Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Esse_Edward    17/09/2013    9 recensioni
- Che felicità ci sarebbe nel diventare una vampira? L'idea di vivere per sempre non mi attrae, grazie -
Si voltò nella mia direzione. Il suo sguardo era più dolce - Non puoi saperlo ragazzina, un giorno forse troverai qualcosa per cui valga la pena vivere in eterno -
Feci un lungo e lento sospiro - Tu hai seicento anni ed ancora non l'hai trovato. Perché dannarmi così tanto? -
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                     Image and video hosting by TinyPic

La pioggia picchiava ancora sul vetro quando mi svegliai. Fuori era buio; la trapunta che mi ero messa sulle spalle era scivolata via.
Sentii qualcosa di bagnato sulla guancia e asciugai dal vetro la condensa prodotta dal mio respiro.
Mi portai la mano al collo.
Vampiri.
Che assurdità.
Fuori, sulla finestra, caddero alcune grosse gocce di pioggia. Battei le palpebre. Dietro gli occhi chiusi vedevo un corpo insanguinato disteso a terra.
No, non posso negare che esistano. E non voglio. Se lo facessi, vorrebbe dire che sono stati degli esseri umani a massacrare altri esseri umani. I vampiri sono mostri. E i mostri fanno cose orribili. Gli esseri umani no.
L’orologio di fianco a me segnava le cinque del mattino. Mi stropicciai gli occhi, erano anni che non mi svegliavo così presto. Dunque doveva essere il 1° agosto. Era passato un
giorno.
Un giorno doveva essere sufficiente perché la polizia trovasse dei testimoni, organizzasse una squadra di ricerca e si mettesse sulle mie tracce.
Ma sapevo benissimo da sola che non mi avrebbero mai trovato qui, sperduta nella radura.
Sospirai affranta, voltando lo sguardo verso la porta chiusa.
Solo in quel momento notai un piccolo foglio ripiegato su se stesso che giaceva a terra.
Mi alzai e lo presi, ritornando nella mia postazione al caldo.

Violet,
sei libera di curiosare in tutta la casa quando preferisci, ma non uscire nella tenuta. Se incroci mio padre, fa’ la riverenza e rivolgiti a lui con «Vostra Maestà». Per qualsiasi cosa, cercherò di aiutarti, basta che chiedi alla servitù di chiamarmi.
                 

                                                                                                                           Lyla


Lasciai scivolare il biglietto  a terra e mi diressi verso la porta, tendendo l’orecchio.
Nessun rumore.
Silenzio.
Mi tranquillizzai un po’ prima di aprire piano la porta ed uscire da lì.
Mi girai a destra e sinistra per controllare se ci fosse qualcuno, e camminai a tentoni in cerca del bagno.
Lo trovai e mi chiusi dentro, sollevata di trovare una chiave al suo interno.
Rimani meravigliata nel trovare l’interno della stanza completamente sui noti del rosso porpora.
Era spazioso, illuminato – una vera rarità in quella casa! – e sapeva di buono.
Senza attendere ancora decisi di farmi una doccia.
Non mi ero nemmeno guardata allo specchio quando ero andata.
Ma forse era meglio così.
Sapevo di avere terra e fango da tutte le parti. Gli occhi mi pizzicavano ed erano deboli, la mia pelle era piena di terra.
Scossi la testa con veemenza ed entrai dentro, beandomi dell’acqua che mi accarezzava il corpo e ricopriva ogni muscolo.
Uscii solo quando iniziai a sentire l’acqua ormai fredda sulla pelle. Afferrai un asciugamano, poi mi infilai di nuovo il vestito di prima. Strizzai quanto possibile i capelli e corsi di nuovo in camera.
Rimasi congelata quando mi accorsi che qualcuno era entrato e aveva rimesso in ordine.
La coperta che avevo tolto dal letto era tornata al suo posto e le lenzuola rincalzate.
Proprio in quel momento, mi brontolò lo stomaco. Lo ignorai e mi buttai sul letto, ma la fame non faceva che peggiorare.
Forse avrei dovuto cercare Lyla e chiederle qualcosa da mangiare. Non sembrava poi tanto male, anche se la prospettiva di uscire di lì non mi faceva impazzire.
Il corridoio pareva ancora tranquillo, qualcosa però mi diceva che non era perché dormivano tutti.
Una volta in cima alle scale mi sporsi, pensando di chiedere di Lyla a qualcuno dei domestici. Nello stesso istante al piano di sotto comparve Liam.
Trasalii e feci per nascondermi di nuovo, ma lui mi vide e mi sorrise.
