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Autore: d r e e m    20/09/2013    2 recensioni
Non esistono vie di mezzo, solo logica e razionalità. O perlomeno questo era il parere di Rose Weasley prima di ricevere uno strano biglietto. Cosa fare dunque in assenza di una buona risposta? Per Lily Luna Potter era facile, bastava continuare a litigare con Scorpius Malfoy invece di ammettere che non lo odiava affatto. E secondo Lysander Scamander, Rose era certamente forse innamorata di lui - solo che ancora non lo sapeva.
Dal Prologo:
«E mentre Rosie pregava Merlino di farla uscire fuori da quell'orribile situazione - che a detta della cugina non aveva niente di orribile - la mente calcolatrice da Corvonero di Maggie aveva già intuito che avevano davanti la soluzione al loro problema.
Chi meglio di Lily Luna Potter, figlia del Salvatore del Mondo Magico, avrebbe potuto aiutare la cugina a scoprire il responsabile del biglietto?»
{LilyScorps; Rosander; others}
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Definetely, maybe

3.Di pedinamenti e porte in faccia 

«Lumos»
La rossa agitò la bacchetta dalla quale fuoriuscì un debole fascio di luce sufficiente per illuminare le efelidi della Potter.
«Per quanto tempo dobbiamo aspettare chiuse nell'armadio delle scope?» abbaiò sottovoce Maggie, spazientita per lo spazio angusto in cui si ritrovavano praticamente ad un palmo dal naso l'una dall'altra.
Lily alzò gli occhi al soffitto basso brontolando appena.
Se Margaret Pevensie non avesse chiuso quel becco da Corvonero che si ritrovava all'istante probabilmente si sarebbe ritrovata sbalzata fuori da quell'armadio colpita in pieno da uno Schiantesimo. Ma probabilmente l'istinto omicida della Grifondoro non teneva in conto il fatto che Margaret era una degli studenti più brillanti di tutta Hogwarts, in stile Rose Weasley.
Ed era stato proprio il suo ingegno a suggerirle che ci doveva essere sicuramente qualcos'altro dietro le frecciatine che Potter e Malfoy si scambiavano quasi come se stessero giocando allo sport babbano del tennis.
Così niente le aveva impedito di alzarsi dalla panca, abbandonare il dolce che Lysander si era offerto di dividere con lei e di seguire la coda di cavallo di Lily Potter mentre ondeggiava per i corridoi bui del castello. Niente a parte gli occhi gonfi e imploranti di Rose che le sbarrarono la strada per una manciata di minuti, livida come non mai. Solo una volta aveva visto la sua migliore amica in quelle condizioni e cioè quando al secondo anno un bolide impazzito l'aveva colpita in piena faccia, lasciandole con due macchie viola al posto delle guance per una buona settimana. Aveva tentato di consolarla come meglio poteva, cercando di non perdere di vista il soggetto da lei inseguito e così, quando la Potter si era trovata fuori il suo campo visivo, a malincuore l'aveva liquidata consigliandole di abbracciare Grattastinchi se proprio doveva e la sorpassò subito tornando sui passi della minore di casa Potter.
Non si poteva dire che Lily e Maggie avessero un buon rapporto, ma neanche che si odiassero. Non si erano mai frequentate perché la simpatia era reciproca ma esclusivamente perché l’unica cosa che le legava era il rapporto con Rose. Ciò che le ostacolava era il carattere fin troppo simile e il livello di acidità che continuava ad oscillare senza mai azzerarsi. Tuttavia ciò che distingueva la Corvonero dalla Grifondoro era la ponderatezza e l'arguzia della prima contro la testardaggine e l'impulsività della seconda.
Lily tentò di sbirciare il corridoio attraverso una minima fessura così da poter rispondere alla compagna.
«Il tempo di non vedere più Elfi domestici in giro» brontolò, un po' infastidita da quella situazione e dal ginocchio della Pevensie che andava a toccarle l’anca destra.
Esatto, elfi domestici.
Perché nel momento in cui Lily si era voltata brandendo la sua bacchetta e Maggie aveva trattenuto il fiato, notevolmente stizzita dall'essere stata scoperta, neanche il tempo di rivolgersi un’occhiata in cagnesco che due esseri alti poco più di tre piedi stavano percorrendo il corridoio opposto con al seguito una pila di piatti sporchi, vassoi, bicchieri e ciotole.
Non c'era voluto molto alla Grifondoro per prendere Maggie per una ciocca di capelli e trascinarla all'interno di quell'armadio - nolente o volente, era ovvio.

