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Autore: _kari    11/09/2013    14 recensioni
Juliet si è innamorata di una voce,una voce perfetta che è la sua salvezza,la sua forza.
Peccato che quella voce appartenga ad Harry, il suo ex migliore amico,che ha giurato di odiarla e di non volerla mai più rivedere.
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-è colpa tua!
-cosa?
-sei stata tu! Se non avessi fatto i capricci non sarebbe successo niente!
-Harry...
-i miei e i tuoi genitori sono morti per colpa TUA
-non è vero,Harry,smettila! Tu sei mio amico...
-NO! io ERO tuo amico! è colpa tua! io ti odio! non ti voglio più rivedere o parlare,lo giuro sulla testa dei miei genitori che TU hai ucciso!..VATTENE!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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19. reverenge
"come ospite"
Quelle semplici parole, che in molti casi sarebbero risultate innocue, perfino piacevoli, a me sembravano più affilate di un coltello, dolorose come una pallottola conficcata nel cuore.
Un dolore lieve, sottile, che ti devasta, che si insinua dentro di te fino a distruggerti del tutto.
E il bruciore ai polsi ne risaltava gli effetti.
E il bello era che in quel casino mi ci ero infilata da sola, con le mie mani.
Se avessi detto subito la verità ad Harry...se non avessi mentito a Lou..o semplicemente se non fossi piombata nelle loro vite come una mina vagante, a distruggere sicurezze create e a disfare amicizie.
Sarei andata da Lou per parlare e poi sarei tornata a casa mia, senza avere mai più a che fare con entrambi.
Non volevo essere di ulteriore danno, nè per me stessa nè per loro. 
Sarebbe stato doloroso, difficile, ma ce l' avrei fatta. Come avevo superato fin troppe cose nella mia vita, avrei superato anche quella. I rasoi mi sarebbero purtroppo stati d' aiuto.
Svoltai l' ultima via prima di quella della casa di Lou, e scorsi un motorino e una voce.
Abbassai lo sguardo a terra, non ero dell' umore giusto per incrociare lo sguardo-e il giudizio-di qualcuno. Mi interessava solo arrivare alla mia meta.
Ma non fu nessuno sguardo ad arrestarmi, bensì il clic di un telefono che chiude una chiamata  e una voce familiare ma lontana, che non avrei mai pensato e sopratutto sperato di riincontrare. 
Il mio nome pronunciato con quelle note soffici e quel timbo duro, che graffia.
Che graffiava anche me.
-Juliet-
Mi girai e riconobbi quel volto dolce ma duro, quei tatuaggi che sembravano segnare il corpo, dipingere una storia, quel lobo dilatato e quegli occhi castani che potevano sembrare dolci ma che sapevo essere pericolosi.
-Jake- sussurrai con tono fermo, a mascherare paura e stupore.
-Allora, è da un po' che non si ci vede...
Annuii -Già
-Sai, non mi pare di aver finito con te...- sorrise o meglio sogghingò.
All' improvviso tutti i miei senti schizzarono all' erta, non mi piaceva quel suo sguardo, quelle sue allusioni.
-Cosa vuoi dire?- chiesi diretta.
Alzò le spalle avvicinandosi: -Semplice: che quando inizio un lavoro lo porto a termine nelle mie condizioni, non in quelle di un Tomlinson qualunque.. e si dia il caso che tu mi sei piombata quà...sembra quasi un invito scritto.
Feci una smorfia: -Non sapevo di essere un lavoro, una specie di oggetto..
Lui rise : -E chi non lo è? Togliti ste idee da puritane dalla testa piccola...- disse avvicinandosi e allungando la mano verso il mio fianco -... o almeno lascia che te le tolga io.
-Mi fai schifo!- quasi urlai spostando la sua mano con uno shciafo, troppo in ritardo per potermi accorgere di ciò che avevo fatto.
Troppo tardi per accorgermi di essere in pericolo.
Ma non troppo tardi per prendere il telefono e, le mani tremanti e gli occhi che schizzavano all' impazzata dallo schermo a Jake, cercare il primo contatto possibile e schiacciare il tasto di chiamata.
Non so come feci, ma in pochi secondi aprii le chiamate recenti e il nome "Harry" lampeggià sullo schermo, prima che con una manata jake lo facesse cadere a terra.
-Questo non ci servirà, e non pensare di chiamare qualcuno perchè hai capito male baby, ci siamo solo io e te.
-Levati!- urlai cercando di spingerlo via, ma ormai il suo corpo mi aveva fatto indietreggiare fin quasi al muro.