- Buongiorno – disse allegro, sorridendomi.
Lo guardai, cercando di rimanere indifferente.
- Hai fame? – domandò.
Nello stesso momento che stavo provando a rispondere con ‘no’, il mio stomaco protestò rumorosamente facendomi arrossire.
Liam rise – Avanti vieni, ti preparo qualcosa da mangiare – disse – giuro che non ti farò del male. -
Sembrava abbastanza sincero, così scesi le scale e lo seguì.
La casa, oltre ad essere immensa, era fatta anche a varco temporale.
Per andare ad un’altra stanza bisognava passare per lunghi corridoi che conducevano ad una porta che conduceva ad un’altra porta e via dicendo.
Quando arrivammo finalmente in cucina ne restai meravigliata.
Oltre ad essere bella spaziosa, aveva tutte le comodità di cui una persona avesse bisogno.
- Ti va un po’ di pane tostato? – domandò, cercando qualcosa in dispensa.
Annuì e mi misi a sedere su uno sgabello.
- Pane tostato sia! – sorrise, iniziando ad imburrare il pane.
Iniziai ad osservando meglio, una volta di fronte. Lo vidi distanziarsi un attimo per prendere un piatto per poi ritornare e mettere il pane dentro il tostapane.
- Ehi, so di essere un figo sovrannaturale, ma non c’è bisogno che mi fissi – il viso si aprì in un grande sorrise e mi fece l’occhiolino.
Avvampai, distogliendo lo sguardo – Non ti stavo mica fissando -
Lui sorrise – Certo, come no. Comunque sono contento di sentirti parlare. Non sembravi una ragazza timida -
Già, pensai.
Di solito non ero timida per niente.
Ma di solito non venivo tenuta prigioniera da dei vampiri.
Lo vidi aprire il frigo per disporre al suo interno il tocco di burro che aveva usato, e di sfuggita intravidi delle sacche rosse. Sangue. Rabbrividì.
- Mi dispiace non poterti preparare altro, ma qui facciamo solo spuntini – spiegò Liam – I domestici cucinano di sotto quando abbiamo voglia di cibo o di sangue -
Fece scivolare il piatto vicino a me e mi guardò – Hai qualche domanda? – sorrise.
Strabuzzai gli occhi, mordendomi il labbro inferiore – Posso domandare tutto ? -
Per un istante sembrò incerto, poi sul suo viso il dubbio sparì. -Certo.-
Rimasi in silenzio per qualche minuto, ripetendo tra me e me la domanda. Lui aspettò e mi versò un bicchiere di succo di frutta.
-Tutto questo.. è reale, vero?-
Liam mise i gomiti sul bancone e appoggiò il mento sulle mani, osservandomi affascinato quasi quanto lo ero io da lui. -Sì, perché?-
-Non vorrei credere a nulla di ciò che ho visto, ma ci credo. È troppo per pensare che tutto questo non esista.- presi a giocherellare con una ciocca di capelli e abbassai lo sguardo sul pavimento di marmo.
-Quanti uomini hai ucciso?-
-Non sono sicuro che tu lo debba sapere.-
-Quanti?- ripetei.
-Centinaia, migliaia, forse.. Ho perso il conto.-
Spalancai gli occhi e mi ritrassi, cercando di allontanarmi da lui. Così tanti?
Liam scosse la testa. -Non guardarmi in quel modo. È un curriculum di tutto rispetto considerando che ho seicento anni – il marrone dei suoi occhi scomparve e divenne nero pece.
-E gli altri?- sussurrai con voce roca, tentando di trattenere l’orrore.
-Harry? Migliaia. Niall più o meno una trentina. Ma solo perché non ha ancora raggiunto il pieno sviluppo. Degli altri non saprei.-
Mi aggrappai al bancone. -Non potreste bere il sangue di donatori?-
-Potremmo, sì.-
-Però avete scelto di uccidere.-
-No- sibilò lui, e io mi spaventai del suo repentino cambio di tono. -Abbiamo scelto di bere dagli umani. Non vogliamo ucciderli.-
Mi accigliai – Oh certo. E la pensavate così anche quando avete ucciso tutti quegli uomini nella piazza di Trafalgar Square ? -
- Quello è diverso – aggiunse solo.
- Non penso -
Sentivo il suo sguardo addosso, e ciò mi procurò milioni di brividi in tutto il corpo.
Mi concentrai sul mio toast e ripresi a mangiare, beandomi di quel silenzio.
Mi disgustava e mi metteva paura al tempo stesso il suo modo di parlare della morte come se non fosse nulla.