Non ti fare beccare dagli elfi domestici, aveva detto Malfoy; incontriamoci subito, aveva detto la Serpe.
E ora Lily non poteva non dare la colpa del suo piede addormentato a Scorpius e a tutta la generazione dei Malfoy.
«Dici che Malfoy ti dirà chi è il responsabile del biglietto?» chiese Maggie appoggiata contro la parete, serrando le braccia al petto e osservando la Potter ancora china ad osservare attraverso la fessura.
L'ultima pila di piatti con davanti un elfo dall'aspetto piuttosto grassoccio stava per attraversare il corridoio.
«A dire la verità - non lo so», rispose in tutta sincerità, «però se non ce lo dice saprai già chi sarà il responsabile del suo omicidio» si affrettò ad aggiungere con un evidente tono macabro mentre riduce gli occhi a due fessure.
Maggie rabbrividì arricciando il naso all'idea di Scorpius Malfoy ridotto a mangime per draghi da Lily.
Dopo aver rivolto lo sguardo al soffitto basso e essersi dondolata per un po' sui talloni, la Corvonero estrasse la bacchetta dalla manica della toga, visto che la sua pazienza aveva rasentato il limite - e a dirla tutta anche il suo setto nasale non ne poteva più della puzza di sudore di Lily.
«Su, spostati» disse scostando Lily dalla fessura e impugnando la bacchetta.
In meno di un secondo un minuscolo gingillo grigio volante simile ad una libellula prese vita e, dopo aver ronzato per un po' davanti alla faccia della Grifondoro irritata, si insinuò nella fessura sotto la porta con l'intento di vedere se fosse davvero sicuro uscire da quel nascondiglio.
Ora era la Potter che sbuffava come un calderone bollente e non vedeva l'ora di uscire da lì.
L'esserino rientrò dalla medesima fessura, dando nessun segno di allarme così la mora con un ulteriore colpo di bacchetta lo fece Evanescere.
«Perfetto, la strada è libera» dichiarò Maggie soddisfatta di sé. Lily roteò gli occhi, non si scoraggiò dai trucchi della Pevensie e optò per aprire lei per prima la porta.
Girò i tacchi e con uno scatto veloce spalancò la porta in legno, non curandosi dell’eventualità che qualche Elfo domestico potesse essere ancora in giro.
Qualcosa batté violentemente contro la porta tanto che Lily dovette far forza per aprirla totalmente.
Il tonfo fece irrigidire subito le due streghe ancora seminascoste.
Maggie fece capolino sopra le spalle della rossa, incuriosita da quello strano rumore e rivolse uno sguardo a dir poco allibito quando Lily si aprì in una risata sguaiata che fece tremare le mura del castello e che la fece accasciare a terra.
Ed era più che ragionevole.
A terra, con un bernoccolo in fronte e con il naso sanguinante tra le mani, vi era niente poco di meno che Scorpius Hyperion Malfoy.

 