Vidi come un lampo, una vampata di fuoco nei suoi occhi scuri prima che mi afferrasse con forza i polsi.
-Ancora che fai l' arrogante, eh?! Ma forse non hai capito chi comanda qui,vero?- soffiò le ultime parole sulle mie labbra, mentre con la testa e il corpo cercavo di divincolarmi, ma la sua presa era troppo forte e lui era in una posizione troppo favorevole.
In un altimo sforzo prima di arrendermi cercai di reagire, alzai un ginocchioma la sua mano fu veloce e dal mio polso bloccò la gambe, stringendo la presa sull' altra mano.
La circolazione al di sotto del polso che ancora era imprigionato cominciò a risentirne mentre la mia mente entrò nel panico, offuscandosi e non permettondomi più di poter ragionare, la parte razionale di me, che mi diceva di mantenere la calma e guadagnarmi la sua fiducia in qualche modo, fuggì da me lasciandomi da sola il torpore, la paura e Jake.
Così, non so come, la mia testa scattò in avanti fino a scontrarsi con la sua, producendo un sono TOC e facendolo indietreggiare, una mano sulla fronte, e la mia bocca si aprì per gridare le parole che avrebbero segnato la mia fine.
-Non mi farai niente, stronzo!
Un secondo di paralisi per permettere a jake, a me, al mondo circostante di assorbire il colpo e ogni parola ebbe più peso, capii cosa avevo fatto e detto, ma realizzai che non sarebbe finita bene solo quando mi trovai a terra, spinta da una forza troppo grande per me, che era Jake arrabbiato.
-Tu non fai così con me, troia! Hai capito?!- si avvicinò e mi prese per i capelli tirando forte finchè non mi sembrò di poter sanguinare dalla testa, gli occhi pieni di lacrime. Mi fece alzare la testa affinchè potessi guardarlo, prima di tirarmi un pugno sul viso.
Mi sentii la mascella quasi a pezzi, un bruciore intenso e un dolore opprimente e schiacciante prima che il mio viso fosse rigato e la visuale offuscata dal pianto.
Ero così concentrata a cercare di riprendermi che mi ero dimenticata di Jake.
Dov'era finito?
Cercai di mettere a fuoco, tenendomi la guancia, finchè non vidi una corporatura esile e familiare in piedi e il corpo di Jake sotto il suo piede, prima che Louis gli sferrasse un calcio nel fianco.
Proprio mentre pensavo che ce la saremmo cavata, Jake afferrò il piede di Louis facendolo cadere a terra e cercando di immobilizzarlo.
Lou si girò verso di me e poi fece schizzare lo sguardo alle mie spalle prima di gridare.
-Harry cazzo muoviti! Fa' qualcosa, portala a casa, e alla svel..ta.
Le ultime parole gli uscirono un rantolo, per via delle mani di Jake sul suo collo.
Avevo paura, molta paura. In quel momento capii il significato delle parole di Louis e mi girai, in tempo per vedere una chioma riccia avvicinarsi a me e prendermi in braccio. Cercai di protestare.
-Harry,no! Lasciami quà, vai a salvare Louis, ti prego!
Harry non rispose per almeno un minuto. Lo fece solo una volta arrivati davanti a casa sua-casa di Lou non era sicura,forse,o forse sapeva che Lou non avrebbe gradito la mia presenza.
-Se la caverà- sussurrò intento ad aprire il cancello.
Salimmo le scale ed entrammo in casa, sempre io in braccio a lui, finchè non salì in camera sua e non mi poggiò sul letto.
-H..harry...- sussurrai stringendogli il braccio -Harry vai ad aiutare Louis, ho paura, Jake gli farà del male, è più forte di lui..e...
-Shh- rispose lui, posando delicato un dito sulle mie labbra tremanti. -Louis sta bene, lo so. Ora calmati, Juliet...- allungò una mano per farmi una carezza, ma nell' esatto istante in cui la sua mano sfiorò la botta che Jake mi aveva lasciato sentii un dolore concentrato, vicino allo zigomo.
Harry si accorse della mia reazione e così staccò subito la mano,prima di osservare attento il mio viso. Il suo sguardo bruciava su ogni centimetro libero di pelle, e nonostante la situazione, non potei fare a meno di constatare quanto fosse bello, intento a studiarmi alla ricerca di qualche livido o taglio.
All' improvviso sospirò e scosse la testa: -Fra tutti i ragazzi che ci sono a questo mondo, proprio quel coglione dovevate andare a cercare...guarda come ti ha ridotta...solo un essere come lui potrebbe picchiare una ragazza,per lo più bella come te..