- So che pensi che siamo assassini, Violet. Hai tutti pensieri orribili su di noi, ma ti consiglio di frenarli almeno fino a quando non ci conoscerai sul serio -
Erano così cocciuti.
Chi ha mai detto di volerli conoscere?
Cercai di cambiare argomento – Che vuol dire che Niall non ha raggiunto il pieno sviluppo? -
- Un vampiro pienamente sviluppato è un vampiro adulto.-  sorrise alla mia espressione confusa.
- Un vampiro nato vampiro.. sì, molti di noi nascono così, non vengono trasformati-  aggiunse, interrompendo la sua spiegazione.
- Di solito un vampiro cresce fino ai diciotto anni, e ogni anno sembra un po’ più grande. Ma a quell’età non siamo ancora cresciuti del tutto, perciò siamo più deboli e non così assetati. Niall ha sedici anni, dunque il suo sviluppo non sarà completo prima di due anni. Mi segui?-
Raccolsi una briciola dal piatto. - Più o meno. Cosa succede dopo, quando un vampiro arriva a diciotto?- feci per prendere un’altra briciola, ma il piatto oscillò sul bordo del bancone e cadde. Mi aspettavo di sentirlo frantumarsi a terra, ma non successe: Liam l’aveva afferrato al volo.
Senza battere ciglio, lo riappoggiò sul bancone spazzando via con la mano le briciole sparse.
-Diventiamo più veloci e più forti-  disse a bassa voce, guardandomi negli occhi.
Ero a bocca aperta. Si era mosso così rapidamente, e senza nessuno sforzo.
-E cominciamo a invecchiare, anche se molto lentamente. I secoli passano senza lasciare alcun segno su di noi.-
-Quindi i vampiri non sono immortali?- domandai, con un guizzo di curiosità.
Lui sorrise, forse avendo già compreso dove volessi parare – In teoria no. Abbiamo un processo di invecchiamento molto più lento del vostro, è per questo che sembriamo così giovani. Il vampiro più anziano ha centinaia di migliaia di anni ed è più forte che mai -
Per poco non mi strozzai con lo stesso succo che stavo bevendo. – Wow – mi lasciai sfuggire sottovoce.
Era impensabile come una persona potesse vivere tutto quel tempo.
- E potete uscire alla luce del sole? -
- Sì, ma rischiamo di scottarci. Comunque no, spingermi fuori non mi ucciderà, se è a questo che stavi pensando-  specificò Liam - e se stai cercando un modo per farmi fuori, sappi che darmi da mangiare dell’aglio mi farà solo puzzare l’alito; mettermi al collo una croce mi farà solo sembrare un tipo che va in chiesa, e farmi fare la doccia nell’acqua benedetta mi farà profumare.-
Mentre bevevo mi sfuggì una risata. - Allora come si uccide un vampiro?-  
-Conficcandogli un paletto di legno nel cuore e spezzandogli il collo, oppure rompendogli e mordendogli il collo e succhiandogli tutto il sangue-  mi spiegò, con una strana espressione negli occhi.
- E puoi veramente trasformarti in un pipistrello come dicono? -
La curiosità mi stava divorando. Se sarei dovuta rimanere in questa casa per l’eternità, era mio diritto sapere con che razza di ‘coinquilini’ sarei capitata.
Liam trattenne una risata – No -
- Puoi entrare in casa di qualcuno senza essere stato invitato? -
- No, non è educazione. E, per anticipare le tue prossime domande, posso dirti che un essere umano può essere trasformato solo se un vampiro beve tutto il suo sangue e lui beve il sangue del vampiro. Poi sì, il colore dei nostri occhi cambia a seconda dell’umore.-
Incrociai le braccia al petto e mi scostai da lui. - Come facevi a sapere che te l’avrei chiesto?-
Si batté un dito sulla tempia e mi fece un gran sorriso; le guance si fecero tonde e piene.
- Lettura del pensiero.-
Lo guardai sorpresa. -Stai scherzando?-
- No. E siamo anche telepatici, ma non con gli umani- osservò Liam, come se fosse una cosa ovvia. -- Ti svelo un segreto. Finché sei qui, se vuoi evitare che qualcuno entri nella tua mente, chiudi in una scatola tutto quello che hai di più intimo e concentrati su una cosa sola. Lo so, adesso ti sembrerà assurdo, ma smetterai di ridere quando ti accorgerai che qualcuno potrebbe non rispettare la tua privacy.-
- Tipo Harry? – pronunciai il suo nome con una punta di disprezzo in voce.
Ancora ricordavo come, il giorno prima, aveva saputo di mio padre leggendo i miei pensieri.