Lily si asciugo le lacrime per la terza volta da quando aveva fermamente giurato che non avrebbe continuato a ridere ma puntualmente, dopo due minuti, infrangeva la promessa e continuava a rotolarsi, inondata da sguardi assassini indirizzatele dal Serpeverde.
D'altro canto Scorpius si tamponava la narice destra con un fazzoletto, completamente scuro in volto e con un'espressione che non prometteva nulla di buono.
Il tutto sotto lo sguardo vigile della Corvonero la quale si chiese in quale istante le era venuta in mente quella brillante idea di immischiarsi in quella faccenda.
Si torturò il labbro e abbasso lo sguardo non appena gli occhi gelidi di Malfoy intercettarono i suoi grandi e neri. Maggie si sforzò almeno di non arrossire di vergogna.
«Potter ti sarei grato se smettessi di starnazzare come un'oca ed evitassi di richiamare l'attenzione di professori e studenti con i tuoi gridolini da sguattera» latrò il biondo profondamente  irritato dal comportamento della Grifondoro.
Lily si pose entrambe le mani davanti alla bocca, soffocando un'ulteriore risata e dopo un bel respiro profondo si ricompose, accantonando l'eccesso di ilarità di poco prima.
Scoccò un'occhiata guardinga in direzione del Serpeverde e si morse la lingua per non ricominciare a ridere.
Aveva la narice gonfia ma ormai priva di residui di sangue, un bitorzolo posto al di sopra del sopracciglio sinistro, in quella porzione di fronte non coperta dal ciuffo, uno sguardo livido e un umore nettamente sottoterra.
Sì, sicuramente suo fratello James le avrebbe costruito una statua – come minimo - per quello che era riuscita a combinare involontariamente.
Tuttavia il sorriso della Grifondoro scomparve del tutto quando si concentrò sul da farsi.
Se prima forse avevano avuto una possibilità su cento che Malfoy fosse realmente disposto a collaborare con loro e rivelare il nome dell'autore del biglietto, adesso le possibilità erano sicuramente meno di zero.
Lily represse l'istinto di sbattersi la testa contro il muro, ma onde evitare uno spettacolo di buono gusto a Malfoy, si convinse a spiccicare qualche parola giusto per iniziare il discorso e togliersi da quella situazione insostenibile.
«Ehm...dunque, ci dici chi è l'autore di quel biglietto?» chiese Lily senza ulteriori giri di parole ma evidentemente il tono con cui aveva modulato la domanda non fu affatto di gradimento per Scorpius.
Il Serpeverde di tutta risposta spostò lo sguardo dalla rossa a Maggie la quale, questa volta, sostenne gli occhi di Malfoy su di lei.
«Io non parlo davanti a te, Corvaccia» sputò scoccandole un'occhiata di sufficienza e di disgusto, quasi il medesimo sguardo che avrebbe riservato a una mezzosangue.
Persino Lily era stata graziata da quello sguardo truce.
Maggie si torturò il labbro inferiore promettendosi di non perdere il controllo e di non fare scenate.
«S-si dà il caso, Malfoy, che io sia la migliore amica di Rose e-e che ci tenga a sapere chi si nasconda dietro a questa faccenda» lo apostrofò con coraggio seppur inceppando in qualche sillaba.
Il biondo sbuffò dandogliela vinta per quella volta e da quel momento in poi si voltò facendo come se Maggie non esistesse.
Lanciò un'occhiata di sottecchi alla Potter e Lily poté ben costatare – a suo malgrado - che il dolore al naso era svanito visto che era riapparso il solito ghigno strafottente.
«Malcom Corner, settimo anno, capitano della squadra di Quidditch dei Tassorosso» asserì solenne e quasi in sincrono le due studentesse inarcarono le sopracciglia per poi sbarrare gli occhi dipingendosi in volto una smorfia di notevole disgusto.
«Quel damerino irlandese?» buttò lì Lily arricciando il naso e aggrottando la fronte, non essendo ancora riuscita a capire quale improbabile collegamento vi fosse tra sua cugina e quel Malcom.
«O-o forse è Adam Johnson, terzo anno, il miglior esperto di Antiche Rune» aggiunse il biondo poggiando il pollice sotto il mento e assumendo un'aria pensierosa e divertita allo stesso tempo.

La Grifondoro si voltò a scrutare il biondo con aria minacciosa non riuscendo a capire dove stesse cercando di andare a parare.
«O magari-» ma Scorpius non riuscì a terminare la frase che due dita lo strinsero per il colletto della camicia trascinandolo verso il basso all'altezza degli occhi di una Potter furibonda.
«Ammettilo - tu, lurida e viscida Serpe - ammetti che non hai la ben che minima idea di chi abbia scritto quel biglietto e che mi hai trascinato qui solo per il gusto di farmi un dispetto!»
Malfoy, ricurvo su di lei per via delle unghie di Lily che lo trascinavano giù insieme al colletto della camicia, serrò le dita attorno al polso della Grifondoro finché lei non dovette a malincuore abbandonare la presa intorno alla stoffa.
«Punto uno, mocciosa, io non ti ho mai detto che sapevo il nome dell'idiota che ha inviato il biglietto alla Weasley; punto secondo, se non la smetti di afferrarmi il colletto della camicia ti rispedisco nella tua Sala Comune a suon di calci nel sedere che ti ritrovi; punto terzo, anche se sapessi il nome, sei proprio tonta per sperare che io adesso te lo riveli dopo quello che hai combinato alla mia bellissima e preziosissima faccia».
Si guardarono in cagnesco per una manciata di minuti scarsi finché Lily si liberò dalla stretta del Serpeverde e il sangue tornò a circolare nelle sue povere dita.
«Allora se non lo sai perché diamine mi hai fatto venire qui?» domandò esasperata Lily allargando le braccia non sapendo più che pesci prendere.
«Per dirti che sapevo il nome» dichiarò con noncuranza e freddezza Scorpius mentre si risistemava il colletto della camicia e allentava il nodo della cravatta a fasce grigie e verdi.
La mandibola della Potter si aprì di ben quarantacinque gradi pronta a ritornare alla carica, ma a sua insaputa il Serpeverde continuò la sua arringa di difesa.
«Ma ovviamente tu e la tua sfrontatezza mi hanno fatto passare la voglia di rivelartelo - zero punti a Grifondoro» concluse scimmiottando pure la McGranitt - cosa che produsse un leggerissimo risolino sulle labbra di Margaret, rimasta appartata con le mani dietro la schiena.
Lily provò per l'ennesima volta a convincere la Serpe.
«Okay, è stato un incidente, come potevo sapere che tu fossi così intelligente da seguire quello strano animale e andare a sbattere contro la porta- e poi ti ho già chiesto scusa e…»
«No, non mi hai chiesto scusa» si difese prontamente Malfoy e Lily si sentì punta sul vivo.

