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Autore: DoyouknowDumbledore    25/09/2013    0 recensioni
*dall'introduzione*
[...] Mio fratello era davanti a me, steso a terra. Il sangue che gli usciva dalle orecchie e una ferita alla gamba talmente profonda che si poteva vedere l’osso.
L’assassino era per forza un demone. Era l’unica creatura in grado di uccidere in quel modo un Night. I demoni di solito entrano nella mante delle persone, inducendole a suicidarsi. Restai accanto al corpo di mio fratello nel Bosco Della Morte fino a che la polizia non venne a cercarci.
Sono passati cinque anni da quel giorno. Cinque anni e tre mesi. I miei istinti sono peggiorati. Riesco a controllarli a malapena e i miei genitori hanno rinnegato la loro natura di Night. Mi sono trovata sola contro tutti e ho dovuto imparare da sola a ristabilire i miei impulsi di uccidere.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Lucas… LUCAS!
Un braccio mi strattonò via dal corpo insanguinato e senza vita di mio fratello. Tutt’intorno a me, rumori delle sirene della polizia.
-LUCAS!
Avevo perso il controllo. Continuavo ad urlare il nome di mio fratello, come se la mia voce potesse riportarlo indietro.
Una tazza di cioccolata calda, che scaraventai a terra.
Una coperta termica che rifiutai, nella speranza di raggiungere mio fratello ovunque si trovasse.




Mi svegliai di soprassalto, il fiato corto.
Ero in quella che sembrava essere l’infermeria della scuola. Provai a sedermi, ma fui colta da una nausea terribile, e la testa iniziò a girarmi; tanto che dovetti poggiarmi alle sbarre del letto.
-Urli sempre così tanto quando dormi?
Mi girai di scatto, e il movimento brusco mi provocò un’altra ondata di nausea.
-Chi è Lucas? Il tuo fidanzato?- Accanto al mio letto c’era un ragazzo.
-Mio fratello. È morto.- risposi secca.
-Oh… mi dispiace…
-Figurati- dissi. C’era qualcosa di familiare in lui… Lo studiai. Aveva i capelli ricci e castani, quasi neri. Rigorosamente vestito di nero, dai jeans attillati alla giacca di pelle.
Non capivo, fino a quando non incrociai il suo sguardo, e fui colta da un flash.
-Perché mi hai salvata?- chiesi istintivamente.
-Tra colleghi ci si aiuta, no?- disse lui.
-Sei un night?- chiesi stupita
-No, ma che dici! Sono un elfo di Babbo Natale. Non si vede?- disse lui ironico. Sorrisi, e analizzai la sua aura. Nessuna puzza, ma percepivo appena qualcosa di… diverso. In qualche modo, non era una normale aura da Night.
-Ad ogni modo…- dissi, spostandomi i capelli dal viso- per quanto sono stata qui?
-Due giorni. Non hai fatto altro che dormire. E continuavi ad urlare…- disse lui.
-Dev’essere un effetto collaterale dell’attacco del demone- dissi, ricordando le immagini e il dolore che quella creatura raccapricciante mi aveva ficcato in testa, con la forza.
-Ritieniti fortunata. Molti non sopravviv…- si bloccò di colpo. –Scusa, non volevo…
-Tranquillo.- dissi cupa- Ad ogni modo, come hai fatto a fermarlo?- chiesi curiosa
-Segreti di famiglia. I miei nonni cacciavano demoni. Studiarono la loro anatomia. I demoni si nutrono della nostra paura. La usano contro di noi. Soggiogano la nostra mente inducendoci al suicidio. I miei nonni eliminarono la paura dalle loro menti. Fabbricarono armi in argento, pugnali con incastonati vari frammenti di Acquamarina e Corniola.
-Wow... e hai una di queste armi?- chiesi, sempre più incuriosita dalla storia. Il ragazzo si guardò intorno, prima di estratte un pugnale dalla giacca.
-Lo chiamo Talon.- disse, porgendomi il pugnale. Lo fissai a lungo. L’elsa era semplice, l’impugnatura era ricoperta di pietre preziose, con varie sfumature di azzurro e rosso che tendeva al marrone. La lama era affilata e lucida. Avrebbe ferito un uomo semplicemente sfiorandolo.
-Puoi prenderlo- disse d’un tratto.
-Cosa? No, non posso. Non potrei mai… è un cimelio di famiglia…- dissi, facendo per restituirgli il pugnale.
-Nah, mia nonna ne fabbrica di continuo. Ormai è diventato una specie di hobby per lei…
-Non so come ringraziarti… -dissi sconcertata.
-Puoi diventare mia allieva.- disse lui con un sorriso.
-Come scusa?
-Puoi diventare mia allieva. Il tuo desiderio di vendetta è scritto nei tuoi occhi. Per combattere un demone non serve solo un bel coltello decorato. Bisogna conoscere i loro punti deboli. I loro buchi nell’armatura. E, se permetti, io provengo da una stirpe di Night che era, ed è tutt’ora, specializzata nella caccia ai demoni.- disse il ragazzo.
-Il mio unico maestro è stato mio fratello…-dissi io. Mi sarei sentita una traditrice se fossi stata allenata da un altro maestro.
-Si, ma tuo fratello non c’è più, no?
Abbassai lo sguardo, titubante, e lui ne approfittò per avvicinarsi al bordo del letto. Mi fissò per pochi secondi, poi disse –Non dobbiamo restare ancorati al passato. Bisogna andare avanti. Posso solo immaginare quanto fossi attaccata a lui, ma l’unica cosa che puoi fare per ora è soffrire. Soffrirai, per molto tempo. Non puoi farci niente, è inevitabile. Dovrai imparare a convivere con questo dolore e questa tristezza, fino a quando non resterà una dolce nostalgia.
Lo fissai di rimando, incredula.
In questi cinque anni, molte persone avevano tentato di consolarmi, inutilmente. I miei nervi cedevano, non mangiavo, uccidevo senza pietà. Diventavo un mostro.
Ma quelle… quelle mi sembrarono le parole più vere che qualcuno mi avesse detto nel corso di questi cinque anni.
Sorrisi, sollevando a malapena un angolo della bocca. Ma era un sorriso sincero. Il primo, da cinque anni.
Mi rigirai il pugnale tra le mani, prendendo in seria considerazione l’eventualità di avere un nuovo maestro, e magari di attuare la mia vendetta.
-Accetto.- dissi istintivamente.
-FANTASTICO!- disse il ragazzo –iniziamo da subito. L’infermiera ha detto che oggi ti dimettono. Domani iniziamo.
-Perfetto!- esclamai sorridendo
-Adesso vado, ho saltato praticamente due giorni di lezioni per stare qui. Il professore di storia mi ucciderà- disse il ragazzo.
-Il professore di storia? Ancora non l’ho conosciuto..-ammisi
-Sappi che è un demone.- dovette notare la mia faccia sconcertata, perché aggiunse –Ma si è convertito. Non usa i suoi poteri, non fa carneficine… una specie di cucciolo ammaestrato.- disse ridendo.
-Un demone…
-Che non ti venga in mente di usare Talon contro di lui!- disse
-Oh, no. On decisa a rimanere in questa scuola- dissi sorridendo.
-Bene, ci si vede!- disse lui, facendo per uscire dall’infermeria.
-Aspetta!- urlai prima che uscisse- come ti chiami?
-Alex Jones, Al per gli amici.
-Elizabeth Bennett. Liz, per gli amici.
-Perfetto, Liz. Ti aspetto accanto alla parete dell’arrampicata, domani sera. Possibilmente appena dopo il crepuscolo.- disse Alex uscendo poi dall’infermeria.


