
Leggevo in santa pace il libro "Il mondo di oggi". Parlava delle importanti guerre, nelle quali ci fu il crollo totale degli umani.

Gli umani furono definitivamente sconfitti e si decise di dividere il mondo in quattro parti:
-la terra dei Vampiri, Vrykolakas;
-la terra dei Licantropi, Lycanthrope;
-la terra dei Maghi, Magùs;
-la terra degli Umani, Anthropini.

Questa era la parte che ci diedero da studiare in storia, ma lo sapevano già tutti e anche il fatto che gli umani, dopo le guerre, furono ridotti solo a 3 miliardi. Lasciai perdere quel libro, tanto io ero un vampiro e il potere della mia razza era il Superiore.
Uscii dalla mia stanza chiudendola, come sempre, a chiave. Guardai un attimo quella porta di legno di ciliegio e mi voltai di colpo imbattendomi in qualcosa.
O qualcuno.
Chiusi gli occhi perchè mi preparavo a sentire le porcate di quella persona per averla spinta.
Invece tutto quello che sentii fu il silenzio.. Riaprii i miei occhi color cacca (definiti dagli altri ''color oro'') e vidi il mio capo. Mi sorrideva nonostante tutto ed io lo guardavo come una stupida e probabilmente stavo sbavando.
Eh sì, voi avete pensato che il mio capo fosse un vecchio in pensione? Invece no. Certo che viveva da un'eternità, ma il suo aspetto gli dava massimo vent'anni. Aveva gli occhi profondi, colore del mare, e i suoi capelli biondi gli ricadevano sulla fronte, la sua pelle era pallida, bianca come il latte, come dei tutti i vampiri d'altronde. E poi le sue labbra...piene e morbide.
Insomma, era perfetto: bellissimo ed inoltre capo della più forte razza del mondo.
Continuavo a fissarlo come se guardassi un miliardo di dollari.
-Sei di fretta, Elsa? -mi chiese spostando un mio ciuffo di capelli castani lunghi fino alla vita.
-Ehm sì...cioè no! No! -risposi urlando.
-Bene, ti devo parlare.
''Oh sì, certo che ti voglio sposare...''-pensai.
Ma chi cavolo mi avrebbe mai fatto la domanda: Mi vuoi sposare?, non di certo Samuel.
Mi prese per mano accompagnandomi nella sua camera-ufficio. Ci ero stata già alcune volte quando i vampiri vi si riunivano.
Le pareti della sua stanza erano bianche come la nostra pelle, i mobili invece erano neri. Sulla sua scrivania di legno e sul comodino c'erano vasi di rose rosse, Samuel le coltivava da solo nel giardino.
Io e il nostro capo abitavamo nella ''Casa dei Vampiri'' insieme ad altri vampiri, i più forti della nostra razza. Qui c'era tutto per la vita: una camera per ogni coppia o per una persona, una grande sala dove mangiavamo tutti insieme, una cucina dove lavoravano i cuochi più bravi, negozi, giardini e anche una scuola...
Samuel mi fece sedere su una sedia, mentre lui si accomodò sulla scrivania di fronte a me.
-Lo sai, Elsa, che questa non è solo una casa per noi, ma è anche un luogo di storia e di cultura. Lo sai cosa intendo..
''La scuola'' -pensai.
-Ho la sensazione che tu non ti sappia comportare a scuola..
-No no, lo so..
-Spiegami tu allora perchè mi arrivano in continuazione le lamentele da tutti gli insegnanti?! -urlò.
Beh, cosa potevo rispondere? Lo so, ero sempre a chiaccherare durante le lezioni, ma non era colpa mia se da ogni parte c'erano i miei amici e quindi ero sempre girata e raramente verso la lavagna..
-Forse ho una ghiandola che produce l'ormone del ''chiaccherare'' -dissi.
Per un attimo mi pisciai quasi addosso perchè non sapevo come avrebbe reagito alla mia battuta. Avevo paura di mandarlo in bestia.
Per fortuna mi guardò sorridendo. Alleluia.
''Oh, guardati quanto sei bello mentre sorridi''
-Tesoro mio, non hai un cervello che dovrebbe fermarti ogni volta che stai per fare un'idiozia? -mi chiese dolcemente come per ridere di me.
''No comment, please''
-Scusa, Samuel, ma sono fatta così, non posso cambiare -dissi facendo spallucce.
Lui si alzò dalla scrivania e mi si avvicinò. Era così vicino, tanto da poter contare le diverse sfumature celesti e viola nei suoi occhi.
-Devi cambiare, Elsa. Se tutti si comportassero come vogliono saremmo rovinati. E son io a controllare l'ordine, quindi devi obbedire.
Si allontanò lasciandomi in testa quelle parole che rimbombavano nella mia mente in continuazione.
-Ed ora vai, Elsa, spero di essere stato abbastanza chiaro. Non pensare che ti faccia da maestrino, ma finchè sei qui si fa quel che dico io.
Dio mio, pensavo di esplodere.
''Dovrei fargli notare che non me ne frega niente delle sue stupide leggi''
-Senti, Samuel, cosa mi fai, sentiamo? Sai una cosa? Sono stanca di fare sempre quel che mi dicono gli altri! Quindi, se permetti, appenderò un bel cartellone intitolato ''La Costituzione di Elsa''! -urlai.
Non fu sorpreso della mia ribellione, come se la stesse aspettando.
-La Costituzione ha bisogno di paragrafi.
-Certo, eccoti i paragrafi:
1. Elsa ha sempre ragione.
2Se Elsa non ha ragione leggi il paragrafo numero uno.
Samuel scoppiò a ridere. Amavo vederlo ridere. Era come un raggio di luce che riscaldava il mio cuore.
-E gli altri paragrafi?
-Secondo te c'è bisogno di altri paragrafi? -chiesi inarcando le sopracciglia.
-Va bene, Elsa, ma se ci fosse davvero quella Costituzione mi contradirebbe, perciò abbandona questi stupidi sogni. Ah, un'altra cosa, stasera i Maghi verranno qui a firmare la pace, quindi fatti bella.
-Non voglio far colpo sui maghi, quindi non mi faccio bella.
-Eddai, fallo per me -disse avvicinandosi.
-P-p-perchè? -borbottai in un sussurro.
-Perchè se fai colpo su un mago lui ti sposa e finalmente te ne andrai di qua nel regno dei Maghi -disse sorridendo ed indicandomi la porta.
Mi alzai incavolata nera e prima di uscire gli urlai:
-Vaffanculo, Samuel!
-Solo se mi ci compri il biglietto -mi rispose.


                                                                                           Angolino d'autrice                                                                        
 
Ecco qui, la mia prima storia. In realtà la sto scrivendo da un bel pò, solo che non mi decidevo di pubblicarla. Ed ora, finalmente, ho preso la decisione.
In questo capitolo non c'è forse nulla d'interessante. Sinceramente se io lo avessi letto come lettrice mi sarei annoiata a morte. Ma vi prego, datemi una possibilità, non mollate qui la storia.
Ci tengo veramente a Immortal Souls, non solo perchè è la mia prima vera e propria storia, ma anche perchè Elsa, la protagonista, in gran parte assomiglia a me, al mio carattere.
Ovviamente non posso obbligare nessuno a continuare a leggerla, ma sappiate che ogni vostra recensione mi fa sorridere come a Natale (citazione della mia prof).
Accetto anche le recensioni critiche, ovvio.
Spero che continuiate a seguirmi, grazie per tutto.
A presto!

                                    Myrtus.
  
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