No che non gliel'aveva detto, porco Godric.
«..'cusa» bofonchiò spostando lo sguardo sulle punte delle sue scarpe.
Scorpius si portò una mano all'orecchio.
«Come, Potter? Non ho sentito bene» ci marciò sopra e Lily era sul punto di lanciare una qualche maledizione.

Certo che non hai sentito bene pensò ironica ma alla fine si arrese.
Chiunque fosse stato l'autore del biglietto l'avrebbe pagata molto cara quella sua umiliazione.
«S-C-U-S-A» sillabò facendo vedere per bene la lingua e i denti ad uno Scorpius disgustato.
«Molto bene. Adesso veniamo a noi».
Margaret e Lily si scambiarono un'occhiata di intesa.
«Vi rivelerò il nome ma voi dovete darmi una cosa in cambio, una specie di piccolo favore» propose il Serpeverde affondando le mani nelle tasche dei pantaloni.
Gli occhi della Potter si ridussero a due fessure.
«Dovevo aspettarmelo che giocavi sporco» abbaiò profondamente indignata e dietro di lei sentì un leggero sibilo, un qualcosa come ricattatore pronunciato dalle labbra della Corvonero.
«Questo non è giocare sporco, sono affari, ma dubito che una Potter sappia cosa si intende per-»
«Piantala e vieni al dunque- cosa vuoi?» lo troncò di netto e tamburellò un piede contro il pavimento di pietra in attesa delle parole.
Malfoy sorrise malizioso e Lily si aspettò il peggio.
C'era sempre da aspettarsi il peggio da uno come Malfoy.
«Vi dirò il nome a patto che la Pevensie venga con me al ballo di Primavera» buttò li con indifferenza come se le avesse chiesto di passarle la Gazzetta del Profeta.
Lily non si curò delle minacce balbettanti che Maggie stava elaborando né del fatto che fosse sull'orlo di una crisi di nervi e che sarebbe mancato poco per scatenare un duello.
Così, mentre la mora si sbracciava, tutta rossa in viso, per colpire Malfoy nel posto dove non batte il sole - o almeno era questo che Lily riuscì a decifrare tra le miriadi di esclamazioni lasciate a mezz'aria - la Grifondoro rispose per lei.
«Okay, sì accetta. Il nome, prego» rispose spicciola mentre veniva colpita da occhiate omicide da parte di Margaret.

Pazienza, si era sacrificata per una giusta causa.
Non che Lily non fosse particolarmente incuriosita riguardo la richiesta del Serpeverde, del resto da quando in qua riceveva qualcosa da Malfoy senza che lei gli desse qualcosa in cambio? Che Malfoy avesse qualche tipo di interesse per Maggie?
Scorpius si abbassò leggermente giusto per arrivare alla medesima altezza della rossa la quale sentì una strana morsa allo stomaco nel momento in cui la punta del suo naso si trovò a meno di quattro centimetri da quello del biondo.
Fortunatamente deviò e avvicinò le labbra al lobo dell'orecchio.
Lily pregò Godric di non arrossire e serrò i pugni determinata.
«Per Salazar, Lilian, quanto puzzi» sussurrò per poi scoppiare in un eccesso di ilarità allontanandosi dalla Grifondoro con finto gesto di disgusto.
E per quella sera l'arrivo di Gazza salvò Scorpius Malfoy da morte certa.