Poche ore dopo, ero libera di tornare nella mia stanza.
Camminavo per i corridoi barcollando leggermente, diretta verso la mia camera che era dall’altra parte dell’edificio.
-Signorina Bennett?- Mi sentii chiamare. Mi girai, e trovai con lo sguardo la fonte della voce. Un uomo sulla quarantina, con dreads e bandana.
-Si..?- chiesi esitante.
-Sono il professor Anthony Garcia, storia. Come mai non si è presentata alle mie lezioni?
-Oh… sono stata in infermeria… piccolo incidente…
-…con un demone.- concluse lui- I miei simili lasciano sempre una traccia sulle vittime sopravvissute. Si ritenga fortunata. Confido nel fatto che il signor Alex Jones, suo compagno di corso, l’abbia aggiornato riguardo la mia… natura.- disse il professore.
-Si, proprio qualche ora fa.- confermai.
-Perfetto. Allora vi aspetto domani alla quarta ora nella mia classe?- chiese.
-Certo, mi sono rimessa. Vedrò di recuperare le lezioni perse.- dissi con un mezzo sorriso.
-Magnifico. A domani allora.
-A domani.
Tornai di corsa nella mia camera. Un demone come professore… era legale?
Spalancai la porta della mia camera, e la mia compagna di stanza era pronta a sputare veleno su di me.
-Non ora, Dorlas.- dissi, lanciandole contro il pugnale di Alex. Le infilzai la camicia contro il muro.
-Prenditi un calmante, Bennett!- Urlò lei, mentre recuperavo il pugnale e mi chiudevo la porta del bagno alle spalle, pronta per una doccia rilassante.
Avevo un nuovo maestro, una nuova arma, e una possibilità di uccidere l’assassino di mio fratello.
Non potevo chiedere di meglio.




Angolo dell'autrice
Eccomi qui con un nuovo capitolo u.u 
Come al solito devo ringraziare Albi, che mi ha ispirato il personaggio di Aex u.u Sarà importante nella trama, ma non vi svelo niente c:
Spero vi piaccia, e grazie a tutti voi che leggete!
Aggiornerò il prima possibile :)

 
  
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