Chissà poi cosa gli sarà servito.
Liam scrollò le spalle – Forse – si voltò di scatto – a proposito..-
Harry comparve accanto al frigorifero e in un lampo anche il ragazzo con i capelli scuri si trovava sullo sgabello accanto al mio e stava aprendo sul bancone il giornale che fino a poco prima teneva sotto il braccio.
Gli altri vampiri arrivarono subito dopo e la tranquillità svanì insieme al calore della cucina, proprio ora che avevo iniziato a sentirmi a mio agio con Liam.
- Buongiorno – cinguettò Lyla allegramente. -ho saputo che questo branco di maleducati non si è nemmeno presentato. Quello è Niall- indicò con un cenno del capo il ragazzo biondo, che annuì in risposta. -E l’altro è Louis - il vampiro con i castani mi salutò. -lui invece è Zayn- il ragazzo alzò gli occhi dal giornale.
-Sarà un piacere, ne sono sicuro- disse con un accento strano.
- Ed immagino tu conosca già i miei stupidi fratelli.-  Lyla pizzicò Harry sulla guancia e lui le diede uno spintone in risposta, borbottando qualcosa. - e poi, ovviamente, c’è Liam - Lyla accennò un sorriso e si sedette accanto a lui.
Gli altri cominciarono a passarsi una delle bottiglie con il liquido rosso e vari bicchieri.
-Harry-  mormorò Zayn con tono cupo, sfogliando il quotidiano. -dai un’occhiata qui.-
Lui si avvicinò e, senza una parola, Zayn fece scivolare il giornale dalla sua parte.
Spostai lo sgabello di qualche centimetro e sbirciai da dietro la sua schiena.
Spalancai gli occhi.
Su doppia pagina c’era una foto aerea di Trafalgar Square transennata e in gran parte nascosta da grandi teli bianchi. L’immagine era in bianco e nero, ma si distinguevano chiazze più scure in corrispondenza delle pozze di sangue.
Il titolo, tutto in maiuscolo, recitava: STRAGE A LONDRA. MASSACRO A TRAFALGAR SQUARE.
Mi accorsi di essere scattata in piedi e mi aggrappai al bancone per non perdere l’equilibrio
Non volevo ricordare. Era solo un orribile sogno.
Che mi era saltato in mente? Loro erano gli stessi che avevano fatto fuori quella dozzina di persona.
Mi accorsi solo in quel momento di aver trattenuto il respiro quando mi sporsi per vedere le immagini.
Il massacro.
Il sangue.
Sentii qualcosa di salato sulle labbra: stavo piangendo.
Quello che era accaduto era ripugnante, ma le mie lacrime erano soprattutto per la mia famiglia.
Alzai lo sguardo e vidi Harry con un bicchiere di sangue in mano. Me la presi con lui.
-Perché l’hai fatto?- lui aggrottò la fronte e strinse le palpebre, tanto che agli angoli degli occhi spuntarono piccole rughe.
-Non capiresti- sussurrò, così piano che quasi le labbra non si mossero.
-Ah no?- lo sfidai, avvicinandomi a lui di un passo.
-No – Harry aprì la bocca come per aggiungere qualcosa, poi si bloccò. Nella stanza era calato il silenzio, interrotto solo dal mio respiro pesante e irregolare.
-Quegli uomini avevano delle famiglie!-
-Anche noi -
Scossi la testa. -Tu sei pazzo- sbottai, poi allungai le braccia contro di lui e gli diedi uno spintone, lasciando che ogni emozione si concentrasse sulla volontà di fargli male. Con mia grande sorpresa lui fece un passo indietro. Non era inciampato: ero stata io a farlo muovere. Lo spinsi ancora e lui non reagì. – pazzo - ripetei.
Gli passai accanto e corsi nella mia stanza. Ora le lacrime scendevano senza controllo. Il
pensiero di quegli uomini, abbandonati in una pozza del loro stesso sangue, continuava a
martellarmi in testa. Mi si rivoltò lo stomaco. Andai in bagno e vomitai.

SPAZIO AUTRICE
Salve a tutti:) 
quanti giorni ho tardato? 2? 3? ho cercato di aggiornare il più in fretta possibile, scrivendo anche di sera tardi. 
Il capitolo è molto lungo -se vi azzardate a dire che è corto come l'altro vi fucilo- 
spero vi piaccia. Qui incominciamo a capirci un po' di cose, ma la storia è ''nata'' solo ora, quindi mi scusa se sarà un po' pallosa all'inizio. 
Detto questo vi saluto, un bacio:* 
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Esse_Edward