Dovetti distogliere lo sguardo, nonotante tutto i complimenti di Harry mi facevano ancora un certo effetto, contando poi qual' erano state le ultime nostre parole...
Sospirai cercando di regolarizzare la respirazione. 
-N..non riesco a calmarmi Harry... io...- le mie parole furono interrotte da un singhiozzo trattenuto, che però non fece impedire alle lacrime di uscire e bagnarmi nuovamente le guance.
Un peso sul letto mi fece capire che Harry si era sdraiato accanto a me, così mi girai, e subito un suo braccio mi circondò la schiena.
Senza pensarci affondai il viso sul suo ventre e lo abbracciai con un braccio, scoppiando a piangere.
Le sue dita di muovevano rassicuranti fra i miei capelli, e il suo odore mi faceva sentire protetta.
Solo minuti dopo, quando riuscii a frenare le lacrime, lo guardai negli occhi nuovamente.
-Grazie Harry, se non ci fossi tu...
Lui distolse lo sguardo e si alzò prontamente; -Ora non dire cazzate, sei stanca, devi dormire..arrivo subito.
Lo guardai uscire dalla stanza, le spalle larghe ondeggiare lentamente, mentre, il panico ancora in corpo, cercavo di capire il motivo di quel suo cambiamento d'umore.
Avevo fatto, o detto qualcosa di male?
Perchè era diventato così freddo improvvisamente?
Stavo ancora rimuginando quando rientrò in stanza con una tazza di camomilla e del ghiccio avvolto in un panno.
-bevi, ti farà sentire più tranquilla... e poi metti questo sullo zigomo, è parecchio conciato male. Quindi cerca di dormire, ne hai bisogno...ci vediamo dopo.
Prima che uscisse lo chiamai.
-Harry!
-Che c'è?- chiese sorridendo. Non riconobbi quel sorriso nel repertorio dei suoi sentimenti. Era tirato. Forzato. Come se non dovesse esserci.
-Non rimani quì?
Lui sospirò. -Vorrei, ma devo andare, a dopo Juliet...
Mi si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia prima di chiudere definitivamente la porta e lasciarmi lì, su un letto che sapeva di lui, nella sua stanza, dove ero stata un sacco di volte, un impacco ghiacciato e una camomilla in mano.
E mille pensieri in testa.
















SPAZIO AUTRICE
Ok. Odiatemi. Uccidetemi. Crocefiggetemi. Imprecatemi dietro in tutte le lingue del mondo. O molto probabilmente non mi cgerete più, dato che è più di un mese che non aggiorno e MI DISPIACE DA MATTI LO GIURO.
Perdonatemi vi prego. Ho le motivazioni!
Come sapete sono partita per il mare il 10 agosto (cazzo mi sembra ieri, ma è esattamente un mese fa. Ok mo' mi deprimo cc) e sono tornata il 24. Al contrario di ciò che pensavo là non ho avuto nè internet nè un minuto che fosse uno per scrivere, mi sono divertita un sacoc e ok. 
Sono tornata e ho avuto quei quattro-cinque giorni per riprendersi sia dal fatto di non aver avuto internet per 15 giorni quindi ho passato tantissimo tempo su facebook e twitter tipo trascurando tantissimo efp anche in storie da leggere! poi il 29, dopo averlo saputo la sera prima, sono partita e son tornata l'1, e poi nulla non ho quasi avuto un po' di tempo libero per poter riprendere la storia...so eccomi quì, non uccidetemi anche perchè LO GIURO il prossimo capitolo ci sarà presto!
Parlando di questo, ecco il "colpo di scena": rientra in gioco Jake, ma Lou lo affronta ed Harry si prende cura di Juliet...ma ricordiamoci che entrambi l'hanno rifiutata e che Juliet è in uno stato talmente confusionale che è ricaduta nell' autolesionismo...
Nel prossimo capitolo scopriremo, se ancora mi cagherete dopo sto mese cc, perchè Harry si comporta così e i nostri tre del' ave maria chiariranno un po' di cose uu quindi non abbandonatemi!
Anche perchèèè..mi dispiace dirvelo semmai vi interessasse... fra tipo un capitolo/due + epilogo la storia è fiinta!
Mi dispiace dirvelo ora ma me ne sono resa conto da poco anche io lol
Ora vi lascio e purtroppo quando vi scriverò ancora la scuola sarà iniziata.
Oddio sto male, dopo tutta sta estate mi sembra strano, non voglio cc
Addio, buona scuola alias morte a tutti cc xx
  
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