 

Le fusa di Grattastinchi II non erano di certo il miglior modo possibile per convogliare il sonno, quel rarissimo senso di beatitudine e di ristoro che da ben tre ore e mezza non ne voleva sapere di raggiungere Rose.
Aveva provato di tutto: un buon libro, una tisana di miele e menta, una doccia. Ma l'immagine di lei su quell'articolo così diffamante le faceva arrovellare lo stomaco e tutte le sue preoccupazioni vertevano sulla sua carriera scolastica, impeccabile per sei anni - almeno fino ad ora.

Sarò lo zimbello di tutta Hogwarts, che cosa penseranno mai i professori.
Il gatto dal pelo liscio e folto si acciambellò maggiormente continuando a poltrire grazie alle carezze della padroncina.
Un picchiettio sul vetro fece sussultare Rosie ancora sveglia, mentre le sue compagne di dormitorio di limitarono a mugugnare e a rigirarsi dall'altra parte del letto.
Un piccolo allocco dalle ali tinte di nero beccava forsennatamente la finestra in attesa di essere invitato ad entrare.

La Weasley poggiò i piedi nudi sul freddo pavimento di pietra e si strinse maggiormente nel suo pigiama quando la fresca aria notturna di fine ottobre si introdusse in stanza facendo anche entrare l'uccello.
Grattastinchi rizzò il pelo sentendosi minacciato da quell'animale, ma dopo che l’allocco ebbe sbattuto un po' le ali, il gatto si leccò la punta del naso e socchiuse gli occhi ritornando a sonnecchiare.
La rossa notò un piccolo pezzo di carta e cosi slegò dalla zampa dell'allocco il biglietto.
Per suo malgrado era di nuovo per lei.

 
Non ti conosco bene.
Non ti conosco bene come dovrei, in effetti. E non so bene come funzionano queste cose. Vorrei studiarti. Mi incuriosisci. Mi piaci, credo. E se c'è una cosa che vorrei fare, come nell'intero mondo, è toccare, no accarezzare i tuoi capelli ricci appena ti svegli. Vorrei - tipo - conoscerti. Vorrei sapere cosa studi, qual è il tuo libro preferito, salire sulla scopa e guardarti a testa in giù e scoprire che il tuo sorriso è addirittura più bello visto all'incontrario, portarti fuori ad Hogsmeade, entrare a Mielandia e comprarti gli Zuccotti di Zucca che ti piacciono tanto e pulirti con un dito l'angolo destro della bocca, quello più bello, quello che non hai mai donato a nessuno.
Okay, scusa. Probabilmente tu non vuoi fare tutte queste cose, sarai impegnata con lo studio e cose così. Ma non c'è problema, continuerò a pensare queste cose tra me e me, magari a fantasticare per entrambi perché tu non hai tempo.
Aspetterò tutto il tempo necessario.
Tuo S.

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Salve carissimi lettori (semmai ce ne siete)
Eccomi tornata come promesso con un altro capitolo, questa volta incentrato quasi interamente sull’incontro di Scorpius e Lily nelle cucine. Mi domando coma mai nessun Tassorosso sia passato di lì- bah poco importa. Maggie è decisamente curiosa – da brava Corva – e ha trovato il modo di immischiarsi in quella faccenda. Il rapporto tra Lily e Maggie è un po’ aspro, ma in effetti non si odiano anzi Maggie è una delle poche ragazze ad Hogwarts con cui scambia volentieri qualche parola. Dal canto suo Maggie è un po’ impacciata in fatto di legami e amicizie e questo anche a causa della sua riservatezza che la spinge spesso a nascondersi dietro a un libro. Scorpius guarda con sdegno Margaret e Lily non se ne cura - male, molto male – ma alla fine il Serpeverde se ne esce invitando Maggie al ballo di Primavera. Ma sfortunatamente Lily non riesce a farsi dire il nome del presunto ammiratore perché il guardiano del castello interrompe la combriccola che scappa di filata nelle loro rispettive case. Intanto Rose è profondamente amareggiata per la situazione che si sta venendo a creare – lei, strega modello ecc – ma le arriva nuovamente un biglietto questa volta di natura diversa. Non la semplice citazione presa da qualche poeta o scrittore, questa volta è una confessione. E vedrete che questo secondo messaggio porterà molti più problemi del primo.
Ringrazio voi che leggete questi capitoli e non so, se non vi dispiace un vostro parere anche di tre righe mi piacerebbe riceverlo ewe
Al prossimo capitolo.
Un bacio,
Sil

   